martedì 18 giugno 2019

Il fuoco e la farfalla di Yvonne Vera

Carissime amiche ed amici se amate esplorare i confini del mondo africano, delle loro storie e dei loro luoghi vi consiglio di leggere: 
Il fuoco e la farfalla 
di
Yvonne Vera

Una delicata storia d'amore sommersa dalla liricità delle frasi che si susseguono nella narrazione. Un voce delicata che analizza gli effetti devastanti del colonialismo e al tempo stesso ci regala una storia d'amore difficile, ma non è soltanto la differenza d'età che incide come un cappio nella loro storia.

C'è un retroterra culturale difficile da gestire. la protagonista vuole cambiare il suo futuro, ed è consapevole che questo immancabilmente porrà fine alla loro storia. Un dramma consumato nel silenzio delle parole. Ne sono consapevoli entrambi.

Zandile è bella, innamorata, ma vuole uscire da quella comunità fatta di degrado, rifiuti e uomini e donne la cui unica speranza la depongono in un distillato, illegale, un paese chiuso nell'inerzia, che la loro condizione non può cambiare, non per la protagonista....
Il tempo le chiude gli occhi e poi, lentamente, aduna una forza ignota che la sospinge in avanti come come un petalo trasportato da una corrente di vento. le sue dita sono scivolose. La pelle brucia. Il tempo sopporta ogni strappo come se un fiore stesse sbocciando o una foglia fosse stata risanata.

Sinossi
 A Makokoba non c'è fine allo squallore. È il più profondo recesso dell'inferno, in cui i neri consumano sudore e sangue in un duro lavoro che non lascia spazio alla speranza. Uniche consolazioni: l'alcool e la musica. Ma anche a Makokoba può brillare una piccola luce: è quella della stanza dove vivono Phephelaphi e Fumbatha, un nido d'amore puro e inattaccabile anche dalla desolazione più profonda. Finché un giorno a Phephelaphi l'amore non basta più. Vuole un futuro, progetti, speranze, vuole volare più in alto. Fumbatha si oppone. E la tragedia irrompe a incrinare il loro amore.

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.