Il libro di Soledad mi ha incuriosita, quindi sono andata a sbirciare le foto del fotografo che l'ha ispirata: Araki. Che dire splendide foto. Volete sbirciare anche voi e dirmi cosa ne pensate??
Per approfondire la sua conoscenza:
Da Wikipedia la sua biografia:
Dopo aver studiato fotografia, cominciò a lavorare per l'agenzia pubblicitaria Dentsu, dove conobbe la sua futura moglie Yoko. Dopo il matrimonio, Araki pubblicò una raccolta di fotografie (Sentimental journey, 1971) scattate alla moglie durante il loro viaggio di nozze. Yoko morì nel 1990 di cancro alle ovaie. Le foto dei suoi ultimi giorni vennero pubblicate da Araki in un libro dal titolo Winter journey.
Araki è noto per i suoi reportage sull'industria del sesso giapponese. Negli anni ottanta focalizzò la sua attenzione su Kabukichō, storica zona a luci rosse di Shinjuku, un quartiere di Tokyo. Le relative foto, raccolte in Tokyo lucky hole, risalgono al biennio 1983-1985.
Ha pubblicato più di 350[1] libri ed è considerato uno degli artisti più prolifici di sempre. Ha lavorato anche per riviste come Playboy, Déjà-Vued Erotic Housewives. È stato più volte arrestato in Giappone, anche se non è mai finito in carcere, con l'accusa di oscenità; anche il direttore di un museo venne arrestato per aver esposto delle sue foto.
La musicista Björk è una sua grande ammiratrice: è di Araki la copertina dell'album di remix Telegram, ha inoltre posato per un intero set di fotografie, alcune contenute all'interno del libretto dell'album. Più di recente ha fotgrafato la cantante pop Lady Gaga.
Nel 2005 il regista Travis Klose ha realizzato un documentario sulla sua arte dal titolo Arakimentari.
I suoi lavori sono conservati in numerosi musei, fra cui la Tate[2] e il San Francisco Museum of Modern Art.[3]
Dal sito "Fondazione Fotografia Moderna, http://www.fondazionefotografia.org/artista/nobuyoshi-araki/,
"La macchina fotografica è per Araki un’estensione del corpo, un organo vitale attraverso il quale egli entra in contatto con il mondo e stabilisce relazioni con le persone, attraverso cui sente ed esprime emozioni, vive i momenti di gioia e metabolizza i dolori della vita. Tokyo e le sue notti a luci rosse, il viaggio di nozze con la moglie Yoko Aoki e la sua prematura scomparsa, gli incontri con amici, colleghi, musicisti, registi, i viaggi per il mondo o semplicemente i pomeriggi trascorsi a casa, sulla terrazza in compagnia del gatto e sempre, immancabilmente, le donne, l’eros, l’amore: tutto questo vive nelle immagini di Araki in modo tanto intenso e diretto da cancellare ogni sospetto di ipocrisia o di sensazionalismo. Anche nelle immagini più estreme dei “Bondages”, la serie di nudi che, riprendendo una tradizione molto radicata in Giappone, ritraggono donne legate, appese, imbavagliate, non vi è voyeurismo morboso, ma l’intenzione di condurre un gioco, cui partecipano consapevolmente anche le
modelle, che esplori i confini tra bene e male, tra piacere e dolore, tra fragilità e forza. Lo stretto legame tra vita e morte, l’eterna battaglia tra Eros e Thanatos ricorrono nel ciclo di opere “Flowers”. Dalie, camelie, orchidee e fiori di ogni specie sono colti nel momento di massimo splendore, un attimo prima di appassire, come a ricordare che dolore e sofferenza sono parte integrante della vita, quanto la bellezza, l’eros e l’amore.
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