Grazie Ennio Morricone per tutta la bella musica che hai scritto in tutti questi anni, L'Oscar è solo una statuetta dorata, nulla in confronto alle tante colonne sonore di film anche non tanto belli, ma che la tua musica ha reso meritevoli. L'Oscar l'avresti meritato anche per molte altre colonne sonore di film. Ne cito qualcuna su quasi 500 :
Per un pugno di dollari
Gli intoccabili
Nuovo cinema Paradiso
Malena
Indagini su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
Lolita
Metti una sera a cena
Uccellacci e uccellini
Légami
Grande ed insuperabile compositore il Maestro, tutto italiano, che il mondo ci invidia: Ennio Morricone!
https://www.youtube.com/watch?v=54WkUiZopBU
https://www.youtube.com/watch?v=Wmdu9VAkZ4s
lunedì 29 febbraio 2016
domenica 28 febbraio 2016
Ricetta e racconto: il conto delle minne
Il conto delle minne
dell'autrice Giuseppina Torregrossa, ovvero il racconto dei seni. Non
è un libro erotico tranquille, ma non vi rassicuro perché sono
bigotta e non li leggo, semplicemente è la storia di una famiglia
siciliana.
Agata tutti gli anni
vuole la nipotina Agatina con sè per insegnarle la ricetta delle minne di
Sant'Agata, è importantissimo per la loro famiglia, infatti la
giusta e corretta preparazione del dolce li protegge da tutto e li preserva da malattie, è un'assicurazione per la salute .
Attraverso questa ricetta,che si trasmette da madre in figlia, e, la
storia della Santa, raccontata in modo molto folcloristico, si
svelano insegnamenti e segreti intimi della famiglia. Questi
insegnamenti sono necessari perché rendono più forti le donne, le
aiutano ad affrontare le avversità con coraggio, forza e determinazione.
Già aprendo il libro
troviamo stampato un pizzino ed una foto di nonna Agata, che
leggeremo più avanti nella trama, ma la sorpresa la troviamo anche
al termine, prima di chiudere il libro per riporlo in biblioteca,
troviamo la ricetta delle minne di Sant'Agata, scritte a mano su un
quaderno.
Le religiosità delle
donne protagoniste del libro è sempre presente, la loro devozione
alla Santa le fortifica, e le aiuta a superare anche situazioni
difficili, come nel caso della nonna Agata, il cui amore per la Santa le fanno superare la paura delle botte del marito
che voleva inpedirle di recarsi in Chiesa per pregare davanti alla statua della Santa. Nel libro leggiamo con piacere il difficile rapporto con la madre, quello recuperato con il padre, la storie delle zie che forse non hanno pregato abbastanza la Santa. L'ultima parte del libro è dedicata a lei, Agatina che è diventata grande tra minne e preghiere, la sua storia d'amore complicata e gli insegnamenti della nonna che ricorda puntualmente; non aggiungo altro per non togliervi la magia di questa trama tutta sicula che v'immerge nell'atmosfera siciliana degli usi, dei costumi. delle devozioni, dei giudizi e dei pregiudizi.
E' un libro che ci regala emozioni, calde ed avvolgenti proprio come il sapore delle cassatelle che quando le mordi ne assapori il gusto morbido dell'interno.
E' un libro che ci regala emozioni, calde ed avvolgenti proprio come il sapore delle cassatelle che quando le mordi ne assapori il gusto morbido dell'interno.
...montagnole bianche,
messe vicine a due a due, che invitavano prima a toccarle, poi a
leccarne la glassa e infine a morderle delicatamente per non
ferirle...
La storia è un piccolo
squarcio su questa regione, con le sue contraddizioni che sembrano
racchiudersi nella città di Palermo, dove, come dice l'autrice,
..."il sacro e il profano vivono in un rapporto di contiguità
fisica come in nessun'altra città...
E' una
storia di profumi, di emozioni, di devozione, di donne forti...
E' una storia tutta da leggere.
E' una storia tutta da leggere.
Adesso
visto che avete letto tutta la recensione vi riporto la ricetta scritta anche nel libro.
La festa di Sant'Agata si celebra il 5 febbraio.
La festa di Sant'Agata si celebra il 5 febbraio.
Minne
di Sant'Agata
Dovete
preparare la pasta frolla e la glassa
500 gr
di ricotta di pecora
100gr
di canditi
100 gr
di scaglie di cioccolato
80 gr
di zucchero.
Lavorare
la ricotta e lo zucchero fino a farla diventare una crema, unire i
canditi e la cioccolata, quindi far riposare per almeno 1 ora in
frigo
PREPARAZIONE
Imburrare
e infarinare dei stampini rotondi, per dare la forma di seno al
dolce, stendere la pasta frolla sottile. Foderare gli stampini e
mettervi il ripieno e chiuderli sempre con la pasta frolla.
Capovolgerli su una piastra unta e infarinata, metterli in forno a
180° per 25/35 minuti.
Estraete
le cassatine e colate sopra la glassa.
Alla
fine per trasformarle in piccoli seni porre una ciliegina candita.
sabato 27 febbraio 2016
Libri in classifica
Buon pomeriggio
ho appena terminato di leggere la classifica dei libri più venduti, questa settimana, su La Stampa.
Personalmente non amo molto le classifiche, non è la vendita che può determinare la qualità e le emozioni che scaturiscono da una buona lettura. Mi fido del passaparola dei lettori, soprattutto adesso con facebook dove le pagine dedicate alle lettura sono tante, ma anche a diversi blog, che puntualmente leggo e dove trovo recensioni.
Di tutti i libri in classifica ho letto soltanto L'amica geniale di Elena Ferrante, tutta la quadrilogia, alcuni titoli mi rifiuto di prenderli in considerazione come Fabio Volo e Gamberale.
Di altri, Camilleri, Simeon, Allende e Chevalier aspetto la versione economica o biblioteca.
Cosa ne pensate, letto già qulche libro di quelli in elenco?
Siete d'accordo con questa classifica?
Maria Lucia
Bocca di Rosa
Tutti sono sempre bravi e pronti a giudicare, mai come in questi giorni abbiamo letto ed ascoltato giudizie e pregiudizi. Persone che dall'alto della loro posizione sputano sentenze e consigli.
A loro dedico questa canzone.
W l'amore senza distinzione alcuna!
https://www.youtube.com/watch?v=nF0Ac3sNgBY
A loro dedico questa canzone.
W l'amore senza distinzione alcuna!
https://www.youtube.com/watch?v=nF0Ac3sNgBY
venerdì 26 febbraio 2016
La baia delle favole Concorso Andersen.
49^ edizione del Premio -Hans Christian Andersen - Baia delle Favole-
Per chi scrive fiabe e favole questo premio sicuramente è il riconoscimento più ambito. Un concorso presente da ben 49 anni, si svolge a Sestri Levante un piccolo borgo antico ligure. Il concorso si svolge in questo piccolo cuore di terra, incantato, affacciato in uno spicchio di mare ligure, in quanto Andersen stesso nel 1883 ha visitato questo luogo restandone ammaliato, tanto da soprannominarlo la Baia delle Favole, la Baia del Silenzio.
Ma vi posso assicurare che durante le giornate del festival dedicato alle favole ed ai bambini questo incantevole borgo diventa il gioiare divertito delle classi che partecipano all'evento e dei tanti bambini con famiglia che viene per assistere al festival. Per qualche giorno alla fine di maggio quando i raggi del sole cominciano a scaldare annunciando l'arrivo imminente dell'estate, il paesino si risveglia, si anima, ospita eventi, Autori, laboratori e incontri vari, tutti dedicati al mondo dell'infanzia e alla capacità dei bambini di credere ancora nelle favole.
Attenzione il concorso scade il 31 marzo! Sarà ospite in qualità di madrina del festival:Ambra Angiolini.
Al concorso posso partecipare bambini, ragazzi adultie e scuole materne!
Vi riporto alcuni articoli, il resto lo troverete nel sito del premio.
Art. 2 - I partecipanti al concorso, per accedere alle selezioni, possono inviare una fiaba inedita a tema libero in sei copie; le opere potranno avere una lunghezza massima complessiva (indipendentemente dalle pagine) di 10.500 caratteri (titolo e spazi compresi) con scrittura in carattere VERDANA – 11. Nel testo NON potranno essere inserite immagini o illustrazioni. Le stesse potranno essere riportate su un documento separato dal testo della fiaba, ma non saranno considerate ai fini della valutazione della fiaba. Non verranno accettate fiabe manoscritte.
Art. 4 - Limitatamente alle opere della Sezione Adulti è previsto un contributo di lettura di Euro 20,00- da versarsi su c/c postale n. 12489167 o tramite bonifico bancario sul seguente IBAN: IT 81 I 06175 32230 000000659390, intestati a Comune di Sestri Levante – Servizio Tesoreria, la cui ricevuta va inserita nella busta dei dati di cui al punto 3) con la sola causale “Partecipazione Premio H.C. Andersen 2016”.
Art. 6 - Le opere possono essere inviate: 1) a mezzo postale o corriere espresso, indicando sulla busta d’invio la Sezione di appartenenza, al seguente indirizzo: Comune di Sestri Levante – Piazza Matteotti, 3 – 16039 Sestri Levante (GE) - Giuria del Premio Hans Christian Andersen – Baia delle Favole – Sezione “…………”
2) on line tramite il sito dedicato: www.andersenpremio.it, seguendo le istruzioni in esso riportate.
giovedì 25 febbraio 2016
“Have a Book day. Have a Book Night”
Book&Bed
è un albergo molto particolare che chi, come me ama libri, lo
apprezzerà subito e vorrà andarci a passare anche solo una notte.
Questo albergo si trova a Tokyo, come dire a due passi, e permette
agli ospiti di dormire in mezzo ai libri, infatti i letti son
disposti fra le tante librerie, dotate di luci per poter leggere fino
a notte inoltrata, e, visto la vicinanza tra i vari letti
condividere con gli altri ospiti le proprie emozioni. Il
motto dell'albergo è: Have a book day, have a book night!
Vi
sono ben 1700 libri in inglese e giapponese. E' ben chiaro che dovete
imparare una delle due lingue, altrimenti vi potete limitare solo a
guardare le illustrazioni, se inserite, o, a "sniffare"
l'odore dei libri. Se qualcuno di voi ha speranze che anche in Italia
possa nascere un Hotel del genere, disilludetevi, è più facile che
costruiscano un Hotel con le slot-machine, economicamente rendono di
più, i libri non rendono! Sigh!!!
Triste,
lo so, ma è la realtà. Quindi forza impariamo il giapponese e poi
prenotiamo un volo per Tokyo.
Il pernottamento è davvero economico,
meno di 50 euro, conviene no?
Pronti
partenza via.....
Maria Lucia
(foto e notizie prese da Vanilla Magazine)
Reggiseno e curiosità
Ciao donne e uomini
oggi mentre cercavo su internet dei libri sulla storia del reggiseno, ho letto una notizia particolare sul sito di radio Dee Jay, di un gruppo di donne a NY che amano leggere senza reggiseno,il loro motto è: Bruciate i reggiseni , non i libri.
Non è inventata, giuro, vi riporto alcune righe:
Amano la letteratura e le belle giornate di sole. Per dare sfogo alle loro passioni hanno creato un gruppo, la Outdoor Co-Ed Topless Fiction Appreciation Society, che combina l’amore per il topless con la passione per i libri. Complice l’arrivo della primavera, in questi giorni si sono radunate a Central Park, dove è del tutto legale,
Naturalmente non vi posto le foto, sono troppo osé.
Potrebbe essere un'idea per il mio prossimo libro.
Intanto proseguo in questa faticosissima ricerca di reperire altre notizie su questo bellissimo capo intimo. Sono stata premiata ho trovato, sul sito di focus, alcuni reggiseni alquanto particolari. Non so se ridere o piangere riflettendo su come la fantasia umana talvolta, esageri e non poco. Naturalmente ho voluto condividere con voi queste strani reggiseni. Adesso siate sinceri quali indossereste care le mie donne? Il reggiseno giardino pensile proposto dai giapponesi, oppure il
reggiseno armato, proposto a San Paolo in Brasile in occasione della manifestazione "The Battle continues" , campagna di sensibilizzazione per la ricerca sul cancro. Non preoccupatevi ne ho trovati altri come il reggiseno-acquario, il reggiseno-spinoso, il reggiseno-luminoso ...
Non sapete quale scegliere? Fate come me, andate a sbirciare su internet e se ne trovate di più interessanti ditemelo!
A presto
Maria Lucia
mercoledì 24 febbraio 2016
Petaloso
Un bambino di terza elementare in una scuola elementare di provincia, Copparo FE, ha inventato una parola, quando l'ha scitta certamente non pensava di fare tanto scalpore, ma è successo. L'Accademia della Crusca, verità assoluta della lingua italiana, ha definito l'aggettivo bello, ma come tutte le parole nuove per diventare parte del dizionario deve entare nell'uso quotidiano delle persone.
Allora forza cominciamo ad usarlo!
Concorso ROCCAGLORIOSA
Buongiorno donne e uomini del web
nella mia ricerca mattutina in Internet mi sono imbattuta in un concorso letterario indetto da una associazione culturare di donne denominata Effetto Donna, il nome del concorso Roccagloriosa mi ha incuriosità subito , quindi detto fatto ho letto il tutto e vi riporto una parte del regolamento del concorso, se interessate/i potete continuare a leggerlo sul loro sito:http://www.premioletterarioroccagloriosa.it/bando/
allora su ragazze/i prendere una penna dei fogli e cominciate a liberare la fantasia...
Maria Lucia
Premio letterario “Roccagloriosa”
IV edizione – anno 2016
L’Associazione Culturale Onlus Effetto Donna indice, per l’anno 2016 la IV edizione del Premio Letterario “Roccagloriosa”.
REGOLAMENTO
Art. 1 – Il Premio si articola in sette sezioni:
– Sezione A) Poesia a tema libero
– Sezione B) Poesia con tema “La donna”
– Sezione C) Racconti brevi (max 10 cartelle da 30 righe e 60 battute ciascuna, carattere times new roman dimensione 12) a tema libero
– Sezione D) Racconti brevi (max 10 cartelle da 30 righe e 60 battute ciascuna, carattere times new roman dimensione 12) con tema “La donna”
– Sezione E) Poesia tema libero – Giovani fino ai 18 anni
– Sezione F) Racconti tema libero (max 10 cartelle da 30 righe e 60 battute ciascuna, carattere times new roman dimensione 12)– Giovani fino ai 18 anni
– Sezione Speciale “Antonio Caruso”, riservata ad opere di poesia e narrativa, aventi come tema la salvaguardia dell’ambiente
REGOLAMENTO
Art. 1 – Il Premio si articola in sette sezioni:
– Sezione A) Poesia a tema libero
– Sezione B) Poesia con tema “La donna”
– Sezione C) Racconti brevi (max 10 cartelle da 30 righe e 60 battute ciascuna, carattere times new roman dimensione 12) a tema libero
– Sezione D) Racconti brevi (max 10 cartelle da 30 righe e 60 battute ciascuna, carattere times new roman dimensione 12) con tema “La donna”
– Sezione E) Poesia tema libero – Giovani fino ai 18 anni
– Sezione F) Racconti tema libero (max 10 cartelle da 30 righe e 60 battute ciascuna, carattere times new roman dimensione 12)– Giovani fino ai 18 anni
– Sezione Speciale “Antonio Caruso”, riservata ad opere di poesia e narrativa, aventi come tema la salvaguardia dell’ambiente
martedì 23 febbraio 2016
Recensione: Un tempo smarrito
Buon pomeriggio donne e uomini del web
forse vi sarete accorti che da qualche giorno non ho pubblicato nessuna recensione. tranquilli non ho smesso di leggere, anzi, il mio ritmo di lettura è sempre alto. Semplicemente non volevo essere noiosa, parlando solo ed esclusivamente di libri ed ho spaziato un pò... Il filo conduttore è rimasto sempre il libro!
Oggi vi parlo di questo libro: Un tempo smarrito di Marie-Laurie De Cazotte. L'ho letto qualche mese fa ed oggi vi propongo la recensione.
Eric Meyer è un potente e cinico
affarista, un uomo duro sia nel suo lavoro che nel rapporto con le
innumerevoli amanti. Il rapporto con la moglie è assente, si ricorda
di lei solo durante i ricevimenti dove invita sempre una o più
amanti. Anche con la figlia il rapporto è distrutto, e lei lo
disprezza. La sua migliore amica che gli è stata sempre vicini non
la vede da anni dopo averla umiliata davanti a tutti. Ma Eric sembra
non curarsene, chiuso e protetto nella sua corazza di cinismo.
Tuttavia in poco tempo subisce due
forti shock che lo porteranno a riconsiderare tutta la sua vita. Una
delle tanti amanti, tradita anche lei e non amata, tenta il suicidio,
non prima di aver informato, inviando le sue mail, la moglie di
Eric, di conseguenza sua moglie lo lascia.
Lui improvvisamente rimane solo e
privo di tutte le sue certezze.
Si ritrova presso un centro
psichiatrico diretto dal professor Kaplan, ed è qui che comincia un
percorso all'indietro alla ricerca del suo passato e dell'infanzia.
Il segreto che riguarda la madre viene a galla e lo fa accomunare
come esperienza al dottore: il passato dell'Olocausto, solo che lui
ha cercato di dimenticare tutto, mentre per il dottore diventa un
bagaglio di saggezza e volontà di recuperare le persone
sopravvissute al dramma.
La figlia nella ricerca dei
luoghi del padre ritroverà un uomo diverso dal padre con cui ha
vissuto, scoprirà anche un nonno che non è stato all'altezza del
ruolo di genitore.
Questo percorso condotto dal
dottor Kaplan farà capire ad Eric che bisogna imparare a vivere e
convivere con i propri sentimenti e debolezze, il cinismo non porta
a nulla e prima o poi gli errori e le menzogne riemergono e ci
pongono di fronte a mille interrogativi come sta accadendo a lui
adesso.
Alla fine Eric riuscirà a
riemergere da quel buio totale e sarà grazie alla sua amica
d'infanzia ritrovata e alla terapia proposta dal dottor Kapaln : la
poesia.
La scrittura dell'autrice Marie-Laurie De Cazotte è fluida,
scorrevole, potente, pagina dopo pagina ci trasporta con notevole maestria nell'animo di questo cinico personaggio. La trama è avvincente e ben raccontata, tuttavia il dialogo tra Eric e il dottor Kaplan non è adeguatamente appropriato, la
ricerca analitica dell'inconscio di Eric non è condotta con un
linguaggio adeguato, assomiglia di più ad un dialogo tra due cari vecchi amici e non tra dottore e paziente. Questa mancanza comunque non intacca la fluidità del testo che rimane avvincente e drammatico ugualmente.
Un libro da leggere! La casa editrice E/O non sbaglia mai nelle sue scelte, soprattutto di autori stranieri, ci regala sempre delle splendide chicche.
Buona lettura
Maria Lucia
Autore: Marie-Laurie De Cazotte
Titolo:Un tempo smarrito
Editore: E/O
Pagine: 203
lunedì 22 febbraio 2016
La luna e le stelle
come
detto nel post precedente ho provato anche a scrivere fiabe e favole,
ma il risultato non è stato per nulla soddisfacente. Ho capito di
non avere la stoffa di autrice di libri per fiabe dal motivo che pur
partecipando a diversi concorsi che trovavo nel web, non
solo non vincevo, ma non ricevevo nemmeno una piccola menzione,
nulla! Poi ho capito, ho letto le fiabe di altri autori ed la
differenza era notevole.
Percepivi
che le fiabe nascevano dal cuore pieno di fantasia degli autori. ed
era chiaro perché i bambini si lasciano strascinare nel loro
fantastico mondo, amando i loro personaggi. Quale sarà il loro
segreto? Avranno bevuto una pozione magia? Sortilegio di una strega?
Lo ignoro, dovrò chiederlo a qualche autore, senza dubbio, perché
non basta amare i bambini ed avere tanta fantasia, manca quel sottile
legame che interagisce con queste due sfere.
Nell'attesa
della ricerca di un autore che possa svelarci il mistero, vi dovete
contentare di una mia breve fiaba, scritta qualche anno fa.
Se
volete potete criticarmi, siate pure cattivi/e
Un
sorriso a tutti/e
Maria
Lucia
Una voce melodiosa
Erano diverse sere che il principe
Edoardo si affacciava alla finestra per ascoltare il canto melodioso
che proveniva da lontano, n’era incantato non aveva mai ascoltato
una voce così soave, armonica e deliziosa.
La contessa Brunilde, nota per le sue arti magiche, aveva una figlia Cleonice che aveva predestinato come moglie per il principe Edoardo. La perfida contessa venne a sapere che il principe era ammaliato da questa voce, così si informò a chi appartenesse, scoprì che era la figlia del falegname del bosco ad avere questa voce melodiosa, inoltre era molto più bella di sua figlia Cleonice. Così si recò nel bosco e mentre la ragazza era intenta a cantare raccogliendo dei fiori, la megera ripetè una formula magica in una lingua incomprensibile e la ragazza fu avvolta da una nuvola che lentamente si levò in cielo. A nulla valsero le urla della ragazza e degli abitanti del paese accorsi sul posto. Ormai Rosabella si trovava nel cielo, sopra una nuvola, lontana da casa, dagli amici e da suo padre. I primi giorni furono terribili si affacciava e urlava tutta la sua disperazione:
La contessa Brunilde, nota per le sue arti magiche, aveva una figlia Cleonice che aveva predestinato come moglie per il principe Edoardo. La perfida contessa venne a sapere che il principe era ammaliato da questa voce, così si informò a chi appartenesse, scoprì che era la figlia del falegname del bosco ad avere questa voce melodiosa, inoltre era molto più bella di sua figlia Cleonice. Così si recò nel bosco e mentre la ragazza era intenta a cantare raccogliendo dei fiori, la megera ripetè una formula magica in una lingua incomprensibile e la ragazza fu avvolta da una nuvola che lentamente si levò in cielo. A nulla valsero le urla della ragazza e degli abitanti del paese accorsi sul posto. Ormai Rosabella si trovava nel cielo, sopra una nuvola, lontana da casa, dagli amici e da suo padre. I primi giorni furono terribili si affacciava e urlava tutta la sua disperazione:
“Per
favore venite a prendermi, non voglio stare qui, papà aiutami.”
Nessuno
poteva aiutarla.
Passarono
i giorni ed i mesi ormai Rosabella non pensava più di ritornare a
casa. Passava le sue giornate ad accendere e spegnere le stelle o a
guardare quello che combinavano gli abitanti della terra, qualche
volta parlava con le rondini ed anche con l’aquila reale.
Riusciva
anche a divertirsi. La nostalgia ormai era un brutto ricordo.
A
volte quando sentiva il desiderio di ritornare con i suoi simili
cominciava a cantare. Rosabella non sapeva che il suo canto arrivava
nel cuore delle persone e le rendeva più buone, anche quelle più
cattive.
La
voce arrivò ancora più forte al cuore d’Edoardo che s’innamorò di quella
voce. Voleva assolutamente conoscere la donna che cantava in modo così armonico. Adesso il suono arrivava dalle stelle, ma come poteva cercarla nel cielo, troppo vasto e poi non sapeva da qual parte iniziare.Tutte le sere si affacciava alla finestra puntando il naso
verso le stelle, ascoltando l’amata. Il suo cuore soffriva
troppo, non poteva più immaginare di passare un giorno senza di lei,
così decise di rivolgersi al mago più potente del paese per
conoscere il modo per arrivare alla ragazza. Andò dal mago e gli
raccontò tutto, lui grattandosi la barba guardò la sfera di
cristallo, vide la ragazza che viveva sulla nuvola, e gli raccontò
la storia del terribile maleficio che la perfida contessa aveva
causato
“Ti
devo comunicare una brutta notizia”.
Disse
il mago al principe
Lui
alzò lo sguardo affranto
“Non
vi è alcun modo per far ritornare la ragazza sulla terra!”
Il
principe impallidì,
“
mai più”
Ripete col cuore rotto dalla disperazione
“Mai
più “.
Sentenziò
il mago
Edoardo
era impietrito, sembrava una statua di marmo; il mago si spaventò ed
andò subito a consultare il libro dei prodigi e dopo un po’
ritornò nella stanza e con lo sguardo illuminato disse al ragazzo
“Ho
trovato, forse un modo c’è”
“Quale”
Chiese mentre il pallore lasciava spazio alla speranza
“posso
mandarti da lei”
“anche
adesso” rispose di getto Edoardo
“Si,
ma devi sapere che non potrai mai più fare ritorno sulla terra”
“cosa
m’importa, voglio solo lei, la mia vita è accanto a lei”.
A
malincuore il mago pronunciò la frase magica per trasportarlo sulla
nuvola con l’amata.
In un
battibaleno Edoardo raggiunse Rosabella sulla nuvola, dove si
sposarono quel giorno stesso, davanti a tutte le stelle. La luna lì
uni in matrimonio.
Per la gioia gli sposi mandarono sulla terra tante stelle cadenti affinché tutti potessero avere come dono un desiderio.
Per la gioia gli sposi mandarono sulla terra tante stelle cadenti affinché tutti potessero avere come dono un desiderio.
Latte di luna e girandole di stelle
Buon lunedì a tutti/e
chi di noi non ama le fiabe o le ha amate da piccolo? Penso tutti. Chi invece tra noi aspiranti scrittori non si è mai cimentato a scrivere una fiaba? Io l'ho fatto, ma i risultati non sono stati esaltanti, per cui ho smesso subito.
So che alcune amiche che leggono il mio blog scrivono fiabe e le scrivono molto bene, a loro e a chi pensa di avere le qualità per scrivere una fiaba consiglio questo concorso: Latte di luna e girandole di stelle, indetto dall'associazione culturale LA LUNA NERA. Il termine del concorso scade il 31 marzo.
Ulteriori informazioni le trovere sul sito:
http://www.associazionelunanera.it/
Buon lavoro.
domenica 21 febbraio 2016
Ancora Petronilla
Ancora Petronilla
Ciao a tutti/e
Io direi di si, guardate come è invitante questa maionese accompagnata con dei crostini....Vado a prepararla a domani.
Sospira l'una e sospira l'altra: “ Squisiti sono i pomidoro crudi con un giallo e sodo ponticello sopra ciascuno ma …. “ , “Ultra squisita è un'insalata di varie verdure lesse, ma …..“
Ciao a tutti/e
ieri vi ho parlato di Petronilla non so quante di voi conoscono questa cuoca della prima metà del novecento; comunque e' stata una donna che ha suggerito molte ricette adatte per chi non solo aveva poco denaro, ma per chi, in tempo di guerra, oltre a risparmiare doveva inventarsi davvero come cucinare con la mancanza o la penuria di molti ingredienti.
Sul sito Chef4prof ho trovato la ricetta autentica della nostra amata cuoca che insegna come fare un'ottima maionese senza olio.
Perchè non provarla allora, magari chi, come me, si ritrova con dei chili in più, possiamo gustarla senza sentirci in colpa verso la nostra odiata bilancia.
Allora forza proviamola e poi magari ditemi se vale la pena mangiarla!
FML
Sospira l'una e sospira l'altra: “ Squisiti sono i pomidoro crudi con un giallo e sodo ponticello sopra ciascuno ma …. “ , “Ultra squisita è un'insalata di varie verdure lesse, ma …..“
Ma … come poterli preparare questi piattini prelibati e tutti quanti adatti anche ai tempi attuali, se tutti quanti esigono la gialla salsa maionese, e se la salsa maionese esige – oltre a uova, limone, e lunghissimi rimescolamenti – anche olio tanto, tanto, tanto ? Come fare ?
Ebbene, si può. Con un solo tuorlo, un solo cucchiaio di olio, il succo di un limone e gli indispensabili rimescolamenti, si può presentare una salsiera colma di soda e squisita maionese purchè …. Si possieda un mortaio di marmo con il suo relativo pestello di porcellana o di legno.
E se volete fare l'esperimento di questa maionese che di un solo cucchiaio intacca la bottiglia dell'olio ….
Lessate una patata grossa quanto un grosso uovo; pelatela; pestatela e ripestatela nel mortaio; aggiungete un torlo d'uovo crudo, un pizzico di sale e con il pestello pestate e ripestate; unite un cucchiaio (uno solo) d'olio, e ancora pestate, pestate e ripestate; lasciatevi sgocciolare tutto il succo di un bel limone succoso, e pestate, e pestate, e pestate sino a che avrete ottenuto una pastella spumosa, levigata e soda …… talmente anzi soda che (se la consistenza ne fosse eccessiva) dovete anche aggiungere un goccio d'acqua per ridurla alla giusta consistenza di una comune maionese.
Malcom X
Il
21 febbraio del 1965 veniva assassinato Malcom X, attivista per la
difesa dei diritti degli Afroamericani. L'omicidio avvenne a
Manhattan, durante un comizio di Malcom X adesso a capo di un
nuovo movimento da lui creato, in cui abbandona il legame
religioso, tipico invece del movimento Nation of Islam (NOI). Il nuovo
movimento è più aperto e meno settario per la conquista dei diritti
umani. Ma questo causa una ritorsione contro di lui tanto che dopo un
attentato dinamitardo presso la sua abitazione, da cui riesce a
sfuggire, verrà colpito a morte da un componente del movimento NOI.
« I
diritti umani sono qualcosa che avete dalla nascita. I diritti umani
vi sono dati da Dio. I diritti umani sono quelli che tutte le nazioni
della Terra riconoscono. In passato, è vero, ho condannato in modo
generale tutti i bianchi. Non sarò mai più colpevole di questo
errore; perché adesso so che alcuni bianchi sono davvero sinceri,
che alcuni sono davvero capaci di essere fraterni con un nero. Il
vero Islam mi ha mostrato che una condanna di tutti i bianchi è
tanto sbagliata quanto la condanna di tutti i neri da parte dei
bianchi. Da quando alla Mecca ho trovato la verità, ho accolto fra i
miei più cari amici uomini di tutti i tipi - cristiani, ebrei,
buddhisti, indù, agnostici, e persino atei! Ho amici che si chiamano
capitalisti, socialisti, e comunisti! Alcuni sono moderati,
conservatori, estremisti - alcuni sono addirittura degli "Zio
Tom"! Oggi i miei amici sono neri, marroni, rossi, gialli e
bianchi! »
Morì
all'età di 39 anni, la X come cognome la scelse in quanto rifiutò
di avere un cognome che potesse ricordare le sue origini di schiavo,
in quanto una volta i "padroni" assegnavano loro un cognome
per marcare ancor di più la loro proprietà
(notizie tratte da Wikipedia)
sabato 20 febbraio 2016
Petronilla tra storia e ricette
Le donne devono sempre lottare per affermarsi nel mondo culturale e del lavoro. Sicuramente alla fine
dell'ottocento la lotta è stata più dura. Lo ha sperimentato molto bene
Amalia Moretti Foggia, una donna mantovana, con due lauree, di cui
una in medicina, fu la terza donna medico in Italia, cultura
socialista e amicizie con la borghesia bene di fine ottocento, tra i
tanti nomi ricordiamo Anna Maria Mozzoni, Anna Kuliscioff e Franca
Pieroni Bortolotti, vantò amicizie anche nel mondo culturale con
donne di grande calibro come Ada Negri e Sibilla Aleramo.
Amalia ha
dovuto scegliere un pseudonimo per poter scrivere nella rubrica di
Medicina sul giornale:La Domenica del Corriere, il suo nome maschile
era AMAL o meglio dottor Amal e dispensava consigli, tisane ,
creme, decotti e altro. Una donna medico che rispondeva alle varie
domande dei lettori non era plausibile, per cui nonostante
esercitasse la professione medica, dovette ricorrere a questo
espediente, rimanendo nell'ombra. Anche per la cucina ricorse ad uno
pseudonimo, sicuramente come nome molto più allettante e di larga
presa nel cuore delle donne italiane, che subito amarono e seguirono
questo personaggio:PETRONILLA.
La sua
rubrica era seguitissima ed ebbe un notevole successo, il personaggio
di Petronilla era vicino alla gente soprattutto nel periodo della
guerra, insegnò a cucinare e a a farlo con poche lire e con pochi
ingredienti, anche perché in periodo di guerra molti erano
introvabili, lo fece con ottimi risultati e notevole successo
soprattutto tra la popolazione più povera. Molti hanno intravisto in
questa sua attività l'animo socialista che non perse mai, lo mise in
atto non con la teoria, ma con la pratica, senza rivoluzione o
proteste, ma operando veramente, come nel suo ambulatorio dove
visitava gratis tutte le donne, bambini o prostitute che ne avessero
bisogno. E' stata anche lei una grande donna femminista e socialista,
ma il suo nome è sempre rimasto segreto alla fine lei era Petronilla
una brava massaia che dispensava ricette.
Invece se
leggiamo la sua vita ne intravediamo la forza, la determinazione di
vivere la vita che voleva, raggiungendo traguardi se non proibiti,
molto ostacolati alla donna.
Ha scritto
tanti libri di cucina da far invidia a Cracco, ma il suo nome rimane
Petronilla non Amalia.
Eppure lei è
stata l'avanguardia di tante rubriche che si tengono oggi sulle
riviste. Ha anticipato i tempi della Clerici e della Parodi.
Una grande
donna Italiana.
Vi posto una
ricetta tratta dai libri di Petronilla trovata su Giallo Zafferano.
Ingredienti:3
arance naturali
150
gr. di farina 00
un
cucchiaino di lievito vanigliato
2
uova
80
gr. di zucchero
4
cucchiai di rum
un
dl. di vino bianco
olio
di semi di arachide per friggere
sale
q.b.
di zucchero a velo
Lavare
e asciugare le arance, tagliare le estremità e tagliarle a fette di
7-8 mm.
Stendere
le fette su un piatto, bagnarle con il rum e spolverizzarle con un
cucchiaio abbondante di zucchero.
Setacciare
la farina con il lievito in una ciotola, unire lo zucchero rimasto, i
tuorli e un pizzico di sale e mescolare il tutto amalgamando gli
ingredienti con l’aggiunta, a filo, del vino bianco.
Montare
gli albumi a neve morbida e incorporarli al composto mescolando dal
basso verso l’alto.
Scaldare
abbonante olio di semi di arachide, immergere le fette di arancio
nella pastella e con l’aiuto di una pinza da cucina tuffare, una
fetta alla volta nella padella.
Friggere
tutte le fette finché saranno dorate, scolarle su carta da cucina e
servirle spolverate di zucchero a velo.
Un grande semiologo e scrittore: Umberto Eco
Ieri sera è venuto a mancare Umberto Eco, grande scrittore, semiologo e filosofo, di lui rimangono indimenticabili e sempre attuali due libri: In nome delle rosa e Il pendolo di Focault. La scrittura era un fatto secondario per Umberto Eco, la sua vita era lo studio della semiologia di cui ha scritto diversi trattati, ha insegnato ed ha diretto la scuola degli Studi Umanistici di Bologna.
Mi ricordo che mio fratello aveva dato un esame di semiologia proprio con lui, quanto l'ho invidiato, ma io avevo scelto un'altra facoltà a Bologna. Ho letto i suoi libri quando sono stati editi, e oltre alla trama, vi trovavi la ricchezza della storia, così precisa che a volte pensavi fosse un libro di storia, ma in quel periodo amavo la Storia, non a caso avevo scelto come percorso di studi Storia Contemporanea a Bologna.
Il libro In nome della rosa è un giallo ambientato nel periodo medioevale, si sviluppa in sette giorni, Adso, il protagonista, indaga sull'uccisione di uno dei frati del convento, all'interno del quale si svolge l'intera trama. Alla fine riesce a trovare il mandante dell'omicidio, ma....il finale ...meglio leggere il libro non lo svelo!
Un libro da leggere prima di accingersi a scrivere un libro è: La bustina di Minerva, una raccolta di consigli per scrivere bene.
Ve ne riporto qualcuna: - evitare le frasi fatte, sono minestra riscaldata
- non fare indigestione di puntini di riflessione
- una meno virgolette possibili, non è fine
- non fare frasi di una sola parola
- solo gli stronzi usano le parole volgari.
FML
venerdì 19 febbraio 2016
Marmellata di fichi
Alcuni autori amano inserire nei loro libri ricette di cucina. Giuseppina Torregrossa nei suoi libri parla spesso dei profumi dei piatti tipici siciliani e i personaggi si destreggiano tra suoni, colori, e immancabili profumi dei piatti prodotti dalla sua amata terra.
Gli aromi emanati dalle pietanze preparate si mescolano con gli effluvi del corpo e insieme diventano una miscela esplosiva in cui l'eros e la sensualità arrivano al massimo del piacere.
Questo nel libro dell'autrice, succede anche a voi? Il cibo oltre ad essere nutrimento è anche eros?
Certo se i libri potessero emanare gli odori sprigionati dalla preparazione della caponata, del biancomangiare o del cous cous...vi intrigherebbero al pari della storia narrata.
La fantasia vola... mi immagino, al fornello, con una mano sorreggo il libro, con l'altra giro il mestolo della marmellata di fichi che sto preparando seguendo i suggerimenti dell'autrice, ho un vestito leggero, a sottoveste, con le spalline sottili, la scollatura a cuore che lascia intravedere il seno abbondante e ancora turgido. Il caldo della cucina si mescola con l'arsura proveniente dal sole siciliano, qualche goccia di sudore imperla la mia fronte ed il collo, lui arriva silenzioso, mi sfiora il collo con le mani, e bacia delicatamente il collo, mi abbandono...
Sveglia!!
Sei al computer e stai solo scrivendo un commento culinario di un libro che hai già recensito: L'assaggiatrice di Giuseppina Torregrossa.
Scusatemi per la divagazione,vi propongo una ricetta e qualche riga del racconto.
Buona giornata amiche ed amici.
FML
giovedì 18 febbraio 2016
Tacco 12
Tacco 12
Dopo le mutandine ed il reggiseno non poteva mancare un altro elemento della femminilità: le scarpe, tacco 12 possibilmente.
Le scarpe con il tacco sono decisamente una tortura per noi donne, ma quante vi rinunciano? Meglio seguire il detto che per apparire belle bisogna soffrire, ma soffrire con un tacco 12, vi posso asscicurare che si trasforma in lacrimante felicità, ovviamente le lacrime le portiamo a casa, quando ci sfliamo le scarpe e ci ritroviamo con dei piedi doloranti tanto da dover ricorrere al pediluvio e al massaggio. Ma la sensualità che emana un passo femminile nel camminare con una scarpa alta, credo che uomini e donne non possono che essere d'accordo con la sottoscritta.
le scarpe con il tacco rappresentano da sempre l'oggetto di vanità, infatti sembra che già Caterina de Medici avesse usato delle scarpe con il tacco per il proprio matrimonio con il Duca D'Orleans, da quel momento le corti francesi adottarono subito le scarpe con il tacco, non solo le donne ma anche gli uomini, infatti alla corte di Luigi XIV nacque il tacco Luigi, largo alla base e rientrante verso l'alto, (tratto dal sito WWW.femminile.com).
Negli anni 50 invece il tacco a spillo dettò moda per molti anni, chi non ricorda Marilyn Monroe con i suoi tacchi a spillo nella sua foto più famosa, tratta dal fim "Quando la moglie è in vacanza"?
Se volete approfondire un pò la storia delle scarpe vi segnala questo libro: Le donne dalla caviglia in giù" di Rachelle Bergstein. Vi allego un piccolo estratto preso da Amazon:
Belle scarpe!" Basta questa frase per creare una connessione tra donne. Subito si aprono le porte al dialogo: si può parlare delle scarpe... e di noi. È da questa consapevolezza che nasce il libro di Rachelle Bergstein, oltre che dal suo grande amore (quasi un'ossessione) per le scarpe. "Le donne dalla caviglia in giù" ripercorre la storia della calzatura nel Ventesimo secolo, mostrando come i mutamenti che hanno coinvolto la società, il cinema e la quotidianità possano essere raccontati anche attraverso l'evoluzione delle forme e degli stili di questo indispensabile accessorio. E lo fa con intelligenza e brio, partendo dalle suffragette (che per prime hanno liberato i piedi dalla morsa dell'estetica in favore della comodità) e arrivando a un personaggio immaginario, la Carrie Bradshaw di "Sex and the city" (in grado di lanciare delle mode e di convincere le donne che possedere un paio di meravigliosi - e costosissimi - tacchi a spillo sia una delle cose più appaganti della vita). Ma la storia delle scarpe è fatta anche di straordinari artigiani, di imprenditori lungimiranti, di stilisti coraggiosi e visionari: da Ferragamo..."
Vi sono anche libri di narrativa più o meno divertenti.
Io invece ho letto Tacco 12 di Veronica Benini.
Stiletto: istruzioni per l'uso per diventare belle, fighe e pure simpatiche.
Un libro divertente ed ironico, con uno stile fluido e scorrevole. Vi divertirete molto nel leggerlo, ma non solo, acquisirete tante notizie che vi saranno utilissime e copierete subito. Scoprirete come fare shopping, come rilassarvi dopo averle indossate, quali creme comprare ed altri consigli.
Troverete come scoprire la vostra femminilità attraverso la postura e la camminata più adatta con le vostre amate scarpe con i tacchi a spillo.
La protagonista Marta in questa avventura sarà accompagnata da un angioletto chiamato SPORA che l'accompagna per tutto il libro, ponedo Marta di fronte al suo alter ego.
C'è da ridere ve l'assicuro. Il libro ha anche delle belle immagini illutrate.
Non mi resta che salutarvi e arrivederci al prossimo post.
FML
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Informazioni personali
- La lettrice di carta
- Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.