venerdì 3 maggio 2019

E Baboucar guidava la fila di Giovanni Dozzini

E Baboucar guidava la fila
di  Giovanni Dozzini
recensione a cura di Maria Lucia Ferlisi
Baboucar, Ousman, Robert e Yaya sono i quattro protagonisti del romanzo. Sono appena arrivati in Italia e nell'attesa della risposta alla richiesta d'asilo, cercano di trascorrere nella "normalità" le giornate.
 Baboucar propone agli amici di trascorrere una giornata al mare, non hanno molti soldi, ma escogitano il modo per pagare soltanto uno e gli altri al suo avviso potranno nascondersi in bagno. Non sempre le previsioni vanno a buon fine, ma sono solidali e uniti tra loro, anche se provengono da città e nazioni diverse.
In questo breve viaggio si scontreranno con i pregiudizi , ma anche con la solidarietà di un pescatore che offre loro un posto per dormire. In questo momento di odio e forti pregiudizi l'autore ha avuto un grande coraggio a scrivere un libro che apre la porta ad una giornata tipo dei quattro ragazzi che ancora non sanno come gestire il loro futuro, perché è appeso alla decisione delle istituzione, in comune hanno la paura che non possa essere accolta e il terrore di tornare indietro.
Hanno dei sogni ma ancora non possono esprimerli, il loro futuro è in attesa di una firma. Da Perugia arrivano a Falconara, fanno il bagno, giocano al pallone, salvano un ragazzo senza ricevere nemmeno un grazie dalla famiglia, rimorchiano...sempre sotto lo sguardo pieno di pregiudizi della gente.
Un romanzo che non ha una trama, non vi farà piangere, non c'è nessuna storia strappalacrime dietro., soltanto un piccolo spaccato di vita di questi giovani di colore.
L'autore Giovanni Dozzini con chiarezza e semplicità ha  mostrato la realtà quella vista dalle persone, ma dal punto di vista dei diretti interessati. Dietro a quello che si pensa sia un bighellonare di persone che non fanno niente, c'è una normalità diversa della nostra, eppure simile. Quanti di noi ragazzi, senza tanti soldi in tasca, siamo andati al mare con tanta voglia di divertirci.
Siamo così presi dalla paura dello straniero che ci siamo dimenticati chi eravamo. Forse è questo l'intento dello scrittore mostrare che i giovani, noi come loro, siamo uguali con tanti sogni e pochi soldi in tasca. Ieri come oggi, noi come loro.
Scheda libro
Titolo: E Baboucar guidava la fila
Autore: Giovanni Dozzini
Casa editrice: Minimum fax
Pagine: 145
Sinossi
Baboucar, Ousman, Yaya e Robert sono quattro richiedenti asilo arrivati in Italia dopo avere attraversato mezza Africa e il Mediterraneo. Sono sospesi tra la speranza che la loro richiesta venga accolta e la paura di essere respinti. C'è chi aspetta la prima udienza di fronte alla Commissione territoriale, chi il ricorso in primo grado al tribunale, chi invece ha ottenuto una protezione sussidiaria e per un po' può andare avanti senza troppe ansie. Un fine settimana decidono di prendere un treno che da Perugia li porterà verso l'Adriatico. La meta è la spiaggia di Falconara Marittima e il viaggio è scandito dagli incontri, dalle ossessioni di ognuno e dal faticoso rapporto con la lingua italiana. Sono quarantott'ore di piccoli avvenimenti: multe, bivacchi, la finale degli Europei di calcio, qualche litigio. Due giorni in cui i quattro amici si ritroveranno sempre a camminare, in fila indiana, lungo le strade della provincia del Centro Italia. "E Baboucar guidava la fila" è una favola senza morale, che affronta il tema delle migrazioni scegliendo di raccontare quello che viene dopo le traversate, la normalità inafferrabile di una vita dignitosa che segue ogni approdo e tutto ciò che questa normalità contiene: le paure, i desideri, la rabbia, le nostalgie, riuscendo a ottenere alla fine quella particolare risonanza poetica che hanno soltanto le cose vere.








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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.