Auguri Alda
di certo adesso non sei all'inferno, quello lo hai vissuto quando eri in vita, sei tra gli angeli con la sigaretta in bocca e appunti sulle nuvole i pensieri che accavallano la tua mente, come prima che li scrivevi sui muri della tua casa.
Sei nata in un giorno di primavera e non poteva essere altrimenti, hai amato la vita, tutta, nella dolcezza, nell'amarezza, nel dolore, nella rabbia , nella gloria e nell'amore di chi ha saputo scavare nella tua anima, non folle, quello lo eri per chi non sapeva leggere e amare le tante donne che erano in te.
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe
sui grossi frumenti gentili e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Vi ripropongo un mio vecchio post sulla poetessa dei Navigli.
Una tortora di nome Alda Merini

(Le notizie biografiche sono tratte dal libro: "Diario di una diversa" scritto dalla poetessa.)
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.
Accarezzami, amore,
ma come il sole
che tocca la dolce fronte della luna.
Non venirmi a molestare anche tu
con quelle sciocche ricerche
sulle tracce del divino.
Dio arriverà all'alba
se io sarò tra le tue braccia.
Superba è la notte
La cosa più superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l'anima si getta all'avventura.
Lui tace nel tuo grembo
come riassorbito dal sangue
che finalmente si colora di Dio
e tu preghi che taccia per sempre
per non sentirlo come rigoglio fisso
fin dentro le pareti.
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