la
mia capacità di recensire non è pari alla mia velocità di leggere.
Ho un bel pò di libri da recensire, ma zero voglia di farlo, ma
visto che il mio non è un obbligo, ma un piacere ne approfitto alla
grande. Oggi comunque volevo postare qualcosa, ma zero idee,
quantomeno veloci, ho dato allora un'occhiata al sito Accadde oggi,
fonte d'ispirazione in molti casi ed ho subito trovato una notizia
che mi ha colpito parecchio, non ha nulla a che vedere con i libri,
ma ha suscitato la mia curiosità.
Il
12 maggio del 1978 negli Stati Uniti si sanciva che agli uragani non
potevano essere attribuiti solo nomi femminili.
Così
sono andata a cercare qualche notizia in più e ho trovato delle
spiegazioni sul sito:
http://www.meteoweb.eu/2012/03/i-nomi-degli-uragani-storia-classificazione-e-prossime-denominazioni/125338/.
"Infatti
si legge che per centinaia d'anni agli uragani atlantici
sono
stati attribuiti dei nomi. Inizialmente nelle isole
dei Caraibi,
si usava denominare la tempesta con il nome del santo
del giorno,
preso dal calendario liturgico cattolico romano. Quando due uragani
colpivano nella stessa data ma in anni differenti, si usava
aggiungere un numero ordinale, quale primo, secondo, terzo, ecc.
Quindi, l’uragano San Felipe, diveniva San felipe Primo,
secondo, ecc.
Questi
nomi però erano molto difficili da ricordare, da comunicare ed era
un metodo soggetto ad errori. Durante la seconda Guerra Mondiale i
meteorologi militari che lavoravano nel Pacifico, cominciarono ad
utilizzare nomi
di donne per
le tempeste.
Questo
metodo di denominazione ha reso la comunicazione così facile che nel
1953 è stato adottato dal Centro nazionale uragani per l’uso sulle
tempeste originate nell’Oceano Atlantico.
Con
questo metodo i nomi degli uragani sono rientrati nel linguaggio più
comune e la consapevolezza pubblica degli stessi è aumentata
drasticamente.
Soltanto
dal 1978 i meteorologi hanno cominciato ad assegnare agli uragani del
Pacifico Nord-Orientale nomi maschili, metodologia utilizzata
dall’anno successivo anche per quelle dell’Oceano Atlantico.
Ogni
anno veniva stilato un elenco di 21 nomi, partendo da una diversa
lettera dell’alfabeto e disposti in ordine (non venivano utilizzati
nomi che iniziavano con le lettere Q, U, X, Y e Z). Alla prima
tempesta tropicale dell’anno veniva dato un nome che cominciasse
con la lettera A, il secondo con la B, e così via seguendo l’elenco
alfabetico. Durante gli anni pari, i nomi degli uomini furono
attribuiti alle tempeste dispari e durante gli anni dispari,
viceversa, i nomi delle donne furono attribuiti alle tempeste
dispari.
Quando un uragano causa morti e distruzione, quel nome viene
accantonato per sensibilità nei confronti della gente che ha subìto
perdite importanti, in modo che quell’evento così drammatico resti
un evento del passato., Katrina,
l'uragano che ha causato tanti morti in Philadelfia è stato ritirato
dalla lista dei nomi. "
Erano
gli anni forti del femminismo, e le associazione femministe e
femminili si sono battute, per togliere l'esclusività del nome di
donna ad un evento disastroso.
Vi
può apparire come una battaglia inutile e pretestuosa, ma non lo è
stata. Riflettete, associare un nome femminile ad un evento che
provoca eventi anche funesti, assume un significato ben più grande,
e come se alla parola donna si associasse il termine disastro. L'uso
delle parole è importante, esse hanno una connotazione ben precisa,
la parola lancia un messaggio, in questo caso la parola donna
assumeva il il significato intrinseco di danno.
Senza
inoltrarmi ulteriormente nelle questioni legate al femminismo, credo
sia stata una scelta corretta, poi se vogliamo essere pignole URAGANO
è un termine maschile!
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