venerdì 13 maggio 2016

Concorso letterario

Salve a tutte/i
oggi vi do notizia di un concorso letterario organizzato dall'Associazione culturale MITTAFFETT, il presidente della giuria è Paolo Giordano, l'autore di "La solitudine dei numeri primi".
Scade il 31 maggio e
l'iscrizione è gratuita.
Ulteriori info potete trovarli sul loro sito: http://mittaffett.wix.com/mittaffett
Vale la pena tentare cosa ne dite?

Art. 1 - PROMOTORE
– L’associazione per la promozione culturale “MittAffett” ( Sito WEB: http://mittaffett.wix.com/mittaffett ) istituisce un
concorso di scrittura per racconti brevi e poesia secondo quanto dettagliato al successivo Art. 4, 4.1, 4.2 e con le
Modalità di Partecipazione descritte all’Art. 5.
Art. 2 - PARTECIPANTI
– Il concorso è aperto a tutti i residenti in Italia.
Art. 2.1 CATEGORIE
- “Prime Lettere” - “Scuola Secondaria di Primo Grado”, 11-14 anni, aperto a tutti i ragazzi/e che frequentino una
scuola media italiana.
- “Prime Parole” - “Scuola Secondaria di Secondo Grado” 14-19 anni, aperto a tutti i ragazzi/e iscritti ad un Istituto
Istruzione Secondaria Superiore italiano.
- “Primi Testi” aperto a tutti gli elaborati inediti. Ammessi tutti gli autori da 15 anni in poi.
Art. 3 - QUOTA D’ISCRIZIONE
- La partecipazione al concorso è gratuita. In nessun caso ed a nessun titolo verrà richiesto un versamento di denaro
ai partecipanti, nell’ambito o al di fuori delle iniziative legate al concorso stesso.
Art. 4 - ELABORATI
– I partecipanti potranno presentare un massimo di 1 (uno) elaborato inedito di loro produzione, scritti in lingua italiana 
(ogni elaborato deve contenere titolo, numero di caratteri/versi, nickname, categoria e sezione alla quale partecipa; non 
inserire nome, cognome o altro dato identificativo); Sarà ammesso al Contest un solo elaborato per sezione senza 
precludere che un partecipante possa partecipare a più sezioni (vedi art 4.1-4.2). Uno stesso elaborato non potrà essere 
presentato in più Categorie. Il bando aperto a tutti gli elaborati con testi in lingua italiana e dal tema sopraesposto. I testi 
dovranno essere tassativamente inediti (fino al giorno della cerimonia di consegna) e non premiati in altri concorsi 
letterari, pena l’esclusione dal Premio con relativo ritiro dei riconoscimenti eventualmente assegnati entro 7 (sette) giorni 
dall’avvenuto conferimento.
Art. 4.1 – Sezione RACCONTI INEDITI
Ogni autore potrà inviare fino a n° 1 (uno) opere inedite in lingua italiana. Lunghezza pari o inferiore a 10.000 battute 
(inclusi spazi e punteggiatura), da presentare in formato A4. Font: Verdana 14.
Art. 4.2 – Sezione POESIA INEDITA
Ogni autore potrà inviare fino a n° 1 (uno) opere inedite in lingua italiana (versi liberi o in metrica) non eccedenti 
complessivamente i 50 versi totali, scritte a macchina o al computer.
Art. 4.3 Nota Bene
Per elaborati inediti si fa esplicitamente riferimento a componimenti poetici i quali, rispondenti ai requisiti del presente, 
non abbiano ricevuto regolare pubblicazione editoriale. Fanno eccezione e sono per tanto candidabili tutti 
quegli elaborati che abbiano ricevuto qualsiasi tipo di diffusione ad esclusione di quella editoriale.
Art. 5 - ISCRIZIONE ED INVIO DELLE OPERE
L’iscrizione e la consegna degli elaborati potrà avvenire sia tramite e-mail che a mezzo posta. Il termine per le iscrizioni 
è fissato alle 23.59 del giorno 31 MAGGIO 2016 (salvo proroghe), a seconda delle modalità adottate farà fede il timbro 
postale o la data di invio telematico. Il testo non dovrà in alcun punto recare indicazione del nome dell’autore o altro 
riferimento che consenta il riconoscimento di quest’ultimo, pena l’esclusione del racconto dal concorso. Il nome 
dell’autore con i relativi dati personali dovranno essere indicati sul modulo di partecipazione inserito a termine bando. 
Periodicamente sul nostro sito web verrà pubblicata ed aggiornata la lista delle opere a noi pervenute. 
INVIO TELEMATICO 
- Per l’invio telematico bisognerà trasmettere via e-mail, ovvero all’indirizzo mittaffett@gmail.com in n° 2 (due) file, i 
seguenti documenti (formati accettati: .txt, .odt, .docx, .pdf, .doc – non cartella compressa o GigaMail): 
a. - Le proprie opere (ogni elaborato deve contenere titolo, numero di caratteri/versi, nickname dell'autore, categoria e 
sezione alla quale partecipa; non inserire nome, cognome o altro dato identificativo); 
b. – La scheda di adesione compilata e rigorosamente firmata. (vedi bozza a fine bando o scaricala dal sito web). 
L’e-mail dovrà espressamente riportare nell’oggetto il NickName (pseudonimo) del candidato; i medesimi dati andranno 
replicati nel corpo della predetta e-mail, aggiungendo inoltre i dati anagrafici del partecipante ed eventuali 
comunicazioni/annotazioni.
INVIO POSTALE 
– E’ consentita anche la modalità di iscrizione con spedizione di tutti i documenti richiesti (elaborati, scheda di adesione) 
a mezzo posta, Raccomandata Semplice. All'interno del plico, oltre l'elaborato (n° 3 (tre) copie identiche riportanti 
ognuna: titolo dell'opera, numero di caratteri/versi, nickname dell'autore, categoria e sezione alla quale partecipa -
nessun altro dato deve identificare l'elaborato.), deve esser presente, in busta chiusa, la scheda di partecipazione 
stampata e firmata (vedi fine bando) con il solo pseudonimo ad identificare quest'ultima. L’indirizzo postale è: Via 
Sacerdote Paolo Lisi,13. Ceglie Messapica (BR) 72013.
Art. 6 - VALUTAZIONE
– Tutti i lavori, divisi per categoria come indicato dal bando, saranno sottoposti al giudizio di una giuria nominata dal 
Promotore del concorso. La giuria determinerà una classifica basandosi sulla propria sensibilità artistica ed umana, in 
considerazione della qualità dello scritto, dei valori dei contenuti, della forma espositiva, della pertinenza al tema e 
delle emozioni suscitate. Il giudizio della giuria sarà inappellabile ed insindacabile. La giuria si riserva la possibilità di 
assegnare citazioni al merito o eventuali altri riconoscimenti. Tale giuria resterà anonima per tutta la durata del 
concorso, saranno resi pubblici giurati e modalità di valutazione durante la serata di premiazione. I vincitori saranno 
informati seguendo le informazioni indicate da ciascun partecipante nel modulo di partecipazione. Ogni elaborato 
deliberatamente offensivo o volgare verrà squalificato ed escluso dal proseguo della manifestazione.
Una selezione di opere per ogni categoria sarà inoltre pubblicata sui Social Network.
Art. 7 - PREMIAZIONE
– La premiazione si terrà Venerdì 19 Agosto 2016 alle ore 20,30 presso il Castello Ducale di Ceglie Messapica (BR), 
[eventuali cambiamenti saranno comunicati tempestivamente ai partecipanti]. Saranno invitati a partecipare i 10 (dieci) 
finalisti di ogni categoria e sezione. Durante la serata, gli elaborati finalisti saranno letti ed interpretati 
dall'Associazione Teatrale “Talìa - Scuola d'arte drammatica, Puglia” Successivamente sarà il presidente di giuria 
stesso a decretare le opere vincitrici. Post premiazione si offrirà agli ospiti un rinfresco con prodotti tipici locali.
Art. 7.1 - PREMI
- Sono previsti i seguenti premi:
Diploma commemorativo per i primi tre classificati di ogni categoria e sezione.
Gli elaborati finalisti di ogni categoria saranno inseriti all'interno di una raccolta che verrà stampata dalla casa editrice
ARTEBARIA EDIZIONI e presentata agli ospiti presenti alla serata di premiazione.
Sezione "Racconti Inediti" :
1° Posto categoria "Primi Testi": € 200,00 + Diploma + Regalo Sponsor + Inclusione all'interno del Libro Raccolta;
2° Posto categoria "Primi Testi": € 100,00 + Diploma + Regalo Sponsor + Inclusione all'interno del Libro Raccolta;
3° Posto categoria "Primi Testi": € 50,00 + Diploma + Regalo Sponsor + Inclusione all'interno del Libro Raccolta.
1° Posto Categoria " Prime Parole" : € 75,00 + Regalo Sponsor + Diploma + Inclusione all'interno del Libro Raccolta;
2° Posto Categoria " Prime Parole" : Diploma + Regalo Sponsor + Inclusione all'interno del Libro Raccolta;
3° Posto Categoria " Prime Parole" : Diploma + Regalo Sponsor + Inclusione all'interno del Libro Raccolta.
1° Posto Categoria " Prime Lettere": Diploma + Regalo Sponsor + Gift Card Libreria € 25,00 + inclusione all'interno del Libro 
Raccolta..
Sezione "Poesia Inedita" :
1° Posto categoria "Primi Testi": € 200,00 + Diploma + Regalo Sponsor + Inclusione all'interno del Libro Raccolta;
2° Posto categoria "Primi Testi": € 100,00 + Diploma + Regalo Sponsor + Inclusione all'interno del Libro Raccolta;
3° Posto categoria "Primi Testi": € 50,00 + Regalo Sponsor + Diploma + Inclusione all'interno del Libro Raccolta.
1° Posto Categoria " Prime Parole" : € 75,00 + Regalo Sponsor + Diploma + Inclusione all'interno del Libro Raccolta;
2° Posto Categoria " Prime Parole" : Diploma + Regalo Sponsor + Inclusione all'interno del Libro Raccolta;
3° Posto Categoria " Prime Parole" : Diploma + Regalo Sponsor + Inclusione all'interno del Libro Raccolta.
1° Posto Categoria " Prime Lettere": Diploma + Regalo Sponsor + Gift Card Libreria € 25,00 + inclusione all'interno del Libro 
Raccolta.
Art. 7.2 Nota Bene
I vincitori che non saranno presenti alla serata di premiazione perderanno ogni possibilità di riscuotere il 
premio e pertanto saranno ritenuti esclusi dal concorso.
Le spese di trasporto per raggiungere il luogo della Serata di Premiazione sono ad esclusivo carico del partecipante al 
concorso. Se si dovesse verificare la possibilità di ospitare (a spese dell'associazione) per un soggiorno di 2 giorni ed 
una notte, i vincitori o parte di essi, sarà comunicato ai partecipanti. Pertanto solo in casi del tutto eccezionali (es. 
problemi di salute gravi) è possibile ricevere la vincita in denaro a mezzo posta prioritaria. Altri premi potranno 
comunque essere inviati a mezzo posta.
Art. 8 - DIRITTI D’AUTORE
– Gli autori, per il fatto stesso di partecipare al concorso, cedono il diritto di pubblicarli (in caso di vincita o piazzamento) 
sui social media dedicati al concorso e su una eventuale Antologia in formato digitale o cartaceo senza aver nulla a 
pretendere come diritto d’autore. I diritti rimangono comunque di proprietà dei singoli Autori ai quali non verrà richiesto 
contributo economico di nessun genere.
Art. 9 - PUBBLICITÀ
– Il concorso e il suo esito saranno opportunamente pubblicizzati attraverso la stampa e altri media. Sono stati 
preventivamente firmati accordi con TV, Blog e Giornali Locali.
Art. 10 - ALTRE NORME
– La partecipazione al concorso implica l’accettazione integrale del presente regolamento, senza alcuna condizione o 
riserva. La mancanza di una sola delle condizioni che regolano la validità dell’iscrizione determina l’automatica 
esclusione dal concorso letterario. In caso di narrazione di fatti e storie reali o romanzate, l’autore si assume ogni 
eventuale responsabilità di ordine civile e penale ove venissero citate reali identità dei protagonisti o loro soprannomi.
CONTATTI
email associazione: mittaffett@gmail.com
Antonio Ciracì (presidente): antoniocirac.94@gmail.com - 3339557793
Pietro Caliandro (vice presidente): pierocaliandro@live.it - 3312935129
Pietro Gioia (segretario): gioiapietro93@gmail.com
Donato Chirulli (consigliere): donatochirulli1995@gmail.com

giovedì 12 maggio 2016

Accadde il 12 maggio 1978

Buongiorno uomini e donne del web
la mia capacità di recensire non è pari alla mia velocità di leggere. Ho un bel pò di libri da recensire, ma zero voglia di farlo, ma visto che il mio non è un obbligo, ma un piacere ne approfitto alla grande. Oggi comunque volevo postare qualcosa, ma zero idee, quantomeno veloci, ho dato allora un'occhiata al sito Accadde oggi, fonte d'ispirazione in molti casi ed ho subito trovato una notizia che mi ha colpito parecchio, non ha nulla a che vedere con i libri, ma ha suscitato la mia curiosità.
Il 12 maggio del 1978 negli Stati Uniti si sanciva che agli uragani non potevano essere attribuiti solo nomi femminili.
Così sono andata a cercare qualche notizia in più e ho trovato delle spiegazioni sul sito: http://www.meteoweb.eu/2012/03/i-nomi-degli-uragani-storia-classificazione-e-prossime-denominazioni/125338/.

"Infatti si legge che per centinaia d'anni agli uragani atlantici sono stati attribuiti dei nomi. Inizialmente nelle isole dei Caraibi, si usava denominare la tempesta con il nome del santo del giorno, preso dal calendario liturgico cattolico romano. Quando due uragani colpivano nella stessa data ma in anni differenti, si usava aggiungere un numero ordinale, quale primo, secondo, terzo, ecc. Quindi, l’uragano San Felipe, diveniva San felipe Primo, secondo, ecc.
Questi nomi però erano molto difficili da ricordare, da comunicare ed era un metodo soggetto ad errori. Durante la seconda Guerra Mondiale i meteorologi militari che lavoravano nel Pacifico, cominciarono ad utilizzare nomi di donne per le tempeste. Questo metodo di denominazione ha reso la comunicazione così facile che nel 1953 è stato adottato dal Centro nazionale uragani per l’uso sulle tempeste originate nell’Oceano Atlantico.
Con questo metodo i nomi degli uragani sono rientrati nel linguaggio più comune e la consapevolezza pubblica  degli stessi è aumentata drasticamente.
 Soltanto dal 1978 i meteorologi hanno cominciato ad assegnare agli uragani del Pacifico Nord-Orientale nomi maschili, metodologia utilizzata dall’anno successivo anche per quelle dell’Oceano Atlantico.
Ogni anno veniva stilato un elenco di 21 nomi, partendo da una diversa lettera dell’alfabeto e disposti in ordine (non venivano utilizzati nomi che iniziavano con le lettere Q, U, X, Y e Z). Alla prima tempesta tropicale dell’anno veniva dato un nome che cominciasse con la lettera A, il secondo con la B, e così via seguendo l’elenco alfabetico. Durante gli anni pari, i nomi degli uomini furono attribuiti alle tempeste dispari e durante gli anni dispari, viceversa, i nomi delle donne furono attribuiti alle tempeste dispari. Quando un uragano causa morti e distruzione, quel nome viene accantonato per sensibilità nei confronti della gente che ha subìto perdite importanti, in modo che quell’evento così drammatico resti un evento del passato., Katrina, l'uragano che ha causato tanti morti in Philadelfia è stato ritirato dalla lista dei nomi. "

Erano gli anni forti del femminismo, e le associazione femministe e femminili si sono battute, per togliere l'esclusività del nome di donna ad un evento disastroso.
Vi può apparire come una battaglia inutile e pretestuosa, ma non lo è stata. Riflettete, associare un nome femminile ad un evento che provoca eventi anche funesti, assume un significato ben più grande, e come se alla parola donna si associasse il termine disastro. L'uso delle parole è importante, esse hanno una connotazione ben precisa, la parola lancia un messaggio, in questo caso la parola donna assumeva il il significato intrinseco di danno.

Senza inoltrarmi ulteriormente nelle questioni legate al femminismo, credo sia stata una scelta corretta, poi se vogliamo essere pignole URAGANO è un termine maschile!

martedì 10 maggio 2016

Il fischio finale di Davide Rubini

Il fischio finale
di Davide Rubini
pag. 371
editore: Gilgamesh

Prendi un libro scritto da un esordiente, preparato da una piccola casa editrice, mescolato tra i vari lettori... cosa può saltar fuori da questa miscela?
Ebbene si, un'opera di tutto rispetto, tanto da arrivare alla finale tra i 27 libri scelti per il conferimento di un ambito premio, rullo di tamburi: Premio STREGA!
Un esordiente è riuscito ad oltrepassare quel limite invalicabile del riconoscimento letterario di solito riservato a illustri nomi di scrittori.
Quanti esordienti avranno sognato di entrare in finale, ridendo di se stessi per aver osato sognare tanto, è già così difficile trovare un editore che creda in te.
Ma nei sogni bisogna crederci, come ha già detto qualcun altro che ha realizzato un impero cinematografico , e se ci credi si avverano.
Sicuramente Davide Rubini avrà sognato di ricevere dei premi, avrà aspirato anche a questo, ricacciandolo indietro, ma eccolo li l'abbiamo letto tutti il suo nome figura tra i finalisti, scelto da due autori di tutto rispetto:Wilson Saba e Monique Veaute
Purtroppo il libro non ha superato la prima selezione, ma è già un grande traguardo, e non possiamo che essere felici con l'autore per questo successo raggiunto; comunque il romanzo ha ottenuto diversi riconoscimenti:  Premio Narratori della Sera (primo classificato), Premio Andrea Torresano (primo classificato), PremioNabokov (secondoclassificato), PremioPrévert (menzionato), Premio Ioscrittore.it (finalista).

Il libro è ambientato negli anni 90, dopo lo scandalo di tangentopoli.
Brando Adelmi, calciatore in C2, porta alla vittoria la squadra Rivaermosa, dove aveva iniziato a giocare e dove giocherà l'ultima partita, trascinando i tifosi nel delirio per una vittoria impensabile e per la prima volta nella storia della squadra. Il calciatore viene osannato dai cittadini. Carminati e Sgrilli, politicanti della prima repubblica, vedono in lui una miniera di voti; e gli offrono la possibilità di diventare assessore alle imminenti elezioni comunali; lo scelgono anche perchè è una persona estranea ai "giri", da poter manipolare con facilità
"Il capitano del Rivaermosa era l'unico simbolo vincente di quella città e per di più un simbolo universale, perché legato all'unica vera religione di stato: il calcio"
Brando accetta, sa di essere giunto al limite dell'età per il calcio, inoltre è certo di far felice il suocero che non l'ha mai stimato. L'accettazione dell'incarico fa rinascere anche l'amore della moglie Vanessa, la quale mal sopportava il marito in serie C, potrà ritornare ad essere "la moglie di".


Lo stile del romanzo è impeccabile, lineare, scorrevole, ben definito nell'uso del linguaggio che ogni volta si adatta e si modifica a secondo del personaggio in scena.
Ha saputo inoltre creare un giusto equilibrio tra le pagine dedicate al calcio ed allo sviluppo della trama, senza annoiarci ne con l'una ne con l'altra parte.
"Di Salvini lo avevano colpito le sopracciglia foltissime che su quel volto coronato da uno spesso doppio mento, lo facevano assomigliare ad un lupo degli Appennini abruzzesi"
Ma soprattutto ha dato un'esatta descrizione del periodo post tangentopoli attraverso le riflessioni dei vari politici che descrive nel libro:
"Almeno negli anni 80 ci abbiamo dato dentro come topi australiani, ma ora che faremo? Di cosa sarà fatta la nostra prossima quotidianità?"
.
I temi che tocca sono tanti e ci lascia tante riflessioni, ma anche tanta rabbia, delusione per questo paese continuamente distrutto dal giro di appalti e mazzette. l'autore ci mostra le sottili trame di chi tira i fili dietro ogni decisione, presentandoci uno spaccato di società in mano ai soliti personaggi, che si riciclano ad ogni elezione, mantenendo sempre le stesse caratteristiche.
"..eccone un'altra di Salvini, quel porco avido e raccontaballe, ma tu dimmi in che paese siamo? Un paese di porci in mano a dei porci.
Si fanno rotatorie, facili da progettare, lo può fare anche un geometra appena uscito dalla scuola, ma amico di amici. Favori contro favori. Togliere spazi verdi per creare centri commerciali, dove sistemare tanti "votanti".
" E che ti serve sapere chi ti trovi davanti? Tu sorridi e prometti, sorridi e prometti, e al massimo dai un appuntamento per approfondire....."



Sorprendente anche la descrizione della moglie Vanessa il cui amore per il marito è in stretta relazione con lo status sociale. Forte e passionale durante il periodo eclatante del calciatore, freddo è distaccato quando finisce in serie C2, ritorna passionale quando diventa assessore, partecipando agli incontri pubblici sempre bene vestita e truccata come una first lady.

Davide Rubini nel romanzo ha un intento ben preciso, vuole lasciarci amareggiati da come funziona il meccanismo politico, e ci riesce in pieno, fino al fischio finale.

Un libro davvero ben strutturato e ben scritto, da leggere!



sabato 7 maggio 2016

Non fermarti....

Non fermarti a pensare a cosa avresti potuto fare, pensa a cosa fare ora!
Agisci ora!

giovedì 5 maggio 2016

concorso di poesie Telefono Donna


Buongiorno donne e uomini del web

oggi voglio informarvi di un concorso di poesie, che vede tra i promotori l'associazione Impegno Donna di Foggia e il loro servizio gratuito: Telefono Donna, associazione che si batte contro i maltrattamenti e le violenze di ogni tipo sulle donne, offrendo un servizio di ascolto e consulenza psicologica e legale.
Il tema del concorso è incentrato sulla diffusione della cultura dell'uguaglianza nel rispetto delle differenze e scade il 15 luglio.

Avete tutto il tempo per pensarci ed aderire a questo concorso, perché oltre alla possibilità di vincere il premio in denaro, farete un'opera di sensibilizzazione su questo tema delicatissimo che ogni anno provoca l'uccisione di donne per mano dei loro mariti, fidanzati compagni o ex.
Allora cosa aspettate prendete la penna e cominciate a scrivere qualche verso.
Vi posto il regolamento completo.
Buona giornata
Maria Lucia



http://impegnodonna.it/index.php/verbale-concorso-di-poesia

R E G O L A M E N T O

TEMA: Liberamente ispirato alle tematiche di cui sopra. L’Autore potrà esprimersi secondo
               la propria vena artistica e libera interpretazione (Valido per la Sez. A e la Sez. B)

Il Concorso si articola in due sezioni:

 ADULTI: Possono partecipare al concorso tutti gli Autori Italiani e Stranieri -  con un massimo di due liriche, INEDITE, in lingua italiana, (ad esclusione dei Poeti risultati vincitori nella prima edizione 2015)
         
GIOVANI: Riservata agli Autori Italiani e Stranieri, di età non superiore ai 18 anni (con le stesse modalità della sez. adulti)


NON possono partecipare,  i componenti dell’organizzazione, della giuria e rispettivi parenti

La Giuria del Premio “Telefono Donna” composta da: Prof. Saverio Russo (Presidente)
*Margherita Orsino (Docente di letteratura Italiana, Università di Toulose – FR-)
*Tony Di Corcia  (Giornalista e Scrittore)
*Rosa Borghesan  (Docente di letteratura Italiana )

Selezionerà:
per la sezione A e per la sezione B dodici finalisti, tra i quali i tre vincitori assoluti per sezione
Eventuali segnalazioni di merito sono a discrezione della giuria il cui giudizio è insindacabile.
Sarà cura dell’Associazione avvisare per tempo i Poeti finalisti e vincitori tramite mail e telefono.
La scadenza del bando è fissata per il 15 luglio 2016
Per una più corretta e attenta valutazione degli elaborati, si raccomanda di inviare i propri lavori con congruo anticipo

La cerimonia della premiazione (Prevista nel mese di ottobre 2016) si svolgerà a Foggia presso l’Auditorium S. Chiara della Fondazione Apulia Felix, sarà allietata da pièce teatrali e musicali;
e tutti gli Autori partecipanti sono invitati sin d’ora

PREMI:
Sezione A - Adulti: ai primi tre classificati saranno offerti premi in denaro (500,00 – 300,00 – 200,00 euro)  e attestato di partecipazione
Sezione B - Giovani: I primi tre classificati riceveranno “cofanetto omaggio” e/o buoni acquisto, attestato di partecipazione
E’ previsto il pernottamento per chi arriva da fuori regione.
*Per i premi in denaro non sono previste deleghe, e l’assenza alla cerimonia sarà ritenuta quale rinuncia ai singoli premi.

Le liriche dovranno essere inviate in formato doc. con carattere Times New Roman formato 12, lunghezza massima 40 versi ognuna; tre copie anonime ed una sola firmata, indicando la Sezione alla quale si vuole partecipare, allegando la scheda di partecipazione e la copia dell’avvenuto pagamento della quota di partecipazione. Il plico completo dovrà essere spedito al seguente indirizzo:
(Concorso di Poesia “Telefono Donna”)
Associazione di Volontariato “Impegno Donna”
Via della Repubblica, 54
71121 FOGGIA

Una ulteriore copia in forma anonima dovrà essere inoltrata via mail al seguente indirizzo:
impegnodonna.poesia@gmail.com

La partecipazione al premio prevede una quota di iscrizione di 20,00 euro per la sezione A
e 5,00 euro per la sezione B
da inviare tramite bonifico bancario: Cod. Iban  IT 14 O 02008 15703 0000 44034336 c/o Unicredit
Causale : Donazione liberale - Premio Poesia

Numeri telefonici di riferimento: Presidente Associazione Impegno Donna –
dott.ssa Franca Dente tel. 338.9623036
Segretaria del Premio Lucia Macro – tel. 349.4040985 – e.mail: luciamacro55@gmail.com

Ulteriori informazioni sono consultabili sul sito: www.impegnodonna.it
Per contatti: e-mail: impegnodonna.poesia@gmail.com -
I risultati saranno resi noti tramite i vari mezzi di comunicazione.


PATROCINI
                   


 ASSOCIAZIONE IMPEGNO DONNA
Via Della Repubblica, 54 – 71121 Foggia
  Tel. 0881.772499
e-mail: impegnodonna.poesia@gmail.com
www.impegnodonna.it

S C H E D A  DI  P A R T E C I P A Z I O N E

Il/La sottoscritto/a_____________________________________Cod.F.__________________

nato/a ____________ a _________________(prov. ___ ) il ________________, residente a
 _____________________________________________ prov. ____ , CAP ____________
professione____________________
Tel.   ______________Cell._________________________E-mail____________________
                                                                     CHIEDE
di aderire al Premio Internazionale di Poesia “Telefono Donna”
Sez. A – ADULTI_____________                       ** SEZ. B – GIOVANI________________
accettandone il relativo Regolamento emanato in data ……………………. in ogni sua parte

Titolo delle Opere : __________________________________________________________

DICHIARA
Di aver provveduto a versare la quota di partecipazione di  €  20,00  per la Sez. A -    € 5,00 Sez.B
Come da copia in allegato

                                                                   LIBERATORIA
Il La sottoscritto/a: Nome  ………………………Cognome …………………………………
Dichiara sotto la propria responsabilità di essere in pieno possesso di tutti i diritti d’autore relativi alla/e opera/e:
Che le poesie inviate: sono opere – inedite – e di mia assoluta creatività.
                                                                  AUTORIZZAZIONE
Ai sensi della legge n. 196 del 2003 (Privacy) autorizzo al trattamento dei dati per fini istituzionali.
Firma_______________________

Località e data: ____________________________
** Per gli Autori minorenni è richiesta la firma di un genitore

mercoledì 4 maggio 2016

Audrey Hepburn



         Il 4 maggio 1929 nasceva Audrey Hepburn icona di bellezza, classe, eleganza, un mito che resiste nel tempo. 

Eppure i suoi familiari la ricordano come una donna timida, che non amava i riflettori, ma la casa, la famiglia, ai cocktail preferiva chiacchierare con le amiche. Amava gli animali e aveva un cerbiatto che teneva in casa come animale domestico.



Divenne famosa grazie a due film: Vacanze romane, in cui interpreta il ruolo della principessa Anna e recita accanto a Gregory Peck, il ruolo le valse il premio oscar come miglior attrice.
Altro film che confermò la sua innata eleganza fu Colazione da Tiffany, che le valse un'altra nomination per l'oscar. Altri film da lei interpretati sono: Sabrina, La monaca, Gli occhi della notte, (che le valsero 3 nomination all'oscar),Sciarada, Cenerentola a Parigi, My fair lady, Come rubare un milione di dollari e vivere felici. In tutti i film ha sempre spiccato per la bravura nell'interpretazione e l'eleganza.

Dopo il fallimento del primo matrimonio con Mel Ferre, si sposò con un medico italiano, più giovane di lei di 10 anni, da cui ebbe il secondo figlio e lentamente scelse di dedicarsi più alla famiglia che al cinema, anche a causa del fallimento del suo ultimo film nel 1979, Linea di sangue.
Tuttavia anche con il secondo marito finì la relazione, a causa dei continui tradimenti di lui.
Conobbe l'attore Robert Wolders e con lui convisse fino al giorno della sua morte, avvenuta per cancro al colon, il 20 gennaio del 1993.
Si dedicò con impegno al ruolo che le venne assegnato di ambasciatrice dell'Unicef," Ora che i suoi figli erano grandi poteva dedicarsi ai bambini a cui, proprio come a lei, le guerre e la fame avevano rubato l’infanzia" ruolo che l'assorbì totalmente e le valse il premio prestigioso:Presidential Medal of Freedom.
Il figlio Luca Dotti la ricorda così:
Era ingenua, ha sempre guardato la vita senza diventare blasé: ti scordavi che era la Hepburn». Adorava la tv italiana, il varietà, Canzonissima. Non approvava i film d’azione – la violenza non può essere intrattenimento - e i quiz a premi - non è bene pensare che si possano fare soldi senza lavorare -. Non perdeva una puntata della serie Tv Cuore e batticuore che, appassionando sia madre che figlio, poneva fine alla lotta per il telecomando.
Era una fan sfegatata di Raffaella Carrà
Tra tutte le soubrette degli amati show televisivi, Raffaella Carrà era la sua preferita. «Le piaceva perché lei avrebbe voluto fare la ballerina. Sapeva il lavoro che c’era dietro ad ogni performance» ricorda Luca che, quando chiedeva alla madre di cambiare canale, riceveva un no deciso accompagnato da motivazioni dettagliate. «La Carrà è fantastica. Canta, balla, sa fare tutto ed è preparata in modo straordinario. È un’artista completa, in America diventerebbe una grande star»
Si discuteva anche di temi sociali, come la libertà dell’individuo. «è facile parlare male, però prova a chiederti cosa avresti fatto tu al posto suo…»
«Roma ti accoglie ma ti giudica» spiega Luca. Audrey stava bene con la parte popolare della città, non con l’alta-borghesia e la nobiltà: criticavano la sua vita, tranquilla e quadrata, troppo lontana dallo stereotipo della diva. «Quando mamma si trasferì nella capitale aveva 40 anni e un passato che l’aveva provata. Inoltre non era serena accanto a mio padre e alla sua vita festaiola. Lei piuttosto che andare a un cocktail preferiva chiacchierare con un’amica, ne aveva 4 o 5. I romani poi erano abituati a spettegolare, lei preferiva non giudicare nessuno. Era molto forte, restava ferma e manteneva la sua autonomia: questo li irritava ulteriormente».


(notizie prese da wikipedia e Vanity fair)

lunedì 2 maggio 2016

Come e dove amate leggere?

Buongiorno donne e uomini del web.
Ognuno di noi ha un suo modo di leggere ed anche un suo "posto" dove poterlo fare  in santa pace  e immergersi nella trama del racconto.
Ci sono persone che amano farlo comodamente sedute sul divano, altre sul letto prima di andare a dormire, altre ancora sedute in cucina o in sala.
Altri di voi ameranno leggere al parco, magari durante la pausa pranzo, altri ancora al mare, al lago e soltanto durante le ferie...
Insomma esistono molti modi e posti dove poter esplorare le righe del libro che abbiamo acquistato.
Io amo leggere sul divano, comodamente rannicchiata, con la mia tisana preferita e la compagnia delle mie due   cagnoline , ma leggo anche durante le attese, tipo sala d'attesa dei dottori! Sono riuscita a leggere prima di un esame all'università...dovevo rilassarmi e D. Maraini mi ha inconsapevolmente aiutata!!!

E voi dove e come amate leggere?

C'è un posto strano dove avete comunque letto un libro??
Si accettano commenti.










sabato 30 aprile 2016

La resistenza del maschio


            L'autrice del libro "La resistenza del Maschio" Elisabetta Bucciarelli divide la narrazione in due parti, nella prima ci sono l'Uomo, la Moglie e Effe, la cui vita viene raccontata per intero, mettendo in luce la resistenza del maschio ad affrontare la vita quotidiana e non solo. L'uomo protagonista del racconto non è in grado di accettare nella sua vita la presenza di un figlio, perché lui ha bisogno di ordine, misure, certezze ed un figlio nella sua misurata e controllata vita non può esistere, figlio desiderato invece dalla Moglie.
Nell'altra parte del racconto c'è uno studio medico dove tre donne Chiara, Silvia e Marta si incontrano è in una attesa snervante si raccontato e si confrontano con questa resistenza del maschio che hanno incontrato nei loro rispettivi uomini. Il tutto avviene nell'arco di un pomeriggio.
Questa discrasia tra i due tempi della narrazione mette ancora più in evidenza come l'Uomo, protagonista della storia, ovvero il maschio in generale non sa affrontare la vita, gli imprevisti, l'amore., se non trasformandoli in ossessione, o ritmati e misurati gesti
Da un lato abbiamo la passione, la vita, le parole delle donne, dall'altra la freddezza e i misurati calcoli del maschio.
La lettura di questo libro mi ha lasciato piacevolmente sorpresa, la scelta dell'autrice di non usare i nomi per i personaggi  per renderli più universali e per rimarcare, ancor di più, come l'uomo attuale non voglia assumere nessuna responsabilità, ma solo distanze.
La storia in sé è semplice, ma resa interessante dagli accorgimenti letterari che ha usato; questi tempi di lettura diversificati, uno stile linguistico impeccabile, che si adatta nei due diversi piani narrativi, freddo e distaccato o al limite ossessivo quello dell'Uomo, più veloce ed intenso il linguaggio delle donne.

"Quello che siamo più dei pezzi che abbiamo aggiunto da soli, come se fosse un film."
In queste righe vedo come un suggerimento dell'autrice, come se il suo libro, alla fine, fosse soltanto una messa in scena di un film, di un teatro. Mi sembra di percepire come un cercare di rievocare nel libro certe scene pirandelliane, come l'ossessione dell'uomo per Effe, ma l'effetto sortito non è certo lo stupore di fronte al dramma, che coinvolge tutti e sei personaggi in cerca d'autore. Qui i personaggi sono l'uomo e tre donne ma il gioco delle parti rimane privo di anima.
"No, non capisco, vedo solo quello che non c'è, quelli che non ci sono, inconsistenti, sfuggenti in trincea. Hanno bisogno di spazio, stanno prendendo nuove misure, poi ritornano."
La resistenza del maschio  è un libro che mette in discussione, fa riflettere, fa analizzare, è un libro che quando termini di leggero, rimane ancora dentro di te con mille domande. 
Un libro adatto per gli incontri di lettura perché genera discussione e scambi di opinione.
Un libro che non si dimentica.


giovedì 28 aprile 2016

Luciana Peverelli

Qualche giorno fa vi ho parlato di Liala, ma nel mondo della letteratura sua contemporanea, era presente anche Luciana Peverelli, anche lei molto bistrattata dal mondo letterario, ed era considerata una scrittrice di serie B, anche se meno rispetto alla collega Liala.
Luciana Peverelli era una scrittrice completa, una donna poliedrica che amava tutti i risvolti della fantasia, lei non si limitata a scrivere libri di storie d'amore appassionate, ma era anche sceneggiatrice, giornalista e traduttrice. Una letterata completa.
Le due regine del romanzo rosa o feuilleton sono completamente diverse, Liala chiusa nel suo mondo dorato ed edulcorato, Luciana Peverelli vive il suo mondo ne è partecipe come lo testimonia il suo attivismo politico che la porta ad essere antifascista prima e partigiana poi. Un unica cosa accomuna le due scrittrici: l'amore per i gatti.

L'autrice ha scritto circa 400 libri d'amore, ma anche qualche poliziesco, tra i vari titoli ricordiamo:

Cuore garibaldino, Moderna,Giovanotti e signorine, L'amante del sabato inglese, Dannata e felice, Violette nei capelli, I nostri folli amori; degli ultimi due libri indicati, sono state tratte le sceneggiature per due film sempre scritti dall'autrice: Signorinette e Violette nei capelli.



    Fu l'ideatrice del primo fotoromanzo, SOGNO, storia d'amore attraverso le immagini, questo genere fu unico, prodotto soltanto in Italia andò avanti per un paio di decenni. L'idea di sostituire i disegni con le immagini è stato un successo. Chi ha la mia età si ricorderà i fotoromanzi Sogno e Lancio con veri attori diventati famosi grazie a questo tipo di lettura, cito Franco Gasparri, e come Ornella Muti che insieme alla sorella erano le regine del fotoromanzo anche se la prima abbandonò il set fotografico per quello cinematografico.
    Fu anche traduttrice del libro La luna e' tramontata di John Steinbeck .


    Luciana Peverelli si pone quindi come una scrittrice a 360 gradi, non riesco proprio a comprendere il perché sia stata così poco considerata come autrice, vista la sua poliedricità. Una donna in grado di scrivere in così tanti ambiti, merita rispetto e ammirazione.


martedì 26 aprile 2016

Amarcord

Donne e uomini del web buongiorno
tutti freschi e riposati dal lungo week end o siete abbacchiati dalla grigliatona di ieri?
Io sono sulla seconda ipotesi.

Oggi ripubblico un mio racconto, una sorta di Amarcod della mia vita:


Primo maggio 1973


Ci sono giorni nella nostra vita a cui non dedichiamo la giusta attenzione. Pensiamo che ogni giorno possa essere uguale ad un altro e lo viviamo distrattamente, salvo poi, col passare degli anni, cercare di ricordarlo per attingervi più dettagli possibili. Piccoli frammenti nel puzzle della nostra vita. Cerchiamo parole o immagini, ormai sfocate, nella fragile memoria. Vorresti tornare indietro nel tempo ed assaporare, attimo dopo attimo, il tuo passato perchè il rimpianto ti assale stringendosi attorno alla gola, come il cappio di una corda attorno al collo dell’impiccato, impedendoti di respirare e vivere la tua vita reale.
Allora vorresti essere il regista del tuo film e manovrare la moviola della cinepresa della tua vita:
avanti,
indietro,
fermarla,
andare al rallentatore,
accelerare,
poi ancora avanti….


…. Mio padre ha sempre lavorato tanto, non ricordo un giorno in cui sia venuto a casa prima del solito per giocare con noi, mai. Faceva il falegname, non aveva orari, si recava nella sua bottega tutti i giorni, compresa la domenica, e le festività di Natale e Pasqua. Sempre. C’era, però, un giorno in cui si concedeva il lusso di stare in casa: il primo maggio, la festa dei lavoratori. Per noi ragazzi era una festa nel vero senso della parola, potevamo trascorrere un intera giornata con nostro padre, che gioia ! Cominciavano dal giorno prima ad essere agitati, non stavamo più dalla pelle. Sapevamo dove saremmo andati, ma ugualmente ci chiedevamo tutte le volte.
“Oh, Anna, secondo te, dove ci porta in gita il papà quest’anno”?
Mi chiedeva Vito il mio fratello maggiore.
“Vorrei tanto andare dalla zia Caterina, in campagna, pensi che ci poterà lì”?
“Non lo so, perché non vuoi andare al mare come gli altri anni, non ti piace il mare?”
“Boh, certo, però mi piacerebbe cambiare”.
Rispose Vito; mentre Giacomo, nostro fratello più piccolo stava zitto, ci guardava continuando a sguainare la spada in aria, immerso nel suo fantastico gioco di lotta contro i pirati.

Quel primo maggio mi alzai presto per aiutare mia madre ad allestire il pranzo, cucinare gli arancini, la frittata per farcire i panini e infine gli: “Spingi”, un dolce tipicamente natalizio, pratico da trasportare e da mangiare all’aperto.
Così verso le dieci era tutto pronto per andare a fare la scampagnata al mare, o pic nic, come si direbbe oggi. La spiaggia non era molto distante, forse cinquecento metri, ma con tutto quello che ci portavamo al seguito era necessario andarci in auto. Salimmo tutti sulla cinquecento, padre, madre, fratelli e nonna. Ognuno di noi teneva sul grembo qualcosa, chi il tegame con gli arancini, chi il telo da mettere come una tenda, chi i bastoni…
Come riuscivamo ad entrare in quella macchinina con tutto il bagaglio appresso è sempre stato un mistero, adesso sorrido, ma, allora, era un vero divertimento. Arrivati in spiaggia mio padre si affrettò a montare quattro bastoni sulla sabbia per legarvi i quattro angoli della tenda, coloratissima, cucita da mia madre, così potevamo ripararci dal sole. Mia madre dispose per terra la tovaglia ed i piatti per poi riunirci a mangiare. Sembravamo una vera squadra di beduini. A quei tempi era così, non si andava al ristorante, ci si accampava sulla spiaggia e si consumava il menù preparato a casa.

Mentre mia madre e mia nonna apparecchiavano, noi ragazzi ne approfittammo per giocare.
Mio fratello Vito, il più grande, si spogliò urlando a mia madre:
“Ma’ vado a raccogliere un po’ di ricci così facciamo colazione che ho fame”.
Senza nemmeno attendere la risposta si tuffò e dopo un po’ arrivò con i ricci, con atteggiamento enfatico, da vero pescatore, li consegnò a mia madre che seduta sullo sgabello tirò fuori dalla tasca del grembiule una forbice e cominciò a tagliare un piccolo tassello nel riccio, poi prese il limone e spruzzò qualche goccia all’interno :
“Così togliamo i microbi, si pulisce e lo puoi mangiare senza problemi”.
Ripeté.
Era la colazione più buona del mondo: ricci appena pescati e pane fresco. Mmm, sento ancora il sapore del mare sulle labbra. Io ero un po’ schizzinosa, non mangiavo i ricci tendoli in mano:
“E se poi mi pungo? No, mi fa male me lo metti nel piatto”?
Chiesi a mia madre che, con santa pazienza, mi accontentò, svuotando il contenuto del riccio in un piattino.
Dopo aver mangiato i ricci corremmo sulla spiaggia a giocare a pallone, e, anche se i miei fratelli non mi volevano perché ero una femmina, ero irremovibile, mi piazzavo nell’immaginaria porta e mi autoproclamavo portiere.

Intanto, lentamente, la spiaggia cominciò a popolarsi d’altre famiglie che, come noi, passavano la giornata allegramente al mare.

Finalmente arrivò il momento del pranzo. Mia madre ci chiamò a squarciagola.
Arrivavamo correndo facendo alzare la sabbia e mia nonna spazientita urlò che eravamo dei “picciriddi” dispettosi e senza creanza. Mia madre con aria bonaria rispose:
“Lasciali divertire, sono bambini devono muoversi”.

Sbuffando mia nonna ripeté la solita frase:
“Ai miei tempi non era così, i bambini portavano rispetto ai grandi”.
Riuniti tutti intorno a cerchio, per terra, si diede inizio al pranzo.
“Prima io”.
Insistette, fastidiosamente, Giacomo, il più piccolo, era il despota della famiglia, ma grazie al suo faccino simpatico e paffuto le vinceva sempre tutte.
“Veramente tocca prima alla nonna, lei è la più grande”,
Disse mia madre, ma lui prontamente ribatté:
“Io sono il più piccolo devo crescere, la nonna è già grossa abbastanza”
Tutti scoppiarono a ridere, tranne mia nonna che picchiò subito una sberla sulla testa del mio fratellino, gridandogli :
“ Brutto screanzato, come ti permetti”.
E noi in coro:
“Ai miei tempi non era così”,
e giù a ridere a crepapelle.
“Diventerete vecchi anche voi, poi vediamo se vi piacerà essere presi in giro”.

Finalmente dopo tutte queste scaramucce, allungai la mano per prendere il mio arancino di riso. Ricordo ancora oggi il sapore degli arancini modellati da mia madre, avevano tutti la stessa forma e dimensione, sembravano fatti con le formine, invece, erano le sue abili mani a conferire questa uguale uniformità, inoltre avevano una doratura perfetta, croccante fuori e con un cuore morbido di ragù con carne e piselli.

Così buoni non li ho più assaggiati.

Ho provato tante volte a ripetere la sua ricetta, ma il sapore non è uguale, forse perché ha perso il sapore della spensieratezza……

Dopo aver mangiato gli arancini, si passava ai panini con la frittata e per finire il dolce: gli “spingi”, ovvero, palline fatte con l’impasto di farina con il lievito, fritte nell’olio e passati nello zucchero aromatizzato con la cannella.
Che buoni!
Ne mangiavamo a sazietà, finché le nostre pance mettevano fuori la bandiera bianca e dichiaravano di non riuscire più ad ingoiare nulla.

È stato proprio al termine del dolce che mio padre ci ha zittiti e ha detto:
“Vi devo comunicare una bella notizia, il prossimo mese partiamo, ci trasferiamo al nord!”
“Davvero? Dove andiamo?
Chiese mio fratello con la bocca ancora aperta per lo stupore.
“Andiamo a Mantova”
“È tanto lontano, lontano?”
S’informò mio fratello Giacomo
“Si”.
Rispose mia madre con aria tranquilla e rassicurante.

Sapeva già tutto, pensai, e da molto tempo.
“ C'è il mare a Mantova”?
Chiesi timidamente.
“No, c’è il lago mi hanno detto”
Rispose mio padre
“Dopo mangiamo anche i ricci allora”?
“ Perché ce ne andiamo”
Si affrettò a domandare Giacomo
“Non ti piace più, papà, stare al nostro paese”?
“Io non voglio andarmene”
Aggiunse Vito tutto d’un fiato
“Sto bene qua ho tutti gli amici, che ci vado a fare al nord”

Le domande erano davvero incalzanti, e, mio padre non aveva il tempo di rispondere.
“Basta adesso”
Rispose a voce alta mio padre.
“ Vi siete dimenticati che comando io, e si fa quello che decido senza storie e pianti inutili”.


Segui un silenzio strano.


Non eravamo abituati al silenzio, la nostra era una famiglia allegra, dove si rideva e scherzava, sempre, ma non quel giorno.

Anche se eravamo piccoli capimmo che era una notizia importante che avrebbe apportato dei notevoli cambiamenti nella nostra vita, anche se ignoravamo quali.

Mio padre ci guardò con uno sguardo che sembrava dire: non mi chiedere altro, per me è un dolore grande quanto il vostro, le vostre domande mi fanno male. Pensate che io sia felice di andarmene? No, non lo sono, ma lo faccio per voi per sottrarvi a questa vita di stenti e rinunce. Sogno un futuro diverso, voglio darvelo o almeno spero.

Era il primo maggio del 1973.
Siamo partiti un mese dopo in treno.

Non ho più mangiato ricci.
E i miei arancini non hanno il sapore buono del mio paese.


Ferlisi Maria Lucia

Una scrittrice dimenticata: Elsa De Giorgi

  Una scrittrice dimenticata: Elsa De Giorgi Elsa Giorgi Alberti, in arte Elsa de’ Giorgi, nasce a Pesaro il 26 gennaio 1914, da una famigli...

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La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.