lunedì 27 gennaio 2020

Auschwitz

Alcuni anni fa sono andata a visitare il campo di concentramento di Auschwitz.
Quando varchi i cancelli senti i brividi che ti percorrono la schiena, con quella scritta: "Il lavoro rende liberi".... liberi di morire. Ho percorso le strade che portano ai campi, ai forni crematori, in completo silenzio, come un silente omaggio a tutte le vittime che hanno perso la vita in questo luogo macabro. In alcuni angoli si erano formati gruppi di preghiera autonomi, mi sono aggregata ed ho pregato con loro, non ho capito la loro lingua, ma sentivo il bisogno di farlo. Ciò che mi ha sconvolto di più in questa visita di memoria, non sono stati i forni crematori ne le migliaia di foto appese lungo i corridoi, ma le enormi vetrine dove erano esposti gli oggetti personali di tutte le persone che sono state trucidate all'interno del campo.
La teca delle valigie, di tutte le dimensioni grandi e piccole, con i loro nomi scritti su un pezzo di cartone e incollati sopra, la grande vetrina con tutti gli oggetti da barba, quella con gli occhiali, un'altra con le scarpe, quella con tutti i pettini e infine quella con tutti i capelli tagliati ai detenuti del campo. Sono rimasta in quella enorme stanza per molto tempo, ho cercato di leggere tutti i nomi incollati nelle valigie di cartone, ho guardato infine tutti i capelli, trecce lunghe che erano appartenute a donne, ma vi erano anche piccole treccine di bambine. Tutta la quotidianità dei prigionieri che erano passati per quei campi, era racchiusa in quelle vetrine, la loro vita, parte di se stessi di cui venivano spogliati.
Quanta tristezza, quanto dolore.
La banalità del male, come ha scritto sapientemente Anna Arendt nel suo saggio filosofico, è racchiusa tutta in quei campi e noi abbiamo il triste compito di ricordarlo sempre affinchè la storia non si ripeta.
Qualche giorno dopo a casa ho scritto queste brevi righe. Non ho scattato foto mi sembrava di violare quelle anime.
(Le foto le ho prese dal web)

Auschwitz
Una piccola valigia di cartone marrone, logora, incollato, in fondo sul lato destro, un pezzo di carta ingiallito, con scritto a mano, in bella grafia, con inchiostro nero, nome, cognome ed anno di nascita: Helen Berger 1937.

Cerco di immaginarti Helen, bambina dalle trecce scure, dagli occhi castani e le efelidi sul naso. Giochi nel cortile della tua casa con la corda. Dalla finestra la tua mamma ti guarda e ti saluta con un cenno di mano. Ricambi il saluto con un sorriso e continui a saltellare felice.
Spensierata nella tua ignara infanzia.
Indossi una gonna grigia a pieghe che svolazza ad ogni saltello, una camicia bianca ed una giacca di lana cotta grigia bordata di nero. Sul petto la tua mamma ti ha cucito una stella a cinque punte, ne sei orgogliosa, ti fa sentire grande , tutti la indossano, anche te.

Qualcuno ha rubato la tua fanciullezza. Non diventerai una bella signorina che si affaccia sorridente alla finestra per salutare il fidanzato. Non indosserai il velo da sposa. Non urlerai dal dolore partorendo tuo figlio.

Sei  una valigia con un nome.
Sei una treccia tagliata in mezzo a tante.
Sei un vestito raccolto e buttato nel mucchio.

Sei  cenere al vento.



FLM

domenica 26 gennaio 2020

La lunga strada verso te di Francesca A. Vanni

La lunga strada verso te 
di
 Francesca A. Vanni

TITOLO: La lunga strada verso te
AUTORE: Francesca A. Vanni
GENERE: Romanzo
CASA EDITRICE: Streetlib Selfpublishing

TRAMA
Innsbruck, 1938.
Sullo sfondo politico dell’Anschluss, nel cuore di un’Austria destinata ad essere annessa alla Germania nazista le vite di due uomini, Benjamin Rosenthal e Frederik Van Horne, ebreo il primo e dissidente politico il secondo, sono destinate a cambiare per sempre.
La guerra travolgerà entrambi, separandoli crudelmente l’uno dall’altro.
Benjamin sarà infatti catturato dai soldati tedeschi e deportato a Dachau, il primo campo di concentramento progettato e costruito dal regime di Hitler, mentre Frederik dovrà fuggire e lottare coraggiosamente per cambiare le sorti del conflitto più atroce della Storia.
Come finirà?
Cos’avrà in serbo il destino per Benjamin e Frederik?
Riusciranno a sopravvivere e ritrovarsi?

ESTRATTO
Innsbruck, 1938.

Il fiume si tinse di rosso.
Accadde all’improvviso, perché certe catastrofi avvengono sempre senza annunciarsi.
Le acque dell’Inn assunsero repentinamente il colore cupo del sangue.
Attorno a Benjamin non c’era più niente e nessuno.
C’era solo del filo spinato, fango umido sotto i suoi piedi e il fiume tinto di rosso alle sue spalle.
Faceva freddo, un freddo mortale.
Sopra la sua testa il cielo aveva assunto lo stesso lattiginoso colore di quando iniziava a nevicare ma Benjamin si accorse con orrore che da quelle nuvole non cadeva neve, bensì cenere.
-Ben...- mormorò in quel momento una voce familiare, riportandolo alla realtà –puoi muoverti, Kurt ha finito di scattare la fotografia.-
Benjamin si riscosse da quell’orribile visione, scaturita da chissà quale angolo remoto della sua mente.
Guardò per un momento il giardiniere che aveva scattato la fotografia allontanarsi e poi volse lo sguardo, di un verde screziato d’oro e marrone come il bosco in autunno, verso l’Inn che scorreva lento e placido alle sue spalle.
Le sue acque non erano tinte di rosso ma erano del solito meraviglioso colore azzurro cristallino, esattamente come gli occhi di Frederik che lo scrutavano indagatori donando al suo bel viso un’espressione preoccupata.
Benjamin sorrise per rassicurarlo.
-Scusami, per un attimo ho avuto l’impressione di trovarmi in un altro tempo e in un altro luogo, chissà per quale strano motivo.- disse –Lascia perdere, in ogni caso non era niente di importante.-
-Sei sicuro?-
-Sì.-
-Vuoi parlarne?-
-No, non preoccuparti. Non è niente di grave, solo una sciocchezza partorita dalla mia mente.-
Frederik gli scompigliò affettuosamente i corti capelli, biondi come il grano maturo.
-A volte pensi troppo, lo sai?- lo rimproverò bonariamente.
-Tu dici?-

DOVE TROVARLO (NEGOZI PRINCIPALI)
-StreetLib Stores
-Kobo Store
-IBS
-Amazon
E tanti altri negozi!

L’AUTORE
Francesca A. Vanni è lo pseudonimo di Marta B. nata in provincia di Milano nel 1984.
Laureata in Scienze della Formazione ha impiegato gran parte del suo tempo nello studio della Storia, in particolar modo quella relativa all’antica Roma, e della Cinematografia soprattutto nell’ambito della fantascienza.
A una delle sue più grandi passioni, la saga di Star Wars, ha dedicato la Tesi di Laurea Triennale “Dal cinema alla realtà: l’inarrestabile evoluzione della tecnologia nella saga di Star Wars.” (anno 2006).
All’attività della scrittura affianca anche quella delle traduzioni.

CONTATTI

venerdì 24 gennaio 2020

È solo amore di Artemide Waleys

È solo amore
 di 
Artemide Waleys

SCHEDA LIBRO
Autore: Artemide Waleys
Titolo: È solo amore
Pagine: 57

SINOSSI
Arrivato a quarant’anni il professor Cole Davis ha una vita e un matrimonio perfetti...
Almeno all’apparenza, perché da quando il suo nuovo assistente Nate è entrato nella sua vita tutte le sue certezze sono state minate.
Chi scegliere?
Dylan, l’uomo che ha sposato e che ama da sempre?
Nate?
Oppure tutti e due?
Scopritelo leggendo il romantico racconto di Artemide Waleys: “È solo amore” vi aspetta!
https://www.amazon.it/%C3%88-solo-amore-Artemide-Waleys-ebook/dp/B082F1LKHV/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=e+solo+amore+di+artemide&qid=1579856666&s=books&sr=1-2

mercoledì 22 gennaio 2020

Fine pena: ora di Elvio Fassone

Fine pena: ora
di 
Elvio Fassone
recensione di 
Maria Lucia Ferlisi

L’autore  Elvio Fassone, presidente della Corte d’Assise, è stato incaricato di dirigere il maxi processo contro la mafia catanese, che per motivi diversi si svolgerà a Torino,in una aula creata apposta per i vari imputati, 242, un bunker, superprotetto con una gabbia all’interno che conterrà i vari imputati di volta in volta che verranno chiamati a deporre. Arriva anche lui Salvatore il boss emergente, che tutti gli imputati stimano, onorano e ne hanno un reverente timore. Quando entra nella gabbia occupa il posto in fondo, per guardare e osservare. Pur se distanti si stabilisce da subito un contatto tra il giudice e il giovane capo mafia.
Salvatore è un uomo, ha già ucciso, sa dare ordini, sa farsi rispettare. Fin da piccolo conosceva il suo destino, era nato nel bronx di Catania, era stato cacciato da tutte le scuole, ed aveva cominciato con piccoli incarichi fino ad arrivare al primo omicidio..poi la vita mafiosa va in crescendo e a soli 25 anni è un boss, riverito e temuto. Nei due anni del processo  il Presidente della Corte d’Assise  stabilisce un rapporto di rispetto reciproco, tratta Salvatore da uomo non da mafioso, lo rispetta e il giovane boss  ammira quest’uomo e forse anche di più, quasi  una sorta di elevazione a padre, quel padre che avrebbe voluto, ma il caso della vita ha destinato diversamente. Salvatore stesso dirà: «Se io nascevo dove è nato suo figlio, magari facevo l’avvocato». Una dichiarazione amorevole, non solo una dichiarazione sulla fatalità della vita. 
Il processo termina con l’imputazione dell’ergastolo, che Salvatore accetta perché:
“Presidente, io lo so che lei mi ha dato l’ergastolo perché così dice la legge, ma lei nel suo cuore non me lo voleva dare.”
Finito il processo il giudice Fassone sente di dover continuare il contatto con quel ragazzo che è nato nel luogo sbagliato e scrive d’impeto una lettera accompagnata da un libro Siddharta, non immagina che il “gatto selvatico” gli risponderà, forse no, lui gli ha inflitto l’ergastolo, morirà rinchiuso in quella gabbia carceraria. Invece Salvatore risponde e per ben 26 anni i due si scriveranno.


Un romanzo non facile,  il giudice vuole evidenziare quanto sia duro infliggere una pena a vita a una persona, e se quest’uomo  vuole riscattarsi, non ha alternative se non la morte, non quella naturale, ma il suicidio come unico modo per riacquistare la libertà.
Non è facile pensare che ad un omicidio, anche efferato, si possa concedere la possibilità di riabilitare una persona che non ha avuto alcun rispetto verso altre vite. Dobbiamo realmente credere nella rieducazione di una persona, di credere fermamente che ci possa essere un cambiamento nella loro vita,  che ci sono altre alternative alla vita di prima e che possano realmente cambiare. 
Bisogna comprendere la fatalità della vita, di quanto l’ambiente determini la mancanza di scelte diverse e di come puoi restarne intrappolato come il nostro protagonista Salvatore. Già, nascere da una parte della città ti apre la via ad un destino prestabilito, a cui è difficile ribellarsi e se non hai nessuno che possa farti vedere che ci sono altri modi di vivere, rimani intrappolato in quel giro senza nessuna possibilità di cambiamento perché non conosci l’esistenza di altri modi per vivere.
Un libro di riflessione,  sulla  giustizia e le pene inflitte, ma anche di rieducazione dell’imputato, un romanzo che vuole farci riflettere sulla possibilità di non comminare l’ergastolo, ma di infliggere soltanto una pena massima di 30 anni. 
Non  è facile accettare questo visione, sarebbe una sorta di perdono a largo raggio, non solo dal punto di vista cattolico, ma totale, una riflessione che vi invito a leggere con la mente aperta, ma anche con il cuore.
 Un libro che scuote l'anima, coinvolgente e riflessivo.
SCHEDA LIBRO
AUTORE - Elvio Fassone
TITOLO - Fine pena. ora
CASA EDITRICE - Sellerio
PAGINE - 210
SINOSSI
Una corrispondenza durata 26 anni tra un ergastolano e il suo giudice. Nemmeno tra due amanti, ammette l'autore, è pensabile uno scambio di lettere così lungo. Questo non è un romanzo di invenzione, ma una storia vera. Nel 1985 a Torino si celebra un maxi processo alla mafia catanese; il processo dura quasi due anni, tra i condannati all'ergastolo Salvatore, uno dei capi a dispetto dei suoi 28 anni, con il quale il presidente della Corte d'Assise ha stabilito un rapporto di reciproco rispetto e quasi - la parola non sembri inappropriata - di fiducia. Il giorno dopo la sentenza il giudice gli scrive d'impulso e gli manda un libro. Ripensa a quei due anni, risente la voce di Salvatore che gli ricorda, "se io nascevo dove è nato suo figlio adesso era lui nella gabbia". Non è pentimento per la condanna inflitta, né solidarietà, ma un gesto di umanità per non abbandonare un uomo che dovrà passare in carcere il resto della sua vita. La legge è stata applicata, ma questo non impedisce al giudice di interrogarsi sul senso della pena. E non astrattamente, ma nel colloquio continuo con un condannato. Ventisei anni trascorsi da Salvatore tra la voglia di emanciparsi attraverso lo studio, i corsi, il lavoro in carcere e momenti di sconforto, soprattutto quando le nuove norme rendono il carcere durissimo con il regime del 41 bis. La corrispondenza continua, con cadenza regolare caro presidente, caro Salvatore. Il giudice nel frattempo è stato eletto al CSM, è diventato senatore, è andato in pensione...

giovedì 16 gennaio 2020

Bologna in Lettere

Carissimi lettori e lettrici
vi informo di questa bellissima performance di letteratura che si terrà sabato 18 gennaio alle ore 20.30 a Bologna, presso lo spazio FactoryBo via Castiglione 26 a Bologna, nell'ambito della VII edizione di BOLOGNA IN LETTERE. L'evento prevede dialoghi, letture e performance sulla traduzione in poesia, il tutto gratuitamente.
Chi si trova nei paraggi partecipi è un sabato creativo e alternativo!
Di seguito tutte le informazioni necessarie.

Bologna in Lettere. Nasce nel 2013, facendo seguito alla precedente esperienza di Letteratura necessaria, dall’iniziativa di Enzo Campi e di un gruppo di poeti e non, di varie età e ancor più varie poeticheÈ una rassegna sorta con l’intenzione di creare uno spazio condiviso di dialogo “in cui amalgamare classicità e sperimentazione attraverso la veicolazione di linguaggi multidisciplinari”. Un festival lungo un anno: Questo lo slogan che caratterizza Bologna in Lettere, perché gli eventi coprono l’arco temporale di un anno e culminano nelle sei giornate di maggio in cui la poesia, la scrittura, la video-arte, la fotografia, il teatro e la performance uniscono le proprie forze per un fine comune: la disseminazione della parola. Lo staff: Alessandro Brusa, Martina Campi, Marilina Ciaco, Francesca Del Moro, Serenella Gatti Linares, Enea Roversi, Mario Sboarina. Direzione artistica di Enzo Campi.
FactoryBO è uno spazio plasmabile e attrezzato, nel cuore di Bologna.Luogo dove si fabbricano e ospitano progetti culturali, intrecciando arti e saperi con passione e competenza. È una dimensione del fare, che vuole coniugare pensieri mobili e scintillanti con la messa in atto operativa e rigorosa.


“T&T&T” (Traduzione/Tradizione/Tradimento)
Letture, suoni, visioni, performance live,
in dialogo intorno a traduzione, autotraduzione, autorealizzazione.
 
Sabato 18 gennaio ore 20.30, all’interno del Festival multidisciplinare di letteratura contemporanea Bologna in Lettere presso FactoryBo in Via Castiglione 26, a Bologna, nel quinto step della VIII edizione, verrà proposta una serata in forma di dialogo, intorno al tema della traduzione, dell'autotraduzione e, secondo la definizione del poeta e traduttorePatrick Williamson, dell'auto-realizzazione, sempre inerente alla traduzione in poesia.
Durante l'evento, tra le altre proposte, verranno eseguite per la prima volta live dall’autrice Ilaria Boffa, le performance Are we Listening? / Stiamo Ascoltando? tratta dal suo ultimo libro “'About Sounds About Us” edito da Samuele Editore,  e  Overshadowed, con il compositore polistrumentista Mario Sboarina. Verrà inoltre proiettato il video:Afterwords, del poeta e traduttore che vive a Parigi, è nato a Madrid e scrive in inglese, Patrick Williamson.
L’evento è a cura dell’autore, poeta e traduttore Alessandro Brusa
Gli ospiti della serata: Patrick Williamson, poeta e traduttore; Ilaria Boffa, poetessa e performer; Alessandro Canzian, poeta ed editore della casa editrice Samuele Editore.
 L’evento avrà luogo presso i locali di FactoryBo, uno dei centri più attivi nell’ambito culturale bolognese.

Come di consuetudine, l’evento è a ingresso libero. Seguirà un rinfresco a fine serata.




martedì 14 gennaio 2020

GIANA ANGUISSOLA - scrittrice, giornalista, sceneggiatrice -

Carissimi lettori e lettrici
come avevo già anticipato, ritorno ad occuparmi di più di quelle donne che pur avendo avuto un ruolo culturale di tutto rispetto, sono finite nel cestino del dimenticatoio.
Ricomincio parlandovi di Giana Anguissola, nel suo anniversario di nascita.
Naturalmente è sola una piccola pillola di conoscenza della sua vita e produzione letteraria, a voi spetterà il compito di andare in biblioteca e cercare i suoi libri per leggerli.
Un abbraccio a voi tutti/e che mi leggete.
Buona lettura
Maria Lucia

GIANA ANGUISSOLA
Biografia

Giannina, detta Giana,  Anguissola , nasce a Piacenza il 14/1/1906, fin da ragazzina nutre uno spiccato amore per la scrittura e a soli sedici anni iniziò a scrivere. Tenendo in mano una novella ebbe il coraggio e la determinazione di presentarsi al direttore Luigi Albertini del Corriere della Sera per chiedere di diventare una collaboratrice del giornale, e fu grazie alla sua giovane sfacciataggine che ottene di essere annoverata tra i vari collaboratori del giornale, e dei periodici ad esso collegati:i La Lettura, La Domenica del Corriere e Il Corriere dei Piccoli.
Amava disegnare e nei suoi romanzi dedicati ai ragazzi inseriva spesso i disegni dei personaggi da lei inventati e disegnava lei stessa le copertine dei suoi romanzi.
Scrisse anche romanzi dedicati agli adulti: Il romanzo di molta gente che le valse il premio Viareggio nel 1933. 
Il 3 aprile 1933 si sposa lo scrittore, poeta e critico letterario Rinaldo Kufferle e il 2 marzo 1943 nasce il figlio Riccardo. 
Scrisse molti libri sia per ragazzi che per adulti, cambiando diverse case editrici, Mondadori, Rizzoli, Hoepli e infine Mursia la casa editrice con con la quale collaborò fino alla fine.
Fu una donna creativa a 360 gradi, amava spaziare in tutte le arti, scrisse anche un libro dedicato alla cucina  Lombarda ed Emiliana: Buona tavola e belle lettere
Firmò rubriche di moda con il nome di Gianola.
Scrisse la sceneggiature di due cortometraggi, scrisse testi teatrali.
Una donna eclettica nel campo della scrittura.
Riconobbe da subito l’importanza della radio e della televisione e vi collaborò,  per la radio realizzò Dramma a vent'anni, commedia in due atti del 1945, curò la lettura di alcuni suoi romanzi quali Gli eredi del Circo Alicante e Seguendo una lira.
Per l'esordiente TV dei Ragazzi venne chiamata a realizzare la sceneggiatura di 21 episodi del Diario di Giulietta nel 1954 e Le avventure di Pinocchio nel 1959.
Tra le sue opere più importanti ricordiamo: Il diario di Giulietta (1954), Priscilla (1958) Pierpaola (1959), L'inviata specialissima (1959), Io e mio zio, (1960) fino ad arrivare ai maggiori successi con Violetta la timida (1963) . Nel 1954 con la riedizione de Gli eredi del circo Alicante ottiene il premio Soroptimist e nel 1959 con Priscilla il Premio della presidenza del consiglio e la Menzione dell'International Board on Books for Young People.
Nei suoi racconti le protagoniste erano sempre ragazze simpatiche ed intraprendenti, un po’ come lei, mescolava, intraprendenza, umorismo e amore, sempre nell’ottica di dispensare consigli ed esempi educativi, come voleva la società degli anni 50, un mix letterario che piaceva alle ragazzine del tempo.
L’autrice si spense a 60 anni, per una recidiva di un tumore al seno,  a Milano il 12 febbraio 1966.
Opere pubblicate:
Lolli,
I tre
La polizia indaga
L'armadio misterioso
Tutta la vita in una notte
I demoni vestono come noi
Chi sarà il nuovo re dei leprotti
Gli animali al principio del mondo,
Io e mio zio,
Marilù,
L'inviata specialissima,
Violetta la timida, Mursia
Le straordinarie vacanze di Violetta,
La vetrina dell'orefice
Seguendo una lira, Mursia,
Il carretto del mercante
Daddi e Giogi
Il signor Serafino,
Il diario di Giulietta
Giulietta ha preso 0,
Giulietta se ne va
Pierpaola, Priscilla,
L'età acerba
Trovar marito
Gli eredi del circo Alicante,
Aniceto o la bocca della verità, pubblicato postumo rivisto e completato a cura di Giancarla Mursia La moglie e le altre



venerdì 10 gennaio 2020

BANDO DI CONCORSO DEL PREMIO “DE GUSTIBUS” terza edizione 2019/20.

Buongiorno lettori e lettrici di carta 
amate mangiare, avete una naturale passione per il cibo, siete curiosi e assaggiate di tutto?

Allora questo è il concorso adatto a voi, nel vostro racconto o poesia dovete esaltare il gusto del cibo di strada, già sento il profumo e il gusto di questo cibo che invade le strade per poi essere gustato con lentezza dal nostro palato. 

Ogni regione e ogni città ci delizia con un gustosissimo e particolare cibo da mangiare passeggiando per le vie, a noi scrittori il compito di deliziarci nel raccontare l'amore per lo Street Food.

Passeggiando per la Vucciria di Palermo ne troviamo tantissimi come il panino con la MEUSA, chi va a Napoli non può mancare di assaggiare la PIZZA FRITTA, chi va a Firenze ha l'obbligo di mangiare il panino con il LAMPREDOTTO, Catania con le ARANCINE...Potrei continuare all'infinito, ma anche se mattina sento già un languore nello stomaco che reclama l'assaggio di una di queste delizie della cucina popolare italiana, non potrò gustarlo ma descriverlo con le parole si.

Ogni regione ci delizia il palato con i suoi prodotti, allora prendete la penna è iniziate a scrivere avvolti dal profumo e dal sapore del vostro spuntino di strada preferito.
Scade il 31 gennaio..affrettatevi!
Come al solito vi arriva il mio augurio ..IN BOCCA ALLA PENNA

BANDO DI CONCORSO DEL PREMIO “DE GUSTIBUS” 
terza edizione 2019/20.
Concorso Nazionale per Racconti e Poesie


Il concorso. Organizzatori e promotori
Studia e Ciberie, in collaborazione con Edicola Vittoria e Senza Filtro Onlus, bandiscono la terza edizione 2019/20 del Concorso Nazionale Letterario “De Gustibus” sul tema “DA LECCARSI LE DITA”
Il concorso è organizzato in due sezioni:
sezione A: Racconti
sezione B: Poesie
Finger food: il gusto di mangiare con le mani

Premio “De gustibus”: si parla di gusto per la scrittura, associato al gusto per ciò che mangiamo e
beviamo. Quest’anno l’intenzione di STUDIA e di CIBERIE è di promuovere non un prodotto, ma
addirittura a un intero genere gastronomico, un modo di preparare e consumare una varietà infinita di
prodotti: il “finger food” ossia “mangiare con le mani”.
Un modo semplice e pratico di avvicinarsi al cibo. Piccole porzioni da portare alla bocca con le mani che si possono mangiare ovunque, non necessariamente a tavola, magari in piedi per strada o al bancone di un’osteria o seduti su una panchina del parco.
Un modo antico e universale. Dalla primordiale puls romana ai nostri cicheti e spuncioti, alle tapas ai
suplì, agli involtini primavera ai samosa al cuoppo napoletano: ogni età e ogni popolo ha il suo “finger food”.
E’ il modo di mangiare più “eco-sostenibile”. Un’alternativa furba al cibo preconfezionato e fatto in
serie. Un gusto “green”, proprio come piace a noi. Niente plastica e rifiuti ridotti al minimo. Si usano
soprattutto le dita e si mangia tutto, anche utensili o contenitori. Abbiamo scoperto che ce ne sono di
molteplici e intelligenti come: coppette, cocotte, amusette, tartellette, tartellettine, barchette, gusci,
corolle, miniconi, minigallette, minicrakers, foglie, cucchiaini, tutti perfettamente “eddibili”! .
Ovviamente il tema “DA LECCARSI LE DITA” potrà far venire in mente anche qualcos’altro che non sia il cibo. Non poniamo limiti alla fantasia degl Autori!


La partecipazione al Concorso è libera e aperta a tutti. E’ gratuita per i soci in possesso della tessera
Studia/ACSE per l’anno associativo 2019/20 e per coloro che alla scadenza del bando non abbiano
ancora compiuto 18 anni d’età o frequentino la scuola secondaria superiore. Per tutti gli altri la quota di partecipazione individuale è di euro 10.
La quota si può versare con bonifico bancario, IBAN su conto corrente intestato a Studia, Codice IBAN IT39H0359901899050188535607 precisando la causale: De Gustibus 2019/20. Oppure con carta di credito mediante Paypal (v. sito www.associazionestudia.it).
Non sono ammessi al concorso gli organizzatori del Concorso, il presidente e i componenti della giuria.
Chi intende partecipare al concorso deve inoltrare entro e non oltre il 31 gennaio 2020 all'indirizzo
info@associazionestudia.it un’email con oggetto: “De Gustibus 2019/20. Richiesta partecipazione”.
Nella email devono essere indicati nome cognome e data di nascita, indirizzo e numero
telefonico/cellulare del richiedente, specificando se socio di Studia o se minore di 18 anni o
frequentante un Istituto secondario superiore. Il richiedente deve inoltre dichiarare di accettare il
presente bando, compreso l’impegno, in caso di selezione alla fase finale del concorso, a rinunciare in
favore di Studia ad ogni diritto all’utilizzazione e alla pubblicazione dell’opera o delle opere in concorso.
All’email va allegato l’elaborato o gli elaborati in concorso in formato digitale secondo le modalità di
seguito indicate non firmati e privi di qualunque indicazione che possa identificare l’autore, nonché
copia della ricevuta del pagamento della quota di partecipazione se dovuta.
Ogni concorrente può partecipare a entrambe le sezioni del Premio con un solo elaborato per ciascuna
sezione. In caso di pluralità di autori, la richiesta di partecipazione può essere effettuata anche da uno
solo di essi, purché attesti che agisce con il consenso ed in rappresentanza dei coautori.
Come inviare le opere
Per quanto riguarda la sezione A “Racconti” ogni concorrente potrà inviare un solo racconto breve
ispirato al tema proposto “DA LECCARSI LE DITA” in formato doc docx o odt (no PDF) della lunghezza massima di 5000 battute (titolo, spazi o punteggiatura inclusi).
Per quanto riguarda la sezione B “Poesie” ogni concorrente potrà inviare un unico testo ispirato al tema proposto “DA LECCARSI LE DITA” in formato doc docx o odt (no PDF) della lunghezza massima di 50 versi.
Si raccomanda quanto segue:
- di non indicare come titolo del racconto o del componimento poetico lo stesso tema del concorso (“DA LECCARSI LE DITA”); in caso contrario la segreteria si riserva di premettere all’elaborato un titolo diverso di fantasia, come anche di modificarlo qualora vi siano due o più testi con lo stesso titolo;
- di usare esclusivamente formato pagina A4 e spazio testo con margini superiore, inferiore, destro e
sinistro tutti di cm. 2,5;
- di usare caratteri tipo Times New Roman dimensione 12; e interlinea 1,5; allineamento giustificato
senza rientri o spazi vuoti tra i paragrafi. In caso si voglia evidenziare la separazione tra blocchi o parti del testo si useranno tre asterischi allineati al centro (***);
- di usare per il discorso diretto o i dialoghi solo le virgolette alte doppie o doppi apici o c.d. italiane (“ ” oppure " ") e non le virgolette inglesi o singoli apici (‘ ’ oppure ' ') o le virgolette basse dette anche francesi o caporali o a sergente (« ») o altri sistemi
- di inviare gli elaborati con il solo testo del racconto o del componimento poetico e il titolo, senza
indicazione del nome dell’autore, figure o qualsiasi altro segno che possa indentificare l’autore.


Condizioni per l’ammissione delle opere
Le opere in concorso devono essere inedite. Si considererà tale anche l’opera pubblicata su siti internet o blog salvo si tratti di quotidiani o riviste periodiche online e a patto che il partecipante al Concorso ne detenga in via esclusiva tutti i diritti di utilizzazione e pubblicazione.
Ciascun partecipante al Concorso dovrà essere autore o, perlomeno, co-autore dell’opera presentata e
titolare, in via originaria o derivativa, di tutti i diritti di privativa (anche quelli per lo sfruttamento
economico) dell’opera.
Non possono partecipare opere per le quali i siano stati ceduti a terzi (es. casa editrice) diversi dal
co-autore partecipante al Concorso anche solo in parte, uno o più diritti di cui al Titolo I, Capo III,
Sezione I della Legge 22 aprile 1941 n. 633. In caso di opere collettive (due o più autori) l’utente
partecipante al concorso dichiara di aver preventivamente condiviso la scelta di partecipare con gli altri autori che a qualsiasi titolo abbiano diritto sull’opera.
Non saranno quindi accettate le opere che, alla data di accettazione del presente Bando:
− siano state pubblicate da un editore, anche solo in parte, in qualsiasi forma e modo anche su siti o
riviste online, previa cessione da parte dell’autore dei diritti di utilizzazione pubblicazione e
sfruttamento economico;
− seppur non pubblicate, siano state oggetto, anche solo in parte, di contratti di edizione e/o i cui
diritti di utilizzazione e sfruttamento economico siano stati oggetto di apposita cessione a terzi in
qualunque forma e modo;
− siano state stampate o autopubblicate dagli autori anche attraverso siti o piattaforme di self
publishing, tipografie o servizi di print on demand anche in forma di ebook.
Ammissione
All’atto della ricezione degli elaborati e comunque entro il 1 febbraio 2020 la segreteria del premio
confermerà via email ai richiedenti la loro ammissione al concorso o segnalerà eventuali irregolarità
fissando un termine non superiore a 3 giorni per la regolarizzazione.
Il concorrente ammesso, pena l’esclusione dall’assegnazione dei premi, dovrà dichiarare di rinunciare in
favore di Studia ad ogni diritto all’utilizzazione, pubblicazione e sfruttamento economico dell’opera o
delle opere in concorso, qualora selezionate dalla giuria tra le meritevoli. Dovrà altresì dichiarare sotto la
sua responsabilità di avere preventivamente ottenuto dagli altri eventuali co-autori dell’opera ovvero da
eventuali terzi, anche ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di cui al D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196,
tutti i consensi e le liberatorie – ove necessari – previsti dalle vigenti disposizioni normative e
regolamentari nazionali e internazionali in ordine all'utilizzo, alla diffusione e/o divulgazione e/o
pubblicazione dell’opera. In caso di concorrenti minorenni dovrà essere trasmessa alla segreteria
apposita dichiarazione di assenso sottoscritta da uno o entrambi i genitori.
La giuria e i criteri di giudizio
Il Presidente di Studia provvederà a nominare i componenti della giuria del premio e a dare
comunicazione del nominativo del presidente, del segretario e dei componenti prima della scadenza del
bando mediante pubblicazione sul sito e sulla pagina Facebook di Studia ed in ogni altra forma utile.
Con le stesse formalità il Presidente può procedere ad eventuali integrazioni della giuria e/o a formare
all’interno della stessa una o più sottocommissioni per la valutazione separata dei racconti e delle poesie
presentati da minori di anni 18 o studenti delle scuole secondarie superiori.
I componenti la giuria esprimeranno ognuno il proprio voto da 1 a 10 su ciascuna opera. Il punteggio
sarà liberamente attribuito da ciascun giurato tenendo conto in egual misura dei seguenti criteri: 1)
originalità del contenuto 2) efficacia e originalità dello stile 3) pertinenza al tema 4) correttezza della
forma.
Selezione e fase finale
Sulla base della votazione si individueranno i primi 10 racconti e le prime 10 poesie, nonchè i primi 5
testi (racconti o poesie) presentati dai minori di anni 18 e da studenti delle scuole secondarie superiori. I
nominativi degli autori selezionai verranno comunicati ai partecipanti al concorso e pubblicati sul sito di
Studia. Ove più testi avessero lo stesso punteggio, occuperanno le posizioni in successione fino alla
decima per ciascuna sezione. Ove l’ultima posizione comprendesse più testi con lo stesso punteggio
verranno tutti ammessi alla fase successiva anche se eccedenti il numero di dieci.
Con giudizio insindacabile la giuria aggiudicherà i premi ai più meritevoli tra gli autori selezionati.
In data 15 aprile saranno comunicati a tutti i partecipanti e pubblicati sul sito e sulla pagina Facebook
dell’associazione Studia ed in ogni altra forma utile i nomi degli autori e i titoli degli elaborati selezionati per ciascuna delle due sezioni del concorso e quelli selezionati tra i concorrenti con meno di 18 anni o 3studenti delle scuole secondarie superiori che abbiano riportato il punteggio maggiore nell’ordine di classifica nonché la data e il luogo della cerimonia di premiazione.

Premi
Al primo classificato per ciascuna delle due sezioni del concorso verrà conferito un premio del valore di € 300,00.
Al secondo e terzo classificati per ciascuna delle due sezioni del concorso verrà conferito un premio in natura.
Ai concorrenti selezionati (compresi i vincitori) di ciascuna delle due sezioni e ai primi 5 classificati tra i concorrenti con meno di 18 anni o studenti delle scuole secondarie superiori verrà altresì consegnato un attestato di merito.
I premi e gli attestati verranno consegnati agli interessati o a loro delegati in occasione di apposita
cerimonia che si terrà in Treviso preferibilmente nella seconda metà del mese di aprile 2020 in data e
luogo che verranno comunicati ai concorrenti selezionati e resa pubblica nelle forme opportune.
Successivamente, i racconti e le poesie selezionati, compresi quelli dei migliori classificati tra i
concorrenti con meno di 18 anni o studenti delle scuole secondarie superiori saranno pubblicati in
volume antologico in formato cartaceo (con attribuzione codice ISBN) a cura e spese dell’associazione
Studia; la pubblicazione è comunque subordinata all’espressa rinuncia dell’autore in favore di Studia di tutti i diritti di utilizzazione e pubblicazione dell’opera.
Privacy
I dati personali rilasciati dai concorrenti verranno trattati nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. N. 196 del 30 giugno 2003 (Codice in materia di protezione dati personali) e della normativa vigente in tema di privacy; in ogni momento, i partecipanti potranno esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del Codice Privacy(accesso, correzione, cancellazione, opposizione al trattamento) mediante richiesta rivolta senza formalità a Associazione Studia viale Brigata Marche 11 c 31100 Treviso.
Validità del Bando. Modifiche
Del presente bando verrà data notizia mediante pubblicazione sul sito dell’associazione Studia ed in ogni altra forma utile.
La richiesta di partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente bando. Per qualsiasi controversia che potesse ingenerarsi deciderà insindacabilmente e senza formalità quale
arbitro il presidente nazionale di ACSE.
Il presidente di Studia si riserva di introdurre al presente bando le modifiche che si renderanno
opportune o necessarie per il migliore svolgimento del Concorso dandone notizia mediante
pubblicazione sul sito dell’associazione Studia ed in ogni altra forma utile.
Treviso, lì 20 settembre 2019
I

giovedì 9 gennaio 2020

Buon compleanno Lettrice di Carta

Carissimi lettori e lettrici del blog
il 7 gennaio del 2016 nasceva Lettrice di Carta, uno spazio di cultura e letteratura dedicato al mondo femminile presente e del passato; con i mesi il blog ha assunto una fisionomia diversa allargandosi alle recensioni di autori conosciuti ed emergenti.

Dopo quattro anni mi sono fermata a riflettere se valeva la pena continuare a puntare sulle recensioni dei libri degli esordienti, o se continuare quel filone iniziale che lentamente è diventato sempre più sporadico, dedicato alla vita di tante donne dimenticate. 

Ho fatto un bilancio e ho deciso di eliminare le richieste di recensioni degli autori emergenti, il perché è presto detto, non ho ricevuto nessun riscontro, pochissimi autori hanno pensato di scrivere un commento sulla recensione del loro libro, credo che sia un atto dovuto, ho chiesto espressamente di iscriversi come lettori fissi al blog, in pochi hanno seguito il suggerimento, allora via questo "servizio", senza polemica ma con una punta di amarezza...
Questo non vuol dire che non recensirò più autori esordienti, non accetto le  loro richieste, ma cercherò di scoprire esordienti , leggere i loro romanzi e recensirli in completa autonomia!

Il 2020 inizierà in modo diverso, pubblicherò tante pillole di cultura come il primo articolo che ho pubblicato dedicato ad una grande donna del passato: Maria Montessori. Un passo indietro con uno sguardo al futuro

Buona giornata a tutti e tutte!
Maria Lucia


Una scrittrice dimenticata: Giovanna Zangrandi

  Giovanna Zangrandi Nacque il 13 giugno a Gallierae morì il20 gennaio del 1988 a Pieve di Cadore. Il vero nome era Alma Bevilacqua, ma nell...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.