sono di ritorno dal Salone di Torino e pronta per riassumere le mie impressioni.
Comincio subito dal "prima" salone.
Avevo deciso di boicottare la fiera del libro per la decisione di dare la possibilità di esporre i propri libri ad una casa editrice di stampo fascista.
Molti di voi obietteranno e storceranno il naso, in nome della libertà di stampa, doveva far parte di questa Kermesse Letteraria.
Non sono d'accordo. Dobbiamo comprendere, leggendo la Costituzione Italiana,che il fascismo è un crimine, fare apologia del fascismo è un reato.
Ne discutevo con un'amica virtuale Sonia, incontrata , per caso, in fila al Salone del Libro la quale diceva è come invitare al Salone una casa editrice per pedofili, in nome della libertà di stampa invitiamo anche loro?
Non poteva scegliere un paragone maggiormente appropriato.
Trovo davvero inadeguato che un direttore editoriale e lo staff che ha lavorato non abbiano pensato alle conseguenze di questa inclusione nel programma.
- Era un modo per dare maggior visibilità alla Fiera Internazionale del libro, una sorta di marketing editoriale? Un modo che non ha tenuto in conto dell'offesa che ha apportato alla democrazia duramente conquistata da chi ha lottato ieri per garantirla a noi oggi.
- Non conoscevano il gruppo editoriale? Ancora peggio.
- Non hanno tenuto conto delle conseguenze di un eventuale boicottaggio? Non hanno compreso il rischio....
Non aggiungo altro perché il blog è letterario, ma di fronte a questo gesto, non potevo tacere e dovevo dirvi, seppur brevemente, le mie ragioni.
Aggiungo soltanto che sono andata all'esposizione con un amaro in bocca, non dovevamo noi lettori e mondo democratico essere messi di fronte a questo tipo di scelta. Lo spirito che mi ha sempre accompagnato era spento, mi auguro solo che chi ha sbagliato il prossimo anno non faccia parte dell'organizzazione futura.
Oltre al senso di delusione, mi sono scontrata con molti punti critici del Salone.
Cominciamo a livello informatico, qualcosa non ha funzionato, chi ha fatto richiesta on line si è ritrovato con richieste non evase e mancanze di risposta.
Il lavoro delle iscrizioni on line facilità l'ingresso dei visitatori ed è stato un caos di file a non finire per tutti:visitatori, autori, standisti, blogger, addetti stampa, insegnanti...
Il gioco del mondo si è trasformato nel gioco della fila per tutti.
Anche la disposizione degli stand ne ha sofferto, il cunicolo che portava alla sala OVAL era un budello in cui si scontravano le file con le opposte direzioni. Soffocante. Per non parlare che eri obbligato a ripercorrerla se volevi uscire.
Nel Padiglione due ho visto una bancarella di panini con wurstel la cui vendita era attaccata ad uno stand.. libri alla salsiccia per tutti...
File tortuose disposte male per il firma copie di autori, come per Zero Calcare...
Ho avuto l'impressione che ci fosse meno personale, le file lo scorso anno erano controllate e disposte meglio, ve l'assicuro.
Altro punto dolente, la sicurezza, lo scorso anno le misure di prevenzione e controllo erano veramente fantastiche, quest'anno ho visto meno personale e controlli più leggeri....Si potevano portare all'interno acqua, panini e altro...
Alla fine mi sono stancata e dopo aver fatto il mio giro, legato soprattutto alla scoperta di piccole case editrici, con largo anticipo ho preferito fare ritorno nel B&B e la domenica mattina non mi sono recata ancora al salone, ho preferito fare ritorno a casa.
Nei prossimi giorni vi metterò al corrente di alcune case editrici e di alcuni romanzi che hanno attratto la mia attenzione.
Buona giornata a tutti/e
Maria Lucia
Mi piace leggere i vostri post sulla fiera, così anche se non sono potuta esserci, leggendo le vostre esperienze è come se una piccola parte di me fosse andata :)
RispondiEliminaGrazie!
Grazie mille cara per questo riscontro, nei prossimi giorni ne pubblicherò altri.
RispondiEliminaA presto Lucia