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lunedì 24 marzo 2025

Mare avvelenato di Elena Magnani

 Mare avvelenato 

di

 Elena Magnani

Riflessioni di Maria Lucia Ferlisi

Tomaso Mazzeo è un giovane ragazzo forte, bello ma segnato da un destino che accompagna la famiglia in cui è nato...è un ragazzo tintu, cattivo, come il padre e lo zio morti ammazzati.

 Il suo destino è già segnato, vive di furti e piccole truffe, ma nel suo cuore si agita la tempesta della vendetta e di ritornare ad essere ricco come quando era piccolo. 

Durante le sue scorribande incontra una bellissima ragazza che immagina sia una nobile. Se ne innamora e fa in modo d'incontrala per conoscerla e chiedere la sua mano. Sa che non sarà facile, ma sogna in grande.

La sua unica speranza sta nel furto, nel combinare qualche traffico importante. Scopre che lei vive nella casa del marchese ma non è una nobile, ama studiare e insegna nella scuola elementare. Le sue aspirazioni di arrivare al suo grado sono amplificate, tuttavia non si decide a intraprendere la strada dell'onestà......

L'autrice Elena Magnani ci regala una bella saga famigliare con un taglio che la distingue da tutte le altre così simili tra loro.

IL personaggio principale non è un anima buona, è malvagio, scopriamo che ha ucciso fin dal ventre della madre, con il cordone ombelicale ha soffocato il fratello gemello. Più avanti scopriamo che ha anche ucciso, soffocandola con un cuscino, la sorellina malata da tempo.

No, non è un animo buono. Vive di furti e continua anche dopo l'innamoramento che dovrebbe sanare il suo cuore. Vuole diventare ricco e chiedere la mano della ragazza ma non ha altri mezzi che rubare e rivendere . IL suo cuore nutre rabbia e odio e vuole vendicare la morte del padre e dello zio scoprendo i mandanti. Il suo è un animo tormentato, diviso dalla promessa di diventare onesto, fatta al padre e la voglia di arrivare.

Con una scrittura attenta e precisa l'autrice ricama una bella storia d'amore e di odio sullo sfondo di Messina. Superba l'ultima parte quando il terremoto distrugge la città e lei descrive il tutto con precisa attenzione regalandoci pagine di pura emozione descrivendo la distruzione, l'orrore, la  morte di Messina ferita a morte da un terremoto devastante unito al maremoto. Pagine di storia in cui Tomaso si muove con incredibile realtà.

     Che dire la penna si Elena Magnani è attenta, sensibile e vera.

Leggi il romanzo d'un fiato e ti lasci incantare dal fascino maledetto del protagonista.

Buona lettura

💛💛💛💛💛




Scheda libro

Autore: Elena Magnani
Titolo: Mare Avvelenato
Casa Editrice:Giunti
Pagine: 335

Trama

Messina, 1908. Tomaso Mazzeo è uno spirito tintu, uno spirito malvagio, ha solo mezza anima perché quando è nato ha soffocato il gemello con il cordone ombelicale. La levatrice lo ha maledetto con una frase terribile: tutto quello che toccherà, marcirà e morirà.

La profezia non tarda ad avverarsi. La piccola Rosetta, sorella di Tomaso, muore tragicamente, il padre e lo zio vengono assassinati per oscuri motivi, la famiglia cade lentamente in rovina. Tomaso, però, conserva dentro di sé una luce che lo infiamma, la volontà di rivalsa, di redenzione, forse anche di vendetta.

 Giura a se stesso che scoprirà l'assassino di suo padre e riporterà il nome della famiglia Mazzeo agli antichi fasti. Per farlo è disposto a tutto. Anche a precipitare in un vortice di imbrogli e crimini molto più grande di lui. Petra vive a casa dei marchesi Badastrello, che l'hanno accolta dopo la morte della madre. È intelligente, risoluta, brillante. 

Studia le teorie di Maria Montessori, sogna una scuola che metta al primo posto i bambini, lotta per un mondo dove tutti abbiano pari diritti. Gli uomini non le interessano. Quando incontra Tomaso, però, ne resta folgorata. Non sa ancora che è uno spirito tintu, e forse non gliene importa. Lei non crede alle superstizioni. 

Mentre l'amore fra i due giovani cresce senza controllo, tutto improvvisamente crolla. Messina è rasa al suolo dal terremoto, e non è facile riprendere in mano la propria esistenza tra le macerie.

martedì 18 marzo 2025

GUALBERTA ALAIDE BECCARI: UNA DONNA DIMENTICATA

 GUALBERTA ALAIDE BECCARI


Gualberta Alaide Beccari nasce a Padova nel 1842, i suoi genitori sono di fede Mazziniana e lei respira l'attività politica risorgimentale fin dalla più tenera età, soprattutto la madre cerca di darle un'educazione più aperta come donna.

Dimostrò ben presto una predisposizione alla scrittura,  nonostante non abbia avuto un percorso letterario scolastico, ma il suo approccio da autodidatta, le tante letture solitarie, l'eredità paterna dell'amore per i teatro e il francese, erano stati un buon terreno adatto alla cultura e formazione educativa che ne ricavò.

Nel 1873 curò insieme a Francesca Zambusi dal Lago un albo commemorativo in onore di Adelaide Cairoli  e dei suoi figli: Ad Adelaide Cairoli le donne italiane (Padova, Tipografia alla Minerva, 1873).

Scrisse anche opere teatrali, tra le tante Un caso di divorzio, la cui causa sull'autodeterminazione della donna è presente più che mai.

Scrisse anche novelle e racconti ma preferì usare uno pseudonimo Flaviana Flaviani, quasi si vergognasse di questa attività meno importante rispetto ai saggi  e scritti giornalistici cui collaborava.

La sua lotta per le donne ebbe una significativa impronta quando nel 1868 fondò un periodico, a Padova, LA DONNA, in sui si prefiggeva l'ampio sogno di "educare" le donne agli aspetti della vita nelle quali abitualmente venivano escluse come l'ambito politico, scientifico, letterario e artistico in generale.

Le sue idee di emancipazioni femminile si scontravano con il clero e la parte moderata dei cittadini padovani, ma a nulla valsero, lei portò sempre avanti le sue idee.

gno fu ancora più importante e iniziò la sua attività politica accanto alla classe operaia, non abbandonando mai le sua fede mazziniana.

Nell'ambiente bolognese le sue idee si allargarono maggiormente e ebbe una fitta rete di relazioni politico e intellettuali. La produzione del giornale dedicato alla donna proseguì a Bologna, ricordiamo che ebbe notevoli firme nel suo giornale come Maria Mozzoni.
Vale la pena ricordare che fondò anche un giornalino intitolato  MAMMA, nel 1866, dedicato alle generazioni future, sostenendo come l'educazione, fin dalla più tenera età, alle idee di libertà ed emancipazione potessero formare una persona più aperta alle idde di modernità che l'avvicinarsi al nuovo secolo richiedessero.
Fondò anche una biblioteca per ragazzi del popolo, intitolata a Clotilde Tambroni.
Negli ultimi anni di vita la malattia di cui era affetta da anni prese il sopravvento e morì a Bologna nel settembre del 1906.


Bibliografia

  • G. Biadene, Solidarietà e amicizia: il gruppo de La donna (1870-1880), «Nuova DWF», 1979, n. 10-11
  • B. Pisa, Venticinque anni di emancipazionismo femminile in Italia: Gualberta Alaide Beccari e la rivista La donna 1868-1898, Roma, FIAP, 1982
  • M. Schwegman, Gualberta Alaide Beccari emancipazionista e scrittrice, Pisa, Domus mazziniana (Edizioni offset grafica), 1996
  • M.P. Casalena, Scritti storici di donne italiane. Bibliografia 1800-1945, Firenze, Olschki, 2003
  • Maria Teresa Mori, Gualberta Beccari, in Italiane vol. 1, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, 2004, p. 11-12.
  • Roberto Martorelli (a cura di), La Certosa di Bologna. Un libro aperto sulla storia, catalogo della mostra a Bologna al Museo civico del Risorgimento dal 23 maggio al 15 luglio 2009, Bologna, Tipografia Moderna, 2009
  • Oscar Greco, Bibliobiografia femminile italiana del XIX secolo, 1875, pp. 117-127
  • Liviana Gazzetta, Orizzonti nuovi. Storia del primo femminismo in Italia 1865-1925, Roma 2018
  • Jadranka Bentini (a cura di), La voce delle donne. Guida al Risorgimento dell'Emilia Romagna, Torino, Umberto Allemandi & C., 2011, pp. 37-38, ISBN 9788842220312.
FERLISI MARIA LUCIA
FONTI:

Gualberta Alaide Beccari - Wikipedia

lunedì 10 marzo 2025

Nei nervi e nel cuore di Rosella Postorino

Nei nervi e nel cuore di Rosella Postorino



Impressioni di Maria Lucia Ferlisi


Rosella Postorino scrive nel sottotitolo: memoriale per il presente, infatti  questo non è un romanzo ma un memoriale dal sapore quasi di un saggio sul corpo della donna. L'autrice parte dall'infanzia, quella spensierata e senza malizia di quando giocava con i fratelli e gli amici di infanzia.

 Questa libertà di esprime la gioia attraverso i corpi termina presto, nel momento in cui il suo corpo si trasforma nell'adolescenza , ecco che spuntano i primi divieti, il corpo adesso deve essere coperto in spiaggia non ci si può andare in mutande, le parti intime devono essere coperte.

Se  il petto scoppia in una misura abbondante, e lo si percepisce anche attraverso una misura larga, ecco che gli uomini ti guardano con uno sguardo diverso come se tu fossi già adulta e invece sei solo una ragazzina che si affaccia alla vita.

Rosella in questo  memoriale scopre quante volte il suo corpo, come quello di tante altre donne, è stato continuamente oggetto del desiderio maschile, quante volte si è sentita in imbarazzo, quante volte la sua generosità è stata percepita come un invito sessuale. 

Continuando nel  resoconto Rosella ci fa capire quante volte si è sentita sbagliata perché in suo corpo è stato oggetto di desiderio, nell'ambito universitario e lavorativo e quando risuonava il no, ecco d'incanto sparivano le proposte di lavoro.

 Lei non ha ceduto, la sua carriera ha avuto una svolta positiva comunque, ma ha dovuto lottare. Perché? 

L'autrice ci invita a riflettere su questo corpo che viene continuamente attaccato, anche all'interno della famiglia che appena sboccia l'adolescenza ecco che iniziano i dinieghi e questo già il primo posto in cui percepisci che sei sbagliata.

La Postorino con questo romanzo ci pone tantissime riflessioni, ed è questo il motivo per cui mi è piaciuto tantissimo. Le sue domande sono filtrate attraverso la lente del ricordo della sua esperienza personale ma rappresenta tutte le donne.

È un romanzo corale, rappresentativo su un tema che da anni viene dibattuto ma sembra non trovare soluzione.

Un romanzo che consiglio alle giovani donne per "riconoscere" i tentativi di svalutazione delle proprie capacità e alle donne della mia età per "riconoscerci" su quante volte ci siamo scontrate con questa realtà e quante volte ci siamo sentite sbagliate, noi!!!

ESTRATTO

"Sullo schermo del mio computer ci sono due bambini. Hanno sei anni, sono fratelli e sono fradici. Lei corre verso l’obiettivo, le mutande troppo larghe per quel corpo magro, i lunghi capelli gocciolanti sulle costole, la bocca aperta in un grido di stupore. Lui è dietro, quasi nudo a sua volta, piegato sulle ginocchia per offrire il culetto all’idrante, che poco fa, d’un tratto, si è messo in azione, zampillando sull’erba come una doccia. Impossibile resistere: i gemelli si sono lanciati contro l’acqua, inzuppando i vestiti, poi si sono spogliati buttandoli sul prato e hanno continuato a ridere forte mentre scappavano dal getto soltanto per ritornare di corsa a sentirselo addosso, una cascata di fresco."

SCHEDA LIBRO

Autore: Rosella Postorino

Titolo: Nei nervi e nel cuore

Casa Editrice: Solferino

Pagine: 224

TRAMA

«È faticoso provare a cambiare la traiettoria di un destino, è da perderci il sonno.» Proprio quel tentativo è al centro di questo libro: un diario pubblico, nel quale l’apprendistato alla vita è sempre incespicante, come per chiunque. L’inizio è l’infanzia, il tempo che fonda l’esperienza di ognuno di noi e in cui, come scriveva Cesare Pavese, «nulla era avvenuto o dormiva solamente nei nervi e nel cuore». L’infanzia di Rosella Postorino è stata segnata da uno sradicamento, e il suo sentirsi estranea, diversa, ansiosa di riscatto ha generato lo sguardo che ha sul mondo. Così, in queste pagine, è continuo lo scambio tra narrazione personale e collettiva, perché in fondo le nostre esistenze, le nostre scelte, si somigliano: andarsene, restare, aver paura di fallire, di perdere qualcuno, o sé stessi. Siamo tutti mossi dal desiderio, dubbiosi sulla felicità possibile, tentati da un impossibile ritorno a casa, gettati nostro malgrado nella Storia. Con l’impeto dell’analisi e il rigore dell’empatia, Rosella Postorino racconta quel luogo edenico e scosceso che è la famiglia, le aspirazioni e le difficoltà delle donne, la vulnerabilità dei corpi, le ingiustizie che abitano la Terra, i dilemmi etici della contemporaneità, e la fede assoluta nella letteratura. Racconta lo sconcerto, l’abisso, la tenerezza di essere umani.

mercoledì 26 febbraio 2025

LEGO Storia dei mattoncini colorati e dei loro mondi infiniti di Marco Trevisan

 LEGO

Storia dei mattoncini colorati e dei loro mondi infiniti

di 

Marco Trevisan



SCHEDA LIBRO

Autore: Marco Trevisan    

Titolo: Lego    

Casa Editrice: Diarkos

Pagine: 256

Prezzo: 19,00 euro


ESTRATTO

«È stata questa la forza dei mattoncini: quella di

essere un gioco che più di ogni altro favorisce la

creatività in senso costruttivo, realizzativo. Creatività

più positività: qualità che servono a crescere, a

maturare, a pensare in senso industrioso».


CONTENUTO

Per primi vennero i mattoncini in legno di betulla dipinti a mano; poi quelli in plastica colorata con

cui generazioni di ragazzini hanno costruito castelli, galeoni, case fatate, automobili, astronavi e

robot. Poi fu la volta dei parchi di divertimento (Legoland), dei campionati mondiali di costruzioni,

addirittura dei film e dei videogiochi.

 Quella della Lego, neologismo coniato dal danese che significa

“giocare bene”, è una storia che riguarda tutti: chi non ci ha giocato almeno una volta per dare vita,

pezzo dopo pezzo, a universi narrativi di propria invenzione? Fondata in Danimarca nel 1932 dalla

famiglia Kristiansen, questa è la storia di un successo planetario: si tratta, infatti, della terza fabbrica

di giocattoli al mondo.

 Eppure i Lego, nella loro evoluzione, sono rimasti sempre se stessi, senza mai

smarrire la propria identità e la propria inesauribile carica di creatività e di febbrile operosità. Come

in un romanzo d’avventura, Marco Trevisan ci porta alla scoperta degli infiniti mondi che hanno

colorato le vite di tutti noi. Mattoncino dopo mattoncino.

AUTORE

Marco Trevisan, classe 1966, è giornalista freelance e scrittore. Per Diarkos ha pubblicato

Pasolini. L’uomo che conosceva il futuro (2021), Nikola Tesla. Un genio moderno (2022), Banksy.

Vita, opere e segreti di un artista ribelle (2023) e Il Premio Strega. Storia del trofeo letterario più

famoso d’Italia raccontata anno per anno (2024).

lunedì 24 febbraio 2025

Caterina Bonvicini

Caterina Bonvicini, una scrittrice poco conosciuta da valorizzare


Testo copiato da Wikipedia 


 Vive e lavora fra Roma e Milano; è cresciuta a Bologna dove si è laureata in Lettere Moderne all'Università di Bologna. Dal 1999 al 2006 ha vissuto a Torino, dove ha lavorato per la casa editrice Einaudi.[1]

Dal 2012 al 2016 ha collaborato con Il Fatto Quotidiano. E per alcuni anni con Robinson, La Repubblica. Dal 2016 collabora con L’Espresso.

Ha pubblicato con Einaudi i romanzi Penelope per gioco (2000) (Premio Letterario Edoardo Kihlgrenpremio Città di Pennepremio Rapallo-Carige opera prima), Di corsa (2003) Premio Fiesole Narrativa Under 40.[2] e la raccolta di racconti I figli degli altri (2006).

Con il romanzo L'equilibrio degli squali, pubblicato da Garzanti nel 2008 e ripubblicato con Oscar Mondadori nel 2018, vince nello stesso anno il Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice, il Premio Fregene per la narrativa[3] e il Premio letterario Frignano,[4]. Il romanzo viene tradotto in Spagna (Alfaguara, 2009), in Germania ( Fischer Verlag., 2010), in Olanda ( De Geus., 2010), in Turchia ( Renzi Kitabevi., 2010), in Francia ( Gallimard., 2010), dove vince nel 2010 il premio internazionale Grand prix de l'héroïne Madame Figaro, e in Serbia (Vulkan, 2018).

Nel 2010 esce Il sorriso lento ( GarzantiURL consultato il 24 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2016).) che nel 2011 è finalista al Premio Bottari Lattes Grinzane e viene tradotto in Francia (Gallimard, 2011) e in Olanda ( De Geus., 2012).

Nel 2014 esce Correva l'anno del nostro amore (Garzanti), tradotto in Francia ( Gallimard., 2016 e nei Folio nel 2018), in Germania ( Fischer Verlage., 2016), negli Stati Uniti (Other Press, 2021) e in Bulgaria (Lemur, 2022).

Nel 2016 pubblica Tutte le donne di (Garzanti), tradotto in Francia ( Galllimard., 2020 e nel Folio 2022) e in Repubblica Ceca (Grada, 2021).

Nel 2018 pubblica per Mondadori un noir, Fancy Red (Premio Letterario Basilicata) tradotto in Germania (btb Verlag , 2020).

Dal 2018 si occupa del Mediterraneo, imbarcandosi sulle navi ONG: a bordo della Mare Jonio di Mediterranea nel 2018 e 2019, della Ocean Viking di Sos Méditerranée e Medici Senza Frontiere nel 2020 e della Geo Barents di Medici Senza Frontiere nel 2022. Nel 2022 pubblica per Einaudi Mediterraneo. A bordo delle navi umanitarie. ( con un saggio e le fotografie di Valerio Nicolosi ).

Nel 2024 pubblica Molto molto tanto bene (Einaudi).

Ha scritto anche due romanzi per ragazzi, Uno due tre liberi tutti!, illustrato da Allegra Agliardi, pubblicato da Feltrinelli nel 2006 e In bocca al bruco, pubblicato da Salani nel 2011. Insieme a Alberto Garlini nel 2015 ha pubblicato il saggio L'arte di raccontare ( Nottetempo.). Nel 2021 ha curato l'antologia Le ferite (Einaudi), per i 50 anni di Medici Senza Frontiere i cui proventi sono interamente devoluti a MSF.

  • Penelope per gioco, Einaudi, 2000.
  • Di corsa, Einaudi, 2003.
  • I figli degli altri, Einaudi, 2006.
  • Uno due tre liberi tutti!, Feltrinelli, 2006.
  • L'equilibrio degli squali, Garzanti, 2008; Mondadori, 2018.
  • Il sorriso lento, Garzanti, 2010; Einaudi, 2024.
  • In bocca al bruco, Salani, 2011.
  • Correva l'anno del nostro amore, Garzanti, 2014.
  • L'arte di raccontare, Nottetempo, 2015.
  • Tutte le donne di, Garzanti, 2016.
  • Fancy red, Mondadori, 2018. Premio Letterario Basilicata[5]
  • Mediterraneo. A bordo delle navi umanitarie (con un saggio e le fotografie di Valerio Nicolosi), Einaudi, 2022.
  • Molto molto tanto bene, Einaudi, 2024.
  1. ^ Piero Pieri, Chiara Cretella, Atlante dei movimenti culturali dell'Emilia-Romagna: 1968-2007, CLUEB, 2007.
  2. ^ Premio Fiesole. Selezionato il vincitore.Prima Pagina, Regione Toscana, 21 novembre 2003.
  3. ^ In programma il tributo a Dino Risi e un assaggio di alta moda.il Giornale, 9 luglio 2008.
  4. ^ Caterina Bonvicini e Paolo Giordano vincono il premio letterario Frignano (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2008).il Resto del Carlino, 7 agosto 2008.
  5. ^ Albo d'oro premio Basilicata, su premioletterariobasilicata.itURL consultato il 27 marzo 2019.

venerdì 14 febbraio 2025

La porta delle stelle di INGVIL RISHOI

La porta delle stelle 
di 
INGVIL RISHOI


 Impressioni di Maria Lucia Ferlisi


 Ronja ha solo dieci anni e vive nella continua speranza che il domani possa avere dei momenti migliori. Nel frattempo, deve fare i conti con un padre incapace di tenersi un lavoro in quanto affoga tutte le aspettative nel alcool e le due figlie non possono che assistere impotenti, con la consapevolezza che le loro speranze di avere una famiglia normale naufraga giorno dopo giorno.

Ronja può contare solo sulla sorella di 16 anni per riuscire a mangiare e non essere spedite ai sevizi sociali.

 Siamo ormai vicini a Natale e l’ennesimo lavoro del padre, in un negozio n cui si vendono alberi di Natale, finisce in un licenziamento.

Stavolta Ronja è stanca, vuole anche lei un albero di Natale come tutte le famiglie e insieme con la sorella va a lavorare nello stesso negozio, Ronja,  di nascosto dal proprietario, fa pubblicità alla vendita degli abeti e delle ghirlande,  con il suo visino grazioso attira molti clienti. Quest’anno anche lei avrà un Natale migliore, ma il burbero proprietario del negozio scopre che la ragazzina lavora nel suo negozio…

Un romanzo possiamo ben dire alla Dickens, dove la povertà insieme con un padre inetto e ubriacone completano il quadro di un Natale che avrebbe potuto essere magico in quest’incantevole paesaggio nordico.

 

La realtà si scontra con le nuove povertà, e si scoprono persone che sono ancora in grado di regalare sorrisi e gentilezza. Un romanzo che fa bene al cuore, anche se triste riesce a regalarti l’emozione che nel mondo esistono persone incredibili, capaci di regalare un abete alle due sorelle, come il vicino di casa, o il bidello della scuola che le regala la merenda…

La scrittura scivola dolce e tenera per tutto il libro e ci immerge in questa storia che tocca le corde del cuore fin prime righe e qualche lacrima scende silenziosa lungo le gote….

Buona lettura

 VALUTAZIONE💛💛💛💛💛+++

Scheda libro

Autore: Ingvid Rishoi

Traduttore: Maria Valeria D’Avino

Titolo: la porta delle stelle

Casa editrice: Iperborea

Pagine: 156

 

Trama

Ronja, dieci anni, vive a Tøyen, alla periferia di Oslo, con il padre e la sorella diciassettenne Melissa. Piccola, esile, ma dotata di humour sagace, la risposta pronta e la convinzione che le cose possano sempre andare per il meglio, ama prendersi cura di uno scoiattolo nel cortile della scuola e le piace tantissimo quando papà le accarezza i capelli e la chiama Maccheronja. Anche lui è un uomo dolce e sognatore, ma le figlie ormai si sono abituate a vederlo sbandare tra i pub del quartiere, perdere un lavoro dopo l'altro e dimenticarsi di pagare le bollette.

 Eppure, mentre l'inverno si fa sempre più buio, Ronja riesce a trovargli un posto come venditore di alberi di Natale: si può tornare a sperare, forse quest'anno avranno il loro abete con i regali e, chissà, alla recita di Santa Lucia lo sentirà applaudire. Ma niente dura per sempre – le sorelle l'hanno imparato presto – e quando le cose si rimettono male sanno che dovranno darsi da fare per evitare l'intervento dei servizi sociali: per la loro famiglia scombinata ma piena d'amore sarebbe la fine. Per fortuna c'è anche la gentilezza degli estranei, quella dei passanti, di un anziano vicino di casa, di un uomo misterioso che regala un bellissimo abete.

 E se il sogno di Ronja di una baita dove stare con Melissa davanti al fuoco mentre papà spala la neve sembra irraggiungibile, d'altronde è Natale, e «un miracolo può sempre capitare». La porta delle stelle è una favola classica ma anche un lucido racconto della contemporaneità, crudo e onirico, che con sottile eleganza si muove tra la cura dell'altro e lo sconforto, tra la bellezza della speranza infantile e la fame che rende le prede predatori.

martedì 11 febbraio 2025

Lo sguardo della verità di Virginia Marino

 Lo sguardo della verità

 di 

Virginia Marino


Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

                                        Il Monastero delle Serve di Maria, a Roma, è stato trasformato in una prigione per donne “immonde” e “dissolute”.  Una suora accompagna un fratello dell’Alleanza a prelevarne una, presente il cardinale Durazzo, Adrien Olsen ha il compito di portare via Rebecca, una strega, ritenuta l’assassina del cardinale Grassi, in quanto aveva intrattenuto, con lo stesso un rapporto scabroso.
Figlia del Marchese  della casata dei Borboni in Sicilia, quando questi erano caduti in povertà, lei si era recata a Roma e viveva di furti ed elemosina, vendendo anche il suo corpo per fame.

L’unità d’Italia era stata creata da poco e le sommosse o tentativi di destabilizzarla erano all’ordine del giorno. Due fronti erano impegnati in prima linea la Santa alleanza e la Massoneria.

Adrien ha il compito di condurre la ragazza a Modena per scoprire i colpevoli  del delitto commesso  cui lei aveva preso parte insieme con altri, così pensava la Chiesa.

Il viaggio non è facile, subiscono delle aggressioni da parte di alcuni Massoni.
Adrien sfodera le sue capacità di lotta e lei si dibatte con i primi tentativi di magia di cui è dotata.

Fanno conoscenza con Luisa, una massona, che rimasta vedova, si traveste da uomo per combattere contro l’alleanza.

Ed ecco che la storia prende il via con magia, sensualità, attentati, intrighi e misfatti. La trama diventa sempre più intrigante e siamo davanti a uomini in preda alle loro passioni, ira, rabbia, odio…e la debolezza degli uomini esplode in tuttala misera essenza.

Ma ancora nascosto e tormentato c’è l’amore tra Rebecca e Adrien, prigioniera e custode,  uniti da un bracciale in cuoio con una perla, dono della Chiesa, che potrebbe portare alla morte entrambi, ma il desiderio esplode, batte le barriere della paura e il tocco delle loro mani fa vibrare la loro pelle e unire i corpi.

Un amore forte e violento che non può arrestarsi e taglia anche le promesse alla castità del fratello Adrien e annulla il potere magico del bracciale.

Scovano uno scrittore della nascente corrente letteraria degli scapigliati, un certo Cecco Reghetti che forse conosce la verità e l’ha scritta in un romanzo “lo sguardo della verità” ma è morente….

Loro hanno sul corpo le cicatrici del viaggio, ma i loro visi malinconici li fanno somigliare a due angeli caduti, vorrebbero vivere il loro amore ma la ricerca della verità e il riscatto non può arrestarsi….
Per leggere questa storia e scoprire il finale dovete comprare il romanzo di Virginia Marino.

L’autrice con una scrittura elegante e coinvolgente vi fa addentrare in questa storia dove i riferimenti storici e letterari sono precisi e ben distribuiti. Il ritmo diventa sempre più coinvolgente e il romanzo   pagina dopo pagina  vi trascinerà nella lettura alla ricerca  della verità che sembra faticare ad emergere.
Dietro le parole vediamo anche una buona ricerca storica e una bella delineazione dei personaggi.

Valutazione:💛💛💛💛 

SCHEDA LIBRO

AUTORE: VIRGINIA MARINO
TITOLO: LO SGUARDO DELLA VERINTà
CASA EDITRICE:  GRAUS EDITORE
PAGINE: 191

 TRAMA

In una realtà in cui la magia controlla il mondo, in viaggio fra le città di un’Italia da poco unificata, si svolge la storia intricata di Adrien, Stefano, Luisa e Rebecca.

 Quattro individui apparentemente comuni che nascondono vite complicate e che appartengono a fazioni opposte, nemiche per la società ma unite da un unico obiettivo.

 Mossi dalle loro emozioni si ritroveranno a risolvere un caso delicato e, complici di una setta segreta, si renderanno conto di essere parte del caso stesso, il fulcro del mondo, il motivo intorno a cui tutto si muove, l’unica soluzione possibile.


lunedì 3 febbraio 2025

Una poetessa dimenticata: CHIARA MATRAINI

 



CHIARA MATRAINI


Dalla vita della poetessa è stato tratto un romanzo, scritto da Laura Bosio e Bruno Nacci e intitolato Per seguire la mia stella (Milano, Guanda, 2017).
Opere
  • Rime e prose, Lucca, Busdraghi, 1555.
  • Orazione d'Isocrate a Demonico figliuolo d'Ipponico, circa a l'essortazione de' costumi, che si convengono a tutti i nobilissimi giovani: di latino in volgare tradotta, Firenze, Torrentino, 1556.
  • Meditazioni spirituali, Lucca, Busdraghi, 1581.
  • Considerazioni sopra i sette salmi penitenziali del gran re e profeta David, Lucca, Busdraghi, 1586.
  • Breve discorso sopra la vita e laude della Beatissima Vergine e Madre del Figliuol di Dio, Lucca, Busdraghi, 1590.
  • Le lettere della signora Chiara Matraini e la prima e seconda parte delle sue rime, Lucca, Busdraghi, 1595.
  • Dialoghi spirituali con una notabile narrazione alla grande Academia de' Curiosi e alcune sue rime e sermoni, Venezia, Fioravanti Prati, 1602.

Edizioni moderne

  • Chiara Matraini, Rime e lettere, edizione critica a cura di G. Rabitti, Bologna, Commissione per i testi di lingua 1989.
  • Chiara Matraini, Le opere in prosa e altre poesie, Aguaplano, 2017.
  • Chiara Matraini, Rime e lettere, introduzione e commento a cura di C. Acucella, FUP, 2018.


FLM


















Si ringrazia Wikipedia!!!

mercoledì 29 gennaio 2025

MICIO CUPIDO DI ILARIA CARIOTI

 



MICIO CUPIDO

 DI ILARIA CARIOTI



SCHEDA LIBRO

AUTORE: ILARIA CARIOTI

TITOLO: MICIO CUPIDO

PAGINE: 290

ESTRATTO: 

A distogliermi dai pensieri, ci pensa lei però, quando si ipnotizza sul mio avambraccio scoperto, dal quale sbuca un pezzo di tatuaggio: cazzo, ho un brutto presentimento.
«Oh mio Dio!» Cerca i miei occhi e strabuzza letteralmente i suoi.
Sì, credo proprio di essere stato beccato.
«Ma tu… Lei è… no, non può essere.» Scuote la testa.
«Puoi darmi del tu, non sono così vecchio.»
«Ehm… ricordo male o non mi hai detto il tuo nome?»
A questo punto inutile negare. «In genere lo ometto per ovvi motivi.» Ammicco.
«Sei tu?!» Molla Schizzo, che sgattaiola nel suo trasportino.
«Ecco una delle tue fan, papino» commenta dal suo posto sicuro.
Annuisco. «Il mio nome è Adriel.»
«Oh, allora è proprio vero!» Si porta le mani sulla bocca, nonostante la mascherina. «Non ci posso credere!»

TRAMA

Adriel, ex cantante di una rock-band ormai in declino, è alle prese con Schizzo, un gatto logorroico e ipocondriaco.
Dopo aver sfregato per gioco l’amuleto donatogli dalla sua amica Armanda, l’amato felino ha iniziato a parlare… anche troppo.
Adriel, disperato, si reca nella sua clinica veterinaria di fiducia, temendo che Schizzo sia vittima di una strana malattia.

Cristiana, veterinaria, trasferitasi da poco a Roma per dimenticare un amore sbagliato, si ritrova a visitare il gatto del suo vecchio idolo: Adriel dei The Bats.
La sorpresa è grande, soprattutto quando scopre che il cantante vive nella mansarda del palazzo in cui ha preso casa in affitto.
I due iniziano a frequentarsi, non per scelta di Adriel o di Schizzo, entrambi asociali, ma a causa dell’invadenza di Cristiana, che entra nelle loro vite insieme alla sua gatta Minù.
Schizzo, dapprima intenzionato a togliersi di torno le nuove inquiline, colto in seguito dai rimorsi verso il proprio umano, si sforzerà di dare una svolta decisiva al rapporto fra i due…

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Informazioni personali

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.