venerdì 15 gennaio 2016

la camicetta di seta beige: ultima parte

Negli scaffali, vicino alla vetrina, erano disposti libri, nemmeno a dirlo, sulla produzione e la storia del lambrusco: dove è prodotto, come si produce, storie d'autori vari sempre sul lambrusco. Negli scaffali a destra, sempre rispetto alla vetrina, erano disposti vasetti di marmellate, mostarde e gelatine, sempre a base di lambrusco: mostarda di lambrusco, gelatina di lambrusco cipolle rosse al lambrusco, radicchio al lambrusco, marmellata di fragole e lambrusco, marmellata di mele e lambrusco, e tante altre combinazioni che destavano stupore per l'audacia degli abbinamenti culinari, ma nel contempo stimolavano il palato. Sulla parete, dietro al tavolo in vetro, su cui troneggiava un registratore di cassa ed uno splendido vaso d’anturium rossi, una serie di litografie mostravano disegni inerenti alla produzione sempre di tale vino. Per un attimo, Mariastella fu tentata dall'idea di andarsene e rinunciare alla possibilità di quel lavoro, tuttavia i piedi sembravano incollati al pavimento di mattonelle bianche e bordeaux, un turbinio di pensieri le affollò la mente, già abbastanza in disordine dopo la traumatizzante separazione dal marito. Pensò che lavorare in fondo fosse l'unico modo per non pensare all'ancora cocente delusione subita, poi, non era proprio necessario comunicare al proprietario che era astemia. Era in piedi sulla soglia del negozio, immersa nei suoi pensieri, nemmeno si era accorta di essere osservata da una persona da quando era entrata in negozio. Vide il proprietario avvicinarsi. Improvvisamente, il cuore di Mariastella cominciò a battere velocemente, il cervello smise di pensare, provò una sensazione di paura, non voleva fargli sentire il battito veloce del cuore; non voleva che vedesse il rossore del viso, come quello di una liceale al suo primo incontro amoroso, ma gli occhi la tradivano, non riusciva a staccarli da quelli dell'uomo. Mariastella non riusciva a nascondere il turbamento che stava provando. Lui si avvicinò. Lei n’aspirò il profumo mascolino. L'uomo, con eleganza, l'invitò nella saletta attigua, dove si degustava il lambrusco, comodamente seduti su sedie e tavoli di ferro battuto. Lui, dopo essersi presentato come il signor Edoardo, le versò del lambrusco bianco in un calice di cristallo. Mariastella non volle deludere il proprietario, avvicinò il calice alle labbra per degustare il sapore di quel vino che tanto doveva essere amato da quest'uomo affascinante. Bevve con bramosia, mentre ascoltava Edoardo decantare le virtù e la bontà del lambrusco, un vino che, secondo lui, doveva raggiungere la fama mondiale come lo champagne. Lo ascoltava rapita, mentre lui le decantava l'armonia con cui il lambrusco si sposa con i vari ingredienti della cucina italiana, le esaltava il colore del vino versatole nel calice, ma l'unico colore che Mariastella vedeva era solo il nocciola degli occhi d’Edoardo. Era stata stregata! Quel vino doveva possedere qualche elemento in grado di produrre sortilegi ed incantesimi, permettendo, a chi lo beveva, di innamorarsi della persona che le versava il dolce nettare; forse la spiegazione era semplice: non reggeva il vino; ma in questo momento non desiderava nessun chiarimento. I ricordi dolorosi, improvvisamente, erano spariti, svaniti nel nulla, il marito sepolto e il cuore adesso batteva come quello di una ragazzina al primo appuntamento. Sì quel vino era magico! Adesso vedeva frecce di cupido volare nella stanza e colpire il suo cuore, aveva bevuto una pozione magica, afrodisiaca. Sorrise. Con un gesto malizioso, aprì un altro bottone della camicetta di seta, lasciando intravedere i seni turgidi. Lo sguardo d’Edoardo fu catturato da quel gesto malizioso, adesso non parlava più, si distolse dal mondo del lambrusco per scivolare sulle labbra di Mariastella: morbide, rosse, profumate di un delizioso lambrusco bianco. Le loro labbra si unirono in un appassionato bacio, le loro mani si cercavano, si accarezzarono. I loro corpi erano avvinghiati desiderosi l'uno dell'altro. Nell'enfasi dell’incontro il calice era scivolato dalla mano di Mariastella, bagnando di lambrusco i seni, Edoardo n’assaporò il gusto esaltato dal profumo del corpo della ragazza. Consumarono l'amplesso in quella bottega liberty immersa nel profumo del lambrusco..... …..Edoardo si svegliò di soprassalto, madido di sudore, si guardò attorno.... Mariastella era sparita.... ….sorrise.. … peccato...era solo un sogno.... …...continuò a riporre le bottiglie di lambrusco bianco, con un sorriso ebete, ancora turbato da quel sogno, nella cantina “Mantegna”, dove lavorava da anni.....

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.