lunedì 9 dicembre 2024

Una scrittrice dimenticata: MARISE FERRO

MARISE FERRO

                                    Maria Luisa Ferro  nacque a Ventimiglia il  21 giugno 1905, morì a Sestri Levante, 2 ottobre 1991, il padre Giovanni Battista  era un colonello dell’esercito piemontese, mentre la madre Vilna Viale, era figlia di un armatore di origini francese. 

Come scrittrice scelse lo pseudonimo Marise Ferrò, francesizzando il suo,   è stata anche  giornalista, saggista e traduttrice di autori francesi come George Simenon, Honoré de Blazac, Vicotr Hugo e Colette  .

Si sposò due volte, il primo matrimonio nel 1934 fu con Guido Piovene, con lui iniziò la sua carriera giornalistica a Londra. Il secondo matrimonio fu con Carlo Bo, famoso storico della letteratura italiana.

Nella sua vita fu testimone delle due guerre mondiali, del periodo fascista e visse in prima persona le problematiche delle donne negli anni Sessanta.

I suoi scritti riflettevano il suo vissuto, riusciva ad entrare nelle tematiche con occhio attento, indagatore e oggettivo. Le tematiche dell’adolescenza hanno sempre attirato la sua attenzione e le aveva trasferite nei suoi romanzi.

Era in grado di entrare con delicatezze nelle sue eroine, sempre ribelli che cercavano di attirare le attenzioni su di sé, all’interno di famiglie piccolo borghese che non avevano tempo per fermarsi ad ascoltare i propri figli.

Fondò nel 1946 il settimanale Foemina, insieme con lei in questa audace pubblicazione due nomi forte della letteratura: alba de Cespedes e Sibilla Aleramo, un settimanale che oltre alla moda e alla cucina vuole parlare alle donne di attualità e emancipazione in modo qualificato e preciso, contrapponendosi al noto settimanale Noi Donne. Dopo due anni è costretta a chiudere l’uscita del settimanale, in quanto il suo impegno culturale non riscontra il favore del pubblico.

Dopo anche lei finisce nell’oblio, insieme con tante altre validi scrittrici e donne della cultura italiana. Si limiterà a scrivere solo qualche romanzo.

Nel 1978 il suo ultimo romanzo, La sconosciuta, ha vinto il Premio Stresa di Narrativa.

Morì a Sestri Levante nel 1991.

 

Opere

Romanzi

    Disordine, 1932.

    Barbara, 1934.

    Trent'anni, 1940.

    Lume di luna, 1943.

    Memorie di Irene, 1944.

    Stagioni, 1946.

    La guerra è stupida, 1949.

    La violenza, 1967.

    Una lunga confessione, 1972.

    Irene muore, 1974.

    La ragazza in giardino, 1976.

    La sconosciuta, 1978.

 

Saggi

    Le romantiche, 1958.

    La donna dal sesso debole all'unisex, 1970.

 

Ferlisi Maria Lucia

Grazie a

Enciclopedia Treccani

Elle

 


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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.