Liala

Liala, nacque il 31 marzo del 1897 e morì il 15 aprile del 1995 all'età di 98 anni..
Una bellissima donna, scrittrice, che amava i gatti, le perle e scrivere ma solo al mercoledì.
Ha scritto ben 82 romanzi del genere rosa o d'appendice, dove nelle righe non scorre solo l'amore, ma la vita come diceva lei. Il suo vero nome era Amalia Giovanna Maria Negretti, nella scelta del pseudonimo fu aiutata da Gabriele D'annunzio, il quale le consiglio Liala perché doveva esserci sempre un ala ne suo nome.
Ebbe una vita tormentata dal punto di vista sentimentale, sposata con un marchese ebbe una figlia che chiamo' Primavera, lo lasciò per un pilota Scotto, il quale morì durante un volo, ritornò con il marito da cui ebbe un'altra figlia, ma il matrimonio era ormai in crisi, per cui si lasciarono. Andò a convivere con un altro pilota ma anche questa storia ebbe fine. Dopo il suo cuore rimase fedele al vero amore della sua vita morto tragicamente.
I suoi romanzi sono sempre stati bistrattati dalla critica, giudicati troppo insignificanti, dalla critica, ripudiati dalla Chiesa in quanto troppo libertini, derisi dalle femministe in quanto giudicavano i personaggi femminili dei suoi romanzi troppo sottomessi; "Camilla Cederna liquidò i suoi libri come «paraletteratura per manicure»" .
Tuttavia lei è stata una scrittrice amata dal suo pubblico che acquistava e leggeva i suoi libri.
E' stata l'autrice più letta nel dopoguerra pensate ben dieci milioni di copie vendute, ma mai acclamata se non dalle sue fedelissime lettrici.

La figlia la ricorda come una donna orgogliosa e testarda, sempre curata elegante anche in casa amava essere in ordine ed indossava sempre un filo di perle.


Il suo primo romanzo è titolato Signorsì, ed è dedicato al grande amore della sua vita l'aviatore Scotto, scrisse per cercare di tamponare il dolore per la sua prematura morte, continuò a scrivere perché contesa dalle case editrici. Il libro, infatti, divenne subito un best seller e tutti reclamavano l'autrice anche riviste come Annabella, Confidenze e Novella, dove tenne anche rubriche del cuore. Era una donna rigorosa, metodica, il sabato dalla parrucchiera, la domenica a Como dalla madre, il lunedì si riposava, il martedì dalla sarta e finalmente il mercoledì si dedicava completamente alla scrittura a volte fino a notte fonda con la sua instancabile macchina da scrivere. La figlia Primavera, il giovedì correggeva il tutto e consegnava o alla casa editrice o alle riviste.
(notizie tratte da la stampa .it)







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