giovedì 12 maggio 2016

Accadde il 12 maggio 1978

Buongiorno uomini e donne del web
la mia capacità di recensire non è pari alla mia velocità di leggere. Ho un bel pò di libri da recensire, ma zero voglia di farlo, ma visto che il mio non è un obbligo, ma un piacere ne approfitto alla grande. Oggi comunque volevo postare qualcosa, ma zero idee, quantomeno veloci, ho dato allora un'occhiata al sito Accadde oggi, fonte d'ispirazione in molti casi ed ho subito trovato una notizia che mi ha colpito parecchio, non ha nulla a che vedere con i libri, ma ha suscitato la mia curiosità.
Il 12 maggio del 1978 negli Stati Uniti si sanciva che agli uragani non potevano essere attribuiti solo nomi femminili.
Così sono andata a cercare qualche notizia in più e ho trovato delle spiegazioni sul sito: http://www.meteoweb.eu/2012/03/i-nomi-degli-uragani-storia-classificazione-e-prossime-denominazioni/125338/.

"Infatti si legge che per centinaia d'anni agli uragani atlantici sono stati attribuiti dei nomi. Inizialmente nelle isole dei Caraibi, si usava denominare la tempesta con il nome del santo del giorno, preso dal calendario liturgico cattolico romano. Quando due uragani colpivano nella stessa data ma in anni differenti, si usava aggiungere un numero ordinale, quale primo, secondo, terzo, ecc. Quindi, l’uragano San Felipe, diveniva San felipe Primo, secondo, ecc.
Questi nomi però erano molto difficili da ricordare, da comunicare ed era un metodo soggetto ad errori. Durante la seconda Guerra Mondiale i meteorologi militari che lavoravano nel Pacifico, cominciarono ad utilizzare nomi di donne per le tempeste. Questo metodo di denominazione ha reso la comunicazione così facile che nel 1953 è stato adottato dal Centro nazionale uragani per l’uso sulle tempeste originate nell’Oceano Atlantico.
Con questo metodo i nomi degli uragani sono rientrati nel linguaggio più comune e la consapevolezza pubblica  degli stessi è aumentata drasticamente.
 Soltanto dal 1978 i meteorologi hanno cominciato ad assegnare agli uragani del Pacifico Nord-Orientale nomi maschili, metodologia utilizzata dall’anno successivo anche per quelle dell’Oceano Atlantico.
Ogni anno veniva stilato un elenco di 21 nomi, partendo da una diversa lettera dell’alfabeto e disposti in ordine (non venivano utilizzati nomi che iniziavano con le lettere Q, U, X, Y e Z). Alla prima tempesta tropicale dell’anno veniva dato un nome che cominciasse con la lettera A, il secondo con la B, e così via seguendo l’elenco alfabetico. Durante gli anni pari, i nomi degli uomini furono attribuiti alle tempeste dispari e durante gli anni dispari, viceversa, i nomi delle donne furono attribuiti alle tempeste dispari. Quando un uragano causa morti e distruzione, quel nome viene accantonato per sensibilità nei confronti della gente che ha subìto perdite importanti, in modo che quell’evento così drammatico resti un evento del passato., Katrina, l'uragano che ha causato tanti morti in Philadelfia è stato ritirato dalla lista dei nomi. "

Erano gli anni forti del femminismo, e le associazione femministe e femminili si sono battute, per togliere l'esclusività del nome di donna ad un evento disastroso.
Vi può apparire come una battaglia inutile e pretestuosa, ma non lo è stata. Riflettete, associare un nome femminile ad un evento che provoca eventi anche funesti, assume un significato ben più grande, e come se alla parola donna si associasse il termine disastro. L'uso delle parole è importante, esse hanno una connotazione ben precisa, la parola lancia un messaggio, in questo caso la parola donna assumeva il il significato intrinseco di danno.

Senza inoltrarmi ulteriormente nelle questioni legate al femminismo, credo sia stata una scelta corretta, poi se vogliamo essere pignole URAGANO è un termine maschile!

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.