Una tortora di nome Alda Merini

Amo le poesie di Alda Merini come penso tante di voi che leggeranno questo post, ciò che trovo più interessante è la sua vita, la sua lucida follia che si tramuta in parole cariche di immagini e suoni attinti dalla sua realtà tragica e si tramutano in vibranti parole nelle sue poesie. Chi legge le sue poesie ignorando la sua vita, penserà che ella sia una poetessa soltanto, ma in lei ritroviamo quella carica che solo le donne che vivono intensamente possono trovare e tramutare in parole. Senza la follia Alda Merini avrebbe saputo trasmettere con le stessa intensità le sue parole poetiche? Chissà forse si, ma anche no, certe espressioni sarebbe state più composte, chiuse nei rigidi schemi poetici, invece le sue parole sono espressione di una mente libera, di una tortora o di una bambina la cui ingenuità permane per sempre nell'animo. Alda Merini è nata il 21 marzo del 1931, cominciò a scrivere prestissimo a 16 anni e trovò subito in Giorgio Manganelli il suo "maestro di stile". Fu apprezzata ed ebbe una splendida amicizia con Salvatore Quasimodo il quale pubblicò anche diverse sue poesie nella sua antologia "Poesie italiane nel dopogurra". Alda si sposò nel 1953 ed ebbè subito due figlie, ma iniziarono presto i suoi primi disagi mentali, alla fine nel 1965 il marito la fece internare in un manicomio dove vi rimmarrà fino al 1972 e durante questi anni partorì altre due figlie. Dopo l'esperienza devastante del manicomio, riuscirà a sopravvivere ai sorprusi, grazie alle visite del marito, ed, alla sua forte volontà ed istinto di sopravvivenza. Dal 1979 riprende la sua produzione letteraria, non quella di scrivere che l'aveva continuata anche in manicomio e i cui molti testi furono raccolti dal dottore G. che l'ebbe in cura per un certo periodo. Fra le sue tante opere ricordiamo: "Testamento", "Vuoto D'amore", "L'anima innamorata", "Terra Santa".... Voglio ricordarla con queste sue parole: "L'uomo è socialmente cattivo, un cattivo soggetto. E quando trova una tortora , qualcuno che parla troppo piano, qualcuno che piange, gli butta addosso le proprie colpe, e, così, nascono i pazzi. Perchè la pazzia amici miei, non esiste. Esiste soltanto nei riflessi onirici del sonno e, in quel terrore che abbiamo tutti, inventerato, di perdere la nostra ragione." Alda Merini ci ha lasciati il 1 novembre del 2009. L'anno precedente era stata ospite al festivaletteratura di Mantova pr un evento a lei dedicato. (Le notizie biografiche sono tratte dal libro: "Diario di una diversa" scritto dalla poetessa.)

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