sabato 30 aprile 2016

La resistenza del maschio


            L'autrice del libro "La resistenza del Maschio" Elisabetta Bucciarelli divide la narrazione in due parti, nella prima ci sono l'Uomo, la Moglie e Effe, la cui vita viene raccontata per intero, mettendo in luce la resistenza del maschio ad affrontare la vita quotidiana e non solo. L'uomo protagonista del racconto non è in grado di accettare nella sua vita la presenza di un figlio, perché lui ha bisogno di ordine, misure, certezze ed un figlio nella sua misurata e controllata vita non può esistere, figlio desiderato invece dalla Moglie.
Nell'altra parte del racconto c'è uno studio medico dove tre donne Chiara, Silvia e Marta si incontrano è in una attesa snervante si raccontato e si confrontano con questa resistenza del maschio che hanno incontrato nei loro rispettivi uomini. Il tutto avviene nell'arco di un pomeriggio.
Questa discrasia tra i due tempi della narrazione mette ancora più in evidenza come l'Uomo, protagonista della storia, ovvero il maschio in generale non sa affrontare la vita, gli imprevisti, l'amore., se non trasformandoli in ossessione, o ritmati e misurati gesti
Da un lato abbiamo la passione, la vita, le parole delle donne, dall'altra la freddezza e i misurati calcoli del maschio.
La lettura di questo libro mi ha lasciato piacevolmente sorpresa, la scelta dell'autrice di non usare i nomi per i personaggi  per renderli più universali e per rimarcare, ancor di più, come l'uomo attuale non voglia assumere nessuna responsabilità, ma solo distanze.
La storia in sé è semplice, ma resa interessante dagli accorgimenti letterari che ha usato; questi tempi di lettura diversificati, uno stile linguistico impeccabile, che si adatta nei due diversi piani narrativi, freddo e distaccato o al limite ossessivo quello dell'Uomo, più veloce ed intenso il linguaggio delle donne.

"Quello che siamo più dei pezzi che abbiamo aggiunto da soli, come se fosse un film."
In queste righe vedo come un suggerimento dell'autrice, come se il suo libro, alla fine, fosse soltanto una messa in scena di un film, di un teatro. Mi sembra di percepire come un cercare di rievocare nel libro certe scene pirandelliane, come l'ossessione dell'uomo per Effe, ma l'effetto sortito non è certo lo stupore di fronte al dramma, che coinvolge tutti e sei personaggi in cerca d'autore. Qui i personaggi sono l'uomo e tre donne ma il gioco delle parti rimane privo di anima.
"No, non capisco, vedo solo quello che non c'è, quelli che non ci sono, inconsistenti, sfuggenti in trincea. Hanno bisogno di spazio, stanno prendendo nuove misure, poi ritornano."
La resistenza del maschio  è un libro che mette in discussione, fa riflettere, fa analizzare, è un libro che quando termini di leggero, rimane ancora dentro di te con mille domande. 
Un libro adatto per gli incontri di lettura perché genera discussione e scambi di opinione.
Un libro che non si dimentica.


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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.