martedì 27 giugno 2023


 Ci risentiamo dopo il 10 luglio😍😍😍

lunedì 19 giugno 2023

Premio Letterario Nazionale “Roncio D’Oro” – Città di Ronciglione XXX Edizione 2023


Premio Letterario Nazionale “Roncio D’Oro” – Città di Ronciglione

XXX Edizione 2023

Il Centro Ricerche e Studi di Ronciglione ed il Comune di Ronciglione indicono la 30a (trentesima) edizione del Premio, articolato nelle seguenti sezioni:

Sezione A      – Poesia o racconti in dialetto ronciglionese;

Sezione Bp    – Poesia in lingua italiana;

Sezione Bn    – Narrativa in lingua italiana.

Sezione C      – Riservata agli studenti della scuola primaria, media e superiore suddivisa in tre

sottosezioni:

– Sezione C/1 – riservata agli alunni delle elementari e medie inferiori per opere

in italiano;

– Sezione C/2 – riservata agli alunni delle medie superiori per opere in italiano;

– Sezione C/3 – riservata agli studenti per opere in dialetto ronciglionese.

R E G O L A M E N T O

1) Tutte le opere devono essere scritte con sistemi di videoscrittura o scritte a mano in bella grafia e comunque facilmente leggibili.

2) Possono partecipare al Premio tutti gli autori, ronciglionesi e non. I minorenni devono essere autorizzati da chi esercita la patria potestà (Allegato 1). Possono essere inviate al massimo due composizioni, due poesie o due racconti in lingua, oppure una poesia e un racconto in lingua, oppure un’opera in lingua e una in dialetto o infine due opere in dialetto. Ciascuna opera deve essere in tre copie (anche in fotocopia), di cui solo una firmata in calce con nome, cognome, età (solo per i concorrenti studenti), telefono e indirizzo dell’Autore, compreso, se possibile l’indirizzo e-mail, precisando, infine, a quale sezione del concorso si intende partecipare. Detta sezione andrà ripetuta chiaramente in alto a destra nelle tre copie dell’opera (es.: Sez. C/1)La copia firmata, indicante i sopraindicati dati personali deve essere tassativamente chiusa in busta sigillata, sulla quale non va posto alcun segno. Tale busta va inserita insieme alle due copie non firmate, dentro una busta grande, che non deve recare (anch’essa) alcuna indicazione o segno di riconoscimento dell’Autore. La stessa deve solo recare la scritta: “Premio Letterario Roncio D’Oro”, con gli indirizzi di cui al prossimo punto tre.

3) Tutte le opere dovranno pervenire entro giovedì 31 AGOSTO 2023 spedite a mezzo posta ordinaria, indirizzate a:

Centro Ricerche e Studi – Roncio D’Oro, presso Biblioteca Comunale – Corso Umberto I, 26 – 01037 Ronciglione (VT).

4) Le opere difformi da quanto su descritto o pervenute dopo la scadenza di cui sopra, non saranno ammesse; fa fede il timbro postale.

5) Una giuria qualificata esaminerà i lavori, dichiarerà i vincitori di ogni sezione e segnalerà le opere degne di menzione speciale. Il suo giudizio è insindacabile ed inappellabile.

6) Gli elaborati pervenuti non saranno restituiti e rimarranno agli atti del CRS.

I partecipanti assumono la propria responsabilità verso terzi dichiarando che gli scritti concorrenti sono di loro proprietà, mai diffusi e utilizzati, non plagianti, inediti e mai premiati. In caso di inadempienza l’opera sarà eliminata.

7) Le opere di poesia non devono superare i 100 versi. Le opere di narrativa non devono superare le 15.000 battute.

8) Ai primi tre classificati per ciascuna categoria, verrà assegnato nell’ordine:

1° premio, Roncio d’Oro;

2° premio, Roncio d’Argento;

3° premio, Menzione Speciale.

I premi non ritirati dai vincitori non verranno spediti (eccetto gli Attestati) ma rimarranno a disposizione degli interessati presso la Sede del Centro Ricerche e Studi di Ronciglione.

A tutti i concorrenti verranno inviati per posta gli Attestati di Partecipazione.

9) Ad ogni concorrente, ad esclusione dei ragazzi-studenti della Sez. C, viene chiesto un contributo di Euro 15,00 (Quindici/00) a prescindere dal numero di opere presentate, a parziale rimborso-spese per l’organizzazione. Tale contributo si può versare in due modi:

a)    su c/c della Banca Lazio Nord filiale di Ronciglione, intestato al Centro Ricerche e Studi di Ronciglione, IBAN: IT70 H089 3173 2400 4000 0314 112 la cui ricevuta va inclusa nella busta bianca sigillata (che contiene i dati e la firma dell’autore).

b)    inclusione delle banconote direttamente in detta busta.

10) La Cerimonia di Premiazione si svolgerà Sabato 7 Ottobre 2023 alle ore 16,30 in Ronciglione (VT), presso il Teatro Comunale “Ettore Petrolini”, via Sutri n. 1.

Le opere vincitrici ed eventualmente quelle scelte dal comitato organizzatore, saranno interpretate da attori professionisti o amatoriali, oppure dagli autori stessi, ove questi lo vogliano.

11) Con l’invio delle opere, palesandosi la partecipazione al Concorso, si dà atto della presa visione del presente regolamento che viene accettato integralmente senza riserve.

12) Per ogni controversia è competente il Foro di Viterbo.

Per informazioni: Presidente del CRS Lucia Maria Girelli – cell. 339 604 4524

oppure segretario del CRS: Lanfranco Guarino – cell. 338 293 5261

Sito web: www.ronciglione-crs.it  Mail: segreteria@ronciglione-crs.it

Pec: postmaster@pec.ronciglione-crs.it

facebook: https://www.facebook.com/groups/102147686498366/

martedì 13 giugno 2023

Sorella del mio cuore di Chitra Banerjee Divakaruni


Sorella del mio cuore 

di  

Chitra Banerjee Divakaruni

Scheda

Autore: Chitra Banerjee Divakaruni

Titolo: Sorella del mio cuore

Casa Editrice: Einaudi

Pagine: 378

Trama

Calcutta, anni Ottanta. Anju e Sudha secondo le leggi del sangue non sono neanche cugine di primo grado. Ma perfino le crepe dei muri sanno che, più e meglio di due gemelle, intendono il mutamento degli umori, l'altalena dei cicli, la giostra degli sguardi. A cercare di dividerle, ostacoli di ogni genere: ombre di antiche maledizioni, suocere come streghe cattive, imperscrutabili capricci del destino e persino due continenti distanti e diversissimi. Lungo il dispiegarsi delle pagine sono proprio le voci di Anju e Sudha a tracciare in controluce la complicata sequenza di passi di danza che accomuna le loro vite e a far emergere un sentimento più forte di ogni regola e di ogni cosa.

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Anju e Sudha sono cugine ma sono nate lo stesso anno, lo stesso giorno e la stessa ora, sono come sorelle, forse anche di più, un legame fortissimo le lega,  le vediamo crescere, diventare adulte, i primi amore e palpiti di cuore, le tradizioni che prevalgono e aspirano i loro sogni in un vortice impossibile da controllare. Nella loro crescita ammiriamo i sapori e i profumi di questa India che affascina sempre e avvolge le due protagoniste del romanzo in un'aurea quasi magica dai colori splendenti.

 Non è facile vivere in questo paese dove le tradizioni hanno radici fortissime e difficili da estirpare  e le donne ne sono le prime vittime con i matrimoni combinati, per loro l'amore resta una parola vuota e senza più senso. 

Ma c'è un amore che prevarica tutto, che non conosce confini, limiti o ostacoli, ed è l'amore tra le due sorelle, la forte amicizia riesce a nascondere le lacrime e le disillusioni delle due ragazze, che si stringono in un legame ancora più forte cercando salvezza l'una nell'anima dell'altra. 

Si confortano, si confidano si aiutano perché la vera amicizia è questa. 

La scrittrice riesce con delicatezza a narrare le loro vite senza cadere nel drammatico ma rendendo la storia delle "due sorelle" vera e estremamente  moderna. 

Le tradizioni si scontrano con i sogni delicati e ingenui delle ragazze che credono nei sentimenti puri, ma la vita a Calcutta deve rispettare le leggi non scritte degli amori combinati, della dote, di ciò che una donna sposata deve affrontare quando lascia la propria famiglia.

 Una storia commovente che mette in luce la forza delle donne e questo legame da speranza a tutte le donne che pensano di non farcela, di non avere la capacità di trovare le forze dentro di sé. 

La sorellanza in questo legame di Anju e Sudha nasce dal cordone ombelicale delle due neonate, quando l'una ha dato vita all'altra come un soffio divino di vita, il loro legame è come una catena saldamente chiusa e ne mostra la forza che ogni donna può usare se  dall'altra parte trova la mano di una sorella amica... allora riuscirà a uscire da qualsiasi tunnel o impedimento che troverà nel suo percorso di vita.

Un romanzo che trasmette speranza e forza, consiglio a tutti coloro che inizieranno la lettura di questo romanzo di non fermarsi dopo le prime pagine, l'inizio è lento ma poi vi perderete nella vita e nei colori di questa bellissima storia.

Valutazione: 💛💛💛💛💛



martedì 6 giugno 2023

Ammazzati amore mio di di Ariana Harwicz

Ammazzati amore mio 

di 

 Ariana Harwicz

impressioni di Maria Lucia Ferlisi


La protagonista non ha un nome, vive con la suocera da poco vedova, il marito è il suo bambino appena nato di sei mesi. Tutto procede normalmente per chi vive al di fuori, una famiglia normale, con i ritmi che impone la società, casa, lavoro, sostegno alla suocera che sta affrontando la vedovanza e la crescita del figlio che deve essere amorevole di assoluta dedizione e amore per il neonato.

Ma la vita è diversa, quello che si svolge all'interno non appare agli altri come è realmente. Crescere un figlio è una dura impresa, nessuno ci insegna a crescere un neonato e ci si ritrova spaesati, con l'ansia di non saperlo crescere nel modo giusto. Ma qual è il modo corretto di allevare un figlio? Dove sono i manuali? Poi prevedono tutti i casi? Intanto lui piange, e tu non comprendi, avrà fame? avrà sete? mal di pancia? voglia di coccole? Quale sarà la sua richiesta, non la sai, devi comprenderla al momento ma intanto lui strilla, piange, urla come una sirena. Ti aggredisce la voglia di tappargli quella bocca... Non puoi farlo, lo sai bene, ma è un tarlo della mente che a volte non vuole andarsene e rimane li per angosciarti maggiormente. 

Tutte hanno fatto un figlio prima di te, cosa c'è di difficile? I giovani d'oggi non sanno affrontare le difficoltà, basta dargli il biberon e cullarlo ...

Realtà e sogni si confondono e rendono ancora più difficile in questo arduo compito della maternità, tutti pensano al neonato, tu chi sei adesso, non riesci più a comprenderlo, il tuo corpo è trasformato, le tue priorità non esistono più, non puoi fare altro che badare a quel moccioso che ha sconvolto la tua vita, rendendola solo moccio, rigurgiti, biberon e cacca. Questa è la maternità? la protagonista non la vuole, non l'accetta, fare un figlio non può essere l'annullamento totale della propria esistenza.

 Sei una strega, un mostro, una madre negata? 

Lui piange e strilla e tu urli il tuo dolore. 

Tutti voglio aiutarti ma nessuno ascolta la tua voce dolorante e angosciata.

L'autrice con questo romanzo crudo e fuori dal coro ci mette di fronte all'idea di una maternità sofferente, in un mondo che ricerca la perfezione, in cui tutte sono felice di allevare un paffutello neonato. Lei no, lei sta male, soffre, non sa come accettare il cambiamento della sua identità. La maternità è anche questo: sofferenza, angoscia, paura di non farcela.

Lo stile narrativo esprime il tormento esistenziale  della donna con frasi  sconnesse, con i salti di tempi e di luoghi e lascia il lettore smarrito come lei , la protagonista smarrita di questo romanzo coraggioso.

💛💛💛💛

Scheda libro

Autore: Ariana Arwicz

Titolo: ammazzati amore mio

Casa Editrice: Ponte alle Grazie

Pagine: 168

Trama

In un angolo remoto della campagna francese una donna vive col marito, il figlio di sei mesi e la suocera da poco vedova: una vita coniugale e domestica apparentemente senza drammi; una vita normale. Ma niente inganna come la normalità. In un monologo denso e compatto, la protagonista senza nome racconta un anno e mezzo di lotta contro il demone delle costrizioni psicologiche e sociali, demolendole una ad una: maternità, amore, matrimonio, famiglia, tutti i gioghi cui una donna deve piegarsi per essere accettata. Poco importa se i vicini la chiamano strega, se il marito e la suocera si ostinano a fornirle tutto l'aiuto di cui credono abbia bisogno. La sua pazzia crescente è un eccesso di lucidità, un grido di dolore contro una vita che si ripete per schemi, un tentativo di superare il desiderio e la sopraffazione per ritrovare infine sé stessa. Il flusso di pensiero della protagonista avvolge il lettore, trascinandolo in un universo parallelo di violenze immaginarie e reali, in boschi dove una natura inquietante diventa il riflesso di un io dilaniato. Una tensione continua percorre questo libro: impossibile staccarsi dall'incantesimo di una scrittura sempre vibrante, che riesce come poche a dar conto della sofferenza e dell'alienazione.

lunedì 29 maggio 2023

Il volo del Cormorano di Pier Bruno Cosso

 

Il volo del Cormorano

di

Pier Bruno Cosso
Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Il verde turchese del mare della spiaggia Ezzi Mannu, nella splendida Sardegna, è un luogo magico, la limpidezza dell'acqua salata lenisce la tristezza e il dissapore per la fine di un amore e ne attenua le ferite,  ti indica nuove vie dove tutto può accadere, come nelle fiabe e i sogni si trasformano in realtà. 

Il mare  fa annegare l'amarezza di un amore finito, come quello con Cinzia, che lo lascia per non fargli più male, parole ipocrite che rimbombano nella testa di Stefano. Ma la trasparenza cristallina del mare è  presagio di nuova vita, ecco... arriva un cormorano, lo sfiora e gli mostra che all'orizzonte del mare ci sono altri mondi e si può rinascere, sempre.

Stefano comprende che deve cambiare vita, allontanarsi per ritrovare se stesso, ed ecco che senza pensarci segue l'istinto di librarsi come il volo del cormorano, deve volare via, lasciare il lavoro banale e noioso della banca e cercare una vita nuova, poi se sul tuo conto ti ritrovi la cifra pazzesca di diciotto milioni di euro comprendi che il cielo ti ha inviato un messaggio chiaro. Da dove sono arrivati quei soldi, che importa saperlo, questa volta non farà il diligente cittadino che va in questura a denunciare questo enorme introito, assolutamente no, quei soldi gli appartengono, sono arrivati da un volo planare e lui si divertirà a fare il milionario. 

Prima cosa da fare: prendere una lunga aspettativa. 

Seconda cosa: andarsene,  dove? a Bergamo e poi sarà il fato a indicargli la via.

Se poi in aeroporto incontri una bionda, stangona danese....il percorso è stabilito e ha decisamente preso una piega da favola. Non è un sogno, è tutto reale e la biondona lo abborda. Da non crederci, lui che ha già qualche filo grigio tra i capelli e una squallida storia di tradimento con il suo direttore per giunta.

 Soldi donne e amore in una sola giornata, un film? No è la seconda chance che ti viene concessa, quella che tante volte ciascuno di noi sogna. Stefano non sta sognando.

Come inebriato segue la scia del fascino di  Karen. La segue nella sua città: Copenaghen, per lui qualsiasi città va bene, basta allontanarsi da quella quotidianità monotona e intristita dalla fine della sua relazione.

Stefano sognava una vita diversa da milionario, ma tranquilla, invece si ritrova nel vortice di una storia tra lo spy story, mafia russa e il poliziesco con inseguimenti, travestimenti, nascondigli, spari, polizia...troppo, decisamente, ma il fascino ambiguo di Karen lo avvolge come una spirale tra sesso e amore, certo devi guardarti le spalle, continuamente, ma il suo respiro le sue labbra, meritano di rischiare la vita e affrontare il suo inseguitore : Luca Lo Squalo.

Stefano è nel mezzo di una maxi operazione finanziaria sommersa, di antiriciclaggio e deve combattere per Karen e per la sua stessa vita. 

Tutto gli appare surreale, pazzesco, ma non è un sogno: è la realtà.

Poi la direzione nuova di Stefano subisce un'altra deviazione e incontra una dolce e affascinante cantante: Isola. Ma è solo una cantante o una poliziotta in incognita?

Ancora una volta Stefano si ritrova catapultato in una nuova avventura che sa di mare e del verde turchese della sua spiaggia ma anche di progetti e idee. cosa succederà ancora e chi è Isola, questa donna dal nome insolito e ancora premonitore di nuovi cammini...

A voi lettori il compito di leggere questo accattivante romanzo.

La penna di Pier Bruno Cosso scorre brillantemente in questo nuovo e movimentato romanzo, il ritmo è vertiginoso, le azioni si susseguono tenendo alta la curiosità del lettore, lo stile fluido e frizzante danno una nota in più a questa avvincente e affascinate storia dal profumo di mare e da voli forieri.

Buona lettura

Estratto: 

So che si chiama Karen ed è danese perché lo diceva al poliziotto che la controllava ai cancelli di sicurezza. Ha un qualcosa di angelico e un qualcosa di sfrontato nel suo viso squadrato, incorniciato da un caschetto di capelli biondo naturale. Poco più alta di me e un sorriso affilato come un fioretto; e poi quegli occhi chiari, azzurro profondo, con dentro lampi di tempesta. Noto tutto questo, e anche di più, mentre la fisso forse troppo, e ricambia dandomi anche un sorriso di resto. Forse ho fatto colpo: lo so che i miei capelli tendenti al grigio molto precocemente mi fanno apparire affidabile, e nascondono i miei demoni. L’aeroporto di Alghero stasera è piuttosto affollato, e dopo i controlli di polizia la perdo di vista nel fiume di passeggeri che si accalca per l’imbarco. Ma subito il suo casco biondo spunta sopra le altre teste. Non so cosa di lei mi affascini profondamente, forse solo il mio sentirmi libero, e, dopo stamattina, sentirmi libero per scampato pericolo. Il mio cuore è ancora più ferito, ma è come se respirasse aria pura ogni volta che ne incrocio lo sguardo. Poi sparisce di nuovo, pazienza. Comunque è stata una discesa a perdifiato che mi rilancia nella vita. «Scusa, tu non hai bagaglio a mano?» Alla mia destra una parlata fluida in italiano perfetto con quell’accento duro di tante consonanti che si scontrano, tipico dei popoli di molti paralleli più su. Prima di rispondere mi volto, e perdo la pedalata delle parole stentando un assenso a filo di voce: «Cioè, sì, nel senso di no, che non ho bagaglio a mano…». Mirino verso l’alto per entrare nei suoi occhi che sorridono già. Se le piacciono quelli impacciati, sono stato grande. Faccio un passo avanti scartando una persona, per entrare nella sua bolla d’aria: «Ho una valigia sola che ho già consegnato, e adesso vedi: mani libere». Vicinissimi, il suo profumo è aria di neve. «Allora, scusa se approfitto, ma se non ti secca potresti prendere una delle mie? Che con due mi bloccano e mi fanno pagare un supplemento superiore al costo del biglietto.» «Ma certo, dai pure a me», mi fermo un attimo per cercare di andare inutilmente in profondità nel blu del suo sguardo, «ma prima giurami che dentro non c’è una bomba o una mitragliatrice». «Ah, mi hai scoperto! Trasporto materiale esplosivo: diversi completini di mutandine e reggiseno in pizzo… uno rosso acceso; e anche tre paia di scarpe tacco dodici luccicanti… Ma silenzio, non lo diciamo in giro.» «Ma sei matta? Cosa ci fai col tacco dodici: devi cambiare le lampadine dei lampioni? Sei già abbastanza… mi pare.» E scoppia a ridere poggiandomi una mano sul braccio. Liquido, ritorno al mare verde smeraldo di stamattina, la stessa identica sensazione liquida. Prendo la borsa che mi porge sfiorando la sua mano. Questa volta penso all’abbraccio del sole caldo quando ero disteso sulla spiaggia: «Dai, dai a me. Ho già capito che con te sto rischiando. Speriamo solo che non mi facciano aprire la valigia, altrimenti mi arrestano per feticismo internazionale». «Hai capito bene: con me rischi, e tanto.»

SCHEDA LIBRO

Autore: Pier Bruno Cosso

Titolo: Il volo del Cormorano

Casa Editrice: Marlin Editore

Pagine: 240

TRAMA

Prendi i soldi e scappa, il titolo di un grande film di Woody Allen, sembra ispirare Stefano, il protagonista di questo romanzo, che, dopo un misterioso accredito di diciotto milioni, sogna una nuova vita da ricco, ma si ritrova catapultato tra delitti, spari, e ragazze belle e incantatrici – dalla danese Karen alla sarda Isola – che forse lo vogliono solo imbrogliare. Da cassiere frustrato di una piccola banca si deve reinventare eroe per sfuggire alla mafia russa, alla polizia, e a un assassino che lo insegue fino alla fine. La storia parte da una bellissima spiaggia della Sardegna dove Stefano s’incanta davanti a un cormorano che lo sfiora in volo. Da lì l’idea di mollare lavoro e compagna infedele per un lungo viaggio senza meta. Con solo l’idea di fuggire. Ma lo scossone più grosso, appena prima della partenza, glielo dà il suo conto corrente improvvisamente cresciuto di più di diciotto milioni di euro, così, come un mistero senza tracce. Da Cagliari a Bergamo, da Copenaghen a Salerno tra colpi di scena, effetti a sorpresa e fughe rocambolesche e senza sosta, finché tutto trova una sua spiegazione, che ha a che fare con il perverso mondo dei social e della sua potente influenza sull’opinione pubblica e la politica.

sabato 27 maggio 2023

V edizione Premio Letterario “Etnabook - "Cultura sotto il Vulcano”

 L’Associazione Culturale NO_NAME     bandisce 

 V edizione Premio Letterario “Etnabook                   

 "Cultura sotto il Vulcano” 

 inserito all’interno del palinsesto dell’evento “Etnabook” - Festival Internazionale del Libro e della Cultura.

In questa V edizione il Concorso prevede TRE SEZIONI: 

 A) – POESIA Per la sezione Poesia, i partecipanti potranno inviare fino a un massimo di tre poesie, in lingua italiana, a tema libero. Nessun limite di lunghezza. Le opere dovranno essere inserite nel medesimo file in formato word (Times New Roman, carattere 12). I partecipanti dovranno inviare anche una breve biografia dell’autore.

 B) – NARRATIVA / SAGGIO Per la sezione Narrativa / Saggio, i partecipanti potranno inviare un romanzo o un saggio a tema libero in lingua italiana, per un minimo di 30 cartelle e un massimo di 350 cartelle (per cartella si intende una pagina di circa 30 righe e 60/65 caratteri per riga). I partecipanti dovranno inviare oltre all’opera integrale, una piccola sinossi e una breve biografia dell’autore. 

 C) – UN LIBRO IN UNA PAGINA Per la sezione speciale “Un libro in una pagina”, i partecipanti dovranno inviare un racconto breve, in lingua italiana, della lunghezza massima di una cartella (una pagina di circa 30 righe con 60/65 caratteri per riga) a tema libero. I partecipanti dovranno inviare anche una breve biografia dell’autore. 

 REGOLE GENERALI DEL CONCORSO

 1) Ogni partecipante potrà concorrere per ognuna delle sezioni di riferimento (A, B, C). Le opere delle sezioni A e B possono essere INEDITE o EDITE, mentre le opere delle sezioni C dovranno essere ORIGINALI e INEDITE, ovvero mai pubblicate in qualsivoglia forma, su qualsivoglia supporto e/o attraverso qualsivoglia strumento e/o piattaforma distributiva e in qualsiasi sede o luogo. 

 2) A pena di inammissibilità alla partecipazione al Concorso, il testo completo e definitivo dell’opera – corretto, riveduto e opportunamente rielaborato ai fini delle migliori esigenze editoriali – dovrà essere inviato entro il 20 giugno 2023, in uno dei due seguenti modi (a oppure b): a) Mezzo posta tradizionale all’indirizzo “Associazione Culturale NO_NAME c/o Cirino Cristaldi - Concorso Cultura sotto il vulcano”, via Etnea 328, Gravina di Catania (CT) - 95030  - in n° 1 copia in formato cartaceo e n° 1 in formato elettronico (file .doc, .rtf, .txt su CD o DVD o chiavetta USB), con posta tracciabile (vedi raccomandata o corriere privato). Farà fede al riguardo la data del timbro postale presente sulla busta apposto dall’Ufficio Postale ovvero dal Corriere accettante. Non saranno prese in considerazione opere scritte a mano o dattiloscritte. 

L’associazione culturale NO_NAME non risponde per eventuali disguidi o ritardi o altri accadimenti che impediscano il regolare ricevimento delle opere nei termini descritti; b) Tramite email all’indirizzo info@etnabook.it. ***Unitamente all’invio della/e opera/e l’autore dovrà inviare la scheda d’iscrizione (scaricabile anche sul sito ufficiale del concorso www.etnabook.it) debitamente compilata e firmata, una fotocopia del documento d’identità o della patente di guida e una copia della ricevuta di pagamento del contributo di partecipazione. 

3) A parziale copertura delle spese organizzative e di segreteria, i partecipanti dovranno inviare un contributo pari a €15,00 (quindici euro) per l’iscrizione alla sezione A (fino ad un massimo di tre poesie); €20,00 (venti euro) per l’iscrizione alla sezione B; un contributo pari a €15,00 (quindici euro) per la partecipazione alla sezione C. Il versamento può essere effettuato tramite: a) bonifico bancario intestato a Associazione Culturale NO NAME, IBAN: IT 51 D 02008 84020 000105025125 presso Banca Unicredit - Filiale di Mascalucia (CT) specificando la causale: Raccolta fondi spese organizzative per Concorso “Cultura sotto il vulcano”; b) PayPal all’indirizzo info@etnabook.it

 4) L'organizzazione del concorso effettuerà la selezione delle opere da sottoporre successivamente al giudizio delle giurie. Le giurie, a seconda delle sezioni, saranno composte da scrittori, editori, giornalisti, critici, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo. Il giudizio delle giurie è insindacabile e inappellabile. 

 5) I P R E M I del concorso letterario sono: 

 Sezione A 1° CLASSIFICATO: assegno da 150,00 euro più TARGA;

 2° CLASSIFICATO: assegno da 100,00 euro più TARGA; 

 3° CLASSIFICATO: assegno da 50,00 euro più TARGA. 3/3 È prevista la consegna di Menzioni Speciali.

 Sezione B 1° CLASSIFICATO: assegno da 200,00 euro più TARGA;

 2° CLASSIFICATO: assegno da 100,00 euro più TARGA;

 3° CLASSIFICATO: TARGA;. È prevista la consegna di Menzioni Speciali. Sezione C 1° CLASSIFICATO: assegno da 100,00 euro più TARGA; 2° CLASSIFICATO: TARGA; 3° CLASSIFICATO: TARGA. È prevista la consegna di Menzioni Speciali. 

 6) Scadenza e Cerimonia di premiazione Come descritto nel punto 2, la scadenza del concorso è fissata al 20 giugno 2023. La serata di premiazione si svolgerà presso il Palazzo della Cultura di Catania il 20 settembre 2023 durante la serata inaugurale del Festival Internazionale del libro e della cultura “Etnabook”. Gli autori premiati saranno avvisati per tempo via e-mail o telefonicamente e invitati a partecipare. L’assenza verrà intesa come rinuncia al premio assegnato. Informazioni ed aggiornamenti sul concorso saranno anche reperibili sul sito www.etnabook.it e sulla pagina Facebook ufficiale di Etnabook. Eventuali richieste di chiarimenti o ulteriori informazioni dovranno essere rivolte alla Segreteria del concorso via mail all’indirizzo info@etnabook.it 

V EDIZIONE PREMIO LETTERARIO “ETNABOOK - CULTURA SOTTO IL VULCANO”

 Nome: ………………………………………………………….…………………………………… Cognome:……………………..……………………………………………………………………. Nato a. …………………………………………………………il …………………………………. Residente in via………………………………………………………..…..……………n°………… Città:………………………………………………….. ……………CAP…………………………. Telefono……………………..…… email……………………………………………………… Sezione di partecipazione □ A (POESIA) □ B (NARRATIVA O SAGGIO) □ C (UN LIBRO IN UNA PAGINA) □ TITOLO DELL’OPERA (o delle opere) ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… □ EDITORE (se edito) ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… □ OPERA PRIMA (sez. B): barrare nel caso in cui la tua è un’opera edita d’esordio (narrativa o saggio). Il sottoscritto dichiara di essere compiutamente informato delle finalità e modalità del trattamento dei dati, consapevolmente indicati nella scheda, e di autorizzarne l’archiviazione nella banca dati del concorso “Etnabook, cultura sotto il vulcano”. Il sottoscritto dà il suo consenso al trattamento dei dati personali ai sensi del Codice della Privacy (D.Lgs. 196/2003). Il sottoscritto dichiara di aver letto il regolamento (bando) del concorso e di accettarne tutte le condizioni. Dichiara di essere l’unico autore degli elaborati presentati. Dichiara inoltre che il materiale presentato non viola in nessun modo i diritti di terzi, le leggi e i regolamenti esistenti e si assume ogni responsabilità relativa al contenuto, sollevando sin d’ora l’organizzazione da qualsiasi responsabilità. Data ……………………………….. Firma …………………..………………

martedì 23 maggio 2023

Maria Messina, una scrittrice dimenticata


Maria Messina


Maria Messina

Nacque a Palermo il padre Gaetano era un ispettore scolastico, la madre Gaetana Valenza Trajna era la  discendente di una famiglia baronale di Prizzi. 

 La scrittrice  trascorse l'infanzia a Messina e a Mistretta, mentre nell'adolescenza  viaggiò molto nel Centro e Sud per stabilirsi  a Napoli nel 1911,e contestualmente prese inizio alla sua carriera di scrittrice. A soli 20 vent'anni le fu diagnosticata la sclerosi multipla, ma questo evento cruciale della sua vita non le impedì di continuare a scrivere. Ebbe una fitta corrispondenza con il grande Verga e grazie al suo appoggio pubblicò la sua prima serie di Racconti con il titolo: LUCIUZZA . Con il racconto LA MERICA vinse anche il premio Medaglia d'oro.

Scrisse diversi racconti e tantissime novelle e anche racconti per ragazzi.

I suoi romanzi:

  • Alla deriva, Milano, Treves, 1920; 
  • Primavera senza sole, Napoli, Giannini, 1920;
  • La casa nel vicolo, Milano, Treves, 1921; .
  • Un fiore che non fiorì, Milano, Treves, 1923; 
  • Le pause della vita, Milano, Treves, 1926; 
  • L'amore negato, Milano, Ceschina, 1928

L'ultimo romanzo fu L'amore negato nel 1928, poi, a causa dell'aggravamento della malattia, dovette interrompere la scrittura.
 Morì nel 1944 a Pistoia. 

Nel 2009 fu dichiarata cittadina onoraria di Mistretta e le sue spoglie furono trasportate nel paesino descritto in tanti suoi racconti.
Le sue opere caddero nell'oblio, e fu ben presto dimenticata, nel 1980 fu riscoperta da Leonardo Sciascia che fece ripubblicare quasi tutte le sue opere con la casa editrice Sellerio, grazie a lui c'è stata una riscoperta di questa autrice che non viene citata nei libri di testo nella corrente letteraria del Verismo, le "vinte", "le oppresse " non hanno un luogo per essere ricordate.
La sua scrittura riflette molto l'influenza del Verismo e del suo autore preferito: Giovanni Verga, poi la sua linea letteraria si definirà come narratrice del reale quotidiano della società, ma sempre senza mai scostarsi dal narrare la realtà dei "vinti", scegliendo di mettere in luce le storie delle tante donne che aveva incontrato o ascoltato nei "cunti" delle donne nei cortiletti delle case della sua infanzia.
Racconterà di  donne che la vita ha provato molto, che hanno dovuto rinunciare, che non hanno lottato ma si sono lasciate abbattere da quella forza sottile della società che ti lega in certi ruoli dai quali è impossibile uscirne. Sono donne, ragazzette, bambine che conoscono l'impossibilità di sottrarsi ai giudizi, ai pregiudizi, alle regole del tempo, ma tutte hanno una dignità e una forza da accettare quasi con un sorriso l'ineluttabilità della vita. 

                   Non possiamo considerarla una femminista, ma solo una scrittrice che ha saputo
 raccontare al meglio le storie di vita delle "vinte", che nei suoi romanzi acquistano dignità e rispetto.
Leonardo Sciascia la definì la Mansflied italiana, per la sua capacità di raccontare la realtà quotidiana del sud e non possiamo che condividere la sua definizione.









Maria Lucia Ferlisi
(grazie a Wikipedia per la biografia)

lunedì 15 maggio 2023

Come le rane nell'acqua bollente di Dunja Badnjevic

 Come le rane nell'acqua bollente 

di 

Dunja Badnjevic

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

L'autrice non narra un racconto in questo suo libro, non è nemmeno una storia autobiografica, la scrittrice dedica ai lettori i ricordi e le emozioni di una donna che non ha più un paese , è straniera ovunque. Le sue radici si sono perse nella fine della Jugoslavia e non hanno attecchito a Roma o in Umbria. Lei soffre di quello che lei stessa ha definito apolitudine, vale a dire di tutti coloro che provano quello struggente malessere di solitudine di chi lascia il proprio paese per non ritrovarlo come per i cittadini della ex jugoslavia o se lo ritrova, non è più lo stesso come per tutti i migranti.

Il racconto è delicato e leggero, come una mano che accarezza la testa riccioluta di un bambino, la sua scrittura ci conduce nell'archivio dei ricordi freschi e speranzosi della gioventù nella sua terra natia, per arrivare consapevoli ma  senza più quella luce di chi a vent'anni vuole rivoluzionare il mondo.

Dopo la morte di Tito nel suo paese e successivamente la morte di Berlinguer in Italia, si sente sperduta, in quel marasma politico in cui non vi si riconosce più, vi è un decadimento morale e lei si sente come nella metafora di Chomsky una rana buttata nell'acqua fredda e lentamente portata all'ebollizione, ma si sente fortunata perché adesso sei buttato direttamente nell'acqua bollente  e non hai il tempo per abituarti a questa nuova società dove i simulacri sono stati abbattuti ma sostituiti dal nulla, dal vuoto.

Una metafora struggente che non da scampo ma solo tristezza per questa scelta "imposta" del non credere, siamo nella società dove non ci si sofferma più a cogliere la bellezza di ciò che stiamo vivendo, ma a soffrire sono rimasti solo coloro che hanno creduto, che hanno lottato, che hanno sperato...

Non è un romanzo nostalgico, è un libro che con delicatezza vuole spronarci,  perché l'unico modo per cercare la salvezza è il credere, ancora, non a ciò che è stato ma a ciò che possiamo ancora costruire insieme.

Un romanzo che mi ha restituito molto, mi sono ritrovata nelle sue emozioni per quel malessere di perdita delle radici  politiche e di questo nuovo mal di vivere in una società che non accoglie lo straniero che legge senza pensare, che si nutre di consumismo fino all'osso, che vive di apparenze.

Buona lettura a tutti/e

💛💛💛💛💛

Scheda

Titolo: Come rane nell'acqua bollente

Autore: Dunja Badnjevic

Casa Editrice: Bordeaux

Pagine: 159

Trama

«Noi altri ci siamo adattati – mi disse –, ci hanno messo nell’acqua fredda come le rane e poi, mentre la portavano a ebollizione, ci siamo abituati gradualmente. Tu invece arrivi di colpo da fuori, è come se ti avessero buttato direttamente nell’acqua bollente.» Nella vita si perdono molte cose, i genitori, gli amici, gli oggetti. Ma perdere il proprio Paese e il partito in cui si militava con entusiasmo non è molto frequente. In qualche modo ci si sente orfani due volte. Il ricordo spesso abbellisce il passato e la nostalgia rimane cocente. L’autrice ci porta su un doppio binario attraverso i ricordi di un Paese socialista molto diverso dagli altri e di un partito comunista occidentale unico nel suo genere. Gli anni dell’infanzia e della giovinezza in una Belgrado povera ma vitale, gli anni del lavoro e della militanza in Italia, degli incontri con i personaggi di una Sinistra che avanzava e dell’attività di traduttrice e interprete delle massime cariche di entrambi i Paesi.

mercoledì 10 maggio 2023

Alba de Cespedes, una scrittrice dimenticata

 



Alba Carla Lauritai de Céspedes y Bertini 

Alba de Cespedes nacque a Roma 11 marzo 1911 e morì a Parigi il 14 novembre del 1997, di fatto era cittadina cubana e per ottenere quella italiana a soli quindi anni sposò il conte Giuseppe Antamoro, da cui ebbe un figlio, ma separandosi nel 1931.

 Fu scrittrice, poetessa ma anche partigiana con il nome di Clorinda, scrisse anche testi per il teatro, il cinema e la televisione. Crebbe in una famiglia benestante dalle idee progressiste e liberali,  la madre era romana, il padre un ambasciatore cubano.

Iniziò a scrivere da ragazza e a 24 anni pubblicò la prima raccolta di racconti brevi. Il suo primo romanzo NESSUNO TORNA INDIETRO fu pubblicato nel 1938, il regime fascista ne ostacolò la pubblicazione, in quanto la protagonista del libro è una donna scaltra e indipendente, non in linea con la visione femminile della donna fascista, per fortuna l'editore Mondadori si oppose alla censura e pubblicò ugualmente il libro.

Il romanzo ebbe uhnj enorme successo anche all'estero, vinse il premio Viareggio nel 1939, ma la scelta della giuria del premio venne annullata in quanto Alba De Cespedes non solo non aveva ritirato la tessera fascista ma era stata anche in carcere per le sue idee in opposizione al regime.

Durante la seconda guerra mondiale partecipò alla lotta partigiana con il nome di Clorinda.

fondò nel 1944 una rivista MERCURIO nella quale scrissero autori come Moravia, Hemingway, Alvaro, Saragat, Aleramo e molti altri. Nel dopoguerra ebbe relazioni culturali con grandi nomi come Anna Banti, Maria Bellonci, Elio Vittorini, Aldo Palazzeschi , Corrado Alvaro e Vitaliano Brancati.

Con l'amico scrittore italo Calvino fondò un'associazione di amicizia italo cubana.

Nel 1952 collaborò con il settimanale epoca dove tenne la rubrica DALLA PARTE DI LEI, la collaborazione venne interrotta senza alcun preavviso il 3 marzo del 1960 da Enzo Biagi, in quanto decise di dare significative trasformazioni al settimanale.

Successivamente si dedicò alla stesura dei suoi romanzi. La sua bibliografia è vasta citerò i più significativi: Fuga, Dalla parte di Lei, Quaderno proibito, Il rimorso e La bambolona.

Scrisse anche per il cinema e la più importante sceneggiatura rimane Le amiche con la regia del grande maestro Michelangelo Antonioni, nel 1955.

Nel 1989 la Repubblica Cubana ha insignito Alba de Céspedes dell'Ordine Feliz Varela, la onorificenza più alta prevista da quel Paese, in riconoscimento della sua difesa della Rivoluzione e  l'attività di diffusione della cultura cubana

La sua biblioteca e le sue carte, per sua espressa volontà, sono state depositate presso gli Archivi Riuniti delle Donne, Corso di Porta Nuova, 32, Milano.

Una sua ampia biografia è riportata nel volume curato da Marina Zancan, edito dalla Mondadori, casa editrice che ebbe una lunga collaborazione editoriale con la scrittrice. 


Grazie a Wikipedia.



lunedì 8 maggio 2023

Génie la matta di Inès Cagnati

 

Génie la matta

di 
Inès Cagnati
impressioni di Maria Lucia Ferlisi


Scheda
Autore: Inès Cagnati
Titolo: Génie la matta
Casa Editrice: 
Adelphi
Pagine: 184
Génie non è una donna, non è nemmeno una vittima di uno stupro, lei è solo una matta che vive ai margini del paese, in solitudine con la figlia, indossa stracci, riceve elemosina e sguardi  di pietà.

Dalla sua famiglia riceve solo odio e disprezzo, quando  ha saputo che è rimasta incinta dallo stupro l'ha ripudiata. Lei ha rovinato il buon nome della famiglia, ha accettato il frutto di quella violenza senza mai pensare di disfarsene. Non le passano soldi, non le danno da bere o da mangiare, e sanno che lei vive in uno stato di indigenza insieme con la bambina. Tutti sanno ma nessuno nuove un dito per aiutarla, le sputano addosso solo il disgusto di averla in quel paese.
A Génie poco importa lei è orgogliosa della sua scelta, ha  la figlia. 

Vivono di poco, ma la figlia, io parlante della storia, l'ama, immensamente, anche se non riceve carezze, anche se ha poco, ma il profumo delle marmellate fatte da lei, investe quella stanza, umida e malsana e per lei è il modo in cui la madre le dimostra l'amore materno. Sa chi sono i nonni, vivono agiatamente, ma a loro non pensano mai se non per deriderla e umiliarla, lei è la bastarda e Génie è la matta. 

Una matta che lavora e viene ripagata con l'elemosina di un pezzo di carne o di pane. 

Tutti in paese sanno, nessuno aiuta e quando la vita può portare un cambiamento ecco il destino che si accanisce...

Una storia ruvida e amara raccontata con delicato equilibrio, a tratti si ha la sensazione che sia una storia vera, non inventata.
La scrittura procede con lentezza perché l'anima di Mariè è colma di parole non dette e non ascoltate, di dolore, di amarezza, di solitudine, mai un accenno di  rabbia o rancore, affiora solo  la triste consapevolezza della durezza del destino che si accanisce senza mai regalarti una possibilità di riscatto.
Una storia da non perdere. 💛💛💛💛💛

Trama

Questo romanzo è la storia dell'amore, lancinante e assoluto, di una figlia, Marie, nata da uno stupro, per la madre, Eugénie detta Génie, che, ripudiata dalla famiglia e respinta dalla comunità dopo che ha generato una bastarda, si è murata nel silenzio e nella lontananza.

 Una madre che sa dirle soltanto: «Non starmi sempre tra i piedi», che raramente la abbraccia; una che tutti, in paese, bollano come matta e sfruttano facendola lavorare nei campi e nelle fattorie in cambio di un po' di frutta, di un pezzo di carne. 

Ma l'amore di Marie è impavido, indefettibile – va oltre il tempo. Con una scrittura di assoluto nitore, laconica e bruciante, a tratti intensamente lirica, Cagnati ci racconta una vicenda in cui, sullo sfondo di una terra aspra e inclemente, si intrecciano brutalità e tenerezza, strazio e rancore, lutto e incantamento, riuscendo a raggiungere un'essenzialità trasognata che sembra dissolvere la tragicità degli eventi.

sabato 6 maggio 2023

Le bugie non salvano nessuno di Monica Coppola

Le bugie non salvano nessuno 
di
 Monica Coppola

“Le bugie non salvano nessuno” è un romanzo che parla di una famiglia in cui si usano le bugie per proteggere se stessi e gli altri. Per questo la piccola Anna passerà l’infanzia senza sapere perché suo fratello è sparito improvvisamente e tutti fanno finta di niente. Ma Anna non ci sta e una volta cresciuta si va a cercare le risposte.

SCHEDA

Autore: Monica Coppola

Titolo: Le bugie non salvano nessuno

Casa editrice: Las Vegas Edizioni

Pagine: 180 

Trama

Anna è solo una bambina quando suo fratello Enzo sparisce: intorno a questo mistero comincerà a ruotare tutta la sua vita. All’assenza del fratello maggiore si somma un complicato rapporto con una madre ossessiva e anaffettiva e con un padre apatico. E così durante l’adolescenza Anna si lega a Lara, una ragazza spregiudicata poco più grande di lei, e ai pochi adulti che le prestano attenzione. Ma il mistero della sparizione del fratello continua a tormentarla, e un po’ alla volta Anna comincia a scoprire i segreti familiari custoditi per anni dai genitori. "Le bugie non salvano nessuno" è un romanzo di formazione, ambientato nella periferia torinese tra gli anni Ottanta e Novanta, che racconta il percorso e l’evoluzione di Anna, da bambina a giovane donna, nel tentativo di sopravvivere alle verità nascoste degli adulti.

BIOGRAFIA
Monica Coppola è al suo terzo romanzo. È una lettrice vorace sia di libri sia di persone. Ha una passione per le storie di famiglie ed è un indagatrice instancabile dei vuoti che queste possono creare.


   
 

Una scrittrice dimenticata: Giovanna Zangrandi

  Giovanna Zangrandi Nacque il 13 giugno a Gallierae morì il20 gennaio del 1988 a Pieve di Cadore. Il vero nome era Alma Bevilacqua, ma nell...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.