Una scrittrice dimenticata: Elsa De Giorgi
Elsa Giorgi Alberti, in arte Elsa de’ Giorgi, nasce a Pesaro il 26 gennaio 1914, da una famiglia aristocratica.
Il padre Cesio Giorgi Alberti è insegnante di lettere e storia al Magistero di Firenze. La vita di Elsa De Giorgi è segnata dalla malattia della madre che dopo anni di disagio mentale, finirà in una casa di cura. Una tragedia familiare che segnerà per sempre la vita dell'autrice. Dopo la maturità si iscrive alla facoltà di lettere, seguendo le orme del padre.
Ma il destino ha in serbo una traiettoria diversa per la sua vita. Un amico fotografo spedisce le sue foto a un concorso cinematografico, Elsa viene scelta e chiamata a Roma dal regista Mario Camerini che nel 1933 la scrittura per il primo film T'amerò sempre, e nonostante le contrarietà del padre alla sua carriera artistica, prosegue nella sua scelta con altri film.
Comprende che la recitazione è la sua vera vocazione, la sente molto vicina alla cultura che lei ama e col tempo preferirà recitare in teatro più che al cinema. In quel periodo il cinema era circondato da letterati e persone di cultura che hanno reso grande la cinematografia italiana. Elsa conosce poeti e scrittori come Alberto Moravia, Carlo Levi, Mario Soldati.
Conosce anche Anna Magnani e la loro amicizia resterà immutata, anche quando si trasferirà a Firenze, le dedica anche un romanzo straordinario: Ho visto partire il tuo treno.
Nel 1936 muore il padre improvvisamente, così la sorella minore rimane con lei a Roma e la madre viene spostata in una casa di cura sempre a Roma.
La carriera dell'attrice è all'apice del successo, gira vorticosamente numerosi film, ricevendo sempre consensi e plausi. Durante il periodo della guerra l'attrice si dedica maggiormente al teatro, riscuotendo sempre un enorme successo.
Dopo la liberazione ha modo di conoscere il nobile Sandrino Contini Bonacossi e l'amicizia tra i due si trasforma in amore, si sposano nel 1947, i testimoni della sposa sono: Maria Bellonci e Anna Banti.
La carriera cinematografica continua e viene diretta da celeberrimi registi come Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini.
Durante la vita matrimoniale rallenta la recitazione per dedicarsi alla scrittura, pubblica numerosi articoli e saggi, compone anche diversi poemi .
Nel 1955 la sua vita viene scossa da un evento tragico, la scomparsa misteriosa del marito, salvo poi scoprire che lo stesso era scappato all'estero, in quanto non aveva avuto la capacità di spiegarle la volontà di porre fine al loro matrimonio.
Sempre lo stesso anno pubblica il suo primo romanzo Gettoni e conosce Italo Calvino con il quale nascerà un bellissimo rapporto amoroso costellato da una lunga corrispondenza e dalla dedica di due romanzi dello scrittore a lei.
Nel 1957 interpreta Madame Roland dell'opera I Giacobini con la regia di Giorgio Strehler . Accanto alla recitazione non manca la scrittura a cui si dedica con sempre maggior impegno.
Una profonda amicizia la lega al controverso regista P.P.Pasolini e lui la vuole in quella che sarà l'opera più contrastata del regista: Salò e le 120 giornate di Sodoma, film in cui lei è La dama crudele, voce narrante.
Pasolini gira il suo ultimo e controverso film “Salò e le 120 giornate di Sodoma”, che esce nel novembre del 1975. L’amico regista chiama Elsa a interpretare la voce narrante: “La dama crudele”.
In suo ricordo scriverà una raccolta di poesia “Dicevo di te, Pier Paolo”,
«Da quel momento, Calvino prese a starmi vicino con lettere che mi raggiungevano quotidianamente e sfidavano il riserbo e la solitudine entro cui, avvocati a parte, vivevo quel crudele momento. L’intreccio epistolare si snodava in misteriosa armonia che riusciva a entrambi stimolante. Fu il periodo più fecondo del lavoro di Calvino, dalle Fiabe, nella cui prefazione, in chiave fabulistica descrisse la storia straordinaria di sparizioni e metamorfosi che io stessa vivevo e che mi dedicò chiamandomi Raggio di Sole, al Barone rampante, dedicatomi col nome di Paloma, ai Racconti e al Sogno di un poeta, fino al Cavaliere inesistente, che in sostanza descriveva il mio amore ostinato per un cavaliere che non c’è, eppure è più presente della concretezza della sua armatura».
Nel 1992 Elsa de’ Giorgi pubblica il suo capolavoro, “Ho visto partire il tuo treno”, dove parla del suo amore con Italo Calvio e della profonda amicizia con Anna Magnani. Elsa De Giorgi muore il 12 settembre 1997 a Roma.
OPERE
- I coetanei, con una lettera di Gaetano Salvemini, Torino, Einaudi, 1955 (Premio speciale per un trattato sull'armistizio dell'8 settembre 1943 ex aequo, nell'ambito del Premio Viareggio)[4]
- Nuova ed. con prefazione di Giuliano Manacorda, Milano, Leonardo, 1992
- L'innocenza, Venezia, Sodalizio del libro, 1960 ("La sfera" 7)
- Trad. francese: L'Innocence, roman traduit de l'italien par Marcelle Bourrette-Serre, Paris, Albin Michel (Lagny-sur-Marne, impr. Grevin et fils), 1963
- La mia eternità, con una premessa di Pier Paolo Pasolini e tre disegni originali di Renato Guttuso, Caltanissetta-Roma, S. Sciascia, 1962 ("Un coup de des" 2)
- Un coraggio splendente: romanzo, Milano, Sugar, 1964
- Il sole e il vampiro, Edizioni di Opera aperta (Città di Castello, Istituto poligrafico umbro), 1969 ("I testi" 1)
- Storia di una donna bella, Roma, La nuova sinistra - Edizioni Samonà e Savelli, 1970 ("Narrativa" 1)
- Dicevo di te, Pier Paolo, con una testimonianza poetica di Rafael Alberti, introduzione di Giuliano Manacorda, Roma, Carte segrete, 1977 ("Carte segrete di poesia" 3)
- Poesia stuprata dalla violenza, Roma, Carte segrete, 1978 ("Carte segrete di poesia" 6)
- L'eredità Contini Bonacossi: l'ambiguo rigore del vero, Milano, Mondadori, 1988
- Ho visto partire il tuo treno, Milano, Leonardo, 1992
- Una storia scabrosa, Milano, Baldini & Castoldi, 1997
- Corpus mysticum: poesie, disegni di Dimitrije Popovic, a cura di Carmine Siniscalco, Roma, Segni e (di), [senza data]
Filmografia
- Ninì Falpalà, regia di Amleto Palermi (1933)
- L'impiegata di papà, regia di Alessandro Blasetti (1933)
- T'amerò sempre, regia di Mario Camerini (1933)
- Teresa Confalonieri, regia di Guido Brignone (1934)
- La signora Paradiso, regia di Enrico Guazzoni (1934)
L'eredità dello zio buonanima, regia di Amleto Palermi (1934)- Porto, regia di Amleto Palermi (1935)
- Ma non è una cosa seria, regia di Mario Camerini (1936)
- La mazurka di papà, regia di Oreste Biancoli (1938)
- La sposa dei Re, regia di Duilio Coletti (1938)
- La voce senza volto, regia di Gennaro Righelli (1939)
- Montevergine, regia di Carlo Campogalliani (1939)
- Due milioni per un sorriso, regia di Carlo Borghesio e Mario Soldati (1939)
- Il fornaretto di Venezia, regia di Duilio Coletti (1939)
- Capitan Fracassa, regia di Duilio Coletti (1940)
- La maschera di Cesare Borgia, regia di Duilio Coletti (1941)
- Tentazione, regia di Hans Hinrich e Aldo Frosi (1942)
- Fra Diavolo, regia di Luigi Zampa (1942)
- Sant'Elena, piccola isola, regia di Umberto Scarpelli e Renato Simoni (1943)
- La locandiera, regia di Luigi Chiarini (1944)
- Il tiranno di Padova, regia di Max Neufeld (1946)
- Manù il contrabbandiere, regia di Lucio De Caro (1947)
- La ricotta, episodio di Ro.Go.Pa.G., regia di Pier Paolo Pasolini (1963)
- Sangue più fango uguale logos passione, regia di Elsa De Giorgi (1974)
- Salò o le 120 giornate di Sodoma, regia di Pier Paolo Pasolini (1975)
- Poussière de diamant, regia di Fahdel Jaibi e Mahmoud Ben Mahmoud (1992)
- Assolto per aver commesso il fatto, regia di Alberto Sordi (1992)
Grazie a
- WIKIPEDIA
E GRAZIE DI CUORE all'esaustivo articolo pubblicato da:
- Stefano Chemelli, Giusy Radicchio, Vita breve di Elsa De’ Giorgi, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 41, no. 1, gennaio/giugno 2016
- Stefano Chemelli, Giusy Radicchio, Vita breve di Elsa De’ Giorgi, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 41, no. 1, gennaio/giugno 2016
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