mercoledì 31 agosto 2016

Concorso letterario



Salve a tutti/e
so che apprezzate molto quando vi suggerisco qualche concorso di poesia o di narrativa.
Allora ecco un altro suggerimento: PREMIO “CITTA’ DI GRAVELLONA TOCE”, Emozioni di Donna: racconti e vissuti. 
Il concorso parla di emozioni evissuti delle donne, ma anche voi maschietti potete cimentarvi nel raccontare le emozioni di una donna, so che ne siete capaci..quindi affilate le penne e pronti a scrivere.
Attenzione la lunghezza massima del racconto deve essere di dodicimila caratteri, spazi inclusi, bisogna pagare una tassa di iscrizione di soli 15.00 euro e spedire l'elaborato entro il 16 settembre a: 
Ufficio Cultura del Comune di Gravellona Toce CONCORSO LETTERARIO Piazza Resistenza 10 – 28883 Gravellona Toce (VB).
I premi sono in denaro e riceveranno anche la menzione d'onore, gli elaborati saranno inseriti in una raccolta che sarà pubblicata sul sito del comune di Gravellona Toce.
Non mi resta che augurarvi una buona e proficua scrittura.
Maria Lucia


lunedì 29 agosto 2016

Quistello come Montmartre



         Ieri 28 agosto si è svolta a Quistello una bellissima mostra lungo le vie cittadine,  alcuni artisti hanno eplorato diversi campi dell'arte ed hanno esposto le loro opere in strada. La mostra si chiama La piccola Parigi: Quistello come Montmartre, e si ripete tutti gli anni dal 2012. Per tutto il pomeriggio fino a sera tardi i visitatori hanno potuto ammirare diversi artisti locali , vi erano pittori, scultori, incisori,
Ebbene si, tra colori, pennellate, trucioli di legno, creta, note ed inchiostro...c'erano anche le parole del mio libro che hanno ben interpretato le emozioni degli altri artisti. Io attraverso le parole, loro attraverso i colori...io tra le pagine di un libro, loro attraverso le tele dei quadri. 
Molta gente, molti incontri, persone conosciute ed altre sconosciute che si avvicinano, chiedono, leggono...
Chiacchere, opinioni, sguardi, condivisoni, ammirazione, emozioni, ma tutti insieme, nonostante il caldo, ci siamo divertiti pensando di essere per un momento immersi nell'atmosfera fantastica dell'arte come Parigi. 
Anche in un piccolo paesino della provincia di Mantova si può respirare la magia della fantasia e delle abilità che ognuno di noi racchiude strardinariamente dentro di sè.












giovedì 25 agosto 2016

concorso letterario

Buongiorno lettori e aspiranti scrittori che seguite il mio blog.
Oggi vi do notizie di un concorso per racconti brevi, la cui vincita prevede coppe, targhe e diplomi, ma non solo, ai finalisti è offerto un giro guidato a Cingoli splendido paesino di Macerata.
Vale la pena tentare, il tema del racconto è : il viaggio, la scadenza il 4 settembre.
Allora dai, proviamoci magari ci incontriamo nel tour del paese.
Alcune info:

6. Invio degli elaborati
Per prendere parte al concorso è richiesto l’invio a mezzo e-mail all’indirizzo
ass.culturale.euterpe@gmail.com del proprio racconto comprensivo di titolo e sprovvisto di
dati personali o segni di riconoscimento. Al testo andrà allegata anche la scheda di
partecipazione contenente i propri dati personali. Nell’oggetto della mail è richiesto di
indicare “Concorso Storie in viaggio”.
La mancanza di uno dei due materiali richiesti comporta l’esclusione.
7. Scadenza
Il termine ultimo per partecipare è fissato al 4 settembre 2016.
Non verranno presi in considerazioni elaborati pervenuti dopo tale data.
8. Pre-selezione
L’organizzazione della Associazione Culturale Euterpe provvederà a effettuare una
preselezione dei materiali pervenuti –in forma rigorosamente anonima- dalla quale
decreteranno venti finalisti. L’esito della selezione verrà pubblicato sul sito della
Associazione (www.associazioneeuterpe.com) e inviato a mezzo mail a tutti i partecipanti
a partire dal 12 settembre 2016.
9. Graduatoria
La commissione giudicatrice valuterà in forma completamente anonima i testi dei venti
finalisti e proclamerà i vincitori durante la serata di premiazione.
10.Cerimonia di premiazione
I finalisti sono tenuti a partecipare alla serata finale  che si terrà domenica 9 ottobre 2016
a Cingoli (MC) presso l’Auditorium Santo Spirito.
Partecipando a questo concorso l’autore dichiara la propria presenza fisica e ad
intervenire durante la serata di premiazione, nel caso figurasse tra i finalisti.
11.Premi
I premi consisteranno in coppe per i primi tre vincitori assoluti e in targhe per i successivi
tre autori classificatisi. Tutti i premiati riceveranno anche il diploma.
Tutti gli altri finalisti riceveranno attestato di partecipazione.
12.Visita guidata di Cingoli
L’evento sarà anticipato, nel primo pomeriggio, da una visita guidata della città (gratuita)
che avverrà con la collaborazione della ATC Pro Loco di Cingoli per coloro che vorranno
(maggiori indicazioni su orari e punti di ritrovo verranno fornite in un secondo momento) a
mezzo mail.

Per info inerenti al concorso:
ASSOCIAZIONE CULTURALE EUTERPE - JESI
www.associazioneeuterpe.com
ass.culturale.euterpe@gmail.com
Tel. 327-5914963

lunedì 22 agosto 2016

Una luce quando è ancora notte

Una luce quando è ancora notte

di Valentine Goby

casa editrice Guanda
pagine 228

Mila è una ragazza francese ventenne, catturata perché militante della resistenza francese e deportata in Germania presso il campo di concentramento di Ravensbruck, insieme con altre centinaia di donne. stipata in un vagone, con lei c'è la cugina Lisette. Tutte le deportate rimangono chiuse per cinque giorni in quel vagone ignorando la destinazione ed il futuro a cui andavano incontro, Mila impara subito a sopportare la puzza, il dolore, la fame e la sete. Non sa dove andrà ma capisce che la sua vita d'ora in avanti sarà una lotta dura per restare in vita, si ritiene già fortunata perché non è stata fucilata, ma fatta prigioniera ed è già molto, le da coraggio e la incita alla lotta per la vita.
Arriva in questo "non luogo", con altre 400 deportate, vi sono prigioniere altre donne come lei, ma imbruttite, magre, malate e con lo sguardo vuoto. Non sa dove si trova, non sa la lingua, non sa come comportarsi, ma Lisette le da forza, sa che può contare su di lei e lo scopre nel modo più semplice, in quel campo si soffre il freddo, maledettamente, dormire insieme scaldarsi a vicenda da la forza di continuare.
Dentro al campo scopre di essere incinta, istintivamente comprende che deve nascondere questa gravidanza e lottare per questo inatteso bambino. Per lui imparerà a resistere, a vedere la luce in questo buio. Mila resiste, Lisette muore. Mila porta a termine la gravidanza, ma il bambino rimane nelle stanze "Kinderzimmer" dei neonati, in quelle stanze aleggia ancora di più la morte, i bambini sopravvivono fino ad un massimo di tre mesi poi muoiono di fame, di freddo, d'infezione vari o mangiati da topi. Ma in quella stanza scopre la solidarietà ed anche se il suo bambino muore la speranza continua perché la luce c'è in mezzo al buio del campo di concentramento e può avere il colore degli occhi di una altro bambino da aiutare a superare i giorni e le settimane in quel campo che puzza di morte ma per sopravvivere ne devi vedere la luce..

Un libro che parte da una testimonianza reale, ma fai davvero fatica a staccare la narrazione dalla realtà L'autrice del libro narra questa vicenda con parole crude, vere senza uso di sinonimi che alleggeriscano la crudezza degli eventi, non è possibile.
Lei racconta tutto con un'oggettività impressionante senza sconti, senza edulcorazioni; la realtà è questa, non vi piace, rimane sempre questa.
Vuoi voltare la faccia, chiudere gli occhi, smettere di leggere, la realtà dell'orrore narrato con precisione è questa!
Una storia intensa, forte, descritta con parole sapienti, crude vere. Un libro che è come un pugno nello stomaco, le sofferenze narrate, la puzza, le fistole, l'urina,la diarrea, c'è tutto, perché questa era la realtà.
Un libro che testimonia in modo attento e preciso ciò che succedeva in quel campo di cui lei conoscerà il nome soltanto al termine della sua prigionia. 
E' un libro sulla solidarietà femminile, anche in un luogo così duro l'amicizia e l'umanità non scompaiono,  riescono a superare la fame e il dolore, ma aiutarsi alla fine è un altro modo per sopravvivere, in cui credere, non tutti gli esseri umani sono malvagi, e la solidarietà resiste e vince su tutto.
Mila farà conoscere a tutti ciò che ha vissuto recandosi nelle scuole e parlando ai ragazzi.
Un libro che è come un sasso nel cuore duro ma vero, ma non puoi che essere felice per Mila che ha lottato per riuscire a vedere la luce, quando la maggior parte dei prigionieri vedevano solo la notte e con essa la morte. Un libro di speranza e grande positività.


Valentine Goby

scrittrice 42enne francese, insegnante di letteratura e teatro, ha vissuto tre anni in Asia, a Manila dove ha svolto volontariato per un'associazione umanitaria sui bambini di strada.
Il suo primo romanzo è stato edito nel 2002 da Gallimard: la nota sensibile, sono seguiti romanzi e altri libri sull'infanzia.
Con il romanzo Una luce quando è ancora notte ha vinto il premio PRIX des LIBRAIRES nel 2014.



sabato 20 agosto 2016

Garcia Lorca

Carissimi lettori e lettrici il 19 agosto del 1936 moriva un grande poeta spagonolo: Garcia Lorca.
Vi posto  un mio piccolo contributo alla sua memoria, scritto nel 2016.
Buona lettura.

Garcia Lorca
nato il/6/1898 ed è morto assassinato con la fucilazione il 19/8/1936 a Vizinar in Spagna, il suo corpo non è mai stato ritrovato.
Poeta e drammaturgo andaluso, si può considerare uno dei poeti massimi che la Spagna abbia avuto e che il mondo intero ha amato, non a caso qualcuno ha scritto che il suo omicidio è stato "un crimine contro l'umanità", un crimine commesso durante la dittatura franchista e per la sola colpa di scrivere versi e di essere omosessuale..
Durante la vita universitaria conobbe personaggi illustri con i quali cominciò una collaborazione culturale per cercare dare vita e voce alla cultura spagnola emergente, conobbe Dalì, Neruda, Bunuel, Alberti. I suoi progetti finirono presto, durante il colpo di stato ad opera dei militari franchisti, fu catturato e fucilato.
Ma il potere franchista non ha certo fermato il potere più forte che si ritrova nelle sue poesie, che hanno varcato il confine della Spagna e reso immortale i versi di Garcia Lorca.

Le sue poesie sono intrise di una velata melanconia, i suoi versi sono simili al suono della chitarra, strumento tanto amato dal poeta, tanto da dedicargli una poesia.
La vera forza delle parole di Lorca è incisa in quella forza quasi sovrannaturale che viene definita El Duende, una forza che è quasi un connubio con le varie forze della natura e che la terra magicamente trasforma in versi o in musica, ed in questa forza vi sono racchiuse le storie del passato, i nostri avi, i nostri colori e sapori. I suoi versi contengono il passato della cultura spagnola ed è in questo che trova forza e vigore nella cultura araba e zingara che ne sono le vere radici e scorrono nel sangue dei poeti o intellettuali spagnoli come una linfa vitale che li rende immortale, come la cultura che
tramandando vestendola di nuove parole.
Nei versi di Lorca v'è è tutta l'Andalusia, vi è tutta la magia dei zigani, vi è il flamenco, vi sono i balli attorno al fuoco, vi sono le corride... ed è per questo che suona melodiosa, melanconica e forte. La forza del duende è questa, le radici che emergono prorompenti e capaci di soggiogare colui che le ascolta e trascinarlo in questo luogo atavico fatto di magia colori e suoni, e come in un vortice lo rapisce e lo rende amante, come in un amplesso, dei versi andalusi.

Le sue raccolte più famose sono: PRIMER ROMANCERO GITANO - POETA A NEW YORK - LAMENT FOR IGNACIO SANCHEZ - POEMA DEL CANTE JONDO, e altri.
Scrisse anche delle opere teatrali tra cui ricordiamo: NOZZE DI SANGUE - LA CASA DI BERNARDA ALBA - YERMA - DONNA ROSITA e altri








Ecco alcune sue poesie





LA CHITARRA

Incomincia il pianto
della chitarra.
Si rompono le coppe
dell'alba.
Incomincia il pianto
della chitarra.
È inutile
farla tacere.
È impossibile
farla tacere.
Piange monotona
come piange l'acqua,
come piange il vento
sulla neve.
È impossibile
farla tacere.
Piange per cose
lontane.
Arena del caldo Meridione
che chiede camelie bianche.
Piange freccia senza bersaglio
la sera senza domani
e il primo uccello morto
sul ramo.
Oh, chitarra,
cuore trafitto
da cinque spade.

Da Lamento per Ignacio Sánchez Mejías
Il cozzo e la morte
Alle cinque della sera.

Eran le cinque in punto della sera.
Un bambino portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Una sporta di calce già pronta
alle cinque della sera.
Il resto era morte e solo morte
alle cinque della sera.
Il vento portò via i cotoni
alle cinque della sera.
E l'ossido seminò cristallo e nichel
alle cinque della sera.
Già combatton la colomba e il leopardo
alle cinque della sera.
E una coscia con un corno desolato
alle cinque della sera.
Cominciarono i suoni di bordone
alle cinque della sera.
Le campane d'arsenico e il fumo
alle cinque della sera.
Negli angoli gruppi di silenzio
alle cinque della sera.
Solo il toro ha il cuore in alto!
alle cinque della sera.
Quando venne il sudore di neve
alle cinque della sera,
quando l'arena si coperse di iodio
alle cinque della sera,
la morte pose le uova nella ferita
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Alle cinque in punto della sera.
Una bara con ruote è il letto
alle cinque della sera.
Ossa e flauti suonano nelle sue orecchie
alle cinque della sera.
Il toro già mugghiava dalla fronte
alle cinque della sera.
La stanza s'iridava d'agonia
alle cinque della sera.
Da lontano già viene la cancrena
alle cinque della sera.
Tromba di giglio per i verdi inguini
alle cinque della sera.
Le ferite bruciavan come soli
alle cinque della sera.
E la folla rompeva le finestre
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Ah, che terribili cinque della sera!
Eran le cinque a tutti gli orologi!
Eran le cinque in ombra della sera!


Notturno

Ho tanta paura
delle foglie morte,
paura dei prati
gonfi di rugiada.
Vado a dormire;
se non mi sveglierai
lascerò al tuo fianco
il mio freddo cuore.
Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!
Ti cinsi collane
con gemme d’aurora.
Perché mi abbandoni
su questo cammino?
Se vai tanto lontana
il mio uccello piange
e la vigna verde
non darà vino.
Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!
Non saprai mai
o mia sfinge di neve,
quanto
t’avrei amata
quei mattini
quando a lungo piove
e sul ramo secco
si disfa il nido.
Che cosa suona
così lontano?

Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!
Non saprai mai
o mia sfinge di neve,
quanto
t’avrei amata
quei mattini
quando a lungo piove
e sul ramo secco
si disfa il nido.
Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!

martedì 16 agosto 2016

Grazia Deledda




 Cari lettori e lettrici come sapete collaboro anche con un altro blog: Letteratura al femminile, ed ho appena pubblicto la recensione di Canne al Vento di Grazia Deledda.

Vi posto l'introduzione, il resto potete leggerlo sul blog:
https://wordpress.com/post/letteraturalfemminile.wordpress.com/10956.




Canne al Vento è il romanzo, unico, nella storia della letteratura italiana al femminile che abbia ricevuto un così alto riconoscimento. Insieme con la scrittrice svedese Selma Lagerlof le prime donne a cui sia stato loro riconosciuta l'intensa e straordinaria capacità di scrittura. Ancora nessuna scrittrice italiana ha ricevuto il Nobel.
Eppure Grazia Cosima Damiana Deledda è sempre stata snobbata, sopratutto nei testi scolastici, dove compaiono poche righe a suo riguardo ed al suo libro più famoso: Canne al vento.
Non era ben considerata negli ambienti letterari, era un'autodidatta, non aveva nessuna laurea, per cui gli ambienti letterari la tenevano in scarsa considerazione. Ma Grazia Deledda non era una donna che si lasciava piegare o intimorire, lei scriveva, in continuazione, ed inviava i suoi scritti a tutti anche solo per ricevere due righe di approvazione. Ha cominciato a scrivere a 13 anni e non ha mai smesso, come la lettura, lei leggeva di tutto, qualsiasi libro era affamata di cultura. Aveva sfidato i pregiudizi del suo paese, ma in primis del padre, perché: "...la donna che amava leggere veniva guardata con sospetto..", già che leggeva o voleva mantenersi con i propri scritti era una "poco di buono".
Deledda fugge, si sposa va a vivere a Roma, ma i pregiudizi non terminano. Pirandello scriverà addirittura un libro intitolato SUO MARITO che ebbe scarso successo e fu stroncato, per fortuna, dalla critica che dirà "...un mediocrissimo romanzo in cui Pirandello sfoga il suo livore sulla scrittrice sarda".
Pirandello alla nomina del Nobel dirà: "
la scrittura femminile era diventata un vezzo modaiolo che non doveva avere luogo di prestigio in quanto fenomeno sottoculturale".
Ma Grazia Cosima Deledda era consapevole di quanta rabbia e livore covasse nei letterati del tempo, lei non frequentava i loro salotti e mantenne pochissime amicizie letterate tra questi Capua e Verga, lei stessa nel suo romanzo autobiografico "Cosima" uscito postumo dirà:
"Decise di non aspettare nulla che arrivasse dall'esterno, dal mondo agitato degli umani, ma tutto da se stessa."

La scarsa attenzione verso questa delicata scrittrice degli animi umani travagliati, ha subito anche l'infamia nel suo paese natale, pensate la biblioteca di Nuoro non è intitolata a lei.


Dal libro è stato tratto uno sceneggiato televisivo nel 1958, con la regia di Mario Landi, fra i protagonisti ricordiamo: Cosetta Negri, Carlo D'Angelo e Franco Interlenghi.


Maria Lucia Ferlisi

venerdì 12 agosto 2016

Concorso letterario: Fuoriclasse



Un ricordo della scuola, solo uno? Sicuramente ne avremo tanti che conserviamo gelosamente nel nostro cuore o che abbiamo confidato ai nostri amici o ai nostri figli. 
Moniti insegnati dalle nostre care maestre che vengono ripresi e insegnati ai nostri figli. 
Ricordi piaveoli alcuni, altri meno: il primo giorno di scuola, il primo brutto voto, le interrogazioni, i compiti in classe, la matematica, la biro rossa, il primo filarino con il compagno di classe, la prima amica del cuore, la prima gita, il primo senso di libertà e condivisione con i tuoi compagni di classe. Potrei continuare ancora ad elencare tutto ciò che accade nel piccolo microcosmo scolastico della vita di ognuno di noi. La scuola è un serbatoio inesauribile di ricordi stupendi ed amari, da ricordare o da dimenticare.
Allora bisogna cercare nella nostra memoria ed individuarne uno che possa risultare interessante per chi lo legge. Prendiamo carta e penna e iniziamo a scrivere il nostro ricordo per partecipare al concorso FUORICLASSE indetto dall'associazione ARTICOLO 34 di Pisa.
La scadenza è stata prorogata fino al 31 agosto.
 Poche scuse scrivete la poesia o il racconto di un ricordo scolastico!





Fuoriclasse
L'associazione Articolo 34 bandisce il concorso letterario “Fuoriclasse” per far riflettere
su quanto recita l'art. 34 della Costituzione italiana, ovvero che la scuola è aperta a tutti,
che l'istruzione deve essere obbligatoria e gratuita e che i capaci e meritevoli, anche se
privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
L'associazione Articolo 34 ha tra le sue finalità di perseguire soluzioni sulle forme di
sostegno al diritto allo studio e all'accompagnamento delle famiglie rom (e più in
generale delle famiglie in stato di grave disagio economico ed emarginazione sociale) e
dei loro bambini e bambine nel raggiungimento dei propri obiettivi scolastici
impegnandosi perché questi bambini riescano ad accedere ai gradi di istruzione
superiore. Più in generale l'associazione si occupa di promuovere azioni positive volte a
favorire l'accesso alla cultura da parte della popolazione emarginata, promuovendo lo
scambio culturale.
Articolo 34 invita i partecipanti al concorso a scrivere componimenti sul diritto alla
scuola, ovvero all'istruzione e all'educazione raccontando esperienze vissute in prima
persona o inventate. I racconti possono riguardare tutti gli aspetti della scuola: i
compagni di classe, le attività pomeridiane, le gite, l'integrazione, ma anche episodi di
emarginazione o di bullismo.
L'associazione intende utilizzare parte delle quote di iscrizione al concorso per finanziare
alcune attività. Al termine del concorso verranno pubblicati sul sito di Articolo34
le iniziative finanziate con dagli introiti delle quote di 
partecipazione al concorso.

Ulteriori info:
http://articolo34.org/2016/02/23/concorso-letterario-fuoriclasse/

lunedì 8 agosto 2016

Momo a Les Halles di Philippe Hayat


Momo a Les Halles 
di 
Philippe Hayat



Sinossi

E' scoppiata la seconda guerra mondiale e la caccia agli ebrei si fa sempre più dura.
Momo e Marie durante la notte vengono portati via dalla loro casa del quartiere rues de Erables e nascosti in una soffitta, di una casa d' appuntamenti, di un altro quartiere. I loro genitori sono stati arrestati in quanto ebrei, il datore di lavoro del padre si è fatto carico di aiutarli, lasciandoli soli ma nascosti con mille franchi per tirare avanti e il consiglio di non uscire di casa per non farsi scoprire.

 In una sola giornata cambia tutta la loro vita, in questo quartiere nuovo che offre una nuova visione del mondo, Momo, 16 anni, si accolla la grande responsabilità di proteggere se stesso e la sorella di 11 anni dai nazisti. Esce di notte e si reca in questo grande mercato Les Halles dove si procura il cibo, me ben presto i soldi terminano per cui Momo decide di lavorare. Viene assunto da un venditore di pesce, il quale al termine della giornata di lavoro gli consegna delle aringhe o una trota.
Il ragazzo accetta subito. Intanto in casa il loro nascondiglio viene scoperto da una coinquilina Bulle, una prostituta. La donna diventa per loro un riferimento, un affetto tra disperati e soli. Bulle li aiuterà e Momo si legherà a lei in un affetto che va al di la del materno iniziando anche una relazione con lei. Momo è diventato un esperto commerciante e comincerà a trafficare nel mercato per recuperare quanti più soldi può per liberare i genitori. Momo verrà arrestato e Marie rimarrà sola con Bulle. Ancora una volta Bulle l'aiuterà prostituendosi con un alto ufficiale della Gestapo per tirarlo fuori dalla morte sicura. Ma c'è un nemico più sottile fuori che lo aspetta, i traditori della Francia coloro a cui basta poco per denunciare gli ebrei. Rimarrà nascosto in una cantina con la sorella, non vedranno più la luce, non parleranno con nessuno, soli, nella mai arrestata speranza di uscire e respirare il profumo della libertà. Ma avuta la libertà ci i saranno altri dolori e tristezze che indurranno i due ragazzi ad abbandonare la Francia per una terra ricca di promesse, l'America.

Commento

Un libro che riesce ad emozionarti fino alla fine, la realtà si mescola con la fantasia regalandoci pagine ricche di sentimenti e amerai Momo, perché riesce a vincere non perché ha dentro di se "il bernoccolo degli affari", ma vince perché ha innata l'iniziativa, l'intrapendenza, nonostante i 14 anni sa superare e combattere gli avvenimenti negativi con una forza incredibile, ma ha due obiettivi che lo aiutano in questo: proteggere la sorella e ritrovare i genitori. Momo non si lascia travolgere dagli eventi, accettandoli passivamente,  lui AGISCE, ed è questo il segreto della sua sopravvivenza per tutto il tempo della guerra e nonostante l'ingenuità dell'età che abbandona subito per graffiare la vita e vivere!
Amerai anche Bulle, questa prostituta buona, semplice, senza istruzione, in alcuni tratti quasi poetica, ma abituata alla cattiveria della strada, comprende prima di altri che in Francia non si combatte solo contro i tedeschi, ma anche tra se stessi, tutto pur di sopravvivere. 
Ma lei no, lei non accetta questa regola non scritta, lei darà la vita per i due ragazzi, sono la sua famiglia, i suoi affetti e li aiuterà in tutti i modi anche negandosi la possibilità di vederli, di scrivergli, ma il dono più grande sarà la prostituzione del suo corpo con un ufficiale tedesco, verrà umiliata, derisa e minacciata dalle sue stesse amiche prostitute.
Un libro che ancora una volta narra i difficili momenti della caccia agli ebrei, ma la penna scivola con leggerezza regalandoci una storia in cui la realtà mista con la narrazione diventa testimonianza reale. 
E' un libro di sentimenti forti, ma soffusi di dolcezza. 
Un libro buonista che ci regala la speranza, la fede nel riuscire a trovare sempre il bene bisogna solo avere fiducia in se stessi e crederci fino in fondo.
Un libro che si legge d'un fiato e rimane nel cuore.


Biografia

Nato il 24/09/1964 in -Francia
Laureato presso l'Ecole Polytechnique e specializzato all'Essec di Parigi.E' un imprenditore di successo francese. Ha iniziato la sua attività imprenditoriale con una società che produceva teloni e negli anni ha acquistato anche altre società insieme col fratello. L'autore ha fondato nel 2007 un'associazione volta a promuovere l'imprenditoria giovanile. Ha sempre amato la letteratura, ma   ha scritto sopratutto saggi e articoli su riviste economiche.
Momo a Les Halles è il suo primo romanzo, un successo.

Philippe Hayat


giovedì 4 agosto 2016

Concorso "Viaggio chiamato amore"

Salve carissimi amici del web
avete una poesia d'amore già pronta nel cassetto?
Ebbene potete partecipare al concorso  indetto dal centro studi Campaniani: Questo viaggio chiamavamo amore, e magari sperare nella vittoria. 
Cosa dovete fare? leggere le modalità del concorso ed inviarlo subito in quanto scade fra pochi giorni: 9 agosto!!
Affrettatevi allora ed inviate  i vostri versi d'armore....


°CONCORSO NAZIONALE
PREMIO DI PROSA LIRICA INEDITA
in occasione del
Centenario del “viaggio chiamato amore”
di Dino Campana e Sibilla Aleramo

Il “CENTRO STUDI CAMPANIANI “di Marradi e L’“ACCADEMIA IL FAUNO”di Firenze con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Marradi indicono il 2° Concorso Nazionale di Prosa Lirica in occasione del centesimo anniversario dell’inizio dell’intensa e travolgente storia d’amore tra il poeta Dino Campana e la scrittrice Sibilla Aleramo. Il Concorso ha la finalità di celebrare il centenario di questo primo incontro, che avvenne il 3 agosto 1916 al Barco, una località sui monti dell’Appennino, per ricordarne gli accadimenti e per promuovere la conoscenza e lo studio della vita e dell’opera di uno dei maggiori poeti del ‘900 letterario italiano.
Il tema, titolo del Concorso, “Questo viaggio chiamavamo amore” è tratto dalla poesia “In un momento”scritta dal poeta per la donna amata.
Art. 1. Possono partecipare al Concorso tutti gli autori di lingua italiana, residenti anche all’estero che compiono la maggiore età entro il 9 Agosto 2016.
Art. 2. Il Concorso ha la finalità di celebrare il Centenario dell’incontro tra Dino Campana e Sibilla Aleramo, ricordarne la storia d’amore e promuovere la conoscenza e lo studio della vita e dell’ opera di uno dei maggiori poeti del ‘900 letterario italiano.
Art. 3. Il Titolo e tema del Concorso “Questo viaggio chiamavamo amore” è tratto dalla poesia “In un momento”scritta dal poeta Dino Campana per la scrittrice Sibilla Aleramo, con cui visse una intensa storia d’amore, testimoniata dall’ appassionante e coinvolgente epistolario.
Art. 4. Il testo dovrà riunire in sé correttezza morfo-sintattica, pertinenza, solidità di contenuto, originalità, colore e musicalità. Sarà escluso l’elaborato che contenga allusioni offensive nei confronti di persone o della razza, brani pornografici o che siano offesa nei confronti di qualsiasi fede religiosa o politica .
Art. 5. Ogni partecipante potrà inviare un solo testo, esclusivamente in lingua italiana, che dovrà essere dattiloscritto o digitato al computer su foglio bianco formato A4 con carattere Times New Roman 14, della lunghezza massima di 30 righe. La prosa lirica,contraddistinta da uno pseudonimo e redatta in 6 copie,dovrà avere un titolo.
Art. 6. La copia di un testo con la firma e lo pseudonimo, il modulo di partecipazione allegato a questo bando compilato in ogni sua parte, compresa la dichiarazione di responsabilità firmata dall’autore, dovranno essere inseriti in una busta sigillata contrassegnata solamente dallo stesso pseudonimo riportato nella prosa poetica. Ogni partecipante deve attenersi a tutte le norme del bando, pena l’esclusione.
Art.7. Il plico contenente le 6 copie del testo e la busta sigillata dovrà essere spedito a mezzo Raccomandata entro il 9 agosto 2016 (farà fede il timbro postale) alla Segreteria de “Il Fauno” Via Lungo l’Affrico 82, 50137 Firenze . Non sono ammesse proroghe.
Art. 8. Gli elaborati partecipanti al concorso saranno sottoposti al giudizio insindacabile e inappellabile di una Giuria scelta in comune accordo tra le due Associazioni proponenti tra Personalità della Letteratura e della Cultura.
Art. 9. I premi, che dovranno essere ritirati dai vincitori personalmente, saranno consegnati esclusivamente nel corso delle cerimonie di premiazione che si attueranno in due fasi: la prima a Marradi nella sede del Centro Studi Campaniani (sabato 8 ottobre ore 16,00) e la seconda a Firenze nella sala del Gonfalone di Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale (presumibilmente sabato 12 novembre 2016 ore 16,00) .
Saranno presenti ad entrambi gli eventi esponenti di rilievo della cultura, autorità cittadine e i componenti della giuria. Tutti gli autori partecipanti sono invitati.
Art. 10 I premi offerti sono i seguenti:

1° premio
Targa + Anastatica
Canti Orfici
più
Euro 200,00
Pubblicazione
2° premio
Targa+ Anastatica
Canti Orfici
più
Euro 100,00
Pubblicazione
3° premio
Medaglia + Anastatica
Canti Orfici
più
Euro 50,00
Pubblicazione

Agli autori, dal 4° al 10° classificato, saranno consegnati una copia dei Canti Orfici e un attestato d’onore.
I premi in denaro e l’anastatica dei Canti Orfici edizione del centenario, edita dal centro Studi Campaniani, saranno consegnati ai primi dieci classificati nella cerimonia di premiazione a Marradi.
Nella manifestazione che si terrà a Firenze nella sala del Gonfalone di Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale, a conclusione delle celebrazioni del centenario, il vincitore riceverà una Targa, il secondo classificato una Medaglia e agli autori, dal quarto al decimo posto, sarà consegnato un attestato d’onore.  

lunedì 1 agosto 2016

concorso di poesia

Buongiorno  a tutti/e
oggi voglio consigliare un concorso di poesia dedicato esclusivamente ai giovani con meno di 30 anni. L'associazione Vita alla Vita ha pensato a voi per mettervi in risalto e darvi spazio in questo bellissimo mondo dei versi.
Forza ragazzi e ragazze non perdete questa occasione, vi posto tutte le informazioni necessarie per partecipare.
Un grande in bocca al lupo!!



Bando del Premio di poesia under30 “Vita alla Vita” 
Prima edizione, 2016.
L’associazione culturale Vita alla Vita indice il bando di partecipazione per il premio
di poesia under30 “Vita alla Vita ” 2016. Scopo del premio è offrire un’opportunità
seria e gratuita ai giovani poeti per mettere in evidenza i propri scritti, promuovendo
la poesia come mezzo di espressione e di conoscenza del proprio io più profondo che
trova vigore nella condivisione e nel dialogo.
REGOLAMENTO
1. Il concorso, aperto a tutti gli artisti italiani e stranieri, si articola in un’unica
sezione:
POESIA inedita under30 in lingua italiana senza limitazioni di lunghezza, tema o
metrica. Potranno partecipare i poeti maggiorenni che al 31 dicembre 2016 non
abbiano ancora compiuto il trentunesimo anno di età.
2. Modalità di partecipazione:
si partecipa con una sola poesia inviandola all’indirizzo mail:
ass.vitallavita@gmail.com, specificando come oggetto PREMIO POESIA VITA
ALLA VITA. Dovranno pervenire n°2 allegati, di cui:
allegato a) poesia in documento formato word (.doc). Il documento non dovrà
contenere nessun riferimento all’autore, ma solo poesia con relativo titolo (titolo
distinto o primo verso della composizione);allegato b) documento formato word (.doc) contenente le generalità del partecipante e
titolo dell’opera. Specificare: nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo
postale, indirizzo mail e numero di telefono;
3. Quota di partecipazione :
L’iscrizione al premio è completamente gratuita.
4. Premi:
Verranno individuati 8 finalisti che saranno invitati alla cerimonia di premiazione che
si svolgerà in data 1 ottobre 2016 alle ore 18 presso il caffè-libreria LETTERA22,
Via Mazzini 84/86, Viareggio(LU). Durante la cerimonia saranno lette al pubblico le
opere finaliste e sarà consegnato a ogni autore un attestato di merito. I primi 4
finalisti vinceranno il diritto all’organizzazione e promozione di una successiva serata
di letture al pubblico organizzata dall’associazione culturale Vita alla Vita. Infine sarà
declamato il vincitore assoluto che riceverà la somma di 100 euro.
5. Termine massimo per la spedizione degli elaborati: 15 agosto 2016
6. Giuria:
Presidente di giuria: Walter Bandelloni, diplomato Accademia di Brera, poeta, attore.
Eleonora Luisi, poetessa, giornalista.
Luca Bresciani, poeta, presidente di Vita alla Vita.
7. Il giudizio della giuria è inappellabile.
8. I risultati del premio saranno pubblicati sulla pagina facebook “Premio poesia Vita
alla Vita”, su quella dell’associazione Vita alla Vita e saranno divulgati ai giornali
locali sia in forma cartacea che web.
9. I finalisti saranno avvertiti con largo anticipo con partecipazione obbligatoria alla
cerimonia di premiazione pena esclusione dalla rosa dei vincitori.
10. I diritti delle opere rimangono di proprietà dell’autore.
Per informazioni e chiarimenti:
Nunzia 3341739861
ass.vitallavita@gmail.com,

venerdì 29 luglio 2016

Il mistero dell'orso marsicano ucciso come un boss ai quartieri Spagnoli. di Antonio Menna

Tony Perduto è un giornalista sottopagato, nonostante abbia passato la trentina non riesce a trovare un lavoro stabile, per cui si destreggia tra il giornale,  ripetizioni di Italiano ad un buffo bambino, e la cura di un sito web di giardinaggio.
Soffre d'insonnia e durante una delle sue abituali passeggiate mattutine, nei quartieri spagnoli, scopre, quando ancora la città partenopea è chiusa nel dolce tepore del sonno, un orso marsicano disteso a terra, ucciso come un boss.

" C'è un orso davanti a me. E' steso a quattro di bastoni in mezzo a via Speranzella, ai quartieri Spagnoli. Sono le cinque meno un quarto del ventuno giugno e stiamo io e lui".

Il ritrovamento è uno scoop, importante per cui scatta qualche foto e si rende disponibile per un articolo sul quotidiano per cui lavora. Viene incaricato di scrivere un pezzo forte dove deve indicare notizie che nessun altro può avere su questo strano ritrovamento. Si rivolge a Marinella, amica di sempre, lei ha lasciato il giornalismo per diventare medico, adesso ha il lavoro sicuro mentre lui si dibatte ancora nella ricerca disperata di una stabilità economica. Lei gli fornisce una notizia importante che nemmeno i carabinieri, intervenuti, avevano scoperto: è stato ucciso con tre colpi di pistola. Il caso balza sui giornali e diventa la notizia del giorno e lui l'eroe del quartiere che l'ha scoperta. Tuttavia il caso viene subito archiviato come un avvertimento di un clan del quartiere al boss locale. Ma lui è curioso, ostinato, non si ferma a questa soluzione così semplice fornita dal maresciallo Pallone e la magistrata Principe. Perduto continuerà l'indagine fino a scoprire la verità.

Il titolo è ciò rende davvero accattivante il libro, è come un richiamo dallo scaffale della libreria dove è esposto. Il romanzo è un giallo casareccio molto divertente , condotto veramente bene con continui colpi di scena e trovate impensabili.
La caratterizzazione del protagonista è completa, lo sa rendere subito simpatico, anche perché contiene tutte le caratteristiche dell'italiano medio, curioso quanto basta, pauroso tanto, incapace di prendere una decisione alla ricerca di un'opportunità e si lascia cadere addosso la quotidianità senza una minima ricerca di cambiamento.
E' un personaggio pieno di difetti, ma lo ami subito per la simpatia tipica napoletana. L'autore Menna sa scrivere bene con un linguaggio quotidiano in cui ti riconosci, flemmatico come il personaggio e in tutto questo riusciamo a scoprire il ventre di Napoli, la vera Napoli così verace, con i problemi di sempre che non si risolvono mai. Ne vedi i vicoli e i sotterranei, ma anche le persone la cui dignità è evidenziata con affetto, all'interno di una città in mano ai boss che la controllano e la dirigono come abili direttori d'orchestra Un quartiere in cui il silenzio e l'immobilità sono necessari per la sopravvivenza che ha dei suoi meccanismi di equilibrio meglio dei trapezisti: ed ecco perché indagare sulla morte di un orso è pericoloso ed inutile.
Il finale è imprevedibile, la soluzione sembra scontata, ma la verità sarà una realtà semplice e commovente.
Un libro divertente da leggere sotto l'ombrellone, ma anche all'ombra di un albero in una afosa giornata urbana.



Antonio Menna è un giornalista. Ha un blog in cui commenta le vicende quotidiane della sua città.
Vi riporto un post: "


NAPOLI NONOSTANTE NAPOLI


Sono felice di vedere Napoli traboccare di turisti. Li guardo infilarsi nei vicoli dei Quartieri Spagnoli senza paura, con la testa all’insù, con lo sguardo divertito, e ne sono orgoglioso.
Li vedo addentare la pizza fritta e pulirsi la bocca con il polso, come fanno gli scugnizzi. Li osservo mentre infilano le mani nelle cassette di frutta o fotografano i banchi di pesce nella Pignasecca. Li seguo, a volte, soprattutto gli stranieri, e vorrei prendermene cura. Vorrei dire ai ristoratori, ai baristi, ai commercianti: abbiatene cura, trattateli beni, una cosa in più e mai in meno, fateli risparmiare, fateli mangiare.
Ha scritto "Se Steve Jobs fosse nato in provincia di Napoli", tratto da un suo post sul blog, ed  è stato un successo.

















Il suo romanzo d'esordio è stato: Cocaina e cioccolato.













by Maria Lucia Ferlisi

Una scrittrice dimenticata: Elsa De Giorgi

  Una scrittrice dimenticata: Elsa De Giorgi Elsa Giorgi Alberti, in arte Elsa de’ Giorgi, nasce a Pesaro il 26 gennaio 1914, da una famigli...

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.