Visto l'uscita del suo libro "L'uomo che piangeva in silenzio", ho voluto intervistarlo lui simpaticamente ha accettato al volo.
Ed ecco chi è il nostro amico scrittore Mauro.
Se l'intervista non esaurisce la vostra curiosità non vi resta che..acquistare il libro.
1) Dimmi chi è Mauro Fornaro, presentati ai lettori.
Sono un allenatore di basket, scrittore e blogger. Passo le mie giornate in palestra e a scrivere.
2) Perché e quando hai cominciato a scrivere.
Ho sempre avuto la passione della lettura, poi con gli anni ho iniziato anche a scrivere le prime poesie e poi, col tempo, ho "capito" che forse potevo scrivere tutti i giorni.
3) Quali sono i tuoi modelli di scrittura, a chi ti ispiri quando scrivi?
Da appassionato di letteratura americana non posso non farti questi nomi: Fante, Lansdale, Bukowski, Hemingway, tanto per fartene alcuni. Spero comunque d'avere uno stile mio e non scimmiottare nessuno.
4) Quale autore è stato determinante per pensare: "anch'io voglio scrivere".
Bukowski, mi ha insegnato che nella merxxa della vita, c'è sempre uno spiraglio per rincorrere il proprio sogno.
5) Come ti piace scrivere al pc o usi carta e penna?
Entrambi! scrivere con il pc è comodo e facile, però la penna ha quel fascino e quell'intimità che il pc non potrà mai avere.
6) Quando scrivi un libro hai già tutto chiaro nella mente?
Assolutamente no! Sono convinto che sia lui a farsi scrivere, io lo aiuto solo ad uscire allo scoperto.
7) Hai appena scritto un libro "l'uomo che piangeva in silenzio", in uscita proprio questi giorni, vuoi presentarlo ai nostri lettori?
E’ la storia di uno scrittore, tanto per non andare lontano, in crisi con se stesso e con il mondo. Solo l'amore lo potrà salvare. diciamo che è a lunghi tratti autobiografico.
8) Perché dobbiamo acquistare il tuo libro?
Perché è un libro che fa riflettere e mette a nudo le emozioni di uomo.
9) Il tuo libro è un romanzo breve, molti lettori snobbano i romanzi brevi, spiega ai lettori, come hai fatto nel tuo blog, perché non sono così importanti il numero delle pagine per affrontare una buona lettura.
Molti lettori più che snobbare certi tipi di libri, ne comprano uno all'anno. Quello di cui hanno letto la recensione in una rivista dal dentista. E spesso si imbattono in libri di molte pagine e sempre di grandi editori. Detto questo, il problema non sono le pagine di un libro, ma il messaggio che lancia il libro. Pensare che solo un romanzo di 500 pagine abbia dignità, vuol dire fare categorie nella scrittura. Mentre io penso che tutto, poesie, racconti, romanzi brevi e non, siano di serie a.
http://www.edizionidelfaro.it/libri/l%E2%80%99uomo-che-piangeva-silenzio
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