sabato 27 novembre 2021

Complici le stelle di Giada Bertone

 

Complici le stelle

di

Giada Bertone

Titolo: Complici le stelle

Autore: Giada Bertone

Editore: O.D.E. Edizioni

Genere: new adult/ contemporary romance

Prezzo ebook: € 2.99

Prezzo cartaceo: € 12.99

Sinossi:

Sono la ragazza strana, quella sbagliata, diversa. Ho deciso di scappare dal Montana e dal passato che mi tormenta. Santa Monica è il luogo perfetto per ricominciare, nessuno mi conosce né sa cos'è successo. Mi sono ripromessa di non stringere legami. Eppure, ho infranto questo giuramento.

Sono costretta a vederlo ogni giorno mentre lui sorveglia le onde, ruba la mia razionalità e annulla tutti i miei buoni propositi. Non devo cedere ai sentimenti, nemmeno se a sostenerli ci sono le mie amate stelle che mi fanno da complici ogni notte. Non posso soffrire ancora, non lo sopporterei.

E poi un cuore spezzato non può battere d'amore... Vero?

Estratto:

Sorrido ancora.

Poi la consapevolezza cade su di me come una pioggia gelida. Questo sorriso rappresenta un

vortice senza fine, che assorbe ogni mia fibra. Mi crogiolo nel vuoto che mi dilania il petto, mentre

aspetto che la razionalità agisca da anestetizzante sul mio cuore spezzato.

Un cuore ridotto nuovamente a brandelli.

Biografia:

Sono nata sotto il segno dell’ariete nel 1998 e vivo in un paesino ai piedi delle montagne piemontesi insieme al mio compagno, la nostra bimba e un cucciolo peloso.
Fin da piccola, ho sempre amato leggere. Recensisco libri di ogni genere e amo pubblicare le mie opinioni attraverso il blog con cui collaboro.
La scrittura è la costante della mia vita. Pubblicare un libro è sempre stato un grande sogno. Oggi, esordisco con la O.D.E. Edizioni.



martedì 23 novembre 2021

Intervista a Paolo Bertulessi


INTERVISTA

a

Paolo Bertulessi


Con l'autore Paolo Bertulessi si è stabilito un rapporto di stima dall'inizio della pubblicazione dei suoi due romanzi. Poi c'è stata la svolta poetica e devo dire che l'ho apprezzato maggiormente; nei versi ha modo di liberare le emozioni, piccole gocce poetiche che mostrano le debolezze umane in questo grande alveare che è il mondo.
Siamo echi dispersi nel cemento delle grandi città, dispersi vaghiamo in un  percorso difficile, irto di pietre che ci pongono ogni giorno di fronte a questo cammino insidioso e scopriamo... la nudità dei sassi...

Di seguito l'intervista che mostra ai lettori chi è Paolo Bertulessi, narratore, poeta, padre e uomo.
Buona lettura

Ciao Paolo, vorresti presentarti al pubblico del blog La lettrice di Carta? 

- Salve a tutti. Desidero intanto ringraziare questo blog letterario per avermi gentilmente ospitato.

Per presentarmi ai lettori, inizio con il dire di essere nato a Bergamo ma cresciuto a Padova, la città dove ho studiato per poi conseguire la Maturità Classica; provengo da una famiglia geograficamente eterogenea, con padre bergamasco (docente di Matematica e Fisica), madre novarese, nonno materno barese (viceprefetto a Padova) e una prozia austriaca, nella quale sono cresciuto tra libri e quadri: la passione per la lettura e la cultura in generale ha sempre accomunato tutti noi, oltre all’interesse per la pittura esaltato dalle qualità artistiche di mia madre, pittrice di nudi femminili e fenomenale ritrattista… diciamo che, sotto questo punto di vista, ho avuto un’infanzia e un’adolescenza privilegiate, circondato come sono stato da un’atmosfera pregna di cultura e di visioni di corpi femminili in posa per le tele dipinte da mia madre.

Purtroppo, entrambi i miei genitori sono mancati prematuramente quando avevo soltanto venticinque anni, lasciandomi però un piccolo patrimonio formativo del quale ho fatto da subito tesoro.

Oltre ad aver lavorato nella grande distribuzione come direttore di filiale, sono stato per oltre vent’anni istruttore sportivo e, dal 2005, sono titolare di un’enoteca sita a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova.

Quando, come e perché hai sentito l'esigenza di scrivere?

Partiamo dal fatto che io ho sempre amato leggere tanto quanto scrivere: durante il periodo scolastico, i temi in classe erano per me un lieto evento dove sfogavo la mia ispirata pulsione riempiendo di parole numerose pagine, a tal punto da essere definito “prolisso” da un professore; i miei temi, comunque, ottennero regolarmente voti molto alti.

Confesso anche di aver operato, in diverse occasioni, nelle vesti di “ghostwriter”: in pratica, ho scritto per altri aspiranti ed emergenti autori in crisi d’ispirazione o privi di un vero talento letterario. Ho sempre amato definirmi un autore “incontinente” dotato di un estro inesauribile.

Ciò che mi ha spinto a pubblicare con il mio nome in copertina, è stata la grave malattia che ha colpito il mio unigenito figlio Gianmaria: la mia opera prima, il romanzo d’esordio “ESISTENZE PROIBITE”, è stata scritta tra sale d’aspetto e camere d’ospedale durante le numerose terapie e operazioni da lui subite; posso dire che, in questo caso, la scrittura mi ha sorretto quando mi sentivo crollare.

Tutto ebbe inizio lì, ma mio figlio, dopo aver lottato tre anni come un indomito guerriero, nel 2020 ha perso una battaglia contro un male più grande di lui: mi piace pensare che ora sia al mio fianco mentre scrivo: credo di non esagerare affermando che la scrittura sia per me vitale.

Che emozioni hai provato quando è stato pubblicato il tuo primo romanzo?

L’emozione che ho provato quando ho avuto tra le mani la prima copia cartacea del mio romanzo d’esordio è stata immensa: dopo averne persino annusato il profumo unico e avere udito il discreto fruscio della carta, mi resi conto che in quelle pagine era contenuta una parte importante di me e della mia sofferenza; non a caso, nell’opera è presente un capitolo estremamente toccante e commovente che, ancora adesso, non riuscirei mai a leggere in pubblico.

Considero ogni mia opera una creatura che potrà essere eterna, perché “scripta manent”, gli scritti restano.

Dal romanzo sei passato alla poesia, puoi spiegarci come sei giunto a questa scelta che vedo prevalere nelle tue ultime pubblicazioni?

Posso sicuramente affermare che, per me, la poesia viaggia in un binario parallelo a quello della scrittura, sempre e comunque; non ho fatto scelte, scrivo d’impulso e in base a ciò che provo: un romanzo e una silloge poetica mi appartengono allo stesso modo e con la stessa intensità, l’essere romanziere e poeta rappresenta al meglio il mio bipolarismo letterario.

Di norma mi accade di scrivere poesie come intervallo mentre sono impegnato nella stesura di un romanzo, cosa che a volte mi impone di scegliere se inserire una determinata frase in prosa nel romanzo o trasporla in versi nella silloge.

Ultimamente hanno prevalso le pubblicazioni di due sillogi poetiche, “COME SPUTI NELLA SABBIA”, edita dalla PAV Edizioni, e “LA NUDITÀ DEI SASSI”, edita da Edizioni Bette: questo perché hanno dominato in me gli intensi versi che caratterizzano queste mie opere. Considero poi “LA NUDITÀ DEI SASSI” l’apoteosi della mia poesia introspettiva.

Ho anche fatto la bellissima esperienza di scrivere un romanzo a quattro mani e in perfetta sintonia con il mio caro amico, autore di romanzi storici, Alberto Tacca: “IN VIAGGIO PER LEI”, edito da PAV Edizioni, è un’opera sui generis dedicata alle donne vittime di molestie nei social.

Vi faccio una confidenza: ho un nuovo romanzo pronto per la pubblicazione e sarà un’opera importante… sono convinto che lascerà il segno in chi lo leggerà.

In fase di ultimazione vi è anche una nuova silloge poetica. Vi terrò aggiornati.

Che cos'è per te la poesia?

Cos’è per me la Poesia? Amo definirla “una spremuta di me”. Godo di una catarsi che mi porta a concepire versi, con tensione emotiva e parole che possono diventare affilate come coltelli: mentre in un romanzo il mio Io autore affida ai suoi personaggi l’intera recita narrativa, il mio Io poeta si denuda quando scrive… ecco, un poeta mostra tutta la sua interiorità senza schemi e schermi, si sveste per rivestirsi di liriche che svelano la sua reale anima. Non a caso, la mia pagina autore in Facebook è intitolata “Paolo Bertulessi, quando l’anima scrive”.

Quando scrivi, parti da esperienze personali o dalla tua fantasia?

Guardi, quando scrivo, molto e spesso, è perché forse tutto mi ispira; la quotidianità, con dialoghi anche semplicemente captati tra la gente, l’attualità, le banalità verbali che da sempre odio, uno scenario urbano apparentemente grigio e sterile, i suoni di città e le melodie della natura che altri non colgono. Ritengo che un autore debba essere un ottimo ascoltatore, ma questo non toglie il fatto che la mia fantasia sia sempre altamente prolifica e che le mie esperienze di vita possano essere delle formidabili Muse ispiratrici.

Quale messaggio vuoi trasmettere al pubblico con le tue pubblicazioni.

Il messaggio che vorrei trasmettere al mio pubblico di lettori con le mie pubblicazioni è chiaro e netto: provare forti e profonde emozioni. Quando scrivo sono il primo a emozionarmi, anche quando mi rileggo: vedete, io non sono una persona particolarmente socievole, per questo con le mie opere sento di comunicare molto più di quello che potrei fare verbalmente e lasciare una traccia di me.

Emozionatevi, in qualsiasi modo possibile, perché una vita senza emozioni non vale nulla.

Vuoi parlarci delle tue esperienze da scrittore, quali difficoltà hai incontrato nel tuo percorso da emergente?

Devo dire che non ho incontrato particolari difficoltà durante il mio percorso di autore, da esordiente a emergente: a partire dal mio romanzo d’esordio e con tutte le altre mie opere, ho sempre avuto diverse case editrici interessate alla pubblicazione dei miei manoscritti. Se proprio devo dirla tutta, con “ESISTENZE PROIBITE” ci sono state alcune incomprensioni con la casa editrice, ma questo può succedere quando ti muovi per la prima volta nella realtà editoriale, ci mancherebbe.

Un consiglio che mi sento di dare a tutti gli autori esordienti è di non pagare mai nulla per vedere pubblicata la propria opera, io non l’ho mai fatto: quando una casa editrice vi chiede soldi e contributi per la pubblicazione, altro non è che una semplice tipografia che pubblicherebbe qualsiasi cosa; una casa editrice seria deve essere professionale, selettiva e credere e investire nel vostro lavoro.

Non apprezzo nemmeno il cosiddetto self publishing: come può sapere un autore che si autopubblica se realmente i suoi scritti sono meritevoli senza passare una selezione? In questo modo il panorama letterario si riempie di libri mediocri che screditano poi l’intero settore.

Quali autori hanno influenzato la tua scrittura?

Ci sono state alcune recensioni che hanno accostato stilisticamente “ESISTENZE PROIBITE” a “BELLI E DANNATI” di Francis Scott Fitzgerald e “AURUM INFERNO OPERAIO”, il mio secondo romanzo noir che ha partecipato al Premio Campiello 2019, a qualche opera di Fred Vargas: in realtà non considero la mia scrittura influenzata da qualche determinato autore, bensì sento di avere attinto quanto più possibile lo scibile dalla lettura delle opere di grandi maestri quali Luigi Pirandello, Gabriele D’Annunzio, Italo Calvino, Primo Levi, Oriana Fallaci, Umberto Saba, Alda Merini, Jack Kerouac, Vladimir Nabokov, John Steinbeck, Henry Miller, Charles Bukowski, solo per citarne alcuni. Credo di avere uno stile tutto mio, anche perché ho classificato come “Psiconoir” i miei romanzi.

Qual è il tuo romanzo preferito che consiglieresti di leggere?


Il mio romanzo preferito, quello che consiglierei di leggere a tutti, è “SULLA STRADA” di Jack Kerouak. Poi, in modo un po’ vanesio, consiglierei anche di leggere i miei.

Il tuo ultimo libro , una splendida raccolta di poesie, "La nudità dei sassi" , è un viaggio dentro sè stessi, parli d'intimità dell'anima e del dolore, vuoi aggiungere altro per presentarlo ai lettori dell'intervista?

La mia ultima silloge poetica “LA NUDITÀ DEI SASSI”, edita da Edizioni Bette di Padova, è un intenso viaggio introspettivo dentro me stesso: ho la convinzione che in molti si potranno riconoscere in determinati stati d’animo riportati nei versi. Naufragare tra queste pagine può essere salvifico e costruttivo, un aiuto per conoscersi meglio: il dolore in molteplici forme si miscela a momenti di estasi visionaria per colpire al cuore il lettore. Trattasi di un’opera che vuole scuotere l’anima.

Colgo l’occasione per ringraziare Jessica Lusa, curatrice della Collana Poesia di Edizioni Bette, e Teresa Anania, bookblogger del blog letterario “Il mondo incantato dei libri”, per le due preziose prefazioni contenute nell’opera, nonché Elisabetta Nalon, titolare della casa editrice, ed Elisabetta Negroni, responsabile della Collana Narrativa, per aver creduto in me.


Quali versi vuoi regalare al tuo pubblico?

Al mio pubblico vorrei donare i versi riportati in quarta di copertina, una scelta fatta proprio perchè riassumono al meglio l’essenza dell’opera:

EREDITÀ

Trascino, affondo

e dispiego i miei passi,

affinchè altri

incantati viandanti

possano nutrirsi

delle mie terrene impronte,

intrise di scorie,

che saranno sassi.”

Arrivederci a tutti e buona lettura. Un grazie di cuore a Maria Lucia Ferlisi per la sua disponibilità e professionalità.

Sinossi

Siamo echi di assilli che implodono nella mente, dispersi in giorni muti e plumbei, lungo un cammino pietroso che pietrifica. Siamo fili di serica materia avviluppati alla carne, che carezzano e tessono laceranti abbandoni. Nel tumulto interiore che ci abita, siamo nudi come sassi: in balia del fluire della corrente, levigati dall’acqua che è la vita – naufraghiamo; per ritrovarci, calmi, a brillare in una notte che non dirama fulmini, con meteore prese al volo e verdi golfi di sogni. 

“La nudità dei sassi” denota questo viaggio impetuoso tra le ombre e le lumeggiature dell’anima: è un cammino introspettivo che si affaccia su un mondo di versi avvolti da una sonorità che richiama quella delle sirene odisseiche. Naufragando tra queste pagine, si verrà piacevolmente scossi da metafore evocative di una solitudine ricercata, che permettono di guardare dentro di sé con occhi nuovi.

Biografia autore

Paolo Bertulessi, scrittore e poeta nato a Bergamo ma padovano d’adozione, sin da adolescente si appassiona alla letteratura e consegue la maturità classica.

È stato istruttore sportivo ed è attualmente titolare di un’enoteca a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, punto nevralgico delle sue ispirazioni narrative e poetiche.

L’autore dedica molto del suo tempo alla scrittura di romanzi e sillogi poetiche, prediligendo il genere noir da lui ridefinito “psiconoir”.

Nel 2018 pubblica il suo romanzo d’esordio “Esistenze proibite”, edito dalla casa editrice “Le Mezzelane”, seguito da “Aurum inferno operaio”, edito dalla “PAV Edizioni” e opera accolta al Premio Campiello nel 2019.

In questo stesso anno esce la sua prima silloge poetica, intitolata “Nuotando nel mio assenzio”, opera inserita nell’antologia “Guido Zucchi 2019”.

Nel 2020 vengono pubblicati la raccolta di poesie “Come sputi nella sabbia”, sempre da “PAV Edizioni”, e il romanzo “In viaggio per lei”, scritto a quattro mani con l’amico scrittore Alberto Tacca e dedicato alle donne vittime di stalking nei social.

Nel 2021 vede la luce la sua nuova opera poetica “La nudità dei sassi”, silloge in concorso al Premio Internazionale di letteratura “Città di Como” ed edita dalla Casa Editrice “Bette Edizioni”.






martedì 16 novembre 2021

Le rondini di Kabul di Yasmina Khadra, pseudonimo di Mohamed Moulessehoul,

 


Rileggere Le rondini di Kabul dopo vent'anni riempie il cuore di tristezza, speravo che le rondini fossero tornare a fare festa, invece ancora una volta sono state costrette ad allontanarsi, a scappare da quella città dove il sole si è piegato  e regna il buio della mente.

Il romanzo diventa ancora una volta attuale e sembra scritto dopo qualche mese dalla consegna  di Kabul ai talebani e al ritorno dell'oscurantismo.

Ancora una volta le donne tornato ad eliminare i loro sorrisi e le loro speranze per scomparire dentro un burqa che le rende tutte uguali e sottomesse al volere degli uomini, non hanno un volto né un corpo, non hanno voce ne sorrisi. 

Anche la vita degli uomini è cambiata, non si ride in pubblico, non si può avere una propria opinione e una parola può essere trasformata nella tua prigionia, devi solo pregare e uniformarti al pensiero dei talebani che controllano ogni tuo passo,  pronti a consegnarti alla prigione se non osservi le loro regole.

L'autore sotto un pseudonimo femminile ci fa comprendere questo soffocamento dei diritti, dell'umanità, della libertà di pensiero e di essere attraverso le storie di due famiglie: Mohsen e Zunaira, una famiglia benestante che che sognava, quando Kabul era una città libera, lui d'intraprendere la carriera diplomatica, lei quella della magistratura, adesso sono due due relitti di quello che erano, ridotti in povertà, solo Zunaira continua a sperare...

L'altra coppia è composta da Atiq e Mussarat, lui relegato nel ruolo di carceriere e la moglie afflitta da un male incurabile, l'uomo di fronte ai quotidiani massacri avverte un cambiamento che può essere rischioso, parla da solo ed è sempre più insofferente a queste atrocità. 
Attraverso le parole dei personaggi avvertiamo tutto il dolore di questa città dove le persone vengono annullate, dove regna il dolore e la paura, dove la miseria e la brutalità convivono con il fanatismo religioso e consegnano la città, un tempo libera e moderna, all'oscurantismo più bieco.

Le storie dei quattro personaggi s'intrecciano in un crescendo di paura e ti senti soffocare mentre assisti alla lapidazione di una donna, colpevole di aver tradito il marito.

Una storia drammatica e maledettamente attuale, un romanzo che avresti voluto non leggere, una testimonianza che ti rende impotente, come loro, di fronte all'orrore e rischi di rimanerne invischiato come Moshen.

Una storia che vi farà comprendere cosa significa vivere in Afghanistan, dal punto di vista di chi vive ogni giorno questi soprusi. Ma la speranza non può abbandonare chi ancora crede che ci si può rialzare e sognare che le rondini possano fare ritorno a Kabul.

Scheda libro

Autore: Yasmina Khadra

Titolo: Le rondini di Kabul

Casa Editrice: Sellerio

Pagine: 248

Sinossi

«Dopo vent’anni – è il rimpianto di Yasmina Khadra –, in cui il semplice ritorno alle cose naturali della vita ci sembrava una specie di miracolo, ma noi ci avevamo creduto, ecco che tutto è sparito in una voluta di fumo, eccoci rispediti alla casella di partenza».
Questo romanzo dello scrittore algerino Mohamed Moulessehoul, che ha cominciato a scrivere con lo pseudonimo femminile di Yasmina Khadra – e dopo il successo ottenuto, lo ha mantenuto –, è stato pubblicato nel 2002, poco dopo l’intervento americano in Afghanistan. Attraverso le storie dei protagonisti, parla della vita quotidiana a Kabul sotto i talebani trionfanti, come sono trionfanti oggi vent’anni dopo. Il quadro di un’agghiacciante realtà pubblica, attraverso le scene private di due matrimoni. Mohsen e Zunaira, una coppia borghese ridotta in povertà: «Si erano conosciuti all’università. Lui studiava scienze politiche e aspirava alla carriera diplomatica; lei ambiva a diventare magistrato»; e Atiq e Mussarat, lui un carceriere, quindi un personaggio di un certo privilegio in mezzo a un popolo di prigionieri, lei una malata terminale, quindi ancor più emarginata nella sua condizione inferiore di donna. Tra queste due unioni, vive una colpa immensa e da nascondere assolutamente: l’amore. La bella Zunaira è per Mohsen l’amore di gioventù; Atiq è legato alla sofferente Mussarat di devozione e gratitudine per quello che lei aveva fatto anni prima. Che ne farà di loro «la città dannata», dove «la gioia viene annoverata fra i peccati capitali», e «le esecuzioni pubbliche tendono a diventare routine»? Oggi, «dopo vent’anni di guerra e di speranza», Kabul è ritornata la stessa città dannata.
Nel libro c’è una frase che è un’espressione di ottimismo: «I talebani hanno approfittato di un attimo di confusione – dice Mohsen a Zunaira – per assestare un colpo terribile ai vinti. Ma non è il colpo di grazia». Rileggere questo romanzo e confrontarlo con quanto è successo significa prendere atto del colpo di grazia. «Le rondini di Kabul non torneranno ad annunciare la primavera» scrive Khadra nell’Introduzione.

Biografia

Yasmina Khadra, pseudonimo di Mohamed Moulessehoul, è uno scrittore stimato e apprezzato nel mondo intero. Nato in Algeria nel 1956, reclutato alla scuola dei cadetti a nove anni, è stato ufficiale dell’esercito algerino. Dopo aver suscitato la disapprovazione dei superiori con i suoi primi libri, ha continuato usando come pseudonimo il nome della moglie. Nel 1999 ha lasciato l’esercito svelando così la sua vera identità e ha scelto di vivere in Francia. In Italia sono pubblicati molti dei suoi romanzi, tra cui i due noir Morituri (1998) e Doppio bianco (1999), e Quel che il giorno deve alla notte (2009), miglior libro del 2008 per la rivista letteraria «Lire» (adattato a film nel 2012). Con Sellerio: Gli angeli muoiono delle nostre ferite (2014), Cosa aspettano le scimmie a diventare uomini (2015), L'ultima notte del Rais (2015), L'attentato (2016), dal quale è stato tratto il film di Ziad Doueirie, Khalil (2018), L'affronto (2021) e Le rondini di Kabul (2021). 

giovedì 11 novembre 2021

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXIII Edizione

 PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» 

XXXIII Edizione

 Il C.I.F. Centro Italiano Femminile, sezione di Fasano, indice la XXXIII edizione del Premio Letterario internazionale “Donna” per prose e poesie inedite in lingua italiana a tema libero, mai pubblicate neppure in Internet né in riviste di qualsiasi genere. 

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, uomini e donne. Il premio è suddiviso in tre sezioni:

 A. Prosa adulti;

B. Poesia adulti; 

C. Prosa e poesia giovani (dai 14 ai 20 anni).

 A. PROSA: i partecipanti potranno inviare un unico racconto, della lunghezza rigorosamente non superiore a 7 cartelle editoriali (30 righe per 60 battute), mai pubblicato (vedasi sopra), né premiato o segnalato, in 5 copie. 

B. POESIA: fino a un massimo di due poesie non superiori a 35 versi ciascuna, mai pubblicate (vedasi sopra) né premiate o segnalate, in 5 copie. 

C. GIOVANI: valgono le medesime indicazioni di cui sopra. È consentito partecipare a più sezioni contemporaneamente, mantenendo i limiti individuati. 

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE: I testi dovranno essere redatti inserendo il numero di pagina progressivo, in carattere Times New Roman 12 nero giustificato, interlinea 1,5, e inviati in 5 copie (spillate se estese su più pagine) prive di qualsiasi firma, citazione, dedica o appendice che possa farne riconoscere l’autore. DIVERSAMENTE EDITATI, SARANNO CESTINATI. Occorrerà quindi allegare la scheda di partecipazione predisposta dalla Direzione; la stessa non andrà inserita in una busta chiusa bensì lasciata a vista insieme ai testi. I plichi privi di tale scheda non saranno presi in considerazione. 2 

La spedizione (semplice, NON RACCOMANDATA) avverrà con l’indicazione della sezione sulla busta esterna accanto all’indirizzo. INDIRIZZO DI SPEDIZIONE: La spedizione dovrà avvenire non raccomandata (diversamente non sarà ritirata) al seguente indirizzo: C.I.F./Premio letterario Internazionale “Donna”, Via Brodolini 26, 72015 Fasano (BR). 

N.B. Solo ai residenti all’estero è consentito l’invio dei testi rigorosamente in formato PDF, via posta elettronica all’indirizzo: premiodonna@gmail.com, accompagnati dalla dichiarazione richiesta e dai dati personali nella medesima mail. 

SCADENZA: saranno ritenuti validi i testi inviati entro e non oltre il giorno 10/12/2021. 

VINCITORI ED ESITI: saranno avvisati telefonicamente e/o via email solo i vincitori e i segnalati. Quanti desidereranno conoscerli, potranno visitare il sito www.premioletterariodonna.it nei giorni successivi alla premiazione. Non sono previsti attestati di partecipazione. 

PREMI: Per i primi tre classificati della sezione Adulti sono previste targhe ed eventuali assegni offerti dall’Amministrazione comunale di Fasano, oltre al premio di Sala (targa), assegnato dal pubblico. Targhe per la sezione giovani. 

N.B.: La presenza dei vincitori alla serata di premiazione è condizione necessaria per il conferimento del premio. I testi saranno valutati da apposita giuria composta da esperti. Per informazioni e/o chiarimenti inviare una mail all’indirizzo: premiodonna@gmail.com La partecipazione gratuita costituisce espressa autorizzazione per un’eventuale pubblicazione, senza che gli autori perdano alcun diritto sulle proprie opere né abbiano nulla a pretendere per diritti d’autore. 

La premiazione avrà luogo di sabato agli inizi di marzo 2022 presso il Teatro Sociale di Fasano (Br). 



Scheda di partecipazione alla XXXIII edizione del Premio letterario internazionale “Donna” 

Cognome e Nome: data di nascita: indirizzo: Città: Provincia: Stato: telefono/cellulare: email: Il sottoscritto chiede di poter partecipare al Premio nelle seguenti sezioni (barrare): 1. Prosa adulti 2. Poesia adulti 3. Giovani (fino a 20 anni) Con i seguenti testi (max 1 racconto, max 2 poesie, indicando i titoli e specificando se si tratta di prosa o poesia): …………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………… Autorizza al trattamento dei dati personali ai sensi del D. Lgs. 196/03 (per i minorenni firma dei genitori) e attesta che si tratta di opera inedita, mai apparsa in Internet né premiata o segnalata, frutto della propria creatività. Autorizza altresì alla diffusione e all’utilizzo delle opere da parte dell’organizzazione del Premio, senza aver nulla a pretendere. I diritti rimangono in capo agli autori. Il sottoscritto si impegna altresì a presenziare alla serata di premiazione che si terrà agli inizi di marzo 2022 a Fasano (BR), pena il decadimento del premio. Luogo, data Firma dell’autore


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mercoledì 3 novembre 2021

Maria Luisa Spaziani - una poetessa dimenticata

 Maria Luisa Spaziani nasce a Torino il 7/12/1922 in  una ricca famiglia, il padre aveva una azienda chimica. Morì a Roma nel 2014.

Fu la più giovane direttrice di una rivista, a soli 19 anni fondò, con altri intellettuali torinesi,  una piccola rivista: IL GIRASOLE a cui cambiò nome subito dopo con Il dado. vi collaborarono grandi nomi della letteratura italiana come U. Saba e V. Pratolini e la grande Virginia Woolf che le mandò i complimenti per la rivista chiamandola "la piccola editrice". 

Si laureò in Lingue discutendo una tesi su M. Proust. La sua amicizia affettuosa con Montale, fu la sua allieva prediletta,  la spronò a pubblicare le prime poesie: Le Acque del sabato nel 1954, e il poeta stesso dedicò a lei diversi madrigali, chiamandola volpe, 1956: La bufera.

Nel 1955 la sua vita agiata cambiò a causa del fallimento dell'azienda paterna. Iniziò a insegnare lingua e letteratura francese a Treviglio prima e successivamente a Messina. 

Conobbe Elèmire Zolla, scrittore e filosofo, ebbe con lui un a tormentata storia d'amore non solo sentimentale ma anche di grande cultura, a cui pose fine nel 1960 con la separazione. 

Poetessa di elevata cultura che si rifletteva nei versi sublimi da lei scritti  pubblicò diversi libri e vinse numerosi premi con le sue pubblicazioni,  fu per ben tre volte candidata al Premio Nobel nel 1990/1992 e 1997.  

Le sue parole erano precise, nitide, chiare e riflettevano l'universalità delle emozioni, la sua produzione non fu solo poetica scrisse saggi, romanzi e opere teatrali, riscuotendo sempre successo di critica e pubblico.

La sua opera più famosa rimane Giovanna D'Arco, pubblicata nel 1990, in cui ripropone la vita della Santa in un a lunga epopea poetica, una sorta di favola che riscosse non pochi consensi 

La sua produzione letteraria a largo raggio non le ha certo guadagnato un ricordo nei libri di scuola, eppure fu una stimata poetessa in primis, una donna di cultura smisurata ma non fino al punto di essere ricordata ai giovani studenti di oggi, tramandiamo le poesie di Saba, Montale, Ungaretti...ma i versi della Spaziani  rimangono nel cuore di pochi studiosi.


Le sue opere in versi

  • Primavera a Parigi, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1954
  • Le acque del sabato, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1954
  • Luna lombarda, Venezia, N. Pozza, 1959
  • Il gong , Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1962
  • Utilità della memoria, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1966
  • L'occhio del ciclone, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1970
  • Ultrasuoni, Samedan, Munt press, 1976
  • Transito con catene, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1977
  • Poesie, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1979 - introduzione di Luigi Baldacci
  • Geometria del disordine, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1981 - Premio Viareggio[3]
  • La stella del libero arbitrio, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1986
  • Giovanna D'Arco , romanzo popolare in sei canti in ottave e un epilogo, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1990; nuova ed. con testi di Gesualdo Bufalino, Novara, Interlinea, 2011
  • Torri di vedetta, Milano, Crocetti, 1992
  • I fasti dell'ortica, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1996 Premio Dessì per la poesia[4] Premio Brancati,[5]
  • La radice del mare, Napoli, Tullio Pironti editore, 1999, Premio Nazionale Rhegium Julii[6]
  • La traversata dell'oasi, poesie d'amore 1998-2001, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2002
  • La luna è già alta, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2006
  • L'incrocio delle mediane, Genova, San Marco dei Giustiniani, 2008
  • Tutte le poesie, a cura di Paolo Lagazzi e Giancarlo Pontiggia, Milano, Mondadori, 2012
  • Pallottoliere celeste, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2019 [raccolta di poesie postuma]

Alcune sue poesie

Voce

Natale è un flauto d’alba, un fervore di radici
che in nome tuo sprigionano acuti ultrasuono.
Anche le stelle ascoltano, gli azzurrognoli soli
in eterno ubriachi di pura solitudine.
Perché questo Tu sei, piccolo Dio che nasci
e muori e poi rinasci sul cielo delle foglie:
una voce che smuove e turba anche il cristallo,
il mare, il sasso, il nulla inconsapevole.

                                                          Non sa, la barca, risalire il fiume

  Non sa, la barca, risalire il fiume.
Nessun vento contrasta la rapida.
Felicità, gonfiavi le mie vele.
Ora smorte ricadono in lamenti.

Ma sarebbero ancora le parole
l’essenziale energia. Quel silenzio
che sempre è il limo fertile del verso,
ora è puro veleno.

L’indifferenza

L’indifferenza è inferno senza fiamme,
ricordalo scegliendo fra mille tinte
il tuo fatale grigio.

Se il mondo è senza senso
tua solo è la colpa:
aspetta la tua impronta
questa palla di cera.
Grazie a https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Luisa_Spaziani

Una scrittrice dimenticata: Giovanna Zangrandi

  Giovanna Zangrandi Nacque il 13 giugno a Gallierae morì il20 gennaio del 1988 a Pieve di Cadore. Il vero nome era Alma Bevilacqua, ma nell...

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.