E Baboucar guidava la fila
di Giovanni Dozzini
recensione a cura di Maria Lucia Ferlisi
Baboucar,
Ousman, Robert e Yaya sono i quattro protagonisti del romanzo. Sono
appena arrivati in Italia e nell'attesa della risposta alla richiesta
d'asilo, cercano di trascorrere nella "normalità" le
giornate.
Baboucar propone agli amici di trascorrere una giornata al
mare, non hanno molti soldi, ma escogitano il modo per pagare
soltanto uno e gli altri al suo avviso potranno nascondersi in bagno.
Non sempre le previsioni vanno a buon fine, ma sono solidali e uniti
tra loro, anche se provengono da città e nazioni diverse.
In
questo breve viaggio si scontreranno con i pregiudizi , ma anche con
la solidarietà di un pescatore che offre loro un posto per dormire.
In questo momento di odio e forti pregiudizi l'autore ha avuto un
grande coraggio a scrivere un libro che apre la porta ad una giornata
tipo dei quattro ragazzi che ancora non sanno come gestire il loro
futuro, perché è appeso alla decisione delle istituzione, in comune
hanno la paura che non possa essere accolta e il terrore di tornare
indietro.
Hanno
dei sogni ma ancora non possono esprimerli, il loro futuro è in
attesa di una firma. Da Perugia arrivano a Falconara, fanno il bagno,
giocano al pallone, salvano un ragazzo senza ricevere nemmeno un
grazie dalla famiglia, rimorchiano...sempre sotto lo sguardo pieno di
pregiudizi della gente.
Un
romanzo che non ha una trama, non vi farà piangere, non c'è nessuna
storia strappalacrime dietro., soltanto un piccolo spaccato di vita di questi giovani di colore.
L'autore Giovanni Dozzini con chiarezza e semplicità ha mostrato la realtà quella vista dalle persone, ma dal punto di
vista dei diretti interessati. Dietro a quello che si pensa sia un
bighellonare di persone che non fanno niente, c'è una normalità
diversa della nostra, eppure simile. Quanti di noi ragazzi, senza
tanti soldi in tasca, siamo andati al mare con tanta voglia di
divertirci.
Siamo
così presi dalla paura dello straniero che ci siamo dimenticati chi
eravamo. Forse è questo l'intento dello scrittore mostrare che i
giovani, noi come loro, siamo uguali con tanti sogni e pochi soldi in
tasca. Ieri come oggi, noi come loro.
Scheda
libro
Titolo:
E Baboucar guidava la fila
Autore:
Giovanni Dozzini
Casa
editrice: Minimum fax
Pagine:
145
Sinossi
Baboucar,
Ousman, Yaya e Robert sono quattro richiedenti asilo arrivati in
Italia dopo avere attraversato mezza Africa e il Mediterraneo. Sono
sospesi tra la speranza che la loro richiesta venga accolta e la
paura di essere respinti. C'è chi aspetta la prima udienza di fronte
alla Commissione territoriale, chi il ricorso in primo grado al
tribunale, chi invece ha ottenuto una protezione sussidiaria e per un
po' può andare avanti senza troppe ansie. Un fine settimana decidono
di prendere un treno che da Perugia li porterà verso l'Adriatico. La
meta è la spiaggia di Falconara Marittima e il viaggio è scandito
dagli incontri, dalle ossessioni di ognuno e dal faticoso rapporto
con la lingua italiana. Sono quarantott'ore di piccoli avvenimenti:
multe, bivacchi, la finale degli Europei di calcio, qualche litigio.
Due giorni in cui i quattro amici si ritroveranno sempre a camminare,
in fila indiana, lungo le strade della provincia del Centro Italia.
"E Baboucar guidava la fila" è una favola senza morale,
che affronta il tema delle migrazioni scegliendo di raccontare quello
che viene dopo le traversate, la normalità inafferrabile di una vita
dignitosa che segue ogni approdo e tutto ciò che questa normalità
contiene: le paure, i desideri, la rabbia, le nostalgie, riuscendo a
ottenere alla fine quella particolare risonanza poetica che hanno
soltanto le cose vere.
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