mercoledì 14 settembre 2022

DIVE. LE DONNE E GLI UOMINI DI MARLENEDIETRICH

 DIVE. LE DONNE E GLI UOMINI DI MARLENEDIETRICH 

di Gian Stefano Spoto scritto con Anna Marina Gualdesi

Nel trentesimo anniversario dalla scomparsa di Marlene Dietrich il giornalista e scrittore Gian Stefano Spoto firma un libro che ripercorre la vita dell’indimenticabile diva attraverso i suoi incontri, gli amanti, le difficili amicizie.

Marlene Dietrich non è morta trent’anni fa: vive e parla con l’autore, raccontando un Novecento di scintillanti follie, con lo stile di una donna contemporanea, che giura di non fare alcuna distinzione di sesso quando una persona le accende i sensi.

Diva irraggiungibile, egoista, egocentrica. Pochissimi avevano il privilegio di vederla o anche solo di intravederla, e il mito cresceva a dismisura.

Ma lei non ha sentimenti, pretende che al suo servizio ci sia il mondo intero iniziando da marito e figlia, i quali sono il suo archivio e le ricordano a quali amanti concedere un’altra chance. Le sue bugie, poi, sono verità assolute, e l’intera umanità accetta tutto ciò.

Sullo schermo di questo libro scorre una società con personaggi della storia e della cultura con un privato inimmaginabile. Un “circolo del cucito” formato da lesbiche militanti dell’alta società, talvolta costrette a “matrimoni lavanda”, cioè di copertura. E poi Greta Garbo, la sua amante poi nemica, divenuta un’ossessione, Edith Piaf, il passerotto che Marlene amò e soprattutto protesse.

Il giornalista Gian Stefano Spoto ha scritto la storia della diva in collaborazione con Anna Marina Gualdesi, che ne ha curato gli approfondimenti, Dive.

Le donne e gli uomini di Marlene Dietrich è un omaggio a un’ attrice che con il suo charme e l’impronta volitiva ha segnato un’epoca.

Scheda Libro

TITOLO:  DIVE. LE DONNE E GLI UOMINI DI MARLENE DIETRICH 

AUTORE: Gian Stefano Spoto in collaborazione con Anna Marina Gualdesi

CASA EDITRICE: EDIZIONI GRAPHOFEEL

GENERE Narrativa

PAGINE 278

BIOGRAFIA

Gian Stefano Spoto, bolognese, giornalista, inizia a lavorare per la carta stampata nel 1981 e nel 1988 entra in Rai divenendo, fra l’altro, inviato speciale, capo della cronaca al Tg2, dirigente di Raiuno, vicedirettore di Raidue e poi di Rai Internazionale. Nel 2014, allo scoppio della guerra di Gaza, parte per il Medio Oriente come corrispondente Rai. Ha lavorato per numerose testate fra cui "La Repubblica", “Il Secolo XIX”, “Il Resto del Carlino,” “Il Giornale nuovo”, “Corriere Medico” e “Cosmopolitan”.

 Ha scritto, con il sociologo Giorgio Pacifici, Un futuro che viene da lontano (Franco Angeli, 2003); M.O.S.T.9 (Curcio, 2007); Salgari. 150 Indie (Curcio, 2012); Mediorientati. Oltre la storia, le storie (Ianieri, 2017). Con Graphofeel Edizioni ha pubblicato Deserto bianco (2021).

BIOGRAFIA

Anna Marina Gualdesi, romana, è laureata in scenografia e ha un diploma in pianoforte al conservatorio di Frosinone. Negli anni ’90 è approdata alla Direzione Esteri della Rai scrivendo i testi di numerosi programmi radiofonici dedicati alla musica classica e alla musica leggera italiana del ‘900.



lunedì 12 settembre 2022

WAR IS A FEMINIST ISSUE di Lilia Giugni

 


WAR IS A FEMINIST ISSUE

di 

Lilia Giugni



Tra i vari eventi che ho seguito al Festivaletteratura di Mantova War is a feminist issue  è stato quello che maggiormente ha suscitato il mio interesse e la voglia di approfondire, un tema tristemente attuale, svoltosi presso la Biblioteca Baratta di Mantova, luogo a me caro per i prestiti, studi e gruppi di lettura.

L'evento è stato bistrattato, niente presentazione da parte delle magliette blu e poca gente, ma era il giorno di apertura, quindi è comprensibile che non ci sia stata una ressa.

L'invitata all'evento non era molto conosciuta e non è stato messo in vendita il saggio da lei scritto.

Lilia Giugni  è una ricercatrice presso il Centro Studi di Innovazione Sociale dell’Università di Cambridge, e co-fondatrice e direttrice del think tank britannico GenPol , Gender &Policy Insights. Oltre che ricercatrice è anche attivista nel  movimento femminista e si occupa di di disuguaglianze di genere e di ingiustizia sociale.

Di certo la dottoressa Lilia Giugni non si è scoraggiata ma armata di un sorriso empatico ha dato inizio alla sua preziosa lezione.

L'argomento non era facile: War is a femminist issue, il titolo deve aver scoraggiato, quando appare la parola femminismo, molti fuggono, in Italia la parola spaventa ancora, si ritiene che la causa sia ancora qualcosa di settario, troppo di sinistra, lontano dal mondo delle donne. È una parola che allontana, se avessero usato donne forse l'evento avrebbe avuto più attenzione. 

Per Lilia Giugni il femminismo è come un grimaldello che scardina le menti, che pone la modalità, la chiave di lettura, la lente di ingrandimento per comprendere meglio ciò che accade alle donne. Quindi focalizzare e parlarne, sempre, a più voci e senza omissioni o mezze verità.

 Il femminismo pone attenzione alle donne, ai loro diritti.

Lilia Giugni attraverso i consigli di cinque libri, ha voluto porre l'attenzione sulla guerra, argomento tristemente attuale, dal punto di vista delle donne, che da sempre si sono rifiutate di esserne parte attiva. Le donne rifiutano la guerra, non solo perché sono pacifiste, non è questo l'unico motivo del loro rifiuto alla guerra, no, loro sono consapevoli che nella guerra le prime a pagarne le conseguenze sono loro.

Sin dai tempi antichi, le donne sono state oggetto di rappresaglia contro il nemico. I loro corpi sono stati violati, mutilati, stuprati. Il corpo della donna è un oggetto per dimostrare la potenza nemica. Più orrende sono le incursioni e le violenze contro le donne più è grande il loro potere militare. 

L'autrice si rifiuta di entrare nei dettagli delle mutilazioni o altri esecrabili gesti contro le donne che, assieme a quelle contro i bambini, rappresentano l'orrore e la disumanità di tutte le guerre.

La ricercatrice lascia parlare i libri di donne che hanno affrontato questo scottante tema e che sono stati importanti nella sua formazione.

Lilia Giugni affronta la guerra attraverso la lettura di Cassandra di Christa Wolf, Metà di un sole giallo di Chimamanda Ngozi Adichie, Il potere delle donne di Denis Mukwege, I nostri corpi come campi di battaglia. Storie di donne, guerra e violenza di Christina Lamb, La donna abitata di Gioconda Belli.

Sono romanzi e saggi scritti non solo da donne ma anche da un uomo che si è contraddistinto in questa battaglia di usare le donne come un trofeo, un bottino di guerra come nell'antichità, ed è il Premio Nobel della Pace 2018 DENIS MUKWEGW, chirurgo e ginecologo noto per aver letteralmente ricucito e ricostruito il corpo delle donne vittime di guerre e rappresaglie.

Seguono altri titoli che parlano di guerre nell'antichità come a Troia, In Nicaragua negli anni 60, sempre negli anni sessanta ci spostiamo nel Biafra, per arrivare nel Congo e concludere con un excursus europeo nel novecento.

Un lungo viaggio che ci porta a vedere attraverso gli occhi della letteratura come il corpo della donna è stato usato dal passato fino ad oggi come un triste luogo di battaglia  in tutte le guerre, senza distinzione di tempo e di luogo. In Europa come nei continenti, la donna è oggetto di sevizie, stupri, assoggettamento. La donna diventa un trofeo da calpestare e mostrare ai vinti

La donna violata vuol dimostrare la supremazia  dei vincitori e la donna stuprata è due volte vittima, in quanto donna e come appartenete al popolo vinto. Lo stupro come arma di guerra è stato riconosciuto soltanto nel 1997 dopo la guerra in Bosnia.

Lo stupro di massa è un'arma silenziosa usata per scatenare terrore nella popolazione di ogni guerra, nessuno ne parla, non fa notizia.

Ecco perché la ricercatrice parla di lente d'ingrandimento, noi lettori abbiamo l'obbligo morale e civile di conoscere, e loro scrittori, fotografi, attivisti di pace hanno il dovere di mostrare tutte le facce della guerra non solo quella dei vincitori, ma quella dei vinti.

La Letteratura ha il dovere di mostrare al mondo le violenze che si perpetrano durante  le guerre.

A noi lettori il compito di leggere le loro testimonianze.

By Maria Lucia Ferlisi


Biografia

Lilia Giugni è nata a Napoli e vive a Londra. Ha conseguito un PhD in Politics presso l'Università di Cambridge, dove lavora come ricercatrice e docente per il Cambridge Centre for Social Innovation. Attivista femminista intersezionale, è Fellow della Royal Society of Arts. Ha contribuito a fondare il Think tank femminista GenPol – Gender & Policy Insights, che svolge lavoro di ricerca e advocacy su questioni di genere e giustizia sociale. Da anni analizza il sessismo latente alla rivoluzione digitale, mappando un fenomeno articolato, che passa dai bias dell'intelligenza artificiale alle molestie online e allo sfruttamento delle lavoratrici dell'industria tecnologica. Tale studio è in parte confluito nel saggio, di prossima uscita, La Rete non ci salverà (Longanesi, 2022).

martedì 6 settembre 2022

Concorso letterario: Racconti di viaggio

 

                                 Un concorso letterario per chi ama scrivere racconti sui viaggi, per raccontare le vostre avventure o disavventure, le vostre emozioni, la vostra gioia e voglia di scoprire luoghi e persone nuove.

Buona partecipazione a tutti/e.

Historica edizioni (www.historicaedizioni.com) indice la nuova edizione del concorso “Racconti di viaggio 2022”.

UNICA SEZIONE: NARRATIVA – Si accettano racconti a tema libero che non superino le 12.000 battute spazi inclusi. Sono ammesse eccezioni se gli elaborati superano di poco il limite prefisso. Ogni autore può inviare al massimo un racconto.

TESTI – I testi devono essere in lingua italiana e inediti. Possono partecipare autori italiani e stranieri. Possono partecipare testi già premiati in altri concorsi.

COME INVIARE I RACCONTI – I concorrenti devono inviare il racconto in formato word, con nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e nome del Concorso, al seguente indirizzo mail: concorsoraccontiviaggio@gmail.com

CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE – La partecipazione è gratuita e aperta tutti gli scrittori nati o residenti o domiciliati in Italia.

TERMINI DI INVIO – Inviare gli elaborati via mail entro e non oltre il 30 ottobre 2022.

DESIGNAZIONE DEI VINCITORI – Agli autori selezionati verrà inviata una mail con il responso.

PREMI – I racconti vincitori verranno pubblicati da Historica edizioni in un libro che sarà in vendita nelle librerie venete, sul sito di Historica, alle principali fiere della piccola e media Editoria cui parteciperà l’editore e sui principali book-stores online. L’antologia uscirà in occasione della fiera del libro di Roma “Più libri più liberi” che si terrà dal 7 all’11 dicembre e sarà disponibile presso lo stand di Historica.

DIRITTI D’AUTORE – I diritti dei racconti rimangono di proprietà dei singoli Autori.

INFORMAZIONI – Per informazioni scrivere a: concorsoraccontiviaggio@gmail.com

martedì 30 agosto 2022

La scrittrice partigiana: Renata Viganò

                            Renata Viganò

                                       (1900/1976)

Renata Viganò nacque, in una famiglia agiata e borghese, il 20 agosto del 1900 a Bologna , e morì il 23 aprile del 1976 sempre nella sua amata città.

Avrebbe voluto fare il medico ma il dissesto economico della famiglia la indusse a svolgere il mestiere di infermiera. Il mondo del lavoro e la politica entrarono nella sua vita e le misero davanti una prospettiva diversa dei bisogni e delle necessità del popolo. Abbracciò il socialismo nel cui ambiente  conobbe Antonio Meluschi, esponente del socialismo nascente.



Nonostante una vita "piena" tra lavoro, famiglia e politica non dimenticò mai l'amore per la letteratura e iniziò diverse collaborazioni con giornali e riviste, fino al 1943, quella data segnata dall'8 settembre, giorno dell'armistizio, segnò la sua vita per sempre,  insieme con il marito e con il figlio, parteciparono attivamente alla lotta partigiana, lei  ebbe un ruolo importante visto le sue capacità infermieristiche di soccorso.

Da questo lotta in primo piano alla vita politica del suo paese, nacque il suo romanzo più famoso: L'AGNESE VA A MORIRE, pubblicato nel 1949, e arrivò seconda al noto premio Viareggio,  dal romanzo fu tratto anche un film.

Pubblicò molte altre opere, fino all'anno della sua morte nel 1976: Matrimonio in Brigata, nello stesso anno ricevette il Premio Bolognese del mese.

Le sue opere sono una fedele testimonianza di ciò che accadde nel nostro paese, della lotta che è stata portata avanti, con dignità e amore per il paese, per restituirgli la democrazia cancellata in tanti anni di fascismo. 

Il suo testo, L'Agnese va a morire,  è uno dei pochi libri, scritti da una donna,  che vengono studiati a scuola e che compaiono nelle antologie di Italiano.

Possiamo definire l'autrice una ragazza prodigio, infatti la sua prima opera la scrisse a soli 13 anni, quando  coltivava sogni fanciulleschi di diventare una grande letterata, sottolineo il suo grande amore per il gatto, presente anche nel suo romanzo più famoso e che vi consiglio di leggere o rileggere.

Come già scritto, la sua vita come donna cambiò dopo il contatto con la realtà quotidiana del mondo del popolo e le sue opere saranno  sempre ispirate al mondo contadino,  alle esigenze e ai sogni  delle famiglie che vivono la sofferenza di un paese che deve rinascere dopo la guerra. 

Lei era una parte del popolo e visse gioie e dolori sulla propria pelle, non ebbe la necessità di immedesimarsi, conosceva sia il mondo borghese che quello proletario, sapeva distinguerne le differenze, apprezzare e disprezzare le differenze, in entrambi i modelli.

Possiamo affermare che le sue opere appartengono al genere neorealismo di cui la letteratura italiana vanta opere di tutto riguardo.



 Opere di Renata Viganò

  • Ginestra in fiore. Liriche, Bologna, Beltrami, 1913.
  • Piccola fiamma. Liriche (1913-1915), Milano, Alfieri & Lacroix, 1916.
  • Il lume spento, Milano, Quaderni di poesia, 1933.
  • L'Agnese va a morireTorinoEinaudi, 1949.
  • Mondine, Modena, Tip. Modenesi, 1952.
  • Arriva la cicogna, Roma, Edizioni di Cultura Sociale, 1954.
  • Donne della Resistenza, Bologna, STEB, 1955. [Ritratti di donne partigiane pubblicato in occasione della Festa dell’Unità di Bologna 1955]
  • Ho conosciuto Ciro, Bologna, Tecnografica emiliana, 1959.
  • Una storia di ragazze, Milano, Del Duca, 1962.
  • Matrimonio in brigata, Milano, Vangelista, 1976.

  • Rosario. Libera interpretazione dei quindici misteri del rosario scritta da me, non credente, per puro amore di leggenda e poesia, Bologna, A.N.P.I., 1984. [poesie pubblicate dall'ANPI Bologna in 100 copie, con incisioni di Guttuso, Covili].
  • Sonetti inediti, Bologna, A.N.P.I., 1984.
  • La bambola brutta. Storia di Eloisa partigiana, illustrazioni Viola Niccolai, a cura di "Brigata Viganò": Dafne Carletti, Sofia Fiore, Margherita Occhilupo, Marta Selleri, Elena Sofia Tarozzi e Tiziana Roversi, Bologna, Tipografia Negri, 2017. [Nuova edizione del racconto pubblicato la prima volta in "Pioniere", 1960]

Ferlisi Maria Lucia

NB: liberamente ispirata da Wikipedia

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.