domenica 28 febbraio 2016

Ricetta e racconto: il conto delle minne

Il conto delle minne dell'autrice Giuseppina Torregrossa, ovvero il racconto dei seni. Non è un libro erotico tranquille, ma non vi rassicuro perché sono bigotta e non li leggo, semplicemente è la storia di una famiglia siciliana.

Agata tutti gli anni vuole la nipotina Agatina con sè per insegnarle la ricetta delle minne di Sant'Agata, è importantissimo per la loro famiglia, infatti la giusta e corretta preparazione del dolce li protegge da tutto e li preserva da malattie, è un'assicurazione per la salute . Attraverso questa ricetta,che si trasmette da madre in figlia, e, la storia della Santa, raccontata in modo molto folcloristico, si svelano insegnamenti e segreti intimi della famiglia. Questi insegnamenti sono necessari perché rendono più forti le donne, le aiutano ad affrontare le avversità con coraggio, forza e determinazione.
Già aprendo il libro troviamo stampato un pizzino ed una foto di nonna Agata, che leggeremo più avanti nella trama, ma la sorpresa la troviamo anche al termine, prima di chiudere il libro per riporlo in biblioteca, troviamo la ricetta delle minne di Sant'Agata, scritte a mano su un quaderno.
Le religiosità delle donne protagoniste del libro è sempre presente, la loro devozione alla Santa le fortifica, e le aiuta a superare anche situazioni difficili, come nel caso della nonna Agata, il cui amore per  la Santa le fanno superare la paura delle botte del marito che voleva inpedirle di recarsi in Chiesa per pregare davanti alla statua della Santa. Nel libro leggiamo con piacere il difficile rapporto con la madre, quello recuperato con il padre, la storie delle zie che forse non hanno pregato abbastanza la Santa. L'ultima parte del libro è dedicata a lei, Agatina che è diventata grande tra minne e preghiere, la sua storia d'amore complicata e gli insegnamenti della nonna che ricorda puntualmente;  non aggiungo altro per non togliervi la magia di questa trama tutta sicula che v'immerge nell'atmosfera siciliana degli usi, dei costumi. delle devozioni, dei giudizi e dei pregiudizi.
E' un libro che ci regala emozioni, calde ed avvolgenti proprio come il sapore delle cassatelle che quando le mordi ne assapori il gusto morbido dell'interno.
...montagnole bianche, messe vicine a due a due, che invitavano prima a toccarle, poi a leccarne la glassa e infine a morderle delicatamente per non ferirle...
La storia è un piccolo squarcio su questa regione, con le sue contraddizioni che sembrano racchiudersi nella città di Palermo, dove, come dice l'autrice, ..."il sacro e il profano vivono in un rapporto di contiguità fisica come in nessun'altra città...
E' una storia di profumi, di emozioni, di devozione, di donne forti...
E' una storia tutta da leggere.

Adesso visto che avete letto tutta la recensione vi riporto la ricetta scritta anche nel libro.
La festa di Sant'Agata si celebra il 5 febbraio.

Minne di Sant'Agata



Dovete preparare la pasta frolla e la glassa

IL RIPIENO

500 gr di ricotta di pecora
100gr di canditi
100 gr di scaglie di cioccolato
80 gr di zucchero.
Lavorare la ricotta e lo zucchero fino a farla diventare una crema, unire i canditi e la cioccolata, quindi far riposare per almeno 1 ora in frigo

PREPARAZIONE

Imburrare e infarinare dei stampini rotondi, per dare la forma di seno al dolce, stendere la pasta frolla sottile. Foderare gli stampini e mettervi il ripieno e chiuderli sempre con la pasta frolla. Capovolgerli su una piastra unta e infarinata, metterli in forno a 180° per 25/35 minuti.
Estraete le cassatine e colate sopra la glassa.
Alla fine per trasformarle in piccoli seni porre una ciliegina candita.




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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.