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lunedì 30 agosto 2021

Come usare l'alloro in cucina e altro.

 ALLORO

Il profumo dell'alloro era una dolce consuetudine della mia infanzia siciliana, mia nonna lo usava per qualsiasi rimedio. Mal di pancia, decotto di alloro e limone, sonni agitati decotto di alloro, per la tosse preparava il decotto aggiungendo il miele,  malessere generale con mal di testa e vomito...alloro. Inoltre lo usava in cucina per profumare non solo gli arrosti, ma anche il pesce e il ragù. La nostra casa aveva sempre un buon profumo,  quello dolciastro intenso dell'alloro, mia nonna lo metteva nei cassetti del comò e nell'armadio,  ancora adesso se socchiudo gli occhi lo sento  e i ricordi sfilano come se non fossero passati ..decenni.

Per lei, le foglie di alloro erano preziose e le maneggiava con cura, il suo decotto era semplice, metteva dell'acqua a bollire in una pentola piccola di alluminio, allora erano in uso, quando l'acqua entrava in ebollizione, metteva due foglie di allora e la scorza di mezzo limone bollire il tutto per dieci minuti, poi appena freddo lo versava nella tazza e dovevo berlo lentamente senza zucchero, che ne avrebbe diminuito l'efficacia. Il sapore era con un forte retrogusto amaro, ma mia nonna non si lasciava intimidire e dovevo berlo fino all'ultima goccia, con lei dolce guardiana. Unica eccezione quando avevo la tosse allora nella tazza aggiungeva due cucchiai di miele per far espettorare la tosse malefica.

D'estate andava a raccogliere le foglie e poi le  lasciava essiccare al sole e riempiva dei sacchetti di cotone, le deponeva nella credenza per   utilizzarle d'inverno, quando freddo non si recava nella vicina campagna.

Da adulta ho scoperto che quest'albero , caro ad Apollo, è un ottimo toccasana per tonificare il corpo, vi spiego come: mettete a bollire in abbondante acqua, circa due litri almeno una ventina di foglie di alloro, per circa 15/20 minuti. Riempite la vasca da bagno qua calda e versate il contenuto della pentola e immergetevi  con le foglie di alloro massaggiatevi il corpo. Uscirete dall'acqua con una bella sensazione di forza soprattutto nelle gambe. Se non avete la vasca da bagno potete fare un pediluvio, utilizzando meno acqua e meno foglie. 

Usato nei cassetti della cucina tiene lontane le farfalline. Nei cassetti del comò e nell'armadio tiene lontane le tarme.

Con le foglie si prepara anche il famoso liquore LAURINO.

Ricetta presa da Giallo zafferano: 

INGREDIENTI

650 g di zucchero
60 foglie di alloro circa, comprensive delle bacche
un litro di alcool a 95°
un litro di acqua

PROCEDIMENTO

Lavare l’alloro ed asciugarlo accuratamente, lasciandolo alcune ore in una zona ventilata per disperdere l’umidità in eccesso. In un vaso molto capiente (almeno 3 litri) ed a chiusura ermetica, riunire le foglie e le bacche insieme all’alcool, quindi far riposare in un luogo fresco ed al riparo dalla luce per circa un mese, o comunque non meno di 15 giorni. Se non si dispone di un luogo con queste caratteristiche, si può rivestire il vaso con un foglio di alluminio, per proteggere il vaso dalla luce.

Trascorso questo tempo, preparare lo sciroppo scaldando l’acqua e lo zucchero in un pentolino e mescolando con frequenza, portandolo quasi ad ebollizione: lo zucchero dovrà essere sciolto, lo sciroppo fluido, trasparente e omogeneo. Far raffreddare completamente.

Versare lo sciroppo freddo nel vaso con le foglie e l’alcool, mescolare brevemente agitando delicatamente il vaso, quindi riporre nuovamente a riposare per circa 45 giorni.

Trascorso questo tempo, filtrare il laurino con una garza di cotone pulita (o con un colino a maglia fitta) e imbottigliarlo. Il laurino è pronto, tuttavia attendere almeno un mese prima del consumo, lasso di tempo in cui il liquore perderà la sua torbidità ed il sapore si consoliderà.

L'alloro è  una pianta tipica del mediterraneo e profuma i caldi assolati giorni delle isole del mar Mediterraneo. Le api conoscono bene quest'albero e ne ricavano polline e nettare. Una pianta  conosciuta sin dai tempi antichi della mitologia greco/romana. 

L'alloro ha il significato della pace, ma anche della vittoria e della gloria, per alcuni anche dell'immortalità visto che è una pianta sempreverde.

Da Wikipedia

Nella mitologia greco-romana l'alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei Giochi pitici o Delfici[8] e costituiva il massimo onore per un poeta che diveniva un poeta laureato. Da qui l'accezione figurativa di simbolo della vittoria, della fama, del trionfo e dell'onore. Inoltre questa pianta era sacra ad Apollo poiché Dafne, la ninfa di cui il dio si invaghì, chiese che fosse eliminata la causa dell'invaghimento di Apollo nei suoi confronti, e dunque le fu tolto l'aspetto umano venendo trasformata in Alloro. Apollo a quel punto mise la pianta di Alloro nel suo giardino e giurò di portarne sul suo capo in forma di corone per sempre, e disse che allo stesso modo facessero i Romani durante le sfilate in Campidoglio[9]. Sarebbe stato proprio Apollo, infatti, a rendere questo albero sempreverde. All'alloro era connesso anche il potere della divinazione (Apollo era infatti anche il dio dei vaticini): la sacerdotessa del dio (la Pizia) usava masticare foglie di alloro prima di profetizzare.

 

In Italia è tradizione far indossare una corona d'alloro a tutti i neolaureati.

Buona lettura a tutti/e da Maria Lucia 


lunedì 16 agosto 2021

Come utilizzare la Portulaca Oleracea

 Ciao a tutti voi visitatori e visitatrici del blog

oggi voglio parlarvi di un'erba spontanea che non amiamo molto, anche se è una tra le più ricche dispensatrice di omega tre per il nostro organismo, come mai direte voi non amiamo quest'erba?  "Impossibile."

Eppure è così, non è amata da chi possiede un orto o un giardino, ma per noi,  non può che diventare la regina dei nostri giardini per arrivare al nostro palato.

Le sue foglie hanno un bel colore verde, sono grassoccie e  rotonde, mentre i rametti sono sottili e rossicci, e si utilizzano entrambi in cucina per dei piatti rinfrescanti. Dopo anni di oblio quest'erba è tornata prepotentemente nei nostri piatti per deliziarci e fornirci sali minerali come il fosforo, lo zinco, ferro, potassio e magnesio,  contiene anche le vitamine A e C. 

Una pianta utile per rinforzare la memoria, la concentrazione grazie all'alto contenuto di acidi grassi come l'Omega tre, quindi oltre alla frutta secca, possiamo integrare la nostra cucina con la PORTULACA,  un erba cattiva che infesta i  terreni e viene estirpata senza pietà. 

Adesso possiamo estirparla, ma per portarla nei nostri piatti. 

Ma come usarla?

Si può usare la fantasia, elemento base della cucina, ed ecco che può arricchire la nostra insalata mista, altro modo è  quello di fare un pesto veloce per condire la  pasta estiva. Le foglie di portulaca detta anche in alcune regioni "porcellana" sono diuretiche e rinfrescanti.

Per il pesto, di solito,  frullo le foglie con aglio e basilico, metto in un piatto di portata e aggiungo olio di qualità, pepe e qualche mandorla tagliata a fettine sottili, tengo da parte qualche foglia intera, scelgo le più piccole, e dopo aver cotto gli spaghetti unisco il pesto,  l'amalgamo bene, abbellisco il piatto usando alcune foglioline verdi, tenute da parte precedentemente. 

Quando preparate l'insalata ricordatevi che potete utilizzare sia le foglie che gli steli. Potete anche gustare la Portulaca lessata e condita con un filo di olio "buono". 

Potete anche lessarli e saltarli in padella con aceto,  olio e zucchero.

Buonissima la frittata, o mangiarla a crudo con formaggio di capra e mandorle. Si può fare anche un tortino, mescolando la portulaca, lessata e tritata grossolanamente, con pane raffermo bagnato nel latte, mettere in forno e usarlo al posto del pane per accompagnare salumi o formaggi.

Un'insalata diversa? Portulaca, pomodorini, olive taggiasche, avocado a fettine e feta.

NB. ricordatevi di utilizzare le foglie più giovani per le insalate, il resto invece è meglio lessarlo. 

La Portulaca da utilizzare è quella che cresce nei giardini e negli orti infestandoli e si chiama: Portulaca Oleracea, non quella che ci regala bellissimi fiori dalle tonalità rosacee

La Portulaca è stata usata come erba magica sin dall'antico Egitto e dai romani, si dice che Plinio il Vecchio, utilizzasse quest'erba per togliere il malocchio. 

Le donne Herbarie, medichesse o streghe utilizzavano le foglie per lenire le scottature e per le dermatiti, ma anche in caso di vomito e diarrea. 

Le donne in cerca di marito indossavano sempre un filo di quest'erba per attirare l'amore, mentre altri la indossavano per attirare la fortuna e la ricchezza. Nelle pozioni d'amore c'era sempre la portulaca.



Grazie a :

https://formaesalute.com/portulaca-linfestante-dalle-tante-proprieta/

Tracy Chevalier : Strane creature

  Strane creature di Tracy Chevalier Impressioni di Maria Lucia Ferlisi La piccola città marina di Lyme nel Sussex, vede l’arrivo delle sore...

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.