venerdì 20 settembre 2019

Concorso Nazionale di Poesia a tema libero “Fiori d’Inverno”.

Amiche ed amici poeti
ecco per voi un concorso ad hoc, tirate fuori dal cassetto le vostre poesie migliori e partecipate...Un grande in bocca alla penna a tutt* voi.



Concorso Nazionale di Poesia a tema libero “Fiori d’Inverno”
REGOLAMENTO
1)    Ciascun concorrente potrà partecipare con un massimo di 3 poesie in lingua italiana, di lunghezza non superiore a 30 versi.   Saranno accettate, a pari titolo, opere inedite o già pubblicate e/o presentate con qualsiasi risultato presso altri premi letterari (a eccezione, naturalmente, di quelle presentate nelle precedenti edizioni di questo Concorso).
2)    Ciascuna poesia dovrà essere dattiloscritta in 5 copie, non spillate insieme, e una sola di tali copie dovrà recare in calce i dati dell’Autore (Cognome, Nome, indirizzo completo e n° telefonico completo di prefisso; per poter comunicare tempestivamente l’esito del concorso, è gradito l’eventuale indirizzo e-mail );  il concorrente dovrà anche indicare la propria data di nascita qualora intenda competere nella Sezione Giovani Autori (v. Articolo 6) o desideri concorrere anche all’assegnazione dei premi speciali della Giuria e dell’Organizzazione.
3)  Gli elaborati dovranno essere spediti all’Associazione Culturale “Dobrá Voda” – presso Ditta LOMI – via dell’Indipendenza, 15 – 57126 Livorno entro e non oltre sabato 28 settembre 2019(farà fede il timbro postale).   Per facilitare il lavoro della Segreteria del Premio, ringraziando anticipatamente per la cortese collaborazione, si prega di inviare il proprio materiale senza attendere l’imminenza della data di scadenza.
La quota di partecipazione – a titolo di contributo alle spese organizzative – è fissata in € 15,00 (Euro quindici/centesimi zero), indipendentemente dal numero di opere inviate.
La somma relativa alla quota di partecipazione dovrà essere corrisposta a mezzo assegno non trasferibile di conto corrente bancario o assegno circolare N.T. intestato a Associazione Culturale DOBRA VODA Livorno, da inviarsi nella busta con gli elaborati, oppure a mezzo bonifico bancario intestato a: Associazione Culturale DOBRA VODA Livorno (IBAN: IT65 I050 3413 9010 0000 0001 429).   In caso di versamento a mezzo bonifico, unire agli elaborati una fotocopia della ricevuta.   Si raccomanda di non aggiungere altre indicazioni all’intestazione indicata.
4)  Allo scopo di incoraggiare l’interesse dei giovani per l’arte, la quota di partecipazione per coloro che concorreranno nella sezione Giovani Autori (v. Articolo 6)  è ridotta a € 10,00 (Euro dieci/centesimi zero). I concorrenti residenti all’estero saranno considerati nostri Invitati e quindi la loro quota di partecipazione sarà offerta da questa Organizzazione (per l’invio delle opere, preghiamo contattarci a mezzo e-mail – v. Articolo 10 ).
5)  Il giudizio della Giuria che sarà preposta all’elaborazione delle graduatorie di merito è inappellabile.
Ciascun partecipante riceverà copia del verbale redatto dalla Giuria, contenente l’elenco dei componenti la stessa e la graduatoria dei premiati.
Tutti i concorrenti sono, fin da ora, calorosamente invitati a partecipare alla cerimonia dellapremiazione, che si svolgerà sabato 16 novembre alle ore 17.00 presso la Sala – g.c. – al primo piano interno della Libreria “la Feltrinelli” – Livorno  via Di Franco, 12 – nel centro storico, traversa di via Cairoli (tra piazza Cavour e piazza Grande).
6)  La Giuria selezionerà i concorrenti e le opere ammessi alla finale;  quindi delibererà una Classifica Generale dei partecipanti e una Classifica Giovani Autori, riservata ai concorrenti di età inferiore a 20 anni compiuti (nati dal 16/11/1999);  i concorrenti premiati nella Sezione Giovani Autori dovranno presentare, in occasione della premiazione (v. Articolo 7), un documento di identità valido.
Saranno assegnati premi (coppe e targhe personalizzate, con attestato) dal 1° al 10° qualificato nella classifica generale e dal 1° al 5° qualificato nella classifica Giovani Autori, nonché (targa personalizzata con attestato) agli Autori Segnalati;  la Giuria e gli Organizzatori si riservano la facoltà di assegnare ulteriori riconoscimenti, secondo criteri che essi riterranno opportuno fissare.
7)  I premi saranno consegnati ai vincitori – direttamente o per mezzo di persona delegata per scritto dall’interessato – durante la cerimonia della premiazione.   E’ possibile richiedere la spedizione del premio al proprio domicilio, dietro pagamento della somma corrispondente alle spese di spedizione, entro e non oltre dieci giorni dalla data della premiazione (farà fede il timbro postale);  non saranno eseguite spedizioni in contrassegno.
I premi non ritirati e/o non reclamati entro il termine stabilito diverranno disponibili per l’Associazione organizzatrice.
8)  L’atto dell’iscrizione al Concorso costituisce, de facto e incondizionatamente, accettazione del presente Regolamento, nonché autorizzazione al trattamento (ex D.Lgs. n°196/2003) dei dati personali comunicati.  A quest’ultimo proposito, l’Associazione organizzatrice dichiara (ai sensi dell’art. 13 del citato D.Lgs.) che il trattamento dei dati dei partecipanti al concorso è finalizzato alla gestione del premio, nonché all’invio dei bandi delle edizioni successive e di comunicazioni relative ad analoghe iniziative culturali;  dichiara inoltre che (ai sensi dell’art. 7) l’autore può richiedere la cancellazione, la rettifica o l’aggiornamento dei propri dati mediante comunicazione scritta alla Presidenza dell’Associazione.
9)  Ciascun Autore è responsabile ad ogni titolo del contenuto dei propri elaborati.
Il materiale inviato non verrà restituito, ma distrutto dall’Organizzazione a fine concorso.
L’inosservanza delle norme che compongono il presente Regolamento comporta l’esclusione dal Concorso e – in tal caso – il materiale inviato sarà distrutto, senza niente dovere.
10) Per contattare l’Organizzazione – per qualsiasi informazione sul presente Concorso – è possibile telefonare al n° 340/9381787 (dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19.30) o inviare una mail adobravodaliv@gmail.com.

martedì 17 settembre 2019

Gli occhi invisibili del destino di Silvia Casini


Gli occhi invisibili del destino
di
Silvia Casini



La magica scrittura di Silvia Casini si snoda tra misteri, morti, sospetti e intrighi sotto il cielo fatato e fatale di Roma in un libro che evoca atmosfere esoteriche alla Dan Brown (Angeli e Demoni) impreziosendole con la ricerca dell'unica fonte universale di salvezza: l'amore con la A maiuscola.
(Giancarlo Caselli, editore della Golem Edizioni)

Eilis Rush ha occhi molto particolari: verdi, striati di grigio, giallo e blu notte, ma soprattutto nascondono un segreto. Lei è una giovane studentessa diciassettenne che, dopo un incidente automobilistico, dove i suoi genitori hanno perso la vita, dall’America è venuta a vivere a Roma. Va a stare da sua zia Clara che gestisce il negozio esoterico “Filincanto”.

Eilis ha un’amnesia parziale a causa del trauma subito e non riesce a ricordare molti dettagli del suo passato, in compenso ha strane e inquietanti percezioni, così sua zia la porta da uno psichiatra. In sala d’attesa, Eilis legge su un giornale che a piazza Barberini, nella fontana del Tritone, è stato rinvenuto il cadavere di una donna. Inizia così una strana e straordinaria avventura che la vede collaborare con Luca Marra, giovane poliziotto, per scoprire cosa si cela dietro una misteriosa serie di delitti dalle connotazioni esoteriche e, al tempo stesso, conoscere la verità sulla propria storia, sulla morte dei suoi genitori, sulle sue strane visioni e, magari, imbattersi nell’amore. Vero.

Biografia dell'autrice

Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere, Silvia Casini ha ricoperto il ruolo di project manager presso l’Istituto Internazionale per il Cinema e l’Audiovisivo dei Paesi Latini di Gillo Pontecorvo e Sandro Silvestri. Si è occupata di relazioni internazionali e della promozione dei film italiani all’estero. In seguito,si è specializzata in marketing strategico e ha iniziato a collaborare con diverse case di produzione e distribuzione cine-tv nel settore del product placement e del co-marketing. Attualmente è consulente per Echo Group s.r.l. nell’ambito del product placement, del co-marketing e del media scouting. Negli anni, ha collaborato con diverse testate giornalistiche e siti web, come Youmovies.it, DirettaNews.it, CheDonna.it, UniversoMamma.it, PianetaDonna.it, Girlpower.it, PianetaMamma.it, Tevere Notizie, Empire Magazine Italia, Vox Roma, Pink Italia Magazine, ecc. Ha pubblicato Magia e altri amori. Pensieri e micro-racconti strampalati alla fermata del treno (Edda Edizioni), L’appendifiabe(Nadia Camandona editore), Tutto in una notte (Libro/mania - DEeAgostini/Newton Compton), Di magia e di vento (Antonio Tombolini editore), Il gusto speziato dell'amore(Leggereditore), L'astro narrante (Fanucci) e Gli occhi invisibili del destino (Golem edizioni). Ha fondato Upside Down Magazine assieme a un gruppo di scrittrici italiane, dove si occupa di recensioni filmiche e letterarie.

sabato 14 settembre 2019

Omaggio a Vasco Corradelli

Omaggio a Vasco Corradelli
a cura di Gianfranco Ferlisi


inaugurazione 
sabato 14 settembre 2019, alle ore 18:00
Casa del Mantegna via Acerbi 47, Mantova  
Ingresso Libero
Orari:
da mercoledì a domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19


La Casa del Mantegna propone dal 14 settembre al 13 ottobre 2019 un importante e completo percorso attraverso le opere di Vasco Corradelli, artista di San Benedetto Po, "pittore fra i più veri e fertili del secondo dopoguerra mantovano", come lo definisce il curatore in un ricco saggio critico che accompagna il catalogo. L'itinerario della mostra si snoda nelle Quattro stagioni dell'opera creativa di Corradelli, in una felice e inaspettata incursione nelle vicende e nell'evoluzione artistica di questo pittore mantovano, di cui si scopriranno non solo "la ricerca di forme e tematiche legate all'universo dell'arte, ma anche le scelte umili e antiche della tradizione e del rinnovamento, i sogni e la forza della poesia e della letteratura."
Le quattro stagioni di Vasco Corradelli partono da Roma, dove il giovanissimo artista studia all'Accademia di Belle Arti, frequentando "la meglio gioventù" e sperimentando, in una sorta di iniziale realismo del quotidiano, una materia pittorica densa e tormentata. Le sue esperienze giovanili sono interrotte dalla chiamata alle armi e da dodici lunghi anni di trasferte militari finché, nel tardo 1944, si ritrova, finalmente libero, ancora a Roma, a riprendere l'attività pittorica. È il periodo in cui, nelle opere di Corradelli, la semplicità e l'armonia della tradizione classica appaiono reinventate, come in una risposta alle difficoltà dei tempi: luce, colori, penetrazione psicologica, paesaggio prendono vita, la dimensione estetica si associa a quella dell'interiorità e dell'originalità.
Poi, nel 1946, Corradelli torna da Roma alla sua casa di San Benedetto Po, dove ritrova una grande famiglia artistica, una sorta di cenacolo padano, fervido dei dibattiti dei suoi protagonisti, da Antonio Ruggero Giorgi a Umberto Bellintani, da Giovanni Bernardelli a Ermanno Pittigliani, da Giuseppe Gorni a Lanfranco. Ora per Corradelli la vita e la pittura cambiano: l' immagine tende ad illudere e alludere, andando oltre  il margine che intercorre tra la realtà e la rappresentazione e la sua pittura sembra volersi sottrarre alle categorie di più facile comprensibilità, procurando uno smarrimento interpretativo da parte dello spettatore. La sua declinazione artistica resta comunque lontana da ogni tentativo di neo impressionismo: si dedica all'interpretazione della natura e del paesaggio come un'espressione culturale, in cui si trasferisce visivamente una intera comunità, esaltazione della bellezza e della fatica del vivere. Tra pittura e pensiero i soggetti dell'artista cominciano a parlare anche il linguaggio delle inquietudini e del dolore, e Corradelli scopre la possibilità di esprimersi attraverso la dimensione fantastico - onirica, intesse un dialogo con i grandi personaggi della poesia, da Leopardi a Garcia Lorca. Il nuovo linguaggio che emerge è carico di visionarietà, capace di dare forma a uno sconcertante disagio emotivo, mutano, rapidamente, forme e colori. È ben testimoniata in mostra la grazia sospesa e manierata e l'angoscia espressiva di quella intensa stagione.

Negli anni '70 l'opera di Vasco, tecnicamente sempre più maturo, oltrepassava provincialismo e le secche strapaesane della cultura locale. Colature liquide, semplificazione delle forme, inediti usi del colore, espressionistici stupori: tutti strumenti, legati ad interrogativi sull'inutilità del bipolarismo figurazione/astrazione, che gli fanno scoprire ricerche importanti. È in questo speciale sentire che affonda l'iconografia dei suoi Cristi e delle sue Madonne(del 1970 è la Madonna Vergine Maria), con cui Corradelli riesce a varcare le consuetudini del ritratto, come bene si osserva in mostra.
Ed è ormai tempo di un nuovo ciclo di opere, quelle della festa della mietitura di cui, in mostra, si trova una significativa selezione. È un tema antico in cui il pittore può coniugare la dorata materia del frumento, il profilo del paesaggio all'orizzonte e il dialogo dei contadini con la fertilità della terra, come se cercasse di calarsi nella concretezza di una ritualità contadina
Nell'ultima sezione la materia appare più che mai una pittura intrisa di luce. L'artista sembra ora incantarsi ad ogni colpo di spatola, cercando costantemente di carpire il disegno delle forme, i toni e le trasparenze della luce attraverso gli impasti che raggruma sulla tela: qui non c'è posto per un linguaggio che non sia quello legato alle solide fondamenta figurative. Lo sguardo dell'artista si lascia sedurre, tra cielo, terra, acqua e vita, dall'affiorare dei ricordi.
Tutte le opere in mostra disegnano dunque, finalmente con completezza, il mondo espressivo di un artista a cui la critica ha dedicato finora scarse occasioni espositive: la Casa del Mantegna, coadiuvata da un impegno encomiabile del Comune di San Benedetto, colma ora con questo "Omaggio a Corradelli" un deplorevole quasi - silenzio. 

Nota: Il contenuto riportato è un invito ricevuto per la diffusione di questa interessante mostra.

BIOGRAFIA

Vasco Corradelli nasce il 10/ 07/1912 a San Benedetto Po (MN). Sin da giovanissimo dimostra una passione precoce per la pittura e il disegno. Le sue prime opere che raffigurano i paesaggi del Po sono infatti testimonianza di un grande talento e vengono eseguite tra gli 8e i 13 anni. Nel 1929/30,viene mandato dai suoi genitori a Roma presso dei parenti dove frequenterà l’accademia di belle arti. In questo periodo approfondisce soprattutto lo studio della figura,oltre ad accostare in forma professionale la pittura. Dal 1932 parte militare,deve quindi abbandonare gli studi presso l’accademia. Terminato il militare si susseguono purtroppo periodi poco felici, poiché viene più volte richiamato, prima per la guerra in Iugoslavia, successivamente verrà mandato in Libia per la guerra d’Africa e alla fine dal 1940 sarà impegnato in Sicilia nella Seconda Guerra Mondiale. Vasco Corradelli viene fatto prigioniero dall’esercito Americano in Sicilia nel 1943;con gli alleati risale tutta l’Italia meridionale mentre i Tedeschi si ritirano. Durante questo periodo di prigionia allaccia rapporti di amicizia con diversi militari e graduati del battaglione, specialmente con gli italoamericani, che quando si rendono conto del suo talento nell’arte della pittura non gli fanno mai mancare: tele, pennelli, e tubetti di colore in buona quantità. Lo invitano persino ad andare in America con loro, ma lui aveva in mente la sua terra, la pianura del Po; non avrebbe mai accettato di starne lontano per sempre. Si fa stimare ed apprezzare tanto che viene lodato su un giornale degli Stati Uniti, per i numerosi ritratti fatti a militari americani e ai loro cari, che Corradelli ritraeva dalle fotografie che essi molto gentilmente sottoponevano alla sua attenzione. Quando Roma è liberata nel Giugno del 1944 egli viene rilasciato in città, dove si ferma ospite presso dei parenti per quasi due anni. In quel periodo trova lavoro in un laboratorio di restauro e frequenta una scuola d’arte privata. Partecipa alla mostra di pittura e restauro presso la sede dell’Ordine dei Cavalieri di Malta della città di Roma, dove riscuote lusinghieri consensi e risulta premiato per la sua opera. In questo periodo si sposa a Roma con Adriana Litta, quindi ritorna a San Benedetto Po nel Maggio del 1946. Le difficoltà che il destino gli ha riservato come i 13 anni di vita, proprio i migliori, quelli della gioventù, sacrificati a causa delle guerre, in seguito la necessità di dedicarsi ad un’occupazione che gli permettesse di mantenere la famiglia, ( non poteva certo farlo con la pittura) lo hanno costretto a lunghi periodi di inattività artistica, tuttavia la sua grande passione per la pittura non si è mai spenta, appena la situazione lo ha consentito egli ha sempre ripreso il filo di quel suo intimo discorso con la pittura e l’ arte e lo ha continuato a modo suo sino alla fine dei suoi giorni, con estrema coerenza e sincerità. Guardava con grande ammirazione ai grandi pittori di quel epoca e del passato, come Picasso, Dalì, Wan Gogh, Caravaggio, Michelangelo e altri ancora. 

Amava molto il nostro grande fiume, con le sue golene, le sue lanche le sue spiagge, i boschi i campi di grano e gli animali che vi si trovano. Si recava spesso in questi luoghi dove vi praticava anche la caccia,tema che troviamo in alcuni dei suoi quadri, ma soprattutto vi si recava per il piacere che gli dava solo il contemplare tutto ciò che fa parte di questo ambiente. La caccia che praticava con lunghe camminate lungo le rive del Po, per lui diventava soprattutto un momento di piacevole contemplazione di tutto il paesaggio del grande fiume, tanto che molte volte in queste occasioni si soffermava a disegnare schizzi di paesaggi del Po, che hanno in seguito dato origine a diversi quadri. Vasco Corradelli conosceva e frequentava con amicizia vari artisti quali il maestro Antonio Ruggero Giorgi, il pittore Giovanni Bernardelli, il poeta Umberto Bellintani, il pittore Ermanno Pittigliani, il pittore e scultore Giuseppe Gorni, con i quali si erano creati rapporti di reciproca stima e apprezzamento. Hanno infatti parlato di lui con accenti critici positivi, il maestro Antonio Ruggero Giorgi, il poeta Umberto Bellintani e altri tra questi personaggi del mondo dell’ arte sanbenedettina mantovana e italiana. ( Le memorie ci riportano che in occasione di una mostra in paese,il poeta Bellintani aveva manifestato grande apprezzamento e ammirazione per il quadro 
”Ritratto di ragazzo” del 1944, che gli piaceva particolarmente diceva lui; per l’espressività del soggetto , la bellezza dei toni usati e per la scioltezza della pennellata!). 

Dal 1985 per ragioni di lavoro, Corradelli con la famiglia si trasferisce a Grazie di Curtatone. A San Benedetto è artista stimato tanto che,dal 23 Dicembre al 6 gennaio 1991 l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Benedetto Po promuove una nuova mostra personale allestita nel Chiostro dei Secolari. Muore a Mantova il 13 Agosto 1993. Aveva ultimato solo da pochi mesi tre splendide nature morte con paesaggio, un soggetto che da tanti anni non era più presente nel suo repertorio.

venerdì 13 settembre 2019

Fiabe per un castello - 2019 – 1ª edizione

Carissimi lettori e lettrici
ho appena postato un concorso, di solito aspetto prima di pubblicarne un altro, ma questo sulle fiabe ha attirato la mia attenzione, so che tra di voi ho amiche che scrivono favole,  e vista la scadenza, 30 settembre, non ho aspettato ed ecco per voi altre informazioni per la partecipazione!

La partecipazione è gratuita ed il premio è in denaro$$$£££!

 Attenti alla descrizione (art. 5) leggete bene e poi iniziate a scrivere la vostra fiaba.

CLICCATE SUL LINK PER TUTTE LE INFORMAZIONI.

Come sempre vi giunge il mio in bocca alla penna.


FIABE PER UN CASTELLO 2019 – 1ª edizione


giovedì 12 settembre 2019

Concorso Letterario Internazionale “IDEA DONNA ” 11.a edizione - 2019

Carissime amiche ed amici
eccomi qui con la mia usuale abitudine di consigliarvi un concorso letterario, sono certa che questo lo troverete interessante.
È dedicato alle donne, quelle che si sono imposte nella società nel campo storico, medico, sportivo, culturale... 
Se riflettete sono tante, alcune famose altre meno, ma sarà bello immedesimarvi nelle loro spoglie attraverso le parole in una poesia o in un racconto:
 “Dedicato a te donna simbolo, sia celebre che misconosciuta.”
Se invece non volete immedesimarvi...potete scegliere il tema libero, io non posso che augurarvi il mio solito in bocca alla penna!!



Concorso Letterario Internazionale  “IDEA DONNA ”
11.a edizione - 2019
Scadenza Invio opere fino a:
lunedi 30 SETTEMBRE 2019
(A tutti gli ASSENTI alla premiazione sarà assicurato l’invio di quanto assegnato per via Poste Italiane)
La “LAGIP Libera Associazione Giardino dei Poeti, Letterati, Artisti” è lieta di indire la  undicesima EDIZIONE del   Concorso Letterario Internazionale per INEDITI d  Poesia e Racconti brevi – IDEA DONNA Le sezioni del Concorso  di poesia  e narrativa breve sono tre: --
---A) POESIA sezione a   TEMA  LIBERO
---B)   POESIA dal  tema “Dedicato a te donna simbolo, sia celebre che misconosciuta.”
--C) RACCONTO TEMA  LIBERO oppure ispirato alla tematica della sezione B (*Possono partecipare autori di lingua italiana d'entrambi i sessi e d'ogni età.) I minorenni accluderanno liberatoria firmata dai genitori. 
ISTRUZIONI PER LE   2 diverse SEZIONI  di POESIA:   Inviare a scelta del candidato da 1 a 2 poesie  ( per ogni sezione scelta ) di lunghezza non superiore a   40 versi /
Inviare  le poesie in 8 copie così composte: 7 anonime e una FIRMATA, con in evidenza i dati personali  completi scritti con chiarezza.  Seguire il seguente promemoria.  Sono obbligatori i seguenti dati da specificare (anche a penna in stampatello)=TITOLO opere , SEZIONE SCELTA. Nome, Cognome, indirizzo completo, Data di nascita, telefono domicilio, cellulare, eventuale e-mail e FIRMA . NOTA: il  Curriculum  è GRADITISSIMO ma è facoltativo (e non costituisce titolo di merito rispetto a chi non lo presenterà). –
ISTRUZIONI PER la SEZIONE C= UN solo RACCONTO a TEMA LIBERO oppure (a scelta) ispirato alla tematica espressa nella sezione B .Sono idonei testi  in forma di racconto o saggio, di lunghezza massima 3 cartelle A4 (3 facciate di fotocopia).si accettano qualsiasi tipo di carattere e dimensione purché ben leggibile.  Inviare  il testo  in 8 copie cosi composte -7 anonime e  1 sola con FIRMA e in evidenza  i dati personali
•►Art 4) QUOTA di partecipazione= 10 euro  Si richiede che ciascun autore di alleghi il contributo in banconota  inserita e  ben occultata nella busta; oppure inoltri la quota tramite bonifico oppure in francobolli. E’ possibile partecipare con più componimenti seguendo le stesse istruzioni, usando lo stesso plico e aggiungendo  specifiche  quote per ogni componimento o coppie di poesie  presentate. Gli autori di lingua italiana residenti all’estero in nazioni extra UE (ossia chi NON utilizza l’euro ) possono iscriversi ad ogni sezione con partecipazione gratuita. Art .5)  Inviare tutti i testi con Poste Italiane o poste private a: LAGIP – CA- Daniela  BRUNI – Via  Laureati 89 /  63074- San Benedetto Tronto - AP –entro la data di  LUNEDI 30 settembre 2019 Farà fede il timbro postale DI PARTENZA .
 NOTA= Si  pregano gli autori  –SE E’  LORO POSSIBILE- di inviare le composizioni con
  CONGRUO ANTICIPO rispetto alla data di scadenza , onde facilitare le operazioni di segreteria. Ogni elaborato pervenuto in qualsiasi data sarà comunque accuratamente esaminato. Si ringrazia sentitamente per la vs. sollecitudine!

La premiazione è prevista dopo l’estate nella seconda parte del 2019 

lunedì 9 settembre 2019

Selva oscura di Nicole Krauss


La Selva oscura di 
Nicole Krauss

recensione di
Maria Lucia Ferlisi


Jules, ormai anziano, avvocato ricchissimo, stanco di una vita immersa nella continua ricerca di cumulare soldi, decide di sparire nel nulla, senza un preciso perché dall'oggi al domani decide di fuggire da quel mondo e fa perdere ogni traccia.
I tre figli anche se non molto entusiasti decidono di mettersi alla ricerca di quel padre avido e litigioso, più per dovere che per affetto. Le ultime notizie riferiscono che forse si trova all'hotel Hilton di Tel Aviv, luogo da dove inizieranno le ricerche. 

Contemporaneamente una scrittrice americana in piena crisi non solo coniugale ma anche personale, abbandona la famiglia, marito e figli e scappa, fugge via per cercare di concentrarsi sulla sua crisi, lontana dagli affetti per capire e capirsi. Anche lei si rifugia a Tel Aviv, sempre nell'hotel Hilton. Per entrambi Tel Aviv ha un significato molto alto, per l'avvocato newyorkese è il ricongiungimento con le sue origini ebraiche, dove cerca di ristabilire un equilibrio nella sua vita che non accetta più. Per la scrittrice la città è un ritorno all'infanzia felice e la ricerca di ricongiungere quel filo all'attuale vita che la vede infelice e disorientata.


La scrittura di Nicole Krauss è elegante, ci narra questo intreccio con una lentezza dolce e leggera, la vita non è facile, per nessuno, non sono i soldi che fanno la felicità e la felicità non è nella famiglia, perché la vita è una selva oscura e non sai mai dove ti porta. 

Devi sempre essere guardinga, attenta e non perdere quel filo che lega l'infanzia e il rapporto con i genitori nel diventare adulti. La trama avvincente ci porta nell'intreccio di queste due vite, diverse, ma accomunate dalla ricerca di se stessi.

Il romanzo è anche un piacevole omaggio a Kafka e a Dante, in questo risveglio e senso di estraneità dei due protagonisti, nelle loro storie parallele,  che si perdono nella selva oscura e adesso devono districarsi, per cercare di vivere tranquillamente.

SCHEDA LIBRO
Autore: Nicole Krauss
Titolo: Selva Oscura
Casa Editrice: Guanda
Pagine: 323

SINOSSI

Vive a New York. Ha lavorato per la radio e ha pubblicato racconti su diverse riviste americane, tra cui "The New Yorker" e "Esquire". Nel 2002 pubblica il suo primo romanzo, Man walks into a room (Un uomo sulla soglia, Guanda 2006). Nel 2004 pubblica sul New Yorker un estratto di The history of love (La storia dell'amore, Guanda 2005) suo primo grande successo internazionale opzionato da Warner Brothers per essere diretto da Alfonso Cuarón. La grande casa (The Great House) pubblicato in Italia sempre da Guanda (2011) è stato finalista al National Book Award 2010. Nicole Krauss è stata segnalata dal New Yorker tra i venti migliori scrittori americani under 40.È la moglie dello scrittore Jonathan Safran Foer.

venerdì 6 settembre 2019

Però, quante ne ho passate! di Gianluigi Redaelli



 Però, quante ne ho passate!
di
Gianluigi Redaelli








Sono un ragazzo del ‘43, molto schifato dell’attualità politica e sociale, Gianluigi Redaelli
per cui mi sono rifugiato nel mio passato, così ho scritto un libro della mia vita, che è stata ricca di esperienze, attingendo a una sorta di diario, che ho sempre tenuto, con particolare attenzione agli anni 60-70, contestualizzando con i fatti generali.
Chissà che non riporti ricordi alla memoria degli anta, e che non possa dire qualcosa di nuovo ai millennials.
Interessante esempio di romanzo autobiografico, a tratti poetico, con innesti sotto forma di diario: Però, quante ne ho passate! si configura come ottimo prodotto letterario, assemblato con cura dei dettagli, con stile puntuale, chiaro e immediato, con la volontà di pescare dal passato occasioni di riflessione per il presente o il futuro, con abilità nel rendere vivide le immagini evocate, tanto da far vivere empaticamente al lettore le esperienze narrate.

Il modus scribendi di Redaelli denota una buona conoscenza della nostra lingua, il ritmo risulta mediamente elevato, l’ironia che viene usata in certi passaggi e la veridicità che si respira leggendo, sono ulteriori valori aggiunti di un’opera che può risultare interessante sia per il lettore giovane, che cerca storie dalle tinte vivaci, sia per quello più maturo, che aspira a profondità di narrazione.
Insomma, una gran bella “storia”, da ascoltare, da apprezzare in tutte le sue sfumature. Un uomo che si mette a nudo, che racconta quello che adesso è passato è di moda: lottare per un ideale, crederci, fino all’inverosimile.
Infatti, benché molto personale, ci sembra in grado di raccontare, in maniera appunto originale, un ampio scorcio della nostra storia recente.



Però, quante ne ho passate!
Vita di Gian ovvero l’evoluzione attraverso 50 anni di esperienze di un uomo, quasi, qualunque, da tagliato fuori a figlio del 68 e militante impegnato.
L’inizio, dalla venuta al mondo 1943 al 1964- Infanzia adolescenza, antichi ricordi, fatti curiosi e tragici- La naja gioie e dolori della vita da recluta- Quella volta che diventai enigmista- Tentativi di farla finita, un profondo mutamento, mondo beat, uscita di casa, i Quindici, prima auto, amicizie importanti, esperienze psichedeliche, vita da abbaino e profondi casini, innamoramenti a getto continuo- Militanza anarchica, primi viaggi, congresso di Carrara, movimento, manifestazioni, fermato e manganellato, coabitazioni drammatiche con femmine- Cronache dall’abbaino, con le femmine sempre imbranato, fiera campionaria con bombe, Calabresi- nuovo gruppo amici, auto arancione, altra coabitazione drammatica, infine sverginamento e liberazione- Viaggio in autostop, fatti d’Amsterdam, esperienze varie in Svizzera- Visita al fratello militare ribelle, primo ricovero, Living Theatre, Piazza Fontana, nuova amicizia, nuovi interessi- Trip, ancora strascichi d’incasinamento sentimentale, secondo ricovero, nuova abitazione molto frequentata, Max Capa, grande amore, felicità- Viaggio in Pakistan, cronaca puntuale di un mese eccezionale e più di 17.000 km.- Giornale erotico OS, Cardella, yin e yang, macrobiotica, vegetariano, lavoro notturno per le poste, l’Età dell’Acquario - matrimonio civile, scontro con famiglia sposa, vita in campagna solo, nuove atmosfere, braccio di ferro con sposa, infine convivenza felice a Zinasco, nuovi amici, viaggio a Napoli, cagnetta Pinella, pulmino, lavoro volantini e panettoni- vita al Guado, esperienze varie di cooperazione e amore, canzoniere cubano, crisi matrimoniale, primo viaggio in Sicilia, Danilo Dolci e Lorenzo Barbera- striscione Cresm, Sicilia Belice Gibellina, Ocml lavoro politico- Attività per referendum divorzio, Partanna, baracca Martin Luther King, Lavoro e attività politica in cantiere e sindacato edili. Il tutto raffrontato con gli avvenimenti del mondo.



Estratto
Ero sui settant’anni quando un giorno, di prima mattina, guardandomi allo specchio prima di farmi la barba, mi scoprii improvvisamente un po’ raggrinzito, insomma vecchio.

Dapprima cercai di distrarmi col giochino che ogni tanto mi veniva di fare, cioè farmi la barba da una parte sola del viso, lasciando l’altra piena e scura, come per interpretare un personaggio alla Dr Jekyll e Mr Hyde, quasi per illudermi di poter diventare un altro. (Ma quando capitava che così a metà, mi mostrassi alla mia cara metà, finiva regolarmente in una specie di derisione, senza alcuna comprensione).
Quel giorno non mi mostrai, e pensieroso ritornai all’impressione che mi aveva fatto quel libro appena letto, era una specie di romanzo-diario e narrava proprio del mio periodo, e avevo trovato molti punti di condivisione emotiva.
Ma perché, non ne ho passate tante, anch’io? Mi dicevo, quasi con stizza, e allora non potrei scrivermela pure io la mia vita? Cominciai a pensarci, ricordando anche le parole di quell’illustre critico dichiarare in tv che solo un grande scrittore aveva diritto alla propria biografia, a raccontare agli altri la propria storia. In un primo momento gli avevo quasi dato ragione, nel senso che non ci avevo riflettuto molto. Poi, dopo quel sogno incredibile, in cui venivo strapazzato da illustri scrittori, tanto amati, tra i quali il Kerouac di Sulla strada che mi aveva cambiato la vita, e addirittura da un Charles Bukowski che mi gridava in faccia che il tutto era una fottutissima stronzata, fu allora che cominciai a chiedermi se quella non fosse stata proprio una dichiarazione stronza, anzi stronzissima.
Perché mai quella limitazione aprioristica? In base a quale legge, a quale logica? Così, tanto per il piacere di escludere, di stabilire degli steccati, di creare dei privilegi. Chiunque, mi dicevo, deve essere libero, se vuole, di poter scrivere la propria biografia, di raccontare la propria vita, qualunque essa sia, se ne ha voglia, e la capacità, ovviamente.
Altro discorso è se poi questo racconto autobiografico interessi a qualcuno, se l’ipotetico libro sarà mai venduto, soprattutto, mi dicevo con un ghigno, se detto libro vedrà mai la luce. Sono nessuno, solo un illustre sconosciuto, come tanti altri; non sono figlio d’arte, non ho genitori importanti, amici influenti, protettori politici. Sono nessuno e mi sta bene così. Ma sono qualcuno comunque, e ho tanto da raccontare. Guardandomi indietro un po’ di cose le ho fatte, vicissitudini che attraversano cinquant’anni della storia di questo paese, quindi si può considerare questo il diario di un uomo qualunque che ha navigato per mezzo secolo nelle acque turbinose italiane, senza affondare, e da piccolo protagonista, non solo da spettatore.
Il desiderio di scrivere questo mio libro epocale- non perché possa fare epoca ma semplicemente perché descrive un’epoca, la mia, anzi la nostra- è anche il tentativo di ritrovare, lanciando dei messaggi, tutti quei vecchi amici e compagni di strada di cui ho perso le tracce.
Argomentai così per un po’ finché con questa definitiva ponderata valutazione, presi la decisione: Chissenefrega, io ci provo, tanto che cos’ho da perdere? Intanto il titolo: Però, quante ne ho fatte! Dopo attenta riflessione mi sembrò pericoloso, a rischio di false interpretazioni, equivocabili, tipo fatte cosa? Marachelle, schifezze, cagate, porcherie? No, meglio un termine più chiaro. Però, quante me ne sono successe, mi son capitate, o ne ho passate, ecco sì questo va bene. Et voilà il titolo: Però, quante ne ho passate! Ma ora cominciamo, se poi funzionerà, chissà…


mercoledì 4 settembre 2019

Il viaggio di Cloe di Lella Dellea







Il viaggio di Cloe
di
Lella Dellea










SCHEDA LIBRO

AUTORE: Lella Dellea
TITOLO: Il viaggio di Cloe
EDITORE: Self
 GENERE: Raccolta di poesie
 USCITA: 19 Agosto 2019
 PREZZO: e-book € 0,99 cartaceo € 4,68
 PAGINE: 58
Cloe, la protagonista del romanzo “Con l’Africa … nel cuore” ha annotato, sottoforma di poesie, emozioni, sensazioni e eventi significativi su un piccolo quaderno.
Almeno così ha immaginato l’autrice.
“Il viaggio di Cloe” non è altro che la trasposizione su carta stampata di questi versi.

BIOGRAFIA AUTORE
Lella Dellea, nata e cresciuta sulle sponde del lago maggiore, vive in provincia di Varese.
Sposata, madre di due figli e dipendente di una nota azienda di valigeria, ama leggere e scrivere.
Ha partecipato ad alcuni concorsi letterari per testi narrativi e poesie nel corso degli anni.
Si occupa del blog www.ourfreetime.it
Nel 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo “Con l’Africa… nel cuore” con Aletheia Editore.
Della stessa autrice è disponibile anche il racconto breve tra Fantasy e Fiaba “Il paese di Sei Lanterne”.



lunedì 2 settembre 2019

Le acque del sonno eterno di Maria Cristina Pizzuto



Le acque del sonno eterno 

di 

Maria Cristina Pizzuto


Titolo: Le acque del sonno eterno
Autore: Maria Cristina Pizzuto
Genere: Narrativa
Editore: Policromia (PubMe)
101 pagine
Prezzo edizione digitale: 2,99 euro
Prezzo edizione cartacea: 14,00 euro
Data di uscita: 17 luglio
ISBN: 978-8833663067


SINOSSI
Sara è una giovane donna che ha perso tutto, a partire dai genitori. Si ritrova sola in un fosco castello, in balia dell’altero zio Alberto che tutto è a parte una persona sensibile e capace di darle quell’amore cui tanto agogna. Ma Sara è anche forte, caparbia; ha uno spirito indomito e riuscirà a sopravvivere a questa mancanza di affetto e sensazione di estraneità, riscoprendo piano piano se stessa e tornando a vivere la sua vita.

Una storia, quindi, innanzitutto di fuga e riconquista del proprio Io, del proprio essere se stessi, attraverso un viaggio non solo reale, per le vie della cittadina di Pomlete, per i corridoi del castello e per i boschi e i prati che circondano la vallata, ma anche attraverso la propria anima.
È stato solo grazie a lei che si è salvato e le sarà sempre riconoscente, perché gli ha dato l’opportunità di continuare a vivere, di farsi una famiglia e di raccontare ai suoi nipoti la stupenda storia di una ragazza che gli ha portato la felicità nel cuore e l’opportunità di una nuova vita.
La scelta di trattare un tema forte come quello dell’uomo che si crede Dio e vuole soggiogare la natura è un plus, o forse è il plus, del romanzo.
“Le acque del sonno eterno”, infatti, è liberamente ispirato alla tragedia del Vajont, e ci racconta come un bellissimo elemento qual è l’acqua sia in realtà qualcosa di oscuro, malevolo, strasbordante nella sua fatalità.
L’acqua è l’elemento trainante del romanzo, com’è successo anche per i due precedenti libri della Pizzuto. L’acqua dà vita, perché Sara è nata dall’acqua, e l’acqua può reclamare questa vita quando vuole, ergendosi come giudice ultimo dell’esistenza degli esseri umani.

Quando, dopo parecchio tempo, le acque si calmarono e i suoi occhi cercarono all’orizzonte il corpo di Sara, non vide niente. Sembrava essere stata inghiottita dalla furia dell’acqua.

Un romanzo di amore e di speranza, di forza e di destino. Un inno alla vita ma anche un avviso a non spingersi troppo oltre. Una storia dell’uomo, sull’uomo e per l’uomo.


In vendita su Amazon, IBS, LaFeltrinelli, mondadoristore e tutti gli altri negozi online in versione digitale e cartacea. Ordinabile in libreria.

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.