di
Francesca Giannone
recensione di
Maria Lucia Ferlisi
Claudia e Edoardo due giovani, un amore grande, rafforzato dalla lotta armata e uniti da ideali comuni. Ma a volte gli ideali non seguono il passo dei tempi che cambiano, sono privi del sostegno della gente e per questo pronti a sgonfiarsi e finire dimenticati se non nei ricordi sbiaditi di qualcuno che ci ha creduto davvero, come Edoardo.
Lui non ha saputo analizzare bene il momento che aveva dettato il distacco delle brigate rosse dall'opinione pubblica con la morte di Aldo Moro. Doveva comprenderlo, quel corpo indifeso, privo di vita sbattuto in faccia a tutti con la televisione, aveva lasciato annichiliti, tutti, simpatizzanti della lotta armata, compresi.
Lui no, non aveva voluto capire ed aveva deciso di procedere alla gambizzazione di un noto imprenditore del caffè. I ricordi delle lotte contadine per l'appropriazione delle terre incolte, la morte del padre durante la soppressione, non gli avevano fatto comprendere quanto è dura la lotta contro chi ha il potere. Non ha capito, e compie quell'atto criminoso, senza paura. Ma l'agguato non è stato organizzato alla perfezione..un piccolo dettaglio e lui viene preso mentre dorme profondamente a casa della madre.
Va in carcere, ma ancora non comprende che la realtà è cambiata, anche Claudia, la sua donna è cambiata. Lo tradisce con un amico Carlo, non lo sopportavano, ma le da la possibilità di farlo scappare. L'agguato per liberarlo, non sortisce l'effetto che volevano, lui va in un carcere di massima sicurezza, lontano duecento chilometri da Lecce.
Edoardo intreccia un'amicizia con un tipo losco carcerato anche lui..lo fa uscire, ma presto si farà vivo e chiederà di pagare il conto. Sa benissimo che sarà salato...ma l'amore per Claudia è grande e non vuole perderla...forse...
L'autrice Francesca Giannone tratteggia, con abilità, la trama e i personaggi in un arco temporale che investe tre periodi storici, glia anni 50 con la repressione della lotta contadina, la lotta armata degli anni di piombo, degli anni 70 e infine il presente del protagonista, gli anni 80. Passato ed il presente, la realtà che si intreccia con i ricordi e la storia.
La scrittura lineare e precisa ci mette di fronte ai sogni, agli ideali che non sempre sono giovani e belli come nella triste canzone di Guccini. Edoardo è un personaggio perdente, tradito e a sua volta tradirà; un uomo che non sa riconoscere la realtà che vive, continua la lotta armata, solo, senza appoggi, si lascia manipolare da un losco individuo, non riesce a sfuggire il proprio ideale, ereditato dai genitori, il comunismo, ormai logoro. Un uomo che dentro di sé cova il rimpianto delle terre, quelle terre desiderate dal padre e che è morto nel vano tentativo di conquistarle...
Edoardo è un personaggio negativo, ma non riusciamo ad odiarlo, è un vinto della vita, uno dei tanti.
Autore: Francesca Giannone
Titolo: Gli eroi son tutti giovani e belli.
Casa Editrice : Abel Books
Pagine: 146
Sinossi
Qual è il prezzo del riscatto? Per Edoardo è la perdita: degli amici e della donna che ama. Ed è il tradimento: degli ideali che aveva ereditato e per cui si era battuto.
Cresciuto in Salento negli anni del secondo dopoguerra, Edoardo ha conosciuto in suo padre l’orgoglio del lavoro nei campi, lo sdegno di fronte ai rapporti di forza, la lotta politica e il suo tributo di sangue.
Trent’anni dopo – gli anni di Piombo – Edoardo paga col carcere un attentato fallito. Qui, col pensiero fisso a sua madre e alla sua donna, Claudia, si fa sedurre da promesse facili di libertà e di ricchezza. Entra nel sindacato, nella zona grigia tra la legalità e il crimine organizzato, al soldo della Sacra Corona Unita.
A spingerlo a tanto, a violare la memoria del padre e il suo sacrificio estremo alla ricerca di giustizia sociale – un sacrificio di cui Edoardo bambino fu testimone, e che ha ancora impresso negli occhi – è paradossalmente la volontà di riscatto. Ma a realizzarlo può essere solo il denaro…
Un romanzo di (de)formazione che si muove tra le età dell’innocenza e dell’esperienza, una parabola in cui il risarcimento ai Padri diventa inscindibile dal loro tradimento.
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