domenica 8 marzo 2020

Perché si regala la mimosa

Carissime amiche e amici lettori
avete mai pensato come è nata l'idea di regalare le mimose l'8 marzo?
Spulciando tra libri e documenti ho appreso che l'iniziativa è tutta italiana ed è cresciuta in seno ai gruppi dell'UDI (Unione Donne Italiane) Teresa Mattei, Teresa Noce e Rita Montagnana (moglie di Togliatti), insieme ad altre attiviste, nel 1946 hanno pensato ad un fiore da regalare alle done  per contraddistinguere la festa della donna, dopo la fine della seconda guerra mondiale.

All'inizio il gruppo di donne  aveva pensato alla violetta, ma era costosa ed introvabile, pensarono anche al garofano rosso, ma era già utilizzato per il primo maggio, per cui la scelta cadde sulla mimosa, una delle poche piante che fiorisce all'inizio di marzo, inoltre aveva il vantaggio di essere poco costosa (allora), Teresa Mattei dirà
scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne.
 In seguito la stessa Mattei confesserà che la scelta era caduta sulla mimosa perché era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette durante la guerra di liberazione.

Un fiore che simboleggia la forza delle donne in quanto fiorisce quando ancora le temperature non sono adeguate alla fioritura, un fiore delicato che nasce nonostante le intemperie, come noi donne che sappiamo sempre affrontare la vita in mezzo alle difficoltà quotidiane.

Distribuire in quegli anni un fiore per la crescita dell'autodeterminazione della donna era un atto rivoluzionario e costituiva reato in quanto "turbativa dell'ordine pubblico". Addirittura, come riferisce Repubblica in un articolo, l/8 marzo del 1955 4 operaie furono arrestate fuori dalla fabbrica Ducati, in quanto stavano distribuendo mimose e chiedevano parità salariale tra uomini e donne.
Mimosa sequestrata, e dritte in galera. Carcere preventivo, in attesa del processo, avvenuto tre giorni dopo, in cui gli operai e le operaie licenziate e le attiviste dell’Unione delle Donne Italiane invasero letteralmente l’aula di tribunale accogliendole con un applauso quando entrarono, scortate da poliziotti e carabinieri. “Ti sei pentita?” chiese il giudice ad Angela. “Ma io non ho fatto niente, ho solo dato via dei fiori” fu la risposta che spedì lei e le altre dritte in carcere. Condannate tutte a un mese, tranne Angela che, essendo minorenne, si prese 15 giorni.

Fino agli anni 70 la festa non era molto seguita perché ritenuta troppo "comunista". Oggi si è trasformata in uno squallido commercio floreale.

BUON 8 MARZO A TUTTE LE DONNE FORTI CHE SAPPIAMO DI ESSERE SEMPRE GIORNO DOPO GIORNO!!


https://d.repubblica.it/attualita/2017/03/08/news/8_marzo_giornata_internazionale_della_donna_cortometraggio_paura_non_abbiamo_femminismo_perche_la_mimosa_e_il_fiore_della_f-3446368/?refresh_ce

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.