Il cancelliere terminò, riferendo che il tutto era avvenuto all’interno dell’ufficio della stessa, nelle ore pomeridiane. Sperai, dentro di me, che avesse sofferto il meno possibile. Per quel giorno non riuscimmo a sapere altro, molti di noi furono interrogati durante la giornata, altri, come me, lo sarebbero state l’indomani. Quella notte, ebbi inconsueti incubi. La mattina dopo arrivai puntuale. Prima di entrare aspettai le colleghe dell’ufficio. Avevo paura. Finalmente arrivarono, insieme entrammo in procura. I titoli del giornale locale erano a caratteri cubitali: delitto in procura. Di solito era la procura che indagava sugli omicidi altrui, adesso si erano invertite le parti, toccava alla procura indagare su se stessa. Il procuratore era fuori di testa, urlava e si agitava più del solito. Il viso paonazzo esprimeva tutta la rabbia per quello che era successo. Se non avesse risolto il caso in brevissimo tempo, ci avrebbe rimesso la faccia e non solo quella. L’es