giovedì 31 agosto 2023

La cacciatrice di storie perdute di Sejal Badani

 La cacciatrice di storie perdute

                                                                                   di 

                                                                           Sejal Badani



Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Sono stata attratta, lo confesso, dal titolo così intrigante, lo so bisogna leggere la trama per evitare brutte soprese, ma, a volte, mi piace lasciarmi guidare dall'istinto. Devo dire che non sono rimasta per nulla delusa da questo romanzo, è stata una piacevolissima lettura e ho divorato le pagine una dopo l'altra. 

La protagonista del romanzo Jaya  è distrutta, ha perso anche il terzo bambino, è chiusa nel suo dolore e non si accorge che il marito si allontana sempre di più e la lascia. Lei ha messo un muro, nessuno riesce a condividere il dolore con lei, nemmeno i genitori con i quali ha un rapporto conflittuale.

Chiusa nel suo mutismo, decide di allontanarsi da New York da quel mondo perfetto che si è confezionata, per ricercare le proprie origini e la storia di quella nonna, Amisha,  di origine indiana di cui la madre non ha mai voluto parlarle.

Quando arriva in India viene travolta da quel luogo che gli regala un mondo nuovo a lei sconosciuto, fatto di emozioni e si accorge di esserne priva, di non aver mai ascoltato le sue radici e adesso sono tutte lì e lei deve comprenderle e accettarle tutte, farle diventare un suo patrimonio culturale e genetico.

Non riesce a conoscere la nonna, ma attraverso il suo amico più fidato, scoprirà chi era la sua ava, i suoi amori segreti, le sue difficoltà...  entrerà in un cosmo cos' diverso e lontano da ciò che è lei e forse può aiutarla ad affrontare il dolore della sua perdita.

Non voglio raccontarvi oltre per non togliervi il gusto di assaporare a tutto tondo questo bel romanzo "confort" che vi aiuterà a tirarvi su il morale se siete in un momento di tristezza, ma vi farà semplicemente bene perché le storie ben scritte e scorrevoli  piacciono sempre. 

L'autrice Badani Seyan affronta con delicatezza il dolore emotivo della protagonista e fa scorrere la trama su due binari paralleli, presente e passato si intersecano e mettono in  evidenzia la forza delle due donne ma l'una non può escludere l'altra, noi siamo il nostro passato e abbiamo il dovere di conoscerlo e interiorizzarlo.

Buona lettura cari lettori e lettrici.

💛💛💛💛💛

SCHEDA

Titolo: La cacciatrice di storie perdute

Autore: Sejan Badani

Casa editrice: New compton Editori

Pagine: 444

TRAMA

Jaya ha il cuore spezzato. Ha tentato a lungo di avere un bambino, ma dopo la terza gravidanza interrotta le speranze vacillano.

 Anche il suo matrimonio comincia a sfaldarsi e così, nel disperato tentativo di ritrovare se stessa, decide di allontanarsi da New York per riscoprire le sue origini indiane. 

Non appena arriva in India, Jaya viene immediatamente sopraffatta dai colori, dai profumi e dai suoni di quel Paese. 

Ogni cosa ha un fascino esotico, per lei, e ben presto il desiderio di riavvicinarsi alla cultura della sua famiglia prende il sopravvento. Ma ci sono eventi del passato, a lungo taciuti, che hanno il potere di influire sulle generazioni a venire. 

E così Jaya viene a conoscenza della storia di sua nonna e di un amore segreto che è destinato a cambiare per sempre la sua vita. Solo dopo aver conosciuto il coraggio e l'indomabile spirito combattivo che ha caratterizzato le donne della sua famiglia, infatti, Jaya scoprirà di avere dentro di sé una forza che non avrebbe mai immaginato di possedere.

martedì 29 agosto 2023

Il bambino di Massimo Cecchini

IL BAMBINO 
di
Massimo Cecchini

SCHEDA LIBRO
Autore: Massimo Cecchini
Titolo: Il bambino
Casa editrice: Neri Pozza
Pagine: 208
Impressioni di Maria Lucia Ferlisi
Due ragazzi della borghesia romano, giovani, belli e con un futuro splendido davanti a loro, ma la vita non è cosi, quella reale ti sbatte in faccia le difficoltà anche se tu hai tutte le carte in regola per avere un futuro da favola. Pietro e Anna si sposano, aspettano un bambino e sono al massimo della felicità, ma la vita regala loro Angelino, un bambino speciale, che ben presto assorbe tutte le loro energie. Il bambino o Angelino:
<<Aveva gli occhi ciechi, la bocca sempre aperta, la saliva libera, il grido gutturale, la forza animale, la risata misteriosa, il capriccio infantile, la parola e il dolore incomprensibili, la purezza dei poveri di spirito».
Il bambino è difficile da gestire, ma il loro amore per lui è tanto grande, è immenso, la vita dei due genitori lentamente scompare, preferiscono dedicare ogni attimo della loro   vita al loro bambino che lentamente cresce e perde le caratteristiche fisiche per essere tale, è grande, è un adulto, ma per Pietro e Anna Angelino è il loro bambino.
Il bambino è autolesionista, urla con versi che spaventano, si agita e si calma solo quando i genitori intuiscono ciò che ha destato la sua violenza.
Il bambino cresce ancora, ha sessant'anni, loro sono vecchi e anche se hanno un grande aiuto dalle due badanti filippine e dall'autista che lo porta in giro in auto per Roma fino a quando si calma.....
L'autore Massimo Cecchini esprime la disabilità in maniera delicata ma realistica, la storia è vera, ne descrive la quotidianità che evidenzia le difficoltà dei genitori Anna e Pietro, ma di chiunque ha un figlio con disabilità grave.
Lo scrittore ci mostra le emozioni e l'amore totale di questa coppia che rinuncia alla sfera sociale, al lavoro, allo svago , a tutto, perché la priorità della loro esistenza è il figlio, poter esaudire qualsiasi suo desiderio pur di vederlo calmo, sereno e per loro questi momenti equivalgono al raggiungimento  della felicità per Angelino. 
Il tema è forte, crudo, doloroso ma l'autore ha una scrittura leggera, delicata , concentra le sue parole sull'amore totale dei due ragazzi fino alla loro vecchiaia, e del romanzo ci rimane una sensazione di tenerezza per l'amore che emerge in ogni riga.
Massimo Cecchini  riesce a farci leggere d'un fiato questa storia reale, realtà presente in molte famiglie e di cui a volte ignoriamo le difficoltà.
Buona lettura💛💛💛💛💛

TRAMA

Il Bambino è un romanzo che lascia dei segni profondi. Il Bambino oggi ha quasi sessant’anni. Per tutta la sua esistenza è vissuto in una famiglia che ha protetto il suo handicap neonatale, immolandosi completamente: perdendo denaro, vita, carriere senza alcun rimpianto, senza avere dubbi. Il Bambino, che si chiama Angelino, non parla, non si ha certezza intenda quello che gli si dice, è autolesionista, ha perso la vista colpendosi ripetutamente le tempie con i pugni. E ha obbligato i genitori a continui viaggi notturni, per centinaia di chilometri, ogni notte, con il bel tempo e con la neve: perché è l’unico modo per farlo stare calmo. Il Bambino è una storia vera, raccontata senza filtri, con una scrittura asciutta e aspra. La vicenda si snoda dagli anni Sessanta del se - colo scorso per arrivare fino ai giorni nostri, e racconta la parabola di una coppia che sceglie la strada di un amore impervio e dirompente. Pietro e Anna Bonaventura, giovani appartenenti alla borghesia romana, sembrerebbero essere il paradigma della consuetudine finché non irrompe nella loro vita Angelo, il loro unico figlio. Angelo calamita attorno a sé l’attenzione e la cura incessante di tutta la famiglia, anche perché le sue patologie, con il passare degli anni, si aggravano, rendendo necessario l’aiuto di un numero sempre maggiore di persone per la sua gestione. Così nella vita di Pietro, Anna e Angelo entrano una serie di personaggi, prime fra tutte due domestiche filippine, Nora e Roselyn, che accompagneranno i Bonaventura per gran parte della loro vita. L’altro protagonista del romanzo è Lorenzo, il giovane autista di cui Angelo ha bisogno quotidianamente. Questo è un romanzo sulla tenacia, sulla dedizione, ma anche sull’insensatezza. Un libro estremo che ci lascia indifesi di fronte al peso di un dramma esistenziale che non ha mai vie di uscita. Come fosse un destino scritto da un dio impazzito.

lunedì 21 agosto 2023

Uno strano amore a Parigi di Maria Cristina Carioti


Uno strano amore a Parigi 

di 

Maria Cristina Carioti


Ciao a tutti\e lettori e lettrici del blog

vi presento e vi consiglio questo romanzo romance e giallo un binomio vincente che ha portato la casa editrice alla seconda edizione. 197 pagine che vi faranno passare il tempo immersi in una piacevole lettura. Andate su amazon e la copia digitale è in offerta!!!

https://www.amazon.it/Uno-strano-amore-Parigi-romance-ebook/dp/B0C2NPVDTL/ref=sr_1_2?crid=3ULHXWQYUYFKE&keywords=uno+strano+amore+a+parigi+di+maria+cristina+carioti&qid=1692607279&sprefix=uno+strano+amore%2Caps%2C138&sr=8-2

Scheda lettura

Titolo: Uno strano amore a Parigi

Autore: Maria Cristina Carioti

Casa editrice: Land edizione

Pagine: 197

Trama

 Giorgia, famosa ballerina di Parigi, resta sconvolta quando il suo ragazzo, Pierre, viene arrestato con un’accusa gravissima. Ripercorrendo le strade della città dell’amore, la giovane rivive la loro storia, dal primo incontro-scontro al drammatico momento dell’arresto, cercando risolvere il mistero legato al tentato omicidio del suo partner di ballo. 

Sebbene la polizia abbia accusato Pierre, Giorgia è sicura della sua innocenza, e con l’aiuto dell’originale Nancy, scrittrice-detective specializzata in indagini criminali, dovrà smascherare il vero colpevole e aiutare Pierre a uscire di prigione.

Tra una tappa nella famosa libreria Shakespeare and Company, appuntamenti d’amore sotto la Tour Eiffel ed escursioni improvvisate nell’assolata Puglia, Giorgia e Pierre riusciranno a coronare il loro sogno d’amore?

giovedì 10 agosto 2023

Il castello di Dragoncwyck di Anya Seton

 Il castello di Dragoncwyck

 di 

 Anya Seton 



Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Amo particolarmente i romanzi dal gusto gotico e quando ho visto la nuova edizione di questo romanzo, edito dalla casa editrice Neri Pozza, non ho esitato a comprarlo. 

La Storia di Miranda diciottenne, ingenua e povera, che si si lascia sedurre dal castello, dai bei vestiti e dal proprietario può sembrare banale ma l'autrice sa condurre la scrittura e rende il tutto coinvolgente e accettabile. 

Tuttavia la storia mi ha deluso, da un romanzo gotico ti aspetti atmosfere più cupe, più misteri, più colpi di scena; il romanzo ne è carente, rimane la manipolazione del proprietario terriero Nicholas Van Ryn ben evidenziata,   la bella scrittura e la delineazione splendida del personaggio  di Miranda. 

Restiamo incantati dai diciotto anni di questa fanciulla, dei suoi sogni di evadere dalla povertà in cui vive, dei sogni di ragazza alimentati dalle tante letture di romanzi di passione  e amore.

Miranda ti entra nel cuore e rivedi i sogni e le speranze di quando ti affacci alla vita reale, quando apri gli occhi e tralasci i sogni e le speranze. In Nicholas rivedi i tanti amori tossici che si trasformano in femminicidi e nella prima moglie la vittima di questo narcisista manipolatore.

Il romanzo è arricchito da sprazzi di realtà della società americana del periodo come le lotte per  la rivendicazione delle terre lavorate dagli agricoltori del luogo, molto gradito il "personaggio" Edgar Allan Poe inserito nel contesto della narrazione.

Il romanzo pur non rispettando le regole del genere gotico, rimane una bella storia misteriosa, una storia d'amore, passione, mistero e qualche presenza soprannaturale e soprattutto una scrittura scorrevole e piacevole.

Valutazione:💛💛💛

SCHEDA TECNICA

Autore: Anya Seton

Titolo: Il castello di Dragoncwyck

Casa editrice: Neri Pozza

Pagine:376

SINOSSI

Miranda Wells, diciotto anni, capelli biondi come ranuncoli, pelle candida come i fiori di melo che le ricoprono il vestito mentre legge un romanzo francese anziché dedicarsi alle ben più pressanti faccende di casa, è una ragazza dalla bellezza squisita e dall'animo limpido, amante delle cose eleganti e ancora preda dei sogni infantili. 

Nella sua passione per la letteratura e le avventure libresche sembra quasi di scorgere una giovane Emma Bovary, piena di entusiasmo e di illusioni. È per questo che quando, nella primavera del 1844, a casa Wells arriva la lettera di un lontano parente, il ricco proprietario terriero Nicholas Van Ryn, che la invita a trascorrere un periodo presso di lui, Miranda comincia a sognare di allontanarsi dai genitori, e in particolare dal padre, rigidamente religioso, per vivere la vita piena di emozioni che ha sempre desiderato. 

Van Ryn ha bisogno di lei per un motivo concreto, far compagnia alla figlia Katrine, eppure a Miranda quella sembra l'unica possibilità di sfuggire a una quotidianità ottusa e banale. Una volta arrivata a Dragonwyck, la tenuta della «strana e sregolata» famiglia Van Ryn nella Hudson Valley, stato di New York, la ragazza ne rimane immediatamente stregata. Sembra proprio un incantesimo, quello che promana dalle mura di una villa tanto audace da parere un castello, con la sua torre gotica, i frontoni, i comignoli, i giardini fioriti e gli interni lussuosi. Allo stesso modo Miranda è affascinata dal padrone di casa, Nicholas, con le sue mani lunghe e sottili e l'abitudine di portare sempre un fiore all'occhiello. 

Tutto sembra perfetto, dunque, nella sua nuova vita in cui i confini del gusto e della moralità sembrano spingersi sempre un po' piú in là. Perfetto, anche se nell'ombra piú fonda dei sottoscala infestati di voci si rincorrono sussurri e sotto le chiome degli alberi si nascondono segreti. Ma è quando gli occhi del padrone di casa finiscono per cadere sempre piú spesso su di lei che la vita di Miranda, oltre che perfetta, rischia di diventare pericolosa. 

Pubblicato per la prima volta nel 1944, Il castello di Dragonwyck è il ritratto di una società divisa fra ricchezze lascive e terribile povertà, in cui si muovono personaggi preda di intense passioni; una storia gotica di manipolazione e mistero, in cui striscia, costante, una fredda corrente di inquietudine sottile.

Pubblicato per la prima volta nel 1944, Il castello di Dragonwyck è il ritratto di una società divisa fra ricchezze lascive e terribile povertà, in cui si muovono personaggi preda di intense passioni; una storia gotica di manipolazione e mistero, in cui striscia, costante, una fredda corrente di inquietudine sottile.

Fra Daphne du Maurier e Jane Eyre, un romanzo che mette in scena un castello abitato da misteri; un tenebroso signore del maniero; una ragazza ingenua e molti segreti che premono per vedere la luce. «Il castello di Dragonwyck colpisce al cuore». True Romance

Una scrittrice dimenticata: Giovanna Zangrandi

  Giovanna Zangrandi Nacque il 13 giugno a Gallierae morì il20 gennaio del 1988 a Pieve di Cadore. Il vero nome era Alma Bevilacqua, ma nell...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.