LA LETTRICE DI CARTA

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venerdì 10 gennaio 2025

Il tenero narratore di Olga Tokarczuk


Il tenero narratore 

di

Olga Tokarczuk

Impressioni di Maria Lucia


La prima lettura di quest'anno è stata questo meraviglioso e tenero saggio di una delle più grandi voci europee della letteratura: Olga Tokarczuk
Il filo conduttore della sua analisi sull'attualità della letteratura è già svelato nel titolo: la tenerezza, infatti il suo sguardo si posa in modo delicato e tenero sui vari argomenti che ha affrontato durante la premiazione per il conseguimento del Premio Nobel nel 2018.
Le sue parole sono lievi, dolci e fremano sulle parole come le ali delle farfalle sui fiori, le articola con saggezza e le rende chiare e limpide senza usare un linguaggio astruso lontano dai lettori. La madre è stata la prima persona ad avvicinarla alla lettura e ne rimane il ricordo tenero che continuerà negli anni.

In questo modo una giovane donna non religiosa, mia madre, mi dava qualcosa che una volta si chiamava anima, e quindi mi riforniva del miglior tenero narratore al mondo.

Da questo sentimento l'autrice ha iniziato a guardare la realtà attorno a sè per poi trasferirla nei personaggi descritti nei vari libri.
Parla anche dell'utilizzo dell'IO nella narrazione  e pensa che sia un legame stretto e importante che si stabilisce tra lettore e scrittore. Continua riferendo dell'importanza della scrittura e del suo forte impatto nel lettore e nel periodo storico che viviamo, nelle parole trasferiamo il mondo che viviamo o le informazioni storiche che abbiamo ricercato. Nelle parole dello scrittore c'è tutta la potenza delle parole, ma in questi ultimi anni la forza  è come sospesa, la società liquida in cui viviamo ne ha ucciso la forza ed ecco che le parole dello scrittore restano mute...

... per i cambiamenti ultra veloci del mondo di oggi. Ci manca la lingua, ci mancano punti di vista, metafore, miti e nuove fiabe. In compenso siamo testimoni di come si cerchi di adattare queste inadeguate, arrugginite e anacronistiche vecchie narrazioni alla visione del futuro, forse partendo dal principio che “il vecchio qualcosa è meglio del nuovo nulla” oppure provando in questo modo a venire a patti con la limitatezza dei propri orizzonti. In una parola: ci mancano nuovi modi di raccontare il mondo.

Parla anche di lettura e quanto questa sia meravigliosa, ci permette di utilizzare tutti i sensi che abbiamo, quando leggiamo non è solo un comprendere le parole, ma è rivivere, un ricordo, ascoltare le voci dei personaggi, sentire il profumo...

Fa un elenco della motivazioni che spingono oggi a scrivere e dei vari generi di scrittura che vuole dividere il genere letterario in fiction o non fiction. Descrive la commercializzazione dei libri e in cui lo scrittore a volte è legato per il denaro che le case editrici investono e cercano in tutti i modi che venga ripagato la più presto.

La letteratura è una delle poche discipline che provano a tenerci ancorati alla concretezza del mondo, perché di sua stessa natura è sempre “psicologica”, dato che si concentra sulle ragioni e motivazioni interne dei personaggi, ne svela le esperienze altrimenti inaccessibili a un’altra persona, invoglia il lettore a interpretare psicologicamente i loro comportamenti. Solo la letteratura è in gradi di farci entrare tanto in profondità nella vita di un’altra persona, capire le sue ragioni, condividere i suoi sentimenti, vivere il suo destino.

 Nel saggio,  Olga Tokarczuk affronta tanti temi e scrive le sue interpretazioni del mondo attuale, non solo legate al tema principale della scrittura/lettura, le sue parole mettono chiarezza e rendono semplice il pensiero anche quando parla di agorà,  di pansofia o di  katharsis.

Un saggio che consiglio a tutti lettori e scrittori.

VALUTAZIONE: 💛💛💛💛💛


SCHEDA LIBRO

Autore: Olga Tokarczuk
Titolo: Il tenero narratore
Casa Editrice: Saggi Bompiani
Pagine: 272

Trama

La complessità del mondo contemporaneo e la crescente interconnessione dell'umanità richiedono oggi un nuovo modo di raccontare la realtà. Olga Tokarczuk ci propone in questo libro quasi un manifesto della sua poetica innovativa. Una straordinaria testimonianza dell'attività di scrittrice, che le è valsa il premio Nobel, e dell'anima di attivista impegnata su numerosi temi sociali e ambientali.

Il tenero narratore è un inno al ruolo cruciale della letteratura. Scrittori e scrittrici occupano una posizione privilegiata: sono esploratori e artigiani che lavorano con frammenti della realtà, impegnati a svelarne una portata più ampia e aperta.


Tokarczuk invita a liberarsi dai vincoli del proprio io narrante per abbracciare una voce nuova, che combini l'impersonalità con una dolce tenerezza. Già, la tenerezza, che è la forma più modesta di amore eppure la più potente, perché ci fa rivolgere lo sguardo oltre noi stessi, verso gli altri esseri umani, gli animali e la natura, nella consapevolezza di un destino comune.

Completano questa raccolta di scritti una riflessione sull'importanza dei traduttori, che nel nostro mondo interconnesso svolgono il compito vitale di far circolare idee e conoscenza, e un resoconto molto intimo sul periodo dei lockdown dovuti al Covid, in cui l'autrice condivide paure e speranze per il futuro.


 BIOGRAFIA

Olga Tokarczuk è nata nel 1962 e ha studiato psicologia a Varsavia. Scrittrice e poetessa tra le più acclamate della Polonia, la sua opera è stata tradotta in trenta paesi e in cinquanta lingue. Ha vinto il Premio Nobel per la letteratura. Il romanzo I vagabondi (Bompiani, 2019) le è valso il Man Booker International Prize 2018 ed è stato finalista al National Book Award. Sempre per Bompiani sono stati ripubblicati Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (2020, finalista al Man Booker International Prize nel 2019), Nella quiete del tempo (2020) e Casa di giorno, casa di notte (2021).

 

LIBRI








 

 

 

 


 


 




 

 


 


alle gennaio 10, 2025 Nessun commento:
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lunedì 23 ottobre 2023

Una scrittrice dimenticata: Willy Dias

 Willy Dias

di Maria Lucia Ferlisi

Parlare di questa letterata e darvi informazioni sulla sua vita, risulta davvero difficile, ringrazio il sito "Le scrittrice dimenticate" dove si registra una breve biografia.

La scrittrice nacque a Trieste nel 1872, mori nel 1956. si sposò con G. Petronio dal quale ebbe una figlia: Maria Beata.

Anche lei come la maggior parte delle scrittrici italiane adotta uno pseudonimo: Dias Willy, ma il suo vero nome è Fortunata Morpurgo.

Dopo aver conseguito il diploma magistrale, inizia a lavorare come giornalista per riviste femminili a Trieste e respira la carica intellettuale presente di quella città. Inizia a scrivere romanzi sul genere sentimentale, libri "per signorine", di romance ne scrisse ben 50.

La sua passione restava sempre il giornalismo e dopo varie collaborazioni con giornali locali di Trieste, passò e  collaborò per anni con il Caffaro di Genova. 


Fondò anche un giornale di stampo femminista La Chiosa, chiuso poi dal regime fascista.

Nei suoi romanzi tuttavia vi è sempre una "denuncia" verso gli ambienti piccoli borghesi, sono sentimentali ma la sua naturale ironia è la base negli ambienti in cui da vita ai suoi personaggi.

La sua origine ebraica è sempre presente nei suoi romanzi e si scontra con la parte cattolica, nei suoi romanzi cerca anche di dare un'impronta "femminista" cercando di mediare le imposizioni del regime fascista, soprattutto per la figura femminile.





Qualche titolo:

  • Il romanzo di un cuore (1923) 
  • Gli occhi aperti (1927), 
  • Il pesco selvatico (1927),
  •  Ala (1928), 
  • La cattiva moglie (1929),
  •  La legge della vita (1930), 
  •  La villa della solitudine (1931),
  •  L'amica innamorata (1932)
  •  La rivale (1932),
  • La piccola ragazza (1933), 
  • L'amore più grande (1934), 
  • Il pesco selvatico (1934), 
  • La duplice fiamma (1935), 
  • Ansia di giovinezza (1937), 
  • Le anime nuove (1938), 
  • Il principe grazioso (1939), 
  • Il sentiero fra le pietre (1940), 
  • Donne nel mondo (1941),
  •  La forza nascosta (1941),
  •  Gioia ritrovata (1941).

Grazie a 

(scrittrici dimenticate (letteraturadimenticata.it)
Dalla soffitta riaffiora un romanzo "Una scrittrice che va riscoperta" (ilgiorno.it)





alle ottobre 23, 2023 Nessun commento:
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giovedì 5 ottobre 2023

I gialli di Maria Cristina Buoso

Maria Cristina Buoso

L'autrice inizia a scrivere con poesie e fiabe  da ragazzina, trasforma questa sua passione ampliando la sua scrittura  con racconti brevi, copioni, romanzi e gialli. 

Una donna con la passione per la lettura e la scrittura, non ama parlare di sè, ma mette la sua anima nei libri che scrive. ama mettersi in gioco scrivendo non solo gialli ma poesie e narrativa. 

Molti suoi personaggi nascono dalla realtà, guardando le persone magari mentre fa colazione al bar e senza essere vista osserva le caratteristiche delle persone trasformandole in personaggi.

"La poesia “Aiutami” è stata inserita nell’Antologia Multimediale “Una poesia per Telethon”, a scopo benefico (2004). La poesia “Pace in Guerra” nel concorso indetto da A.L.I.A.S.  (Melbourne – Australia), ha ricevuto la Menzione D’Onore. La poesia “Bugie” (Stones of Angles) è stata inserita nel Vol. 6 – In Our Own Words: A Generation Defining Itself - Edited by Marlow Perse Weaver U.S.A. (2005).

Ha vinto il terzo premio nel Concorso Letterario “Joutes Alpines” dell’Associantion Rencontres Italie Annecy (Francia) per la Sez. Prosa (Italia) con il racconto “Il vecchio album” (1997). Questi sono solo alcuni dei vari riconoscimenti che ha ricevuto.

Ha pubblicato alcuni libri. Nel 2017 “Anime”. Nel 2021 “schegge di parole” e “delitto al condominio Magnolia”, “l’Incidente” e “il mistero dei sei  tiramisù” nel 2022."

Puoi seguirla anche nei social eccone alcuni

https://mariacristinabuoso.blogspot.com/

https://www.instagram.com/mcbmipiacescrivere/

https://www.amazon.it/Maria-Cristina-Buoso/e/B08R6DZSK2%3Fref=dbs_a_mng_rwt_scns_share

Sinossi

Ispettore Capo Ginevra Lorenzi, dopo vernissage ha un nuovo caso di cui occuparsi che metterà a dura prova la sua pazienza e la sua capacità investigativa.

Cosa hanno in comune un femminicidio e un incidente stradale?

Cosa c’entra il paranormale con l’indagine?

Un Thriller coinvolgente, dinamico e a volte divertente che vi appassionerà e che vi permetterà di conoscere un po’ di più Ginevra e i suoi amici.

pagine 212


Sinossi

Livia Mexico, bellissima e famosa pittrice, compare a Treviso. Le sue opere emanano una forte sensualità. Colori brillanti e pregni di mistero, così come la sua vita.

Ginevra Lorenzi, giovane ispettore capo della questura di Treviso, è incaricata di occuparsi della sparizione di un noto gallerista della città.

Ma è davvero solo una sparizione? Il caso s’infittisce quando scompaiono altre persone e appaiono gl’inquietanti quadri di Livia.

Arte, sesso e mistero sono il file Rouge di questo appassionante thriller.

pagine 232



Titolo: DELITTO AL CONDOMINIO MAGNOLIA

116 pagine

sinossi

Un urlo sveglia il condominio.
Un uomo viene trovato morto. È stato ucciso con 14 coltellate.
Chi è la vittima e cosa nasconde?
Una indagine che sembra non portare da nessuna parte.
Il commissario capo Caterina Angeli in pensione da un paio di settimane e la collega commissario capo Claudia Trini della squadra mobile della Questura di Padova indagano assieme.
La soluzione vi sorprenderà.


 116 pagine

               


Sinossi

Chi ha vandalizzato l’ambulatorio di Andrea Stella e sta distruggendo i tiramisù di Alice?

Sono collegati questi due fatti?

Caterina dovrà scoprirlo e come al solito Claudia l’aiuterà nell’impresa.

Ancora una volta il quartiere, con i suoi abitanti, sarà il protagonista di questa nuova avventura.



156 pagine

alle ottobre 05, 2023 Nessun commento:
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martedì 23 maggio 2023

Maria Messina, una scrittrice dimenticata


Maria Messina


Maria Messina

Nacque a Palermo il padre Gaetano era un ispettore scolastico, la madre Gaetana Valenza Trajna era la  discendente di una famiglia baronale di Prizzi. 

 La scrittrice  trascorse l'infanzia a Messina e a Mistretta, mentre nell'adolescenza  viaggiò molto nel Centro e Sud per stabilirsi  a Napoli nel 1911,e contestualmente prese inizio alla sua carriera di scrittrice. A soli 20 vent'anni le fu diagnosticata la sclerosi multipla, ma questo evento cruciale della sua vita non le impedì di continuare a scrivere. Ebbe una fitta corrispondenza con il grande Verga e grazie al suo appoggio pubblicò la sua prima serie di Racconti con il titolo: LUCIUZZA . Con il racconto LA MERICA vinse anche il premio Medaglia d'oro.

Scrisse diversi racconti e tantissime novelle e anche racconti per ragazzi.

I suoi romanzi:

  • Alla deriva, Milano, Treves, 1920; 
  • Primavera senza sole, Napoli, Giannini, 1920;
  • La casa nel vicolo, Milano, Treves, 1921; .
  • Un fiore che non fiorì, Milano, Treves, 1923; 
  • Le pause della vita, Milano, Treves, 1926; 
  • L'amore negato, Milano, Ceschina, 1928

L'ultimo romanzo fu L'amore negato nel 1928, poi, a causa dell'aggravamento della malattia, dovette interrompere la scrittura.
 Morì nel 1944 a Pistoia. 

Nel 2009 fu dichiarata cittadina onoraria di Mistretta e le sue spoglie furono trasportate nel paesino descritto in tanti suoi racconti.
Le sue opere caddero nell'oblio, e fu ben presto dimenticata, nel 1980 fu riscoperta da Leonardo Sciascia che fece ripubblicare quasi tutte le sue opere con la casa editrice Sellerio, grazie a lui c'è stata una riscoperta di questa autrice che non viene citata nei libri di testo nella corrente letteraria del Verismo, le "vinte", "le oppresse " non hanno un luogo per essere ricordate.
La sua scrittura riflette molto l'influenza del Verismo e del suo autore preferito: Giovanni Verga, poi la sua linea letteraria si definirà come narratrice del reale quotidiano della società, ma sempre senza mai scostarsi dal narrare la realtà dei "vinti", scegliendo di mettere in luce le storie delle tante donne che aveva incontrato o ascoltato nei "cunti" delle donne nei cortiletti delle case della sua infanzia.
Racconterà di  donne che la vita ha provato molto, che hanno dovuto rinunciare, che non hanno lottato ma si sono lasciate abbattere da quella forza sottile della società che ti lega in certi ruoli dai quali è impossibile uscirne. Sono donne, ragazzette, bambine che conoscono l'impossibilità di sottrarsi ai giudizi, ai pregiudizi, alle regole del tempo, ma tutte hanno una dignità e una forza da accettare quasi con un sorriso l'ineluttabilità della vita. 

                   Non possiamo considerarla una femminista, ma solo una scrittrice che ha saputo
 raccontare al meglio le storie di vita delle "vinte", che nei suoi romanzi acquistano dignità e rispetto.
Leonardo Sciascia la definì la Mansflied italiana, per la sua capacità di raccontare la realtà quotidiana del sud e non possiamo che condividere la sua definizione.









Maria Lucia Ferlisi
(grazie a Wikipedia per la biografia)
alle maggio 23, 2023 Nessun commento:
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giovedì 2 febbraio 2023

La paga del sabato di Beppe Fenoglio


La paga del sabato 

di

Beppe Fenoglio

riflessioni di Maria Lucia Ferlisi

 Ettore ha soli ventidue anni, è un reduce partigiano, ha partecipato alla liberazione dell'Italia dal fascismo, uccidendo, preparando imboscate, vivendo tra i boschi, dormendo poco e sempre con la paura di essere catturato. In pochi anni ha già raccolto un bagaglio di vita grande quanto la vita di un vecchio, eppure in famiglia non capiscono quanto lui stia male.  

Ritornare alla vita dopo quello che ha passato non è facile. Non può modificare la vita di prima  fatta di comando, in cambio di una in cui ricevere ordini. Non può riempire la giornata di gesti uguali e monotoni, giorno dopo giorno, in un circolo di monotonia, ma nessuno comprende il suo disagio, nemmeno la madre che inveisce contro di lui ritenendolo uno smidollato senza voglia di lavorare.

Ettore è ancora scosso da ciò che ha visto e vissuto nella guerra, non riesce a integrarsi in questa nuova vita.

Per questo si unisce ad altri disadattati come lui che cercano di arrabattarsi rapinando ex fascisti o altri furtarelli.

L'amore per Vanda, una bella e procace diciottenne che ama la vita, l'amore e l'allegria , riesce a cambiarlo e quando rimane incinta, decide di cercare un lavoro pulito e cambiare direzione alla sua vita.

Questo romanzo di Beppe Fenoglio ci mostra le emozioni e i sentimenti di tanti che sono rimasti vittime moralmente e psicologicamente dalla guerra, quello che oggi definiamo trauma post guerra.

Il malessere viene scambiato per indolenza, ma dentro le loro menti si susseguono le immagini di morte, di sensi di colpa per aver comunque ucciso, di privazioni, di paura, angoscia e tanto altro... 

Non compresi, soli in questo recupero di normalità che non può avvenire con la semplicità  di come si volta la pagina di un romanzo. Ci vuole tempo. Tempo che non viene concesso dalle famiglie e dalla società così detta normale in cui sono rientrati dopo la lotta armata.

La scrittura di Fenoglio è limpida, essenziale, onesta, come vuole il neorealismo, espone i fatti, in molte parti la scrittura appare ruvida e aspra ma questa è la vita, non si possono edulcorare certi rapporti e aspetti che ci pone giorno dopo giorno, non sarebbero reali.

Lo scrittore ha un patto con il lettore, deve raccontare la realtà e il suo linguaggio deve rispecchiare la vita che non sempre dona serenità e dolcezza, esistono anche il dolore, la paura di vivere in una normalità che non si recupera con un click. 

Un romanzo aspro e delicato da leggere per capire l'epoca della ricostruzione dell'Italia all'indomani della guerra.

Valutazione 💛💛💛💛💛


Scheda Libro

Autore: Beppe Fenoglio

Titolo: La paga del sabato

Casa Editrice: Einaudi

Pagine: 136

Trama

Ettore è il tipico disadattato uscito dalla guerra partigiana scontroso e insofferente, che non riesce a rassegnarsi alla modesta e tranquilla routine di un’esistenza qualunque, senza brividi, senza slanci in avanti. Per questo decide di darsi ad affari loschi ma molto redditizi, che lo facciano sentire di nuovo vivo per davvero, sfruttando la sua grinta di «duro», di piccolo Humphrey Bogart di paese. Ma quando, costretto a metter su famiglia, si ritira e si dedica a un lavoro onesto, uno stupido incidente volge l’epilogo in tragedia. La paga del sabato è un distillato in purezza di scrittura fenogliana, in cui si concentrano densissime tutte le sue caratteristiche piú peculiari: il piglio svelto e concreto, il modo di raccontare per scorci vigorosi, la capacità di delineare in poche battute personaggi memorabili.


alle febbraio 02, 2023 Nessun commento:
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martedì 30 agosto 2022

La scrittrice partigiana: Renata Viganò

                            Renata Viganò

                                       (1900/1976)

Renata Viganò nacque, in una famiglia agiata e borghese, il 20 agosto del 1900 a Bologna , e morì il 23 aprile del 1976 sempre nella sua amata città.

Avrebbe voluto fare il medico ma il dissesto economico della famiglia la indusse a svolgere il mestiere di infermiera. Il mondo del lavoro e la politica entrarono nella sua vita e le misero davanti una prospettiva diversa dei bisogni e delle necessità del popolo. Abbracciò il socialismo nel cui ambiente  conobbe Antonio Meluschi, esponente del socialismo nascente.



Nonostante una vita "piena" tra lavoro, famiglia e politica non dimenticò mai l'amore per la letteratura e iniziò diverse collaborazioni con giornali e riviste, fino al 1943, quella data segnata dall'8 settembre, giorno dell'armistizio, segnò la sua vita per sempre,  insieme con il marito e con il figlio, parteciparono attivamente alla lotta partigiana, lei  ebbe un ruolo importante visto le sue capacità infermieristiche di soccorso.

Da questo lotta in primo piano alla vita politica del suo paese, nacque il suo romanzo più famoso: L'AGNESE VA A MORIRE, pubblicato nel 1949, e arrivò seconda al noto premio Viareggio,  dal romanzo fu tratto anche un film.

Pubblicò molte altre opere, fino all'anno della sua morte nel 1976: Matrimonio in Brigata, nello stesso anno ricevette il Premio Bolognese del mese.

Le sue opere sono una fedele testimonianza di ciò che accadde nel nostro paese, della lotta che è stata portata avanti, con dignità e amore per il paese, per restituirgli la democrazia cancellata in tanti anni di fascismo. 

Il suo testo, L'Agnese va a morire,  è uno dei pochi libri, scritti da una donna,  che vengono studiati a scuola e che compaiono nelle antologie di Italiano.

Possiamo definire l'autrice una ragazza prodigio, infatti la sua prima opera la scrisse a soli 13 anni, quando  coltivava sogni fanciulleschi di diventare una grande letterata, sottolineo il suo grande amore per il gatto, presente anche nel suo romanzo più famoso e che vi consiglio di leggere o rileggere.

Come già scritto, la sua vita come donna cambiò dopo il contatto con la realtà quotidiana del mondo del popolo e le sue opere saranno  sempre ispirate al mondo contadino,  alle esigenze e ai sogni  delle famiglie che vivono la sofferenza di un paese che deve rinascere dopo la guerra. 

Lei era una parte del popolo e visse gioie e dolori sulla propria pelle, non ebbe la necessità di immedesimarsi, conosceva sia il mondo borghese che quello proletario, sapeva distinguerne le differenze, apprezzare e disprezzare le differenze, in entrambi i modelli.

Possiamo affermare che le sue opere appartengono al genere neorealismo di cui la letteratura italiana vanta opere di tutto riguardo.



 Opere di Renata Viganò

  • Ginestra in fiore. Liriche, Bologna, Beltrami, 1913.
  • Piccola fiamma. Liriche (1913-1915), Milano, Alfieri & Lacroix, 1916.
  • Il lume spento, Milano, Quaderni di poesia, 1933.
  • L'Agnese va a morire, Torino, Einaudi, 1949.
  • Mondine, Modena, Tip. Modenesi, 1952.
  • Arriva la cicogna, Roma, Edizioni di Cultura Sociale, 1954.
  • Donne della Resistenza, Bologna, STEB, 1955. [Ritratti di donne partigiane pubblicato in occasione della Festa dell’Unità di Bologna 1955]
  • Ho conosciuto Ciro, Bologna, Tecnografica emiliana, 1959.
  • Una storia di ragazze, Milano, Del Duca, 1962.
  • Matrimonio in brigata, Milano, Vangelista, 1976.

  • Rosario. Libera interpretazione dei quindici misteri del rosario scritta da me, non credente, per puro amore di leggenda e poesia, Bologna, A.N.P.I., 1984. [poesie pubblicate dall'ANPI Bologna in 100 copie, con incisioni di Guttuso, Covili].
  • Sonetti inediti, Bologna, A.N.P.I., 1984.
  • La bambola brutta. Storia di Eloisa partigiana, illustrazioni Viola Niccolai, a cura di "Brigata Viganò": Dafne Carletti, Sofia Fiore, Margherita Occhilupo, Marta Selleri, Elena Sofia Tarozzi e Tiziana Roversi, Bologna, Tipografia Negri, 2017. [Nuova edizione del racconto pubblicato la prima volta in "Pioniere", 1960]

Ferlisi Maria Lucia

NB: liberamente ispirata da Wikipedia
alle agosto 30, 2022 Nessun commento:
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mercoledì 6 aprile 2022

Anna Emilia Vivanti

 

Annie Vivanti

Annie Vivanti nacque il 7 aprile 1866 a Londra nel quartiere  di Norwood, dove il padre, si era rifugiato dopo aver partecipato ai moti mazziniani di Mantova nel 1851. 

Visse tra l'Inghilterra, la Svizzera, l'America e l'Italia, dopo un inizio come artista di teatro si dedicò alla scrittura sia in inglese che in italiano.

Tra le sue opere scritte  in inglese ricordiamo:  (Perfect,1896 ; En Passant, 1897  Houp-là, 1897; A fad, 1899), romanzi (The Hunt for Happiness, 1896; Winning him back, 1904 e opere teatrali (That man, 1898; The ruby ring, 1900).

Il suo esordio  nel mondo letterario italiano fu con la raccolta poetica Lirica (Treves, Milano, 1890) pubblicata in Italia con una bellissima prefazione dell'amico poeta Giosuè Carducci, con il quale aveva intrecciato una relazione intellettuale  e forse anche sentimentale. Il poeta le dedicò anche una raccolta di poesie: Lyricae.

Pubblicò il suo primo romanzo in italiano:  Marion artista di caffè concerto nel 1891 e dopo ne seguirono molti altri,  sempre segnati da un gran seguito di lettori.

Dopo due anni lei si sposa con un giornalista irlandese dal quale ebbe una figlia Vivien, acclamata violinist,a che morirà suicida nel 1941 e l'autrice stessa morirà dopo qualche mese . 


In lei si riflettevano diverse culture e religioni e l'avevano resa  culturalmente elevata e con una grande apertura mentale che si riflettevano poi nei  suoi romanzi che riscuotevano enorme successo sia in inglese che in italiano. Un successo dietro l'altro ininterrottamente, con pubblicazioni di romanzi, racconti, novelle, drammi e scritti di viaggi.  

Fu una letterata ma anche una viaggiatrice e amante delle varie culture, tuttavia anche se nacque in Inghilterra, la sua vera casa la ritrovava in Italia dove visse dalla fine della prima guerra mondiale fino alla morte avvenuta nel 1942. 

Sempre impegnata politicamente e abbracciò diverse cause, in Italia si avvicinò al Fascismo e lo stesso Mussolini dopo che l'autrice era stata confinata ad Arezzo, in quanto cittadina inglese, la riportò a Torino, dove ancora oggi possiamo trovare la sua tomba nel cimitero monumentale con una frese che il sommo poeta Carducci le aveva dedicato:

«Batto alla chiusa imposta con un ramicello di fiori /

Glauchi ed azzurri come i tuoi occhi, o Annie.»

Produzione letteraria italiana:
  • Lirica, Milano, Treves 1890
  • Marion artista di caffè-concerto, Milano, Chiesa 1891
  • I divoratori, Milano, Treves 1911
  • Circe, Milano, Quintieri 1912
  • L'Invasore, Milano, Quintieri 1915
  • Vae victis!, Milano, Quintieri 1917
  • Zingaresca, Milano, Quintieri 1918
  • Le bocche inutili, Milano, Quintieri 1918
  • Naja tripudians, Firenze, Bemporad 1920
  • Gioia, Firenze, Bemporad 1921
  • Marion, Firenze, Bemporad 1921
  • ... Sorella di Messalina, Torino, Letteraria 1922
  • Sua altezza (Favola candida), Firenze, Bemporad 1923
  • Terra di Cleopatra, Milano, Mondadori 1925
  • Perdonate Eglantina, Milano, Mondadori 1926
  • Mea culpa, Milano, Mondadori 1927
  • Fosca, sorella di Messalina, Milano, Mondadori 1931
  • Salvate le nostre anime, Milano, Mondadori 1932
  • Il viaggio incantato, Milano, Mondadori 1933

Una tra le tante lettere scambiate con il poeta Carducci.
Mio amato Signore, Dopo molte pellegrinazioni, e molte collere fraterne per malintesi di luogo e di tempo, siamo arrivate oggi a Interlaken; dove siamo sole, e pensiamo con nostalgia e desiderio a Voi. 

Finché vivo non cesserò di essere orgogliosa e felice del bene che Voi mi volete; e finché Vi rivedo non mi passerà dal cuore la tristezza dell’addio che ci diceste nel crepuscolo lassù. Io non Vi scriverò lunghe lettere, per non seccarVi. – E non voglio che rispondiate. Ma mandatemi, Vi prego, la nuova Edizione delle Vostre poesie – e due delle Vostre fotografie recenti. Mandatele a Interlaken, Poste Restante. 
Non mi muoverò più che per andare a Londra. Quest’inverno Vi rivedrò. Avete promesso. – E ch’io Vi riveda lontano dalla gente che per amarVi crede sia necessario di detestare me. Non è che mi conturbi molto l’essere detestata, ma mi dispiace di vedere sulla Vostra fronte adorata le “nuvole” che da anni conosco e temo. Addio, Signore. – Abbiatevi cura. Non bevete vinacci che fanno molto male. 

Scrivete ancora poesie; a rasserenare Voi, e migliorare il mondo. Io Vi adoro, caro Signore; e Vi bacio le mani. Vivien Vi manda teneri messaggi commossi ed inesatti. – Vogliate non dimenticarci. Annie G

Notizie tratte da Wikipedia


alle aprile 06, 2022 Nessun commento:
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venerdì 23 aprile 2021

Maria Giuseppa Guacci Nobile la poetessa napoletana

 Maria Giuseppa Guacci Nobile 

la poetessa napoletana

Maria Giuseppa Guacci nacque a Napoli il 20 giugno 1807 da Giovanni e da Saveria Tagliaferri. Figlia di un tipografo che non volle mandarla a scuola in quanto per una ragazza l'istruzione era una cosa inutile, deve alla madre la sua passione per la poesia, che la incoraggiò sempre. Alla morte del padre, la  madre avendo compreso  il talento della figlia per le rime decise di affidare l'istruzione e il perfezionamento al noto poeta Domenico Piccinini. 

Le fu utile anche l'iscrizione agli studi presso la scuola di Basilio Puoti dove ebbe l'occasione di conoscere e frequentare grandi e autorevoli nomi della letteratura come Ranieri Antonio e Francesco de Sanctis. Ebbe la fortuna di frequentare salotti letterari frequentati da molti aristocratici e politici. Si sposò con Antonio Nobile , professore d'algebra presso la famosa Università Federico II di Napoli, dal quale ebbe due figli.

Conobbe anche Giacomo Leopardi, con il quale corrispondeva,  e nei soggiorni a Napoli del grande poeta amavano parlare delle loro rispettive poesie. Fu una poetessa molto stimata e conosciuta negli ambienti letterari della sua epoca, eppure non viene menzionata in nessun libro di testo o di  Storia della Letteratura. 

La Guacci scrisse inoltre sui periodici Omnibus, Museo di letteratura e di filosofia e Foglio settimanale di scienza e lettere ed artile sue raccolte di sonetti, canzoni, odi e poemetti è raccolta in tre volumi di Rime.  Il critico Settembrini considerò la poetessa sulla stessa lunghezza d'onda di Giacomo Leopardi   mentre Carducci e De Sanctis non ebbero lo stesso parere, per loro era troppo chiusa negli stili. 

Fu la prima donna ad essere ammessa alla Pontaniana di Napoli, una delle istituzioni più prestigiose del mondo culturale nazionale. una Storia del cholera, edita solo nel 1978 da Carolina Fiore Nobile, moglie di un suo nipote riflessioni sul colera che colpì Napoli nel 1836 e che la vide in prima linea ad aiutare i malati più poveri

Fondò, nel 1840, la Società degli asili infantili. Inoltre si interessò all’istruzione delle masse, pubblicando nel 1841 l’Alfabeto e, l’anno successivo, le Seconde letture per fanciulli da’ 9 a 12 anni.

 Dopo i moti del maggio 1848 i borboni destituirono il marito della poetessa dalla cattedra di algebra. dopo pochi mesi la poetessa napoletana morì, era il 25 novembre del 1848.

Alle donne napoletane

 (giugno 1832)

Oh compagne, oh sorelle,

che di vostre bellezze innamorate

questa del mondo più serena parte,
poiché Natura al nostro suol comporta
tranquille aure adorate
ed amoroso fiammeggiar di stelle.
Certo quando fioria l’antico seme
che spento Italia or geme,
dolci carmi s’udirono e chiare imprese
perché voi foste in santo foco accese.
Dunque il sereno viso
levate al cielo, e gli amorosi labbri
ogni estinta virtù traggan di Lete,
e poiché aprire e governar potete
i cor più rozzi e scabri
col volger dè begli occhi o col bel riso
e far di questa terra un paradiso,
ove a grado vi sia,
la vostra mente al ben far si converta,
e non ricchezza ma virtute e onori.
Notizie prese da: https://donneitalianeblog.wordpress.com/guacci-maria-giuseppa/ 
Per chi vuole approfondire:  http://www.fregnani.it/coevi/guacci/Guacci1839.pdf
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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.
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Ho trent'anni, amo leggere da quando ho imparato a farlo. Preferisco i romanzi Fantasy, le storie d'amore e i fumetti. Ho scritto due romanzi con il pseudonimo di Marlena Ross e ne sto scrivendo un altro. Collaboro con il blog e con il gruppo FB: LA LETTRICE DI CARTA

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