Giorgio Marconi Il precario equilibrio della vita

Carissimi amici ed amiche 
oggi vi presento la recensione del libro di Giorgio Marconi: Il precario equilibrio della vita.

Goffredo, funzionario delle poste italiane "Teneva il plico nella sacca di pelle marrone, quella con la cinghia per poter­la portare a tracolla."Con quel plico raggiunse Parigi in treno da Torino per dirigersi alla casa di riposo: 
Maison de retraite pour anciens artistes.
"L’essere artista non è una professione o un mestiere: è una condizione, una prerogativa dell’esistenza stessa. Si cessa di essere artisti solo quando si cessa di essere!" Goffredo pensava questo quando varcò quell'edificio per portare una missiva delle poste italiane a Giulio Matreschi, noto pittore, novantenne. Lettere che dovevano essere destinate molti anni prima..cinquant'anni prima, nel 1939.

 Il pittore è molto stupito, ma al tempo stesso sa già nel cuor suo chi è il mittente di quelle lettere, ne ha riconosciuto la calligrafia sulla busta "quel ricciolo ritorto sulla zampetta della effe", ed il suo cuore quasi centenario batte forte come quello di un adolescente al suo primo appuntamento.

Ma non vuole aprirle subito, non vuole mostrare le sue emozioni a quello sconosciuto e nemmeno a Yvonne, la capo infermiera che aveva fatto di quel luogo la sua famiglia e i tanti anziani ricoverati li considerava i suoi anziani genitori.
Da questo incontro, casuale e un po' forzato, nasce il bisogno di raccontarsi di Giulio e di ascoltare, anche se ha già assolto il suo dovere, di Goffredo.
Giulio "dal fondo dei pozzi dei ricordi" fa riaffiorare il suo antico amore, Clara una bellissima ragazza d"ai soffici riccioli fulvi". Ricorda ogni istante, ogni momento, basta chiudere gli occhi e riemerge il passato, con il corpo caldo di Clara, con la gioventù e la spensieratezza.

Risultati immagini per foto di amore nel 1930

Ricordi che si intrecciano, nostalgia, profumi e desideri, di vite parallele, quella di Giulio, di Goffredo e quella di Yvonne. Ricordi dolci ma anche amari. Vite che continuano e vite che si spezzano. Strade che si interrompono in questa vita che è già precaria e di fronte alla guerra ci rende ancora più fragili e impreparati alla durezza della vita.

"la memoria in­giallita dal passare degli anni" di Giulio riaffiora "alcune scene non hanno perso la nitidezza di un tempo", vero, ma forse è più forte la consapevolezza che certe storie d'amore, oggi, non possono essere vissute, hanno uno scenario diverso e non possono quindi essere nemmeno paragonate.

Intrecci di vita che genereranno nuovi amori e nuove amicizie, perché la vita è così..splendidamente precaria...ma va sempre vissuta con forza, con scelte giuste o sbagliate, non lo sappiamo quando le viviamo e forse nemmeno dopo anni, perché basta una lettera arrivata tardi a comprendere come siamo così inermi di fronte a ciò che la vita sceglie per noi.

Giorgio Marconi con questo romanzo ci trasporta con delicatezza nel mondo dei ricordi, del passato, di ciò che è stato ed adesso non c'è più. Un passato che ritorna, ma viene rivisto come attraverso una lente appannata, non fa più male.
Le parole sembrano accarezzare il passato perché la vita sa sempre regalare nuovi equilibri.



Sinossi
Il romanzo prende le mosse dalla consegna di una lettera spedita nel 1939 e che, per un disguido, ha giaciuto sotto un polveroso scaffale per più di sessant'anni. Il destinatario è Giulio Matreschi, 98enne pittore, ospite di un casa di riposo per ex-artisti sita alle pendici della collinetta di Montmartre a Parigi, sovvenzionata da anni dalla famiglia di un mecenate italiano. A consegnare la particolare missiva è Goffredo, distinto funzionario delle Poste, partito con scarso entusiasmo da Torino. Ad accogliere Goffredo e introdurlo a Giulio è Yvonne (Ivy), corpulenta, ma a suo modo fragile, infermiera che coordina il personale di assistenza ai degenti della casa di riposo. Da qui, attraverso dialoghi, racconti, ricordi, si dipana non soltanto la vita dell'anziano artista ma ci si avvia verso svelamenti che modificheranno in modo irreversibile la vita dei tre protagonisti.

Scheda libro
Titolo: IL precario equilibrio della vita
Autore: Giorgio Marconi
Casa editrice: 96 rue de-La-Fontaine Edizioni
Pagine: 136

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                                                   BREVE ESTRATTO

 quella vecchia lettera con uno sguardo di malinconia e colmo di affetto. Sospira. Goffredo vorrebbe domandargli qualcosa sul significato di quello scritto e se l’ha già letto. Non fa in tempo. Giulio riprende a parlare:
«La lettera che mi hai recapitato questa mattina, questa lettera che giace sul mio letto potrebbe essere il perno sul quale oscilla in precario equilibrio tutta la mia vita.
«Erano circa le undici quando, come ogni due giorni, ha suonato Lionel, il postino. Strano tipo, nel quartiere è soprannominato fosforo, dato che è più la posta che dimentica di recapitare di quella che giunge a destinazione. Come al solito, non ho prestato alcuna attenzione alla sua visita. Sai, non ho congiunti, vicini o lontani, né amici che siano soliti mandarmi gli auguri per Natale o per Pasqua; figuriamoci se qualcuno potrebbe scrivermi così, per parlare del più e del meno.
«Invece, Yvonne mi ha presentato te. Anche dopo che mi avevi dato il plico dall’aspetto così massiccio, pensavo che potesse trattarsi di uno scambio di persona: poteva essere la nipote di Bertrand che gli aveva inviato altri chili di foto di B.B. o forse l’amica con cui Enrietta intrattiene uno scambio di copertine di riviste di moda o, peggio ancora, il figlio di Oswald che… non oso pensare cosa potesse aver spedito all’eccentrico genitore! Invece, erano tutte ipotesi errate. Effettivamente sulla busta era segnato il mio nome e cognome».
Giulio confida a Goffredo che quella lettera è stata recapitata con sessantasette anni di ritardo, per un increscioso disguido delle Poste Italiane. E che, forse, proprio per rimediare a quel disguido, avevano deciso di mandare un impiegato fino a Parigi. Spiega che è una lettera dell’unica donna che ha davvero amato nella sua vita. Clara. Lettera che aveva atteso per mesi nel 1938 e che avrebbe potuto cambiare radicalmente la trama di quella che era stata la sua vita.

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