giovedì 31 marzo 2016

Liala

Liala, nacque il 31 marzo del 1897 e morì il 15 aprile del 1995 all'età di 98 anni..
Una bellissima donna, scrittrice, che amava i gatti, le perle e scrivere ma solo al mercoledì.
Ha scritto ben 82 romanzi del genere rosa o d'appendice, dove nelle righe non scorre solo l'amore, ma la vita come diceva lei. Il suo vero nome era Amalia Giovanna Maria Negretti, nella scelta del pseudonimo fu aiutata da Gabriele D'annunzio, il quale le consiglio Liala perché doveva esserci sempre un ala ne suo nome.
Ebbe una vita tormentata dal punto di vista sentimentale, sposata con un marchese ebbe una figlia che chiamo' Primavera, lo lasciò per un pilota Scotto, il quale morì durante un volo, ritornò con il marito da cui ebbe un'altra figlia, ma il matrimonio era ormai in crisi, per cui si lasciarono. Andò a convivere con un altro pilota ma anche questa storia ebbe fine. Dopo il suo cuore rimase fedele al vero amore della sua vita morto tragicamente.
I suoi romanzi sono sempre stati bistrattati dalla critica, giudicati troppo insignificanti, dalla critica, ripudiati dalla Chiesa in quanto troppo libertini, derisi dalle femministe in quanto giudicavano i personaggi femminili dei suoi romanzi troppo sottomessi; "Camilla Cederna liquidò i suoi libri come «paraletteratura per manicure»" .
Tuttavia lei è stata una scrittrice amata dal suo pubblico che acquistava e leggeva i suoi libri.
E' stata l'autrice più letta nel dopoguerra pensate ben dieci milioni di copie vendute, ma mai acclamata se non dalle sue fedelissime lettrici.

La figlia la ricorda come una donna orgogliosa e testarda, sempre curata elegante anche in casa amava essere in ordine ed indossava sempre un filo di perle.


Il suo primo romanzo è titolato Signorsì, ed è dedicato al grande amore della sua vita l'aviatore Scotto, scrisse per cercare di tamponare il dolore per la sua prematura morte, continuò a scrivere perché contesa dalle case editrici. Il libro, infatti, divenne subito un best seller e tutti reclamavano l'autrice anche riviste come Annabella, Confidenze e Novella, dove tenne anche rubriche del cuore. Era una donna rigorosa, metodica, il sabato dalla parrucchiera, la domenica a Como dalla madre, il lunedì si riposava, il martedì dalla sarta e finalmente il mercoledì si dedicava completamente alla scrittura a volte fino a notte fonda con la sua instancabile macchina da scrivere. La figlia Primavera, il giovedì correggeva il tutto e consegnava o alla casa editrice o alle riviste.
(notizie tratte da la stampa .it)







Il profumo è il sentiero. Percorrerlo significa trovare la propria anima.

mercoledì 30 marzo 2016

Paul Verlaine

>Paul Verlaine

il 30 marzo del 1884 moriva il poeta maledetto, il poeta simbolo della decadenza del suo tempo..
Nelle sue poesie seppe racchiudere lo spleen, quel malessere melanconico presente anche in altri poeti, ma la musicalità dei suoi versi è senza pari., sicuramente, come tutte le poesie nella traduzione la perde molto, ma nelle rime francesi la potete verificare ed essere concordi. I suoi versi sono leggeri, musicali,melanconici e s'improntano con forza nell'animo di chi li legge regalando immagini delicate e fragili. Certo ha anche scritto poesie molto libertine e in cui non ebbe alcun timore a dichiarare il suo amore omosessuale, dedicando versi al primo suo grande amore Rimbaud, ma anche in quesiti versi non si sottrae alla delicatezza delle parole.








Ecco alcune delle sue poesie

Canzone d'autunno
I singhiozzi lunghi
dei violini
d'autunno
mi feriscono il cuore
con languore
monotono.
Ansimante
e smorto, quando
l'ora rintocca,
io mi ricordo
dei giorni antichi
e piango;


e me ne vado
nel vento ostile
che mi trascina
di qua e di là
come la foglia
morta.

Le conchiglie

Ogni conchiglia incrostata
nella grotta ove ci amammo
ha una sua particolarità.

L'una ha la porpora della nostra anima
rapita al sangue del nostro cuore,
quando io brucio e tu divampi;

quell'altra ostenta i tuoi languori
e i tuoi pallori quando stanca
ti adiri contro i miei sguardi beffardi:

questa ricorda la grazia
del tuo orecchio, e quella
la tua nuca corta e grassa.

Ma una, fra tutte, mi ha turbato.


Spleen
Le rose erano tutte rosse
e l’edera tutta nera.
Cara, ti muovi appena
e rinascono le mie angosce.
Il cielo era troppo azzurro
troppo tenero, e il mare
troppo verde, e l’aria
troppo dolce. Io sempre temo
– e me lo debbo aspettare!
qualche vostra fuga atroce.
Dell’agrifoglio sono stanco
dalle foglie laccate,
del lustro bosso e dei campi
sterminati, e poi
di ogni cosa, ahimè!
fuorché di voi.

 Ad Arthur Rimbaud

Mortale, angelo E démone, vale a dire Rimbaud,
tu meriti il primo posto in questo mio libro,
benché uno sciocco imbrattacarte t'abbia trattato da debosciato
imberbe e mostro in erba e studente ubriaco.

Le spirali d'incenso e gli accordi di liuto
segnalano il tuo ingresso nel tempio della memoria
e il tuo nome radioso canterà nella gloria,
perché mi hai amato come bisognava.

Le donne ti vedranno gran giovanotto forte,
bellissimo d'una bellezza contadina ed astuta,
molto desiderabile, di un'indolenza audace!

La storia ti ha scolpito trionfante sulla morte
e fino ai puri eccessi amante della vita,
poggiati i bianchi piedi sulla testa dell'Invidia!

martedì 29 marzo 2016

diario

Che tipo di diario mi piacerebbe? Un tessuto a maglie lente, tanto elastico da contenere qualsiasi cosa, solenne o lieve o bellissima, che mi venga in mente.

VIRGINIA WOOLF

Virginia Woolf

Ieri ricorreva il settantacinquesimo anniversario della morte di una grande scrittrice e femminista, le cui parole ancora oggi risultano attuali e perfette per il posto delle donne nel mondo. E' morta suicida consapevole di non poter affrontare ancora una volta gli spettri della sua mente e lasciando al marito una struggente testimonianza del suo amore.
Carissimo,
sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che nessuno avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone abbiano potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai, lo so. Vedi, non riesco neanche a scrivere come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo – tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi, saresti stato tu. Tutto se n’è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone possano essere state più felici di quanto lo siamo stati noi."

sabato 26 marzo 2016

Tanti Auguri a tutt*

Con L'augurio di una gioiosa e serena Pasqua per voi tutti/e

E' risorto Gesu'
lo puoi trovare ora
in ogni uomo
in chi soffre e lotta
per la libertà
in chi soffre e lotta
per difendere la pace
nell'amico,
che ti stringe la mano,
in chi cerca
l'amore negli uomini.

Hardy Tentle

Quando sarò vecchia mi vestirò di viola


Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
con un cappello rosso che non si intona e non mi dona
e spenderò la mia pensione in brandy e in guanti estivi
e in sandali di satin, e poi dirò che non abbiamo soldi per il burro.
E mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
e arrafferò gli assaggi nei negozi e premerò i campanelli degli allarmi
e farò scorrere il mio bastone lungo tutte le inferriate
e mi rifarò della sobrietà della mia gioventù
Uscirò in pantofole sotto la pioggia

e raccoglierò i fiori nei giardini degli altri
e imparerò a sputare.
Potrò indossare terribili camicie e ingrassare
e mangiare tre libbre di salsicce in una sola volta
o solo pane e sottaceti per una settimana
e accumulare nelle scatole penne e matite e sottobottiglia da birra e cianfrusaglie

Ma ora dobbiamo mettere vestiti che ci rendano sobri
e pagare l’affitto e non imprecare per strada
e dare il buon esempio ai bambini.
Dobbiamo avere amici a cena e leggere i giornali.

Ma forse dovrei cominciare a fare un po’ di pratica adesso?
Così la gente che mi conosce non rimarrà troppo scioccata e sorpresa
quando d’improvviso sarò vecchia e comincerò a vestirmi di viola


JENNY JOSEPH

venerdì 25 marzo 2016

Concorso RACCONTI BREVI


Buongiorno uomini e donne amanti dello scrivere
oggi vi propongo un concorso ad hoc, Carta Bianca, dovete solo scrivere un racconto breve ed inviarlo seguendo le modalità indicate a seguito.
Affilate le penne e cominciate a scrivere il concorso scade il 15 aprile!


Art. 1 – Organizzatori e destinatari
L’Associazione Culturale Switch On Future di Bra indice la prima edizione del concorso letterario "Carta Bianca" per l'anno 2016.
Il concorso è aperto a tutti senza distinzione.
Il concorso è dedicato ai racconti brevi e inediti scritti in lingua italiana.
La partecipazione al concorso è individuale e ciascun concorrente potrà presentare una sola opera.
Art. 2 – Attribuzione dei premi
I racconti dei primi tre classificati verranno pubblicati sul portale dell’associazione (www.switchonfuture.it).
L’attribuzione dei premi è così ripartita:
1. al primo classificato: un premio in denaro di 300€, un soggiorno nelle Langhe presso Green Guest
House (Vergne - Barolo, CN) e un attestato di partecipazione (pergamena)
2. al secondo classificato: Un premio in denaro di 100€ e un attestato di partecipazione (pergamena)
3. al terzo classificato: Un attestato di partecipazione (pergamena)
Ai primi tre classificati verrà inoltre offerta la possibilità di sottoporre una loro raccolta di racconti ad alcune case editrici che attualmente collaborano con l'Associazione promotrice del concorso.
L’assegnazione dei premi è subordinata, oltre che all’insindacabile giudizio della giuria, alle seguenti
prescrizioni:
- i premi non saranno assegnati e/o saranno revocati, anche susseguentemente,
qualora venga accertato che le opere siano già state editate, anche parzialmente,
precedentemente alla data della loro presentazione.
- I premi non saranno assegnati e/o saranno revocati, anche susseguentemente, qualora venga accertato che il racconto è già stato premiato in altri concorsi- il premio non ritirato personalmente o tramite persona delegata durante la
manifestazione di premiazione rientra in disponibilità dell’organizzazione, in caso si
richieda la spedizione le eventuali spese di spedizione dovranno essere assolte dal
destinatario.
Art. 3 – Premiazione
La premiazione ufficiale del concorso è aperta a tutti i partecipanti e al pubblico; avrà luogo il 7 maggio
2016 all'interno dell'evento "Notte bianca delle librerie", presso la Libreria Milton di Alba (CN).
Art. 4 – Modalità di presentazione
I racconti presentati devono rispondere ai seguenti requisiti:
 essere inediti alla data di presentazione ed essere scritti in lingua italiana
 non superare, nell’insieme, un massimo di 20.000 (ventimila) caratteri compreso gli spazi tra le
parole con l’esclusione degli spazi di capoverso. Dal conteggio si esclude il titolo, che deve
obbligatoriamente essere indicato.
Inoltre, il racconto dovrà essere presentato per via telematica tramite l’apposita pagina del portale
http://www.switchonfuture.it/concorso.php?id=208 (per i tempi di invio riferirsi all’articolo 4). Il file dovrà
essere inviato in formato .doc o .txt.
Al momento del caricamento il candidato deve specificare le generalità dell'autore: nome, cognome
, luogo
e data di nascita, l'indirizzo completo e la e-mail a cui effettuare tutte le comunicazioni. In caso di autore
minorenne si richiede l’autorizzazione firmata da un genitore o di chi ne fa le veci.
Ogni singolo partecipante dovrà effettuare il versamento di 10,00 €, quota socio sostenitore
dell’Associazione, via bonifico o vaglia entro il 15 aprile 2016.
Metodi di pagamento:
1. Bonifico** A) Dall’Italia IBAN: IT 18 D060 9546 0400 0001 0139 662 BIC: CRBRIT22 CIN: D ABI: 06095 CAB:
46040 CC : 000010139662 Cassa di Risparmio di Bra Casuale: Tesseramento Socio Sostenitore [nome e
cognome del candidato] B) Dall’estero: BIC code: CRBRIT22 International bank account: IBAN: IT 18 D060
9546 0400 0001 0139 662
2. Vaglia** Associazione Culturale Switch on Future Via Palestrina 2, 12042 (CN) Causale: Tesseramento
Socio Sostenitore [nome e cognome del candidato]
Art. 5 – Tempi di presentazione
I racconti e la documentazione completa dovranno essere invitati entro e non oltre il 15/04/2016 alla
pagina dedicata sul portale di Switch On Future. http://www.switchonfuture.it/concorso.php?id=208.
Art. 6 - Commissione
Tutti i racconti saranno esaminati da un’apposita Commissione.
Il giudizio e le decisioni della Commissione sono insindacabili
Fa parte della Commissione, senza diritto di voto, il Responsabile del Progetto che assume la qualifica di
Segretario verbalizzante.
Art. 7 – Commissione
Eventuali richieste di informazioni relativamente alle modalità di concorso potranno essere rivolte
unicamente all’indirizzo email info@switchonfuture.it fino a tre giorni prima della scadenza del concorso.
Le comunicazioni relative alle attività del concorso saranno rese pubbliche tramite il portale
www.switchonfuture.it.
L’associazione si riserva di comunicare unicamente ai vincitori la propria posizione in graduatoria, mentre
non verrà stilata una graduatoria al di sotto dei primi tre classificati.
Art. 8 – Altre indicazioni
L’associazione si riserva di pubblicare e/o riprodurre, nel proprio sito internet, in propri atti, documenti o
pubblicazioni, tutti o parte dei racconti, senza che ciò comporti alcun obbligo di preavviso, né il
riconoscimento di alcun diritto per gli autori, se non la loro citazione.
E’ fatto divieto a chiunque di riprodurre e pubblicare arbitrariamente i lavori presentati per il Concorso
Letterario "Carta Bianca”, senza il preventivo ed unanime consenso dell’associazione promotrice
dell’iniziativa. Sono fatti salvi i diritti degli autori delle opere che, in proprio, possono procedere alla sola
pubblicazione cartacea del lavoro presentato.
Art. 9 – Responsabilità e privacy
I candidati, partecipando al concorso, accettano le disposizioni regolamentari del presente bando, nel suo
complesso e nei suoi singoli articoli, e garantiscono l'originalità dei racconti presentati, dichiarando di
essere gli unici ed esclusivi autori delle rispettive opere, esonerando l'organizzazione da ogni responsabilità
per eventuali ipotesi di plagio. Ai sensi del DL 196/2003, l'organizzazione dichiara che il trattamento dei dati
dei partecipanti al concorso è finalizzato unicamente alla gestione e diffusione del premio e all'invio di
eventuali iniziative future da parte dei promotori del concorso stesso. Si fa presente che con l'invio dei testi letterari partecipanti al concorso, l'interessato acconsente al trattamento dei dati personali.

giovedì 24 marzo 2016

Lettere di un'aspirante suicida


Sono stata attratta dal titolo, lo confesso e anche dalla copertina, così è finito nelle mie mani, poi a casa non ho resistito e visto che le pagine non erano tantissime, ho preferito farlo avanzare nella lunga fila di libri ancora non letti della mia libreria.
Ebbene il mio istinto questa volta ha fallito, ho scelto un libro la cui fascia d'età indicata per la lettura non è certo un'attempata lettrice. 
L'idea del ritrovamento della lettera in cui la protagonista annuncia il suicidio, tra le pagine di un libro, guarda caso di Leopardi, poteva essere un escamotage carino da usare, ma il linguaggio usato risulta banale, come lo è il motivo per cui l'aspirante suicida vuole appunto suicidarsi.
Tuttavia il libro anche se a me risulta banale è indicato per tutte quelle adoloscenti che a volte maturano dei pensieri negativi, l'intento dell'autrice è proprio questo, arrivare al loro cuore, lo fa usando un linguaggio semplice, ma vero, per  aiutarle attraverso queste lettere, tra la protagonista e uno sconosciuto, a comprendere quanto sia bella la vita.
L'autrice  è poco più che ventenne ed è al suo esordio, per cui va letto dentro questa ottica, allora risulta carino e utile per capire cosa passa nella mente di un'adolescente. 
Un incoraggiamento e l'augurio che il prossimo libro possa essere più maturo ed intenso.
Lettere di un'aspirante suicida
di Valentina Santini
Romano editore 
pagine 120

martedì 22 marzo 2016

Dannato Po

Un altro mio racconto in 200 parole, dedicato al Po. Non so perchè ma lo scritto è stato un risultato triste, molto triste...

Dannato Po


Mi recavo spesso lungo gli argini del Po con il mio bambino, giocavamo felici a rincorrerci a piedi nudi lungo gli argini, poi lui stremato dalla corsa si spogliava e si tuffava nelle acque fredde del fiume. Io no, avevo paura dell’acqua. Restavo lì, con le braccia attorno alle ginocchia piegate, a guardarlo, mentre mi spruzzava addosso l’acqua dolciastra del Po. Ed è stato così che ti sei allontanato da me, lentamente , annaspavi, un vortice ti risucchiava, non riuscivi a raggiungere la riva. Mi hai chiamato per chiedere aiuto, sono rimasta impotente a guardarti, mentre scivolavi nelle sue braccia.
Che tu sia dannato Po.
Sono passati tanti anni, non mi restano che ricordi mai spenti di quel tragico giorno.
Maledetto Po.
Ti sei appropriato della vita di mio figlio. Aveva solo otto anni. Nutri il tuo ventre, ormai, malato di vittime innocenti. Chissà se provi pietà o rimorso. Vorrei essere fuoco per bruciarti. Vorrei essere vento per spazzarti via. Vorrei essere fango per occultarti. Ma sono solo una donna incanutita dalla vecchiaia, che può concederti il tormento di trangugiare un’altra persona nelle tue torbide e melmose viscere.

Maledetta bassa a cui tu sciagurato Po appartieni.


lunedì 21 marzo 2016

Auguri Alda

Auguri Alda


di certo adesso non sei all'inferno, quello lo hai vissuto quando eri in vita, sei tra gli angeli con la sigaretta in bocca e appunti sulle nuvole i pensieri che accavallano la tua mente, come prima che li scrivevi sui muri della tua casa. 
Sei nata in un giorno di primavera e non poteva essere altrimenti, hai amato la vita, tutta, nella dolcezza, nell'amarezza, nel dolore, nella rabbia , nella gloria e nell'amore di chi ha saputo scavare nella tua anima, non folle, quello lo eri per chi non sapeva leggere e amare le tante donne che erano in te.


Sono nata il ventuno a primavera

 ma non sapevo che nascere folle, 

aprire le zolle potesse scatenar tempesta. 

Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe 

sui grossi frumenti gentili e piange sempre la sera.

 Forse è la sua preghiera.


Vi ripropongo un mio vecchio post sulla poetessa dei Navigli.


Una tortora di nome Alda Merini

Amo le poesie di Alda Merini come penso tante di voi che leggeranno questo post, ciò che trovo più interessante è la sua vita, la sua lucida follia che si tramuta in parole cariche di immagini e suoni attinti dalla sua realtà tragica e si tramutano in vibranti parole nelle sue poesie. Chi legge le sue poesie ignorando la sua vita, penserà che ella sia una poetessa soltanto, ma in lei ritroviamo quella carica che solo le donne che vivono intensamente possono trovare e tramutare in parole. Senza la follia Alda Merini avrebbe saputo trasmettere con le stessa intensità le sue parole poetiche? Chissà forse si, ma anche no, certe espressioni sarebbe state più composte, chiuse nei rigidi schemi poetici, invece le sue parole sono espressione di una mente libera, di una tortora o di una bambina la cui ingenuità permane per sempre nell'animo. Alda Merini è nata il 21 marzo del 1931, cominciò a scrivere prestissimo a 16 anni e trovò subito in Giorgio Manganelli il suo "maestro di stile". Fu apprezzata ed ebbe una splendida amicizia con Salvatore Quasimodo il quale pubblicò anche diverse sue poesie nella sua antologia "Poesie italiane nel dopogurra". Alda si sposò nel 1953 ed ebbè subito due figlie, ma iniziarono presto i suoi primi disagi mentali, alla fine nel 1965 il marito la fece internare in un manicomio dove vi rimmarrà fino al 1972 e durante questi anni partorì altre due figlie. Dopo l'esperienza devastante del manicomio, riuscirà a sopravvivere ai sorprusi, grazie alle visite del marito, ed, alla sua forte volontà ed istinto di sopravvivenza. Dal 1979 riprende la sua produzione letteraria, non quella di scrivere che l'aveva continuata anche in manicomio e i cui molti testi furono raccolti dal dottore G. che l'ebbe in cura per un certo periodo. Fra le sue tante opere ricordiamo: "Testamento", "Vuoto D'amore", "L'anima innamorata", "Terra Santa".... Voglio ricordarla con queste sue parole: "L'uomo è socialmente cattivo, un cattivo soggetto. E quando trova una tortora , qualcuno che parla troppo piano, qualcuno che piange, gli butta addosso le proprie colpe, e, così, nascono i pazzi. Perchè la pazzia amici miei, non esiste. Esiste soltanto nei riflessi onirici del sonno e, in quel terrore che abbiamo tutti, inventerato, di perdere la nostra ragione." Alda Merini ci ha lasciati il 1 novembre del 2009. L'anno precedente era stata ospite al festivaletteratura di Mantova pr un evento a lei dedicato. 
(Le notizie biografiche sono tratte dal libro: "Diario di una diversa" scritto dalla poetessa.)















A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, 
matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra

e innalzi il tuo canto d'amore.


Accarezzami, amore,
ma come il sole
che tocca la dolce fronte della luna.
Non venirmi a molestare anche tu
con quelle sciocche ricerche
sulle tracce del divino.
Dio arriverà all'alba
se io sarò tra le tue braccia.

Superba è la notte
La cosa più superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l'anima si getta all'avventura.
Lui tace nel tuo grembo
come riassorbito dal sangue
che finalmente si colora di Dio
e tu preghi che taccia per sempre
per non sentirlo come rigoglio fisso
fin dentro le pareti.

sabato 19 marzo 2016

Festa del Papà

La  festa del papà è nata dopo quella della mamma. Per chi è cattolico si festeggia il 19 marzo
ricorrenza della festività dedicata a San Giuseppe e quindi il primo padre cristiano. Sembra che i primi a celebrarla siano stati i Padri Benedettini nel 1030, seguiti dai Servi di Maria nel 1324, e dai Francescani nel 1399.
In Sicilia Abruzzo e Puglia si è soliti invitare i poveri a mangiare con loro, mentre in altre regioni, si accendono i falò. A Cosenza invece si svolge una bellissima fiera ricca di eventi ed espositori.
Vi ricordate che prima era un giorno festivo? Si, infatti lo è stato fino al 1977, anno in cui è stata abolita, purtroppo!

In molti paesi non è cosi, si festeggia la terza domenica di giugno, come negli Stati Uniti. Sembra che sia stata celebrata per la prima volta nella Virginia occidentale nel luglio del 1908 a Farimont, nella chiesa metodista locale. Una certa signora Sonora Smart Dodd ne sollecitò la ricorrenza dopo un sermone ascoltato sulla festa della mamma. La signora Dodd il 19 giugno del 1910 organizzò la prima festa, scelse questa data perché era il compleanno di suo padre.
In Germani la festa coincide con il giovedì dopo 40 giorni dalla Pasqua, è dedicata a tutti gli uomini e secondo una tradizione ottocentesca, si deve spingere un carretto pieno di alcolici...naturalmente alla fine sono tutti ubriachi!
Ma in molti altri paesi la festa è invece associata ai padri "Nazionali" della nazione, come in Russia dove si celebra la festa dei difensori della patria, e in Thailandia dove coincide con il compleanno dell'attuale sovrano che è venerato come un padre.
Oltre alla tradizione religiosa in Italia in molte regioni si abbina anche quella culinaria, in primis la Campania con le famosissime zeppole di San Giuseppe, simile ad un bignè con marmellata o crema pasticcera. In Sicilia abbiamo le zeppole di riso dolcetto a forma di tronchetto di riso sempre fritto e aromatizzato con cannella o miele. 
A Bologna abbiamo la raviola, un raviolo di pasta frolla ripieno di marmellata.

In molti comuni della Puglia si è soliti imbandire una tavola con tredici pietanze dedicate al Santo, un posto si lascia vuoto e si pone un bastone ed un giglio a simboleggiarne la presenza. Sono tutti cibi "poveri", in quanto  rappresentano al meglio la figura di San Giuseppe e la povertà in cui visse con Maria.
I cibi sono: i lampascioni, fagioli e ceci, il cavolfiore, il pesce fritto, lo stoccafisso, le fave, le sarde,la lattuga, le tagliatelle, il pane a forma di ciambella di San Giuseppe, le cartellate (un dolce) e le zeppole.




Eccovi  la ricetta del dolce napoletano
 LE ZEPPOLE:
PREPARATE LA CREMA PASTICCERA
PER LA ZEPPOLA:
120 GR. DI FARINA
4 UOVA
50 gr  DI ZUCCHERO
ACQUA 1 BICCHIERE
Fate sciogliere il burro con l'acqua e lo zucchero, in un pentolino, quando inizia a bollire spegnete. Versate il tutto sopra la farina, sempre setacciata, e che avrete messo in un altro pentolino, mettete sul fuoco e  mescolate bene, quando l'impasto e rappreso e morbido, spgnete pure. Lasciate raffreddare, meglio in una ciotola, ed aggiungete le uova,  uno alla volta e mescolate fino al completo assorbimento. Adesso prendete un sac- a- poche e su un ripiano formate  dei cerchi, preparate una padella alta con dell'olio ben caldo e cominciate a friggerli. Raffreddate e decorate con la crema e un candito sopra. 
Buon Appetito.

venerdì 18 marzo 2016

James Bond

Shhhh silenzio tutti , sono James... James Bond, agente segreto britannico 007,  con licenza di uccidere!!
Ebbene si, oggi l'autore Ian Fleming completava il suo primo romanzo Casino' Royal il cui induscusso, formidabile, elegante, affascinante e sexy personaggio è James Bond
Aggiungo anche intramontabile, visto che quest'idolo continua ad essere oggetto di film sempre ispirati ai suoi libri. Possono cambiare gli attori che cambiano per raggiunta età o per  altri motivi, ma il mito ed il fascino rimangono freschi anche a ben 63 anni di distanza.
L'autore della serie dedicata all'agente segreto, si è ispirato al suo passato di ex agente per i servizi segreti britannici, dando al personaggio credibilità nelle rocambolesche azioni. 
Nel libro oltre alle spericolate missioni segrete, vi sono  altri elementi che ne accrescono la fama,: i luoghi, le donne, la tecnologia usata per uscire da situazioni estreme. Tutti elementi che piacciono e mettono d'accordo sia il pubblico maschile che femminile. 
Chi tra gli uomini non vorrebbe essere Bond per circondarsi delle più belle donne? E chi tra le donne non vorrebbe essere amata da Bond??
Fleming ha scritto ben 12 romanzi della serie di James Bond, a cui si sono ispirati tutti i film prodotti che sono stati molti di più. Gli attori che hanno interpretato 007 sono stati sei,  il primo Sean Connery che ha dovuto lasciare il ruolo solo per l'età, purtroppo, poi sono seguiti George Lazenby, Roger Moore, Pierce Brosnan e ultimo Daniel Craig. Inutile dirvi che dopo Sean Connery, per me tutti gli altri attori non sono mai riuscti a conquistare il cuore delle ammiratrici di questo affascinante personaggio, forse soltanto negli ultimi anni con Daniel Craig, Bond sta riacquistando la fama e la bravura della prima uscita in scena dell'attore che per primo l'ha impersonato.
Io comunque rimango fedele al grande ed affascinante Sean Connery e voi invece?? Commentate sono curiosa.



giovedì 17 marzo 2016

Biblioteche nel mondo


Amare i libri e l'architettura è un binomio difficile da realizzare? Se poi unite anche l'amore per i viaggi, è una sfida impossibile? No, uomini e donne del web. Le tre cose si posso unire e farle diventare un viaggio unico, dove ammirare come l'architettura si armonizza con i libri, creando luoghi dove ogni lettore vorrebbe andare e magari anche trasferirsi in quella città per respirare eternamente il profumo dei libri. Un un luogo dove i libri sono accolti, e restituiti al pubblico in maniera elegante. Questo gesto è reso  possibile da chi  ama i libri in modo totale, dove oltre ad annusare il libro e soddisfare l'olfatto, vuole anche appagare lo sguardo consegnando il libro alla bellezza totale che è l'arte.


 Allora cari lettori tuffiamoci in queste librerie e immaginiamo di essere in un teatro dove la scelta del nostro libro e accompagnata dal suono di archi e violini, prendete un volo per Buenos Aires e visitate  la libreria El Ateneo.






Per chi ama l'acqua vi sono due librerie fantastiche una si trova a Londra:  Word on the water, dove i libri si scelgono su una barca, cullati dalle onde del Tamigi.









Per l'altra libreria il viaggio è più breve, basta andare nella città più romantica del mondo: Venezia, recatevi nella libreria Acqua Alta e sarete immersi in un'atmosfera più che romantica, un giro in gondola per scegliere un libro. Un consiglio, portatevi gli stivaloni.




Siete ultra moderne e minimaliste, allora vi consiglio Stoccarda con le file di librerie e scale in bianco assoluto, un tuffo nel colore dell'anima Total White.









Se invece amate gli alieni andate a Perugia, guardate bene la struttura non vi sembra una navicella spaziale? Bellissima.










 Se amate la natura ed il verde, vi dovete spostare a Taipei nel Taiwan, lì troverete una biblioteca immersa nel verde, con giardini pensili e grandi vetrate dove potete leggere e quando alzate lo sguardo ammirare le piante tropicali..
Infine, ma solo perchè non voglio tediarvi, c'è ne sono molte altre, la biblioteca City Lights Bookstore di San Francisco, una biblioteca classica, ma con una stanza dedicata ai poeti e a coloro che desiderano scrivere i loro versi, nel silenzio ovattato dei libri.



Io ho già scelto quella che desidero visitare, e voi??

mercoledì 16 marzo 2016

Cio che inferno non è


CIO' CHE INFERNO NON E'
Alessandro D'Avenia
Mondadori
pagine 317

Federico 17 anni ha appena terminato l'anno scolastico e si accinge a partire per una corso d'inglese in Inghilterra, perché l'ha frequentato il fratello, e perché l'inglese è importante come dicono i genitori.
Prima di partire viene invitato dal suo professore di religione a dargli una mano, con i ragazzi nel piccolo centro parrocchiale che gestisce;. quel piccolo prete, magrissimo, gli piace perché è diverso dagli altri insegnanti, lui non sta nella sala professori, ma nei corridoi della scuola e parla con i ragazzi. Si tratta di Padre Pino Puglisi, detto TreP, affettuosamente dai suoi alunni.
Per Federico amante della letteratura e delle poesie di Petrarca, è un anno difficile, dove i perché della vita in fase adolescenziale aumentano, a volte non hanno risposta, ma creano mille domande e mille dubbi.
Con Don Pino Federico conoscerà l'altra parte di Palermo, il Brancaccio, una zona degradata, fatta di palazzoni mischiati col nulla, mancano le scuole e gli spazi verdi, un facile territorio di conquista per la mafia, zona dove detta legge attraverso i suoi scagnozzi, Madre Natura Nuccio, il Cacciatore e U' Turcu. Ma don Pino Puglisi cerca i ragazzi, parla con loro, gioca con loro, li ascolta, li porta anche al mare, per mostrar loro che oltre all'inferno esiste una vita normale che inferno non è.
Federico conosce la vera vita, quella reale, ritorna a casa con un labbro spaccato, la bicicletta rubata, ma nel cuore è felice. Nonostante l'inizio traumatico ritorna ancora ad aiutare il prete, lo accompagna nelle sue visite, dove ha una parola di conforto e speranza per tutti. Conosce Lucia una ragazza di 16 anni e si innamora, lei è una ragazza che vive la realtà in prima persona non gode della protezione e dei benefici di una famiglia benestante. Federico per lei non andrà ad Oxford, perché non può conoscere l'altra metà del mondo, se prima non conosce l'altra metà di Palermo.
Il ragazzo continuerà ad aiutare il suo insegnante nel centro parrocchiale per tutta l'estate, fino al giorno del compleanno di Don Pino, 56 anni, giorno in cui viene ucciso, morirà con un sorriso verso il suo aguzzino, ma sarà il sorriso di Don Pino a continuare a vivere anche dopo.

Pur avendo acquistato già un libro dell'autore: Bianca come il latte rossa come il sangue, non l'ho avevo ancora letto. Ho cominciato a conoscere questo autore pochi giorni fa con questo libro, di cui mi ha colpito il titolo, non avevo letto nemmeno la quarta di copertina, mi sono affidata al mio istinto, ed ho fatto bene. era da tempo che non leggevo un libro talmente bello da commuovermi, il finale l'ho dovuto rileggere in quanto nella prima lettura le lacrime hanno accompagnato la lettura delle ultime righe . E' un libro di denuncia ma al tempo stesso di speranza. E' un libro duro ma al tempo stesso vero. La forza di Don Pino traspare in tutte le righe attraverso non solo Federico, ma attraverso i tanti bambini che segue e cura come un padre, un buon padre. E' un libro che ti mette di fronte alla realtà quella che vuoi sfuggire, non vuoi guardare, ma è la vita vera e si combatte sul territorio, non serve a nulla scappare, andar via, bisogna capire che anche a Brancaccio si può vivere, si può vedere oltre il male e le brutture, se solo ci fosse una scuola o un parco giochi, dove i ragazzi possano imparare e vedere che esiste la bellezza oltre al degrado quotidiano. Questo libro è un pugno nello stomaco, ti apre gli occhi e ti fa capire che l'inferno esiste, anche se non l'hai mai voluto guardare, adesso è qui e devi fare i conti con le emozioni che ti provoca.
Ma Don Pino l'inferno lo conosce e sa che le alternative ci sono, ma ci voglio persone che le mostrino a tutti questi ragazzi che non sanno che un'altra vita è possibile, loro non sono il male, sono soltanto male-educati, tocca a noi il compito di educarli. Ed è questa l'eredità di don Puglisi, che lascia a Federico, qualche giorno prima, intuendo che potrebbe essere prossimo alla fine. Ma è l'eredità che lascia al suo quartiere, dove ha vissuto e dove morirà. Il suo amore per i diseredati, per i poveri, continuerà oltre perché attraverso il suo sorriso costringerà anche noi lettori a guardare con occhi diversi la realtà che non volgiamo guardare. L'autore che ha conosciuto Don Puglisi, è riuscito a trasmettere il pensiero del religioso perfettamente, senza troppi anatemi religiosi, filtrandoli attraverso gli occhi di un ragazzo laico diciassettenne che vuole capire, comprendere, vivere la vita.
Non aspettatevi un libro denuncia della mafia, non lo è, è un libro educativo.
Lo stile è perfetto, usa un linguaggio incalzante, con parole vere non edulcorate, i capitoli così brevi danno più ritmo alla storia e si fissano nel cuore del lettore in modo indelebile. La durezza della vita è qui tutta scritta, con sapienza, mi fa pensare ad un moderno romanzo verista, dove la narrazione non è affidata solo all'uso sapiente delle parole, ma alla realtà descritta. Non è un libro giornalistico gli avvenimenti sono sempre filtrati dallo sguardo ancora innocente di un adolescente che si apre a capire gli avvenimenti. Non vi è nessun paternalismo, disprezzo o rabbia nel racconto, ma traspare l'amore, la voglia di cambiare, di migliorare, vi è racchiusa tutta la speranza di un futuro migliore che può realizzarsi grazie al nostro sorriso e amore per i ragazzi e per la vita.
"....cerco di fare come il giardiniere. Provo a trattare tutti come grano. Solo se tratti il grano da grano diventa pane. L'elemosina non basta, ci vuole l'amore. Sui volti dei ragazzi si riconoscono i segni di tante sconfitte, le cicatrici, le umiliazioni. Il mio compito è stare in queste strade e amare tutti."
"Se nasci nell'inferno hai bisogno di vedere almeno un frammento di ciò che inferno non è per concepire che esista altro. Per questo bisogna cominciare dai bambini, bisogna prenderli prima che la strada se li mangi, prima che gli si formi la crosta nel cuore."


"Dove ho guardato finora?" si domanda Federico, ma è anche la nostra domanda. e come Federico da oggi guarderemo con altri occhi la realtà che ci circonda.

Una scrittrice dimenticata: Giovanna Zangrandi

  Giovanna Zangrandi Nacque il 13 giugno a Gallierae morì il20 gennaio del 1988 a Pieve di Cadore. Il vero nome era Alma Bevilacqua, ma nell...

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.