lunedì 27 dicembre 2021

Su un letto di fiori di Banana Yoshimoto

 

Su un letto di fiori

 di 

Banana Yoshimoto

recensione di 

Maria Lucia Ferlisi

Miki è una neonata che la madre ha deciso di abbandonare, prima di farlo la dispone su un letto soffice fatto di alghe morbide...Il profumo del mare e delle alghe accompagnerà MIki in tutti i suoi gesti futuri e le regaleranno sicurezza e tenerezza ogni volta che che la melanconia attraverserà le sue giornate.

Le storie dell'autrice sono semplici, senza particolari intrecci se non quelli delle emozioni e in questo romanzo ne troverete molte.

Miki saprà trasmettere la gioia di vivere, la gratitudine alla vita giorno dopo giorno, la semplicità e la genuinità dei gesti.

Un romanzo che è un inno all'amore, alla gioia di vivere anche nei momenti tristi che attraversano le giornata. Basta guardare il mare o inspirare il profumo delle alghe o ascoltare le parole di una persona amica o sorseggiare una bevanda guardando i sassi della vita ma alla fine tutti riusciamo a trovare la nostra serenità.. su un letto di fiori.

 Amare i piccoli gesti banali che nessuno apprezza più, vivere con le piccole quotidianità e amarle come la vita ama noi e ci regala senza chiedere nulla in cambio: il sole, la luce, le stelle il mare...

Un romanzo da leggere quando si è tristi o emotivamente provati, vi regalerà dolcezza e tenerezza e vi farà comprendere quanto la vita, nella sua semplicità, sappia essere meravigliosa, basta saperla intravedere nei piccoli gesti quotidiani che la vita, giorno dopo giorno, ci regala, un atto d'amore che deve essere ricambiato amando la natura, le persone con slancio e tenerezza.

Biografia


Banana Yoshimoto (Tokyo, 1964) ha conquistato un grandissimo numero di lettori in Italia a partire da Kitchen, pubblicato da Feltrinelli nel 1991, e si è presentata come un autentico caso letterario. Dei suoi altri libri, tutti pubblicati da Feltrinelli, ricordiamo: N.P. (1992), Sonno profondo (1994), Tsugumi (1994), Lucertola (1995), Amrita (1997), Sly (1998), L’ultima amante di Hachiko (1999), Honeymoon (2000), H/H (2001), La piccola ombra(2002), Presagio triste (2003), Arcobaleno (2003), Il corpo sa tutto (2004), L’abito di piume (2005), Ricordi di un vicolo cieco (2006), Il coperchio del mare (2007), Chie-Chan e io (2008), Delfini (2010), Un viaggio chiamato vita (2010), High & Dry. Primo amore (2011), Moshi moshi (2012), A proposito di lei (2013), La serie Il Regno, Le sorelle Donguri (2018) Il dolce domani (2020), Su un letto di fiori (2021). Banana Yoshimoto ha vinto il premio Scanno nel 1993, il premio Maschera d’Argento nel 1999 e il premio Capri

Scheda libro

Titolo: Su un letto di fiori

Autore: Banana Yoshimoto

Casa editrice: Feltrinelli

Pagine: 128

Sinossi

lunedì 20 dicembre 2021

Buon Natale


 Natale è la festa dell’infanzia. Abbiamo il diritto di domandarci se ci saranno ancora per lungo tempo notti di Natale, con i loro angeli e pastori, per questo mondo feroce, così lontano dall’infanzia, così estraneo allo spirito d’infanzia.

          (Georges Bernanos)




Quest'anno i miei auguri sono dettati da un malinconico e triste sguardo su questo mondo che nulla ha imparato nei secoli dei secoli e giorno dopo giorno. 
Mi chiedo cosa festeggiamo quando nel mondo imperversa l'odio, la discriminazione, l'invidia, la guerra, la mancanza di solidarietà...
Il Natale dovrebbe essere un momento di raccolta, di pace e umanità ma è diventato solo una corsa allo shopping più sfrenato,  a riempire di luci le case dove i cuori si sono inariditi e hanno dimenticato che la gioia del Natale dovrebbe essere un ritorno a quando eravamo  bambini, rivivere la felicità dell'infanzia e trasmetterla a chi ci sta vicino. 
Si continua a festeggiare senza sorrisi, si mangiano  piatti prelibati, quando sarebbe sufficiente condividere un piatto povero ma avere il cuore carico di gioia e umanità verso gli altri.
Fermiamoci e guardiamo con occhi diversi la frenesia della vita. 
Guardate negli occhi l'altro e ritrovate l'antica armonia dei vostri cuori.
Buon Natale di riflessione

mercoledì 15 dicembre 2021

CONCORSO LETTERARIO: GIALLI, THRILLE E NOIR


Salve a tutti/e

se volete partecipare al concorso dovete inviare una mail con il testo alla casa editrice Idrovolante Edizioni.

I racconti più belli saranno inseriti nell'antologia che pubblicheranno alla scadenza del concorso. 

L'invio è gratuito e avete un mese di tempo per scrivere le 10mila battute richieste.

In bocca alla penna....



CONCORSO LETTERARIO

GIALLI, THRILLE E NOIR 

 Idrovolante edizioni (www.idrovolanteedizioni.it) in collaborazione con il sito Cultora (www.cultora.it) indice la prima edizione del concorso “Gialli, thriller e noir”.

UNICA SEZIONE: NARRATIVA – Si accettano racconti gialli, thriller e noir dei tagli più disparati. Il limite massimo di lunghezza è di 10mila battute spazi inclusi. Ogni autore può inviare al massimo un racconto.

TESTI – I testi devono essere in lingua italiana e inediti. Possono partecipare autori italiani e stranieri. Possono partecipare testi già premiati in altri concorsi.

COME INVIARE I RACCONTI – I partecipanti devono inviare il racconto in formato word, con nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e nome del Concorso inseriti nel corpo mail al seguente indirizzo: idrovolante.concorsi@gmail.com

CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE – La partecipazione è gratuita e aperta a tutte le persone nate, residenti o domiciliate in Italia.

TERMINI DI INVIO – Inviare gli elaborati via mail entro e non oltre il 25 gennaio 2021.

TERMINI DI SELEZIONE – Non sarà pubblicata una graduatoria finale. Agli autori giudicati meritevoli di pubblicazione verrà inviata una mail con il responso entro pochi giorni dalla scadenza del bando e un attestato di partecipazione in versione digitale. Non è prevista una copia omaggio per gli autori né alcun obbligo di acquisto dei volumi.

RACCOLTA – I racconti selezionati verranno pubblicati da Idrovolante edizioni in un libro che sarà in vendita nelle librerie italiane (con distribuzione Libro.co), sul sito di Idrovolante edizioni, alle principali fiere della piccola e media Editoria cui parteciperà l’editore non appena sarà di nuovo possibile e sui principali book-stores online. Inoltre, il volume verrà pubblicato in versione digitale e-book e presentato in varie località italiane.

DATA DI PUBBLICAZIONE – La raccolta di racconti verrà pubblicata durante il mese di febbraio 2021.

DIRITTI D’AUTORE – I diritti dei racconti rimangono di proprietà dei singoli Autori che in caso di selezione potranno dunque continuare a pubblicare altrove il proprio elaborato.

INFORMAZIONI – Per informazioni scrivere a: idrovolante.concorsi@gmail.com

giovedì 9 dicembre 2021

Armilla meccanica nel cielo di Fabio Carta

Armilla meccanica nel cielo
 di 
Fabio Carta

Scheda libro
Autore: Fabio Carta
Titolo: Armilla meccanica nel cielo
Casa editrice: self publishing
Pagine: 300

Sinossi
"I Meka incarnavano un’idea, quasi un’ideologia in verità, quella del gigantismo meccanico dell’umanità alla conquista delle stelle. Troppo grande l'universo per affrontarlo con le sole piccole membra fornite all’uomo dalla natura". 

Su una remota miniera extrasolare Geuse, un vecchio mek-operaio, giorno dopo giorno vede i frutti del suo duro lavoro sfumare a causa di una crisi economica senza precedenti, che coinvolge tutte le colonie della Via Lattea. Come molti altri medita di prendere ciò che gli spetta e di cambiare vita. Ma non è così facile.

Ad anni luce da lì la Metrobubble, la capitale finanziaria della galassia, è stravolta dallo slittamento temporale tra sistemi planetari, dai disordini e dalle rivoluzioni. Ora a regnare è un feroce dittatore che si fa chiamare Meklord. I nativi del pianeta, i queer, gli fanno guerra per quanto possono, mentre attendono l'aiuto della Terra o di chiunque avrà il coraggio di sfidare per loro le maree del tempo e le armate meccaniche del tiranno.

Un liberatore, un pirata, un avventuriero… o anche solo un semplice operaio.

Biografia
Fabio Carta nasce a Roma nel 1975 dove si laurea in Scienze Politiche con indirizzo storico, sviluppando uno spiccato interesse per le convulse vicende che dall’evo moderno alla contemporaneità hanno visto le evoluzioni, gli incontri e gli scontri tra i popoli e le culture. A questi interessi particolari unisce l’inevitabile passione per la cultura fantastica e avventurosa, prettamente cinematografica e televisiva, comune a quasi tutti i quarantenni della sua generazione che questa cultura l’hanno vista nascere, un fenomeno che solo i successi di Guerre Stellari e Star Trek possono esemplarmente rappresentare (non dimenticando, ovviamente, l’importanza non soltanto sentimentale dei numerosissimi cartoni animati giapponesi dell’infanzia, ossia i primi, leggendari anime “ante litteram”). 

Per anni impiega il suo tempo libero alla ricerca d’una sintesi tra queste sue predilezioni, un modo creativo, tra disegno e narrativa, per superare il dualismo apparentemente inconciliabile dei suoi interessi. Da un lato tenta quindi di nobilitare gli ambiti cinematografici, televisivi e fumettistici, nonché videoludici – in perfetto stile “nerd” – con uno stile più ricercato e meno banale, mentre dall’altro vuole dotare d’una riscrittura più dinamica e accattivante le nozioni e le cronache “accademiche”, affascinanti e immortali, tratte ovviamente dai suoi studi storico-politici e dalle seriose ed ostiche letture a cui volontariamente – di tanto in tanto – si sottopone, tra cui molte delle opere medievali del ciclo bretone e arturiano. 

Per questo,come molti, non può esimersi dal subire il fascino del fantasy, in particolare della pervasiva poesia ambientale de Il signore degli anelli, che meglio di tutti nella letteratura contemporanea ha saputo coniugare la solennità letteraria col gioco della fantasia. Ma è nella narrativa di fantascienza pura, soprattutto nella space opera, che cerca la sua maggiore ispirazione; e la trova nell’epica mistica di Dune, nella nettezza marziale di Fanteria dello Spazio come nell’intimo, sofferente pacifismo nella Guerra Eterna di Haldeman. E ancora, la sua immaginazione vaga in preda alle vertigini nella vastità narrativa del ciclo di Hyperion, perdendosi nell’immane intreccio “psicostorico” delle varie Fondazioni di Asimov, per finire perduta tra le allucinazioni cibernetiche di Neuromante. 

Nasce in lui l’idea di poter dar vita ad una sorta di “peplum” narrativo postmoderno, un sincretismo distopico tra fantasy e fantascienza che sia qualcosa di più d’una semplice trasposizioni di poteri magici in tecnologie arcane. Vi sono dame e cavalieri, intrighi di corte e amori a profusione e tradimenti degni di Lancillotto come del Trono di Spade; ma soprattutto storie di guerra, di coraggio e amicizia.Animato da questo intento, inizia a scrivere, creando il mondo di Arma Infero; e in questo mondo ambienta il suo primo romanzo. Impiegato, marito e padre di due figli, che da sempre tollerano pazientemente i suoi momenti di evasione nel remoto spazio siderale, nei ritagli di tempo prosegue indefesso a gettare pianeti, mostri ed eroi dalla tastiera sullo schermo del suo pc, fantasticando sul giorno in cui potrà eleggere la sua passione a professione.

 

venerdì 3 dicembre 2021

LE INVISIBILI SIGNORE DELLA MUSICA DI Anna Rollando

 

LE INVISIBILI SIGNORE DELLA MUSICA

DI 

Anna Rollando

Per molto tempo i nomi delle donne musiciste sono rimasti pressoché sconosciuti.

Eppure le donne musiciste ci sono e ci sono sempre state: coraggiose o pavide, ribelli o sottomesse, monache o mantenute. Ma sempre orgogliose del proprio talento e decise a non soccombere ad una società che le voleva invisibili ce ne sono state tante, disseminate nei secoli, che hanno contribuito fortemente allo sviluppo della musica fino ad oggi.

“Ho deciso di raccontare ‘le prime donne’ che hanno fatto qualcosa di particolare, proprio per sottolineare che i tempi si sono lentamente evoluti: ci sono state donne coraggiose che hanno sfidato una società che le voleva sottomesse o perlomeno inette, dimostrando con fatica e coraggio di poter fare quello a cui aspiravano, fosse fare il giro del mondo piuttosto che ottenere la possibilità di voto. Sono state coraggiose e ‘visionarie’, perché hanno aperto la strada a tutte noi, e alle generazioni future che potranno partire da lì, dal traguardo che molte altre hanno tagliato per tutte. Volevo ricordarle per rendere loro merito, e per non dimenticarsi che tutto quello che forse alle giovani generazioni pare scontato, in realtà paga un debito importantissimo alle ‘prime donne che’ hanno fatto la storia.” (Anna Rollando)

Hildegard von Bingen, Maddalena Casulana, Barbara Strozzi, Francesca Caccini, Nannerl Mozart, Fanny Mendelssohn, Clara Schumann, Louise Farrenc, Ethel Smith, Amy Beach, Rebecca Clarke, Nadia e Lily Boulanger, Florence Prize, e ancora oggi Sofija Guibajdulina, Barbara Hannigan, Rachel Portman, Hildur Gudnadòttir: “mogli di”, “figlie di”, “sorelle di”, spesso nel passato hanno avuto bisogno di una figura maschile che desse loro l’opportunità di accedere agli studi musicali e di trovare il proprio spazio nella società.

“Faccio parte di gruppi musicali declinati al femminile da anni, quando le musiciste donne erano sicuramente tante, ma difficilmente visibili nel panorama professionale. Orchestre solo femminili con direttrici donne, che eseguivano però programmi di musicisti uomini: possibile che non ci fosse nessuna compositrice tra cui scegliere brani di repertorio?”

Ma i tempi sono cambiati, e luminose figure di donne musiciste stanno prendendosi a pieno diritto quello che la storia ha negato a tutte per secoli.

Un saggio che mette in luce donne di grande talento che per troppo tempo sono rimaste nell'ombra.

 SCHEDA LIBRO

COLLANA Musica

GENERE Saggistica

FORMATO 21x15

PAGINE 250

USCITA  3 dicembre 2021

PREZZO 19,00


BIOGRAFIA

Anna Rollando

, spezzina, violista (diplomata al Conservatorio G. Verdi di Milano), concertista classica e pop, ha suonato in centinaia di performance con numerose ed eterogenee formazioni, da Rondò Veneziano al Teatro dell'Opera di Roma, da Massimo Ranieri a Ennio Morricone. 

Laureata in Scienze della Comunicazione, si interessa di didattica musicale e della creazione di eventi musicali. Ha collaborato in qualità di musicista e di curatore a numerose produzioni Rai e Mediaset, come Buona Domenica, Maurizio Costanzo Show, La Corrida, Ti lascio una canzone, Celebration. 

Ha pubblicato Applaudire con i piedi (2018), Assolo (2019), Applaudire con i piedi II (2019).

 


mercoledì 1 dicembre 2021

Il giudizio universale di Raimondo Preti

Il giudizio universale 
di 
Raimondo Preti


 Scheda libro

Autore: Raimondo Preti
Titolo: Il giudizio universale
Casa Editrice: Porto Seguro
Pagine: 233

Sinossi

Stanco degli uomini, Dio progetta un nuovo Giudizio Universale e invia sulla terra l'Arcangelo Gabriele per rapire i bambini meritevoli, coi quali ripopolerà la terra dopo l'evento. Così, in un quartiere di periferia di una qualunque città i bambini iniziano a sparire e sembrano inghiottiti dal buio di un improvviso blackout che ammanta i caseggiati, portato da una fitta pioggia silenziosa e dal fiume che cresce minaccioso.
Gli intenti dell'Arcangelo sono senz'altro nobili: Gabriele adempie al suo compito, ligio al dovere, ma non mancherà di affezionarsi al piccolo Vanni e alla sua famiglia, di stupirsi del multiforme e bizzarro umano, di emularne i difetti, di prendersi a cuore le vigliacche creature che siamo. Con ironia dissacrante si narrano le avventurose vicende di Gabriele sulla terra, in un tourbillon di situazioni grottesche e diabolicamente divertenti, in cui tutti i personaggi fanno la parte di protagonisti, in un unico racconto a più voci.

Biografia

Raimondo Preti, nato a Prato il 23.2.74. raimondopreti@gmail.com, 366.1825225, via Pietramarina 278 Vinci Avvocato. Insegnante. Dal 2014 mi occupo di sviluppo commerciale. Attualmente responsabile commerciale. 
COME SCRITTORE -1992 pubblicazione raccolta di poesie “Il vento e la foglia cadente”; -Nel 2014 pubblicazione con la CE Vertigo del romanzo “Skianto”; -2016 organizzazione di cinque eventi teatrali dal titolo “Cultura che spettacolo”; -2016 partecipazioni a concorsi di poesia e racconti, con premi, pubblicazioni in antologie; -2017-2019 pubblicazioni on line di racconti; -2018 pubblicazione libro “”Sparsi in giro” con la CE Leonida Edizioni; -2019 pubblicazione libro “Tutti giù per terra”, Porto Seguro Editore; -2021 pubblicazione libro “Il Giudizio Universale”;

sabato 27 novembre 2021

Complici le stelle di Giada Bertone

 

Complici le stelle

di

Giada Bertone

Titolo: Complici le stelle

Autore: Giada Bertone

Editore: O.D.E. Edizioni

Genere: new adult/ contemporary romance

Prezzo ebook: € 2.99

Prezzo cartaceo: € 12.99

Sinossi:

Sono la ragazza strana, quella sbagliata, diversa. Ho deciso di scappare dal Montana e dal passato che mi tormenta. Santa Monica è il luogo perfetto per ricominciare, nessuno mi conosce né sa cos'è successo. Mi sono ripromessa di non stringere legami. Eppure, ho infranto questo giuramento.

Sono costretta a vederlo ogni giorno mentre lui sorveglia le onde, ruba la mia razionalità e annulla tutti i miei buoni propositi. Non devo cedere ai sentimenti, nemmeno se a sostenerli ci sono le mie amate stelle che mi fanno da complici ogni notte. Non posso soffrire ancora, non lo sopporterei.

E poi un cuore spezzato non può battere d'amore... Vero?

Estratto:

Sorrido ancora.

Poi la consapevolezza cade su di me come una pioggia gelida. Questo sorriso rappresenta un

vortice senza fine, che assorbe ogni mia fibra. Mi crogiolo nel vuoto che mi dilania il petto, mentre

aspetto che la razionalità agisca da anestetizzante sul mio cuore spezzato.

Un cuore ridotto nuovamente a brandelli.

Biografia:

Sono nata sotto il segno dell’ariete nel 1998 e vivo in un paesino ai piedi delle montagne piemontesi insieme al mio compagno, la nostra bimba e un cucciolo peloso.
Fin da piccola, ho sempre amato leggere. Recensisco libri di ogni genere e amo pubblicare le mie opinioni attraverso il blog con cui collaboro.
La scrittura è la costante della mia vita. Pubblicare un libro è sempre stato un grande sogno. Oggi, esordisco con la O.D.E. Edizioni.



martedì 23 novembre 2021

Intervista a Paolo Bertulessi


INTERVISTA

a

Paolo Bertulessi


Con l'autore Paolo Bertulessi si è stabilito un rapporto di stima dall'inizio della pubblicazione dei suoi due romanzi. Poi c'è stata la svolta poetica e devo dire che l'ho apprezzato maggiormente; nei versi ha modo di liberare le emozioni, piccole gocce poetiche che mostrano le debolezze umane in questo grande alveare che è il mondo.
Siamo echi dispersi nel cemento delle grandi città, dispersi vaghiamo in un  percorso difficile, irto di pietre che ci pongono ogni giorno di fronte a questo cammino insidioso e scopriamo... la nudità dei sassi...

Di seguito l'intervista che mostra ai lettori chi è Paolo Bertulessi, narratore, poeta, padre e uomo.
Buona lettura

Ciao Paolo, vorresti presentarti al pubblico del blog La lettrice di Carta? 

- Salve a tutti. Desidero intanto ringraziare questo blog letterario per avermi gentilmente ospitato.

Per presentarmi ai lettori, inizio con il dire di essere nato a Bergamo ma cresciuto a Padova, la città dove ho studiato per poi conseguire la Maturità Classica; provengo da una famiglia geograficamente eterogenea, con padre bergamasco (docente di Matematica e Fisica), madre novarese, nonno materno barese (viceprefetto a Padova) e una prozia austriaca, nella quale sono cresciuto tra libri e quadri: la passione per la lettura e la cultura in generale ha sempre accomunato tutti noi, oltre all’interesse per la pittura esaltato dalle qualità artistiche di mia madre, pittrice di nudi femminili e fenomenale ritrattista… diciamo che, sotto questo punto di vista, ho avuto un’infanzia e un’adolescenza privilegiate, circondato come sono stato da un’atmosfera pregna di cultura e di visioni di corpi femminili in posa per le tele dipinte da mia madre.

Purtroppo, entrambi i miei genitori sono mancati prematuramente quando avevo soltanto venticinque anni, lasciandomi però un piccolo patrimonio formativo del quale ho fatto da subito tesoro.

Oltre ad aver lavorato nella grande distribuzione come direttore di filiale, sono stato per oltre vent’anni istruttore sportivo e, dal 2005, sono titolare di un’enoteca sita a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova.

Quando, come e perché hai sentito l'esigenza di scrivere?

Partiamo dal fatto che io ho sempre amato leggere tanto quanto scrivere: durante il periodo scolastico, i temi in classe erano per me un lieto evento dove sfogavo la mia ispirata pulsione riempiendo di parole numerose pagine, a tal punto da essere definito “prolisso” da un professore; i miei temi, comunque, ottennero regolarmente voti molto alti.

Confesso anche di aver operato, in diverse occasioni, nelle vesti di “ghostwriter”: in pratica, ho scritto per altri aspiranti ed emergenti autori in crisi d’ispirazione o privi di un vero talento letterario. Ho sempre amato definirmi un autore “incontinente” dotato di un estro inesauribile.

Ciò che mi ha spinto a pubblicare con il mio nome in copertina, è stata la grave malattia che ha colpito il mio unigenito figlio Gianmaria: la mia opera prima, il romanzo d’esordio “ESISTENZE PROIBITE”, è stata scritta tra sale d’aspetto e camere d’ospedale durante le numerose terapie e operazioni da lui subite; posso dire che, in questo caso, la scrittura mi ha sorretto quando mi sentivo crollare.

Tutto ebbe inizio lì, ma mio figlio, dopo aver lottato tre anni come un indomito guerriero, nel 2020 ha perso una battaglia contro un male più grande di lui: mi piace pensare che ora sia al mio fianco mentre scrivo: credo di non esagerare affermando che la scrittura sia per me vitale.

Che emozioni hai provato quando è stato pubblicato il tuo primo romanzo?

L’emozione che ho provato quando ho avuto tra le mani la prima copia cartacea del mio romanzo d’esordio è stata immensa: dopo averne persino annusato il profumo unico e avere udito il discreto fruscio della carta, mi resi conto che in quelle pagine era contenuta una parte importante di me e della mia sofferenza; non a caso, nell’opera è presente un capitolo estremamente toccante e commovente che, ancora adesso, non riuscirei mai a leggere in pubblico.

Considero ogni mia opera una creatura che potrà essere eterna, perché “scripta manent”, gli scritti restano.

Dal romanzo sei passato alla poesia, puoi spiegarci come sei giunto a questa scelta che vedo prevalere nelle tue ultime pubblicazioni?

Posso sicuramente affermare che, per me, la poesia viaggia in un binario parallelo a quello della scrittura, sempre e comunque; non ho fatto scelte, scrivo d’impulso e in base a ciò che provo: un romanzo e una silloge poetica mi appartengono allo stesso modo e con la stessa intensità, l’essere romanziere e poeta rappresenta al meglio il mio bipolarismo letterario.

Di norma mi accade di scrivere poesie come intervallo mentre sono impegnato nella stesura di un romanzo, cosa che a volte mi impone di scegliere se inserire una determinata frase in prosa nel romanzo o trasporla in versi nella silloge.

Ultimamente hanno prevalso le pubblicazioni di due sillogi poetiche, “COME SPUTI NELLA SABBIA”, edita dalla PAV Edizioni, e “LA NUDITÀ DEI SASSI”, edita da Edizioni Bette: questo perché hanno dominato in me gli intensi versi che caratterizzano queste mie opere. Considero poi “LA NUDITÀ DEI SASSI” l’apoteosi della mia poesia introspettiva.

Ho anche fatto la bellissima esperienza di scrivere un romanzo a quattro mani e in perfetta sintonia con il mio caro amico, autore di romanzi storici, Alberto Tacca: “IN VIAGGIO PER LEI”, edito da PAV Edizioni, è un’opera sui generis dedicata alle donne vittime di molestie nei social.

Vi faccio una confidenza: ho un nuovo romanzo pronto per la pubblicazione e sarà un’opera importante… sono convinto che lascerà il segno in chi lo leggerà.

In fase di ultimazione vi è anche una nuova silloge poetica. Vi terrò aggiornati.

Che cos'è per te la poesia?

Cos’è per me la Poesia? Amo definirla “una spremuta di me”. Godo di una catarsi che mi porta a concepire versi, con tensione emotiva e parole che possono diventare affilate come coltelli: mentre in un romanzo il mio Io autore affida ai suoi personaggi l’intera recita narrativa, il mio Io poeta si denuda quando scrive… ecco, un poeta mostra tutta la sua interiorità senza schemi e schermi, si sveste per rivestirsi di liriche che svelano la sua reale anima. Non a caso, la mia pagina autore in Facebook è intitolata “Paolo Bertulessi, quando l’anima scrive”.

Quando scrivi, parti da esperienze personali o dalla tua fantasia?

Guardi, quando scrivo, molto e spesso, è perché forse tutto mi ispira; la quotidianità, con dialoghi anche semplicemente captati tra la gente, l’attualità, le banalità verbali che da sempre odio, uno scenario urbano apparentemente grigio e sterile, i suoni di città e le melodie della natura che altri non colgono. Ritengo che un autore debba essere un ottimo ascoltatore, ma questo non toglie il fatto che la mia fantasia sia sempre altamente prolifica e che le mie esperienze di vita possano essere delle formidabili Muse ispiratrici.

Quale messaggio vuoi trasmettere al pubblico con le tue pubblicazioni.

Il messaggio che vorrei trasmettere al mio pubblico di lettori con le mie pubblicazioni è chiaro e netto: provare forti e profonde emozioni. Quando scrivo sono il primo a emozionarmi, anche quando mi rileggo: vedete, io non sono una persona particolarmente socievole, per questo con le mie opere sento di comunicare molto più di quello che potrei fare verbalmente e lasciare una traccia di me.

Emozionatevi, in qualsiasi modo possibile, perché una vita senza emozioni non vale nulla.

Vuoi parlarci delle tue esperienze da scrittore, quali difficoltà hai incontrato nel tuo percorso da emergente?

Devo dire che non ho incontrato particolari difficoltà durante il mio percorso di autore, da esordiente a emergente: a partire dal mio romanzo d’esordio e con tutte le altre mie opere, ho sempre avuto diverse case editrici interessate alla pubblicazione dei miei manoscritti. Se proprio devo dirla tutta, con “ESISTENZE PROIBITE” ci sono state alcune incomprensioni con la casa editrice, ma questo può succedere quando ti muovi per la prima volta nella realtà editoriale, ci mancherebbe.

Un consiglio che mi sento di dare a tutti gli autori esordienti è di non pagare mai nulla per vedere pubblicata la propria opera, io non l’ho mai fatto: quando una casa editrice vi chiede soldi e contributi per la pubblicazione, altro non è che una semplice tipografia che pubblicherebbe qualsiasi cosa; una casa editrice seria deve essere professionale, selettiva e credere e investire nel vostro lavoro.

Non apprezzo nemmeno il cosiddetto self publishing: come può sapere un autore che si autopubblica se realmente i suoi scritti sono meritevoli senza passare una selezione? In questo modo il panorama letterario si riempie di libri mediocri che screditano poi l’intero settore.

Quali autori hanno influenzato la tua scrittura?

Ci sono state alcune recensioni che hanno accostato stilisticamente “ESISTENZE PROIBITE” a “BELLI E DANNATI” di Francis Scott Fitzgerald e “AURUM INFERNO OPERAIO”, il mio secondo romanzo noir che ha partecipato al Premio Campiello 2019, a qualche opera di Fred Vargas: in realtà non considero la mia scrittura influenzata da qualche determinato autore, bensì sento di avere attinto quanto più possibile lo scibile dalla lettura delle opere di grandi maestri quali Luigi Pirandello, Gabriele D’Annunzio, Italo Calvino, Primo Levi, Oriana Fallaci, Umberto Saba, Alda Merini, Jack Kerouac, Vladimir Nabokov, John Steinbeck, Henry Miller, Charles Bukowski, solo per citarne alcuni. Credo di avere uno stile tutto mio, anche perché ho classificato come “Psiconoir” i miei romanzi.

Qual è il tuo romanzo preferito che consiglieresti di leggere?


Il mio romanzo preferito, quello che consiglierei di leggere a tutti, è “SULLA STRADA” di Jack Kerouak. Poi, in modo un po’ vanesio, consiglierei anche di leggere i miei.

Il tuo ultimo libro , una splendida raccolta di poesie, "La nudità dei sassi" , è un viaggio dentro sè stessi, parli d'intimità dell'anima e del dolore, vuoi aggiungere altro per presentarlo ai lettori dell'intervista?

La mia ultima silloge poetica “LA NUDITÀ DEI SASSI”, edita da Edizioni Bette di Padova, è un intenso viaggio introspettivo dentro me stesso: ho la convinzione che in molti si potranno riconoscere in determinati stati d’animo riportati nei versi. Naufragare tra queste pagine può essere salvifico e costruttivo, un aiuto per conoscersi meglio: il dolore in molteplici forme si miscela a momenti di estasi visionaria per colpire al cuore il lettore. Trattasi di un’opera che vuole scuotere l’anima.

Colgo l’occasione per ringraziare Jessica Lusa, curatrice della Collana Poesia di Edizioni Bette, e Teresa Anania, bookblogger del blog letterario “Il mondo incantato dei libri”, per le due preziose prefazioni contenute nell’opera, nonché Elisabetta Nalon, titolare della casa editrice, ed Elisabetta Negroni, responsabile della Collana Narrativa, per aver creduto in me.


Quali versi vuoi regalare al tuo pubblico?

Al mio pubblico vorrei donare i versi riportati in quarta di copertina, una scelta fatta proprio perchè riassumono al meglio l’essenza dell’opera:

EREDITÀ

Trascino, affondo

e dispiego i miei passi,

affinchè altri

incantati viandanti

possano nutrirsi

delle mie terrene impronte,

intrise di scorie,

che saranno sassi.”

Arrivederci a tutti e buona lettura. Un grazie di cuore a Maria Lucia Ferlisi per la sua disponibilità e professionalità.

Sinossi

Siamo echi di assilli che implodono nella mente, dispersi in giorni muti e plumbei, lungo un cammino pietroso che pietrifica. Siamo fili di serica materia avviluppati alla carne, che carezzano e tessono laceranti abbandoni. Nel tumulto interiore che ci abita, siamo nudi come sassi: in balia del fluire della corrente, levigati dall’acqua che è la vita – naufraghiamo; per ritrovarci, calmi, a brillare in una notte che non dirama fulmini, con meteore prese al volo e verdi golfi di sogni. 

“La nudità dei sassi” denota questo viaggio impetuoso tra le ombre e le lumeggiature dell’anima: è un cammino introspettivo che si affaccia su un mondo di versi avvolti da una sonorità che richiama quella delle sirene odisseiche. Naufragando tra queste pagine, si verrà piacevolmente scossi da metafore evocative di una solitudine ricercata, che permettono di guardare dentro di sé con occhi nuovi.

Biografia autore

Paolo Bertulessi, scrittore e poeta nato a Bergamo ma padovano d’adozione, sin da adolescente si appassiona alla letteratura e consegue la maturità classica.

È stato istruttore sportivo ed è attualmente titolare di un’enoteca a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, punto nevralgico delle sue ispirazioni narrative e poetiche.

L’autore dedica molto del suo tempo alla scrittura di romanzi e sillogi poetiche, prediligendo il genere noir da lui ridefinito “psiconoir”.

Nel 2018 pubblica il suo romanzo d’esordio “Esistenze proibite”, edito dalla casa editrice “Le Mezzelane”, seguito da “Aurum inferno operaio”, edito dalla “PAV Edizioni” e opera accolta al Premio Campiello nel 2019.

In questo stesso anno esce la sua prima silloge poetica, intitolata “Nuotando nel mio assenzio”, opera inserita nell’antologia “Guido Zucchi 2019”.

Nel 2020 vengono pubblicati la raccolta di poesie “Come sputi nella sabbia”, sempre da “PAV Edizioni”, e il romanzo “In viaggio per lei”, scritto a quattro mani con l’amico scrittore Alberto Tacca e dedicato alle donne vittime di stalking nei social.

Nel 2021 vede la luce la sua nuova opera poetica “La nudità dei sassi”, silloge in concorso al Premio Internazionale di letteratura “Città di Como” ed edita dalla Casa Editrice “Bette Edizioni”.






martedì 16 novembre 2021

Le rondini di Kabul di Yasmina Khadra, pseudonimo di Mohamed Moulessehoul,

 


Rileggere Le rondini di Kabul dopo vent'anni riempie il cuore di tristezza, speravo che le rondini fossero tornare a fare festa, invece ancora una volta sono state costrette ad allontanarsi, a scappare da quella città dove il sole si è piegato  e regna il buio della mente.

Il romanzo diventa ancora una volta attuale e sembra scritto dopo qualche mese dalla consegna  di Kabul ai talebani e al ritorno dell'oscurantismo.

Ancora una volta le donne tornato ad eliminare i loro sorrisi e le loro speranze per scomparire dentro un burqa che le rende tutte uguali e sottomesse al volere degli uomini, non hanno un volto né un corpo, non hanno voce ne sorrisi. 

Anche la vita degli uomini è cambiata, non si ride in pubblico, non si può avere una propria opinione e una parola può essere trasformata nella tua prigionia, devi solo pregare e uniformarti al pensiero dei talebani che controllano ogni tuo passo,  pronti a consegnarti alla prigione se non osservi le loro regole.

L'autore sotto un pseudonimo femminile ci fa comprendere questo soffocamento dei diritti, dell'umanità, della libertà di pensiero e di essere attraverso le storie di due famiglie: Mohsen e Zunaira, una famiglia benestante che che sognava, quando Kabul era una città libera, lui d'intraprendere la carriera diplomatica, lei quella della magistratura, adesso sono due due relitti di quello che erano, ridotti in povertà, solo Zunaira continua a sperare...

L'altra coppia è composta da Atiq e Mussarat, lui relegato nel ruolo di carceriere e la moglie afflitta da un male incurabile, l'uomo di fronte ai quotidiani massacri avverte un cambiamento che può essere rischioso, parla da solo ed è sempre più insofferente a queste atrocità. 
Attraverso le parole dei personaggi avvertiamo tutto il dolore di questa città dove le persone vengono annullate, dove regna il dolore e la paura, dove la miseria e la brutalità convivono con il fanatismo religioso e consegnano la città, un tempo libera e moderna, all'oscurantismo più bieco.

Le storie dei quattro personaggi s'intrecciano in un crescendo di paura e ti senti soffocare mentre assisti alla lapidazione di una donna, colpevole di aver tradito il marito.

Una storia drammatica e maledettamente attuale, un romanzo che avresti voluto non leggere, una testimonianza che ti rende impotente, come loro, di fronte all'orrore e rischi di rimanerne invischiato come Moshen.

Una storia che vi farà comprendere cosa significa vivere in Afghanistan, dal punto di vista di chi vive ogni giorno questi soprusi. Ma la speranza non può abbandonare chi ancora crede che ci si può rialzare e sognare che le rondini possano fare ritorno a Kabul.

Scheda libro

Autore: Yasmina Khadra

Titolo: Le rondini di Kabul

Casa Editrice: Sellerio

Pagine: 248

Sinossi

«Dopo vent’anni – è il rimpianto di Yasmina Khadra –, in cui il semplice ritorno alle cose naturali della vita ci sembrava una specie di miracolo, ma noi ci avevamo creduto, ecco che tutto è sparito in una voluta di fumo, eccoci rispediti alla casella di partenza».
Questo romanzo dello scrittore algerino Mohamed Moulessehoul, che ha cominciato a scrivere con lo pseudonimo femminile di Yasmina Khadra – e dopo il successo ottenuto, lo ha mantenuto –, è stato pubblicato nel 2002, poco dopo l’intervento americano in Afghanistan. Attraverso le storie dei protagonisti, parla della vita quotidiana a Kabul sotto i talebani trionfanti, come sono trionfanti oggi vent’anni dopo. Il quadro di un’agghiacciante realtà pubblica, attraverso le scene private di due matrimoni. Mohsen e Zunaira, una coppia borghese ridotta in povertà: «Si erano conosciuti all’università. Lui studiava scienze politiche e aspirava alla carriera diplomatica; lei ambiva a diventare magistrato»; e Atiq e Mussarat, lui un carceriere, quindi un personaggio di un certo privilegio in mezzo a un popolo di prigionieri, lei una malata terminale, quindi ancor più emarginata nella sua condizione inferiore di donna. Tra queste due unioni, vive una colpa immensa e da nascondere assolutamente: l’amore. La bella Zunaira è per Mohsen l’amore di gioventù; Atiq è legato alla sofferente Mussarat di devozione e gratitudine per quello che lei aveva fatto anni prima. Che ne farà di loro «la città dannata», dove «la gioia viene annoverata fra i peccati capitali», e «le esecuzioni pubbliche tendono a diventare routine»? Oggi, «dopo vent’anni di guerra e di speranza», Kabul è ritornata la stessa città dannata.
Nel libro c’è una frase che è un’espressione di ottimismo: «I talebani hanno approfittato di un attimo di confusione – dice Mohsen a Zunaira – per assestare un colpo terribile ai vinti. Ma non è il colpo di grazia». Rileggere questo romanzo e confrontarlo con quanto è successo significa prendere atto del colpo di grazia. «Le rondini di Kabul non torneranno ad annunciare la primavera» scrive Khadra nell’Introduzione.

Biografia

Yasmina Khadra, pseudonimo di Mohamed Moulessehoul, è uno scrittore stimato e apprezzato nel mondo intero. Nato in Algeria nel 1956, reclutato alla scuola dei cadetti a nove anni, è stato ufficiale dell’esercito algerino. Dopo aver suscitato la disapprovazione dei superiori con i suoi primi libri, ha continuato usando come pseudonimo il nome della moglie. Nel 1999 ha lasciato l’esercito svelando così la sua vera identità e ha scelto di vivere in Francia. In Italia sono pubblicati molti dei suoi romanzi, tra cui i due noir Morituri (1998) e Doppio bianco (1999), e Quel che il giorno deve alla notte (2009), miglior libro del 2008 per la rivista letteraria «Lire» (adattato a film nel 2012). Con Sellerio: Gli angeli muoiono delle nostre ferite (2014), Cosa aspettano le scimmie a diventare uomini (2015), L'ultima notte del Rais (2015), L'attentato (2016), dal quale è stato tratto il film di Ziad Doueirie, Khalil (2018), L'affronto (2021) e Le rondini di Kabul (2021). 

Le rondini di Kabul di Yasmina Khadra (Mohamed Moulessehoul)

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.