venerdì 8 marzo 2024

Otto marzo 2024 giornata Internazionale sui diritti delle donne

 Otto marzo 2024

 Giornata Internazionale sui diritti delle donne


Storia dell'otto marzo, come è nato e si è sviluppato.

 La mimosa


La tradizione di regalare la mimosa come fiore per la festa della donna accade solo in Italia.
Questo fiore è stato scelto nel 1946, dalle attiviste dell’U.D.I. (Unione Donne Italiane) Teresa Mattei e Rita Montagnana.
All'inizio avevano pensato alla violetta, ma era costosa ed introvabile, pensarono anche al garofano rosso, ma era già utilizzato per il primo maggio, per cui la scelta cadde sulla mimosa, una delle poche piante che fiorisce all’inizio di marzo, inoltre aveva il vantaggio di essere poco costosa (allora).
In seguito la stessa Mattei confesserà che la scelta era caduta sulla mimosa perchè era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette durante la guerra di liberazione.

Fino agli anni 70 la festa non era molto seguita perchè ritenuta troppo di sinistra. Oggi si è trasformata in uno squallido commercio floreale.

BUON 8 MARZO A TUTTE LE DONNE FORTI CHE SAPPIAMO DI ESSERE SEMPRE GIORNO DOPO GIORNO!!

La scelta della motivazione

L'incendio della fabbrica tessile a NY dove morirono più di cento operaie donne è un falso storico, ci viene spiegato bene in un libro del 1987: Storie, miti e riti della giornata internazionale della donna per la casa editrice di nicchia Utopia. 

Un incendio c'è stato, ma nessuno sa riferire dove e quando, vi sono diverse date, ma tutte discordanti. Sembra invece che sia stata scelta questa data nel secondo convegno internzazionale delle donne, tenutosi a Mosca, perchè nel 1917 a San Pietroburgo le donne erano scese in piazza per protestare per il pane, che scarseggiava a causa della guerra.  In Italia si cominciò ad introdurre la giornata dedicata alle donne soltanto nel 1922, poi durante il fascimo scomparve, per essere reintrodotta dalla nascente Repubblica, con la scelta della MIMOSA come fiore simbolo.
Da parte mia credo ormai che questa festa si è svuotata del vero significato, l'otto marzo dovrebbe essere una giornata dedicata alla riflessione sui diritti acquisiti e sulle lotte  delle donne per arrivare alla conquista, di quello che noi oggi godiamo senza sapere che dietro vi sono stati  anni di lotte e sudore da parte di molte donne. Oggi si pensa solo a regalare la mimosa, o andare a festeggiare in qualche pizzeria dove magari possono assistere a qualche squallido spogliarello maschile, ma non è con la mercificazione del corpo maschile che ci rendiamo uguali!

Donne, l'emacipazione femminile è ALTRO!


Approfondimento

Per chi ha voglia di approfondire la nascita dell'otto marzo ed il suo significato vi propongo due estratti da due diversi siti:

Il libro, già uscito nel 1987 con il titolo: Storie, miti e riti della giornata internazionale della donna per la casa editrice di nicchia Utopia e presto andato esaurito, esce ora per Jacobelli con una nuova edizione impreziosita dal Dvd originale, (anche questo introvabile fin dal 1988), che intreccia rare immagini storiche con le interviste e le testimonianze di alcune protagoniste della politica italiana degli ultimi cinquant'anni. Un documento molto utile per comprendere il vero significato dell'8 marzo e, dunque, per incentivare l'indispensabile passaggio di memoria tra le generazioni.


E' ricco di notizie e di ricostruzioni storiche il lavoro di Capomazza e Ombra. E, già all'epoca, fece scalpore soprattutto una scoperta: il fatto che non fosse in realtà basata su alcun dato certo la convinzione comune che Clara Zetkin, nel 1910, avesse scelto l'8 marzo per ricordare le operaie americane morte due anni prima durante un incendio avvenuto nel corso di uno sciopero. E come, invece, fosse provato da una ricca documentazione che, a fissare il giorno delle donne all'8 marzo, fosse stata la Conferenza internazionale delle donne comuniste nel 1921 "per ricordare una manifestazione di donne con cui si era avviatala prima fase della rivoluzione russa".

IL VIDEO

Tilde Capomazza, il vostro libro ha sfatato la leggenda che l'8 marzo sia nato per ricordare la morte delle operaie americane nell'incendio del 1908. Come lo avete accertato?
"Potrei dire 'per puro caso', ma in realtà fu la tappa felice di una ricerca che cominciata nel 1985 durò due anni: Marisa Ombra passava giornate in vari archivi, io sfogliavo libri, le poche riviste storiche esistenti; Internet allora per noi ancora non esisteva. Un giorno alla storica libreria delle donne 'Al tempo ritrovato' a piazza Farnese, a Roma, chiesi a Maria Luisa Moretti se per caso le fosse mai passato tra le mani qualche libro o rivista che parlasse della Giornata della donna, anche in lingua straniera, magari. Lei si mise a pensare, poi, rivolta a Simone, sua partner nella gestione della libreria, disse: 'Guarda un po' su quello scaffale ... ti ricordi quando venne una ragazza francese e ci lasciò un libro?' Simone non ricordava, ma cercò e trovò quel libro. Mancò poco che non svenissi. Titolo 'La journée internationale des femmes. La clef des énigmes, la verité historique'. Autrice Renée Coté , canadese del Quebèc, quindi di lingua francese. Era un libro farraginoso, ma ricco di riproduzioni, di citazioni, di appunti relativi alla confusa storia della Giornata, tutta interna al Movimento socialista internazionale e successivamente alla Internazionale comunista. Fu lì che scoprimmo che di incendio non si parlava affatto, ma decisiva fu la lettura degli atti della Conferenza internazionale delle donne socialiste a Copenaghen 1910 dove di Gdd si parlò ma non di incendi... La giornata, dopo vari tentativi fatti da Clara Zetkin fu poi approvata a Mosca nel 1921 , definita giornata dell'operaia, e ispirata alla rivolta delle donne di Pietrogrado contro lo zarismo avvenuta il 23 febbraio 1917( corrispondente nel nostro calendario gregoriano all'8 marzo)".

Il libro e il dvd raccontano i 50 anni di questa ricorrenza. Qual è, oggi, il significato dell'8 marzo?
"Il libro per la verità, uscito nel 1987 cioè 21 anni fa, non aveva alcun intento celebrativo di una ricorrenza. Ci eravamo buttate in questa impresa Marisa ed io, non storiche, ma militanti del Movimento con percorsi diversi, perché avvertivamo che le manifestazioni dell'8 marzo stavano perdendo di forza, di efficacia, al limite, di senso. E pensammo di ripercorrerne la storia per capire cosa aveva spinto le donne che ci avevano precedute a costruire questo appuntamento annuale di lunga durata che aveva certamente prodotto importanti esiti. Era il caso di mollarlo o era bene rifletterci? Scegliemmo la seconda via scoprendo eventi impensati. Ma di tutto questo l'unica cosa che colpì la stampa fu la cancellazione dell'incendio e pareva che, con quella scoperta, avessimo voluto cancellare addirittura la giornata".


http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/spettacoli_e_cultura/passaparola-3/otto-marzo/otto-marzo.html

8 marzo: il mito delle origini (e del centenario)

Una certa confusione regna da decenni intorno alle origini dell'8 marzo: se in Francia la data “simbolo” è l'8 marzo 1857 (in ricordo dello sciopero di centinaia operaie tessili a New York duramente represso dalla polizia) in Italia il mito ruota intorno al 1908 quando, ci viene raccontato, un incendio divampò in un opificio degli Stati Uniti causando la morte di un centinaio di operaie. Queste date (e gli avvenimenti ai quali si riferiscono) si sono rivelati però ad un attento studio delle fonti drammaticamente false e l'unica certezza sembra essere il fatto che questa confusione è stata da sempre adoperata sia in termini “strumentali” che per delegittimare il movimento femminista e la sua storia.
Emblematico mi sembra lo scambio di lettere pubblicate lo scorso anno (precisamente il 17 e il 31 marzo 2007) su Tuttolibri, supplemento de La Stampa, nella rubrica La posta di Carlo Fruttero, scambio che vede coinvolti alcuni lettori, lo stesso Fruttero ed infine Tilde Capomazza, co-autrice con Marisa Ombra del libro “8 marzo. Storie, miti, riti della giornata internazionale della donna” (1987, ristampa ed. Utopia, 1991).
Il 17 marzo sotto il titolo di “L'8 marzo un falso storico?”, viene pubblicata la lettera di un lettore di Genova che chiede a Fruttero conferma del tragico incendio avvenuto in un opificio di Chicago nel 1908 e in cui morirono 127 operaie, evento considerato da molt*, (almeno in Italia) all' origine della “festa delle donne” e messo in dubbio, durante una cena, da un amico. Fruttero risponde “ ... Ho anch'io un vago ricordo di aver letto su una rivista o in un libro qualcosa di 'negazionistico' in merito a quell'incendio, ma non saprei rimandarla a una fonte sicura. Ho addirittura il sospetto che della cosa, cioé del falso storico, siano ben coscienti i circoli femministi più spregiudicati, cui poco importa della verità, immagino: se l'incendio e le 127 torce umane 'funzionano' per la causa, lasciamole tranquillamente bruciare nella leggenda ...”.
Il sabato successivo la discussione continua. Sotto il titolo generale di “Fiction femminista” quattro lettere, ognuna con un titoletto. Nella prima “L'allibito (un lettore di Brescia) rimprovera a Fruttero “ ... la noia e fastidio con cui lei risponde (anzi, non risponde) alla richiesta del lettore [...] Un minimo di umiltà e di rispetto (e perché no, anche di professionalità) le avrebbe consentito di leggere in Wikipedia i documenti che le allego, nei quali c'è la fotografia dell'edificio bruciato a New York il 25 marzo 1911, che causò la morte di 146 persone, per la maggior parte giovani operaie ...[2].
Il buon samaritano” (un lettore di Brescia) segnala il libro di Vittorio Messori (Pensare la storia. Una lettura cattolica dell'avventura umana, ed. Paoline, 1992) che al paragrafo Una 'festa' inventata (p. 55) afferma che “la storia, pur commovente, è falsa[3].
La terza lettera con il titoletto di “La storica inviperita” è quella di Tilde Capomazza che ricordando il volume da lei scritto con Marisa Ombra scrive che “ ... E' un libro di ben 167 pagine ... che scatenò “scandalo” sulla stampa di tutte le correnti per aver corretto la versione accreditata delle origini la quale recitava: 'Nel 1910 Clara Zetkin istituì la giornata internazionale della donna per ricordare la morte di 129 persone in un incendio a Chicago nel 1908 '...Il libro è da tempo esaurito altrimenti lo manderei al suo lettore (Palumbo), il quale da uomo sensibile si pone almeno delle domande ... Non lo manderei a lei perché sono certa che non lo leggerebbe. Peccato però che un uomo di cultura e di successo come lei abbia dato quella risposta”.
Nell'ultima lettera L'Insensibile (lo stesso Fruttero) conclude: “...sarò anche insensibile ma resto comunque confuso. Ci fu davvero l'incendio? E dove? A New York o a Chicago? Nel 1908 o nel 1911? E quante furono le vittime, 129 o 146?”.
A differenza dell'insensibile (e paternalista) Fruttero, la CGIL sembra non avere dubbi. Nella pagina dedicata alla Festa internazionale della donna del loro sito possiamo leggere testualmente: “L'8 marzo ha radici lontane. Nasce dal movimento internazionale socialista delle donne. Era il 1907: Clara Zetkin [...] organizza con Rosa Luxemburg [...] la prima conferenza internazionale della donna. Ma la data simbolo è legata all'incendio divampato in un opificio (Cottons) di Chicago nel 1908, occupato nel corso di uno sciopero da 129 operai tessili che morirono bruciate vive. Nel 1910 a Copenaghen, in occasione di un nuovo incontro internazionale della donna si propone l'istituzione di una Giornata internazionale della donna, anche in ricordo dei fatti di Chicago”, affermazione che accredita in pieno la falsa versione dell'evento contestata da Capomazza ed Ombra nel loro già citato “8 marzo. Storie, miti, riti della giornata internazionale della donna”.
Ed è sulla scorta di questo libro e di quello di Mirco Volpedo “8 marzo” (ed. Erga, 2006) che Donne e Rivoluzione fornisce - in Viva l'8 marzo di lotta femminile, proletaria e rivoluzionaria! -, una ricostruzione delle origini dell'8 marzo dove si afferma che la “vera e propria ricorrenza dell’8 marzo nasce ufficialmente per ricordare la prima manifestazione delle operaie di Vyborg (Pietrogrado) dell’8 marzo 1917 [23 febbraio del calendario russo, NdC] che diede l’avvio alla rivoluzione di febbraio: nel giugno del 1921 la Seconda Conferenza Internazionale delle donne comuniste, che si tenne a Mosca nell’ambito della Terza Internazionale, adottò formalmente quella data come “Giornata Internazionale dell’Operaia”.
Viva l'8 marzo” tenta però anche di tenere insieme le varie date “simbolo”: lo sciopero duramente represso dalla polizia delle operaie tessili nel 1857 a New York; la prima Giornata nazionale delle donnecelebrata negli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909 [4]; il lungo sciopero portato avanti nello stesso anno a New York dalle operaie tessili della Triangle Shirtwaist Company; la proposta delle delegate tedesche (Zetkin in testa) in occasione della Seconda conferenza delle donne dell'Internazionale (tenutasi a Copenaghen il 29 agosto del 1910) di istituire una Giornata Internazionale della donna che fu di fatto celebrata per la prima volta in Europa l'anno successivo, il 19 marzo 1911; la decisione delle americane, a partire dal 1913, di far coincidere la loro Giornata nazionale delle donne con quella europea.
In questa ricostruzione vi è anche spazio per il famoso incendio a New York, che viene posticipato di qualche anno (troppo tardi quindi per essere all'origine della “Festa della donna” sia negli Stati Uniti che in Europa). Nell'incendio ( scoppiato, pare, nella stessa Triangle Shirtwaist Company, teatro dello sciopero del 1909) “più di 100 operaie (a seconda delle fonti 129 0 146) [...] (di cui molte italiane), rimangono uccise [...]. I proprietari della fabbrica, che al momento dell’incendio si trovavano al decimo piano e che tenevano chiuse a chiave le operaie per paura che rubassero o facessero troppe pause, si misero in salvo e lasciarono morire le donne [...]. Quell’incendio segna una data importante, anche se non è da esso, come erroneamente riportato da alcune fonti, che trae origine la Giornata della donna. Migliaia di persone presero parte ai funerali delle operaie uccise dal fuoco. Fu quel fatto tragico comunque che portò alla riforma della legislazione del lavoro negli Stati Uniti e che rafforzò nel tempo la Giornata della Donna istituita l’anno prima.(Narra la leggenda che sulla tomba delle operaie morte fossero fiorite poco dopo la loro sepoltura delle mimose)”.
Ma credo sia importante chiedersi il perché della “confusione” fiorita intorno all'8 marzo (confusione fatta di tante parziali “certezze” oltre di date e cifre diverse), per capire le ragioni di questa “confusione” e gettare nuova luce sulle “strumentalizzazioni” che sempre hanno accompagnato (e accompagnano) questa giornata.
Lo scorso anno avevo pubblicato qui in Marginalia in occasione dell'8 marzo la (parziale) traduzione di un articolo del 1982 di Liliane Kandel e Françoise Picq, Le mythe des origines. À propos de la journée internationale des femmes. Qui veniva dimostrata (consultando fonti primarie quali la stampa americana dell'epoca e fonti secondarie quali pubblicazioni sulla storia del movimento operaio e femminista del periodo) l'invenzione bella e buona del famoso sciopero del 1857, che diviene la data simbolo nel contesto francese a partire dagli anni 50 (negli stessi anni cioè in cui in Italia, come vedremo, fa la sua comparsa il mito delle povere operaie bruciate nel rogo della loro fabbrica.
Kandel e Picq ripercorrono le tappe dell'istituzione della Giornata internazionale delle donne: la proposta di Zetkin – che riprendeva l'iniziativa delle donne socialiste americane che dal 1909 celebravano una giornata nazionale per l'uguaglianza dei diritti civili – alla Seconda conferenza internazionale delle donne socialiste nel 1910; la data del 19 marzo 1911 come prima Giornata internazionale della donna svoltasi in Europa e precisamente in Germania e in Austria; la prima manifestazione francese nel 1914, a Parigi; l'interruzione delle celebrazioni in Europa non solo a causa della guerra ma per i contrasti e le divisioni interne al campo socialista internazionale; il rilancio della giornata internazionale delle donna grazie al nuovo impulso dato dalla grande manifestazione delle operaie di Pietrogrado il 23 febbraio – 8 marzo del nostro calendario – 1917. E quindi sotto questa nuova data (e sotto l'auspicio del partito bolscevico e della Terza Internazionale) che viene a collocarsi la cosiddetta festa della donna. Scrive Alexandra Kollontai: “La giornata delle operaie è divenuta memorabile nella storia. Quel giorno, le donne russe hanno innalzato la fiaccola della Rivoluzione proletaria e messo a fuoco il mondo; la Rivoluzione di febbraio ha fissato il suo inizio quel giorno [5].
La Giornata internazionale delle donne diviene tra le due guerre oggetto di aspre dispute tra la Seconda e la Terza Internazionale, tra il Partito comunista francese e la Sfio (la sezione francese dell'internazionale operaia) che, come ricordano Kandel e Picq non la celebrano nella stessa data. A partire dalla seconda guerra mondiale è celebrata in tutti i paesi socialisti e altrove. Se, tra le due guerre, era raro il riferimento a un qualsiasi avvenimento originario (talvolta lo sciopero delle operaie russe del 1917, talvolta la proposta di Zetkin del 1910) a partire dal dopoguerra comincia ad essere elaborato il mito. L'origine “sovietica” della giornata della donna sparisce: in Francia ci si riferisce inizialmente ad una decisione presa dal Partito socialista americano nel 1908 per giungere, a partire dal 1955, alla collocazione dell'origine dell'8 marzo nello sciopero newyorkese del 1857.
Anche in Italia (dove a partire dal dopoguerra l'8 marzo acquista nuovo impulso a partire dalla manifestazione indetta dall'Udi - che almeno a quanto scrive la CGIL nel suo sito sceglie come simbolo la mimosa -, nel 1946) inizialmente l'avvenimento originario (per lo meno nella tradizione socialista) sembra essere quello dello sciopero del 1857 ma, a partire dagli anni 50, (e dunque in piena guerra fredda) si afferma la versione delle operaie bruciate nel rogo della loro fabbrica: il 7 marzo 1952 il settimanale bolognese La lotta, scrive che la data della Giornata della Donna vuole commemorare l’incendio scoppiato in una fabbrica tessile di New York l’8 marzo del 1929, in cui sarebbero morte (rinchiuse all’interno dello stabilimento dal padrone perché minacciavano di scioperare) 129 giovani operaie in gran parte di origine italiana ed ebraica. In seguito, il tema dell’incendio e delle operaie arse vive nel rogo del loro posto di lavoro viene ripreso, ma con diverse varianti. Nel 1978, il Secolo XIXdi Genova colloca l’episodio a Chicago, in una filanda. Nel 1980, La Repubblica parla di un incendio a Boston, datato 1898. Nel 1981Stampa sera situa l’incendio ai primi del ‘900, in un luogo imprecisato degli Stati Uniti, le operaie vittime sarebbero state 146. Lo stesso anno, L’Avvenire parla di 19 operaie morte. Nel 1982, Noi Donne , afferma che l’incendio sarebbe avvenuto a Boston nel 1908 e le operaie morte sarebbero state 19 [6]. Nonostante l'infondatezza della notizia (non risulta nessun incendio nè nel già citato volume di Capomazza e Ombra nè nel libro di Renée Còté, Verità storica della misteriosa origine dell'8 marzo) la leggenda delle operaie bruciate vive continua ad imperversare anche in tempi recenti: tralasciando le varie occorrenze reperibili in diversi volantini e documenti (tra i quali innumerevoli siti e blog), veramente troppi per essere elencati, ricordo qui il quotidiano Liberazione che il 7 marzo dello scorso anno ha pubblicato una lettera/appello di Elisabetta Piccolotti (portavoce nazionale Giovani Comunisti/e), indirizzata a Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera, nonché presidente di Azione Giovani. Nella lettera (“sul volgare machismo” della sezione di Biella di Azione giovani che aveva organizzato un “eteropride” con spettacolo di lap-dance publicizzato da un manifesto con lo slogan “Questione di pelo”), Piccoletti scrive: “L'8 marzo in tutto il mondo - come ogni anno dal 1908 quando 129 donne persero la vita durante un incendio in una industria tessile di New York - ricorre la festa delle donne”.
Ma il testo di Kandel e Picq non ci aiuta soltanto a fare chiarezza intorno all'origine dell'8 marzo, ma mostra anche i conflitti e le strumentalizzazioni che hanno contrassegnato questo evento fin dalla nascita. L'8 marzo, nato per decisione "delle donne socialiste di tutti i paesi" riunite a Copenaghen "in accordo con le organizzazioni politiche e sindacali del proletariato" (Kandel e Picq, p. 74), viene anche adoperata per marcare la differenza tra le donne socialiste e le femministe "borghesi", situandosi in una tradizione che nega "il diritto delle donne ad organizzarsi in maniera autonoma, al di fuori di organizzazioni e partiti politici"(p. 75).
Questa giornata benché ripresa dal movimento femminista negli anni 70 - che spesso però ne ignorava la storia - è stata spesso adoperata da partiti e sindacati (in Italia in primis la CGIL) per riscuotere consenso presso le "masse femminili" subendo, tra l'altro, uno svuotamento progressivo: la festa della donna (mimose, cene, serate danzanti ...).

http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.it/2008/02/8-marzo-il-mito-delle-origini-e-del.html

venerdì 23 febbraio 2024

I graffi del malvagio di Gianmarco Dosselli

 I graffi del malvagio

di 

Gianmarco Dosselli

SCHEDA LIBRO

AUTORE: GIANMARCO DOSSELLI

TITOLO: I GRAFFI DEL MALVAGIO

CASA EDITRICE: ELISON PUBLISHING

PAGINE: 277

TRAMA

Nel cuore di questa storia mozzafiato si svela la travagliata vita di Dorel, giovane romeno dal passato enigmatico. Dopo tre anni in Francia, approda a Milano con il sogno di riunire la sua famiglia a Napoli. Tuttavia, il destino prende una piega drammatica: la compagna scompare, il figlio viene rispedito in Romania, e Dorel si ritrova in una spirale di violenza e vendetta.


Con il supporto di un corrotto commissario di polizia, Dorel fugge verso Napoli per trovare il fratello minore Eugène, scoprendo che è un sedicenne appassionato di skate e alle prime armi nel crimine. Determinato a proteggerlo, organizza una fuga spericolata, ma il destino gli riserva una tragedia.


Sconvolto dalla perdita del fratello, Dorel si rifugia in Sardegna, cambiando identità in Angelo. In clandestinità, si proclama sanctificetur ortodosso e organizza un attentato fallito in risposta all'ostilità subita. La polizia sarda, insieme a quella napoletana, lo identifica come Angelo, scatenando una caccia spietata per farlo pagare fino all'ultima goccia di sangue.


Un intreccio avvincente tra redenzione e vendetta, dove il destino segna indelebilmente l'anima di un uomo in cerca di giustizia.


ESTRATTO

Consumò un asciolvere in una paninoteca. A servire lui era uno splendore di ragazza che ricordava Iolanda: stessi occhi. Alcuni avventori scrutarono lo straniero. Angelo provò dentro di sé un sentimento mefistofelico, immaginando quei ficcanaso come se fossero già allertati da una descrizione fisica dell’attentatore dettata dai mass media. Prendere il largo, dunque? Idea buona, ma tardiva. Il fast-food , o qualcosa di simile, era un subbuglio paragonabile a uno stadio di tifosi incandescenti. Per un ficcanaso che gli chiese se fosse Angelo Dey, il ricercato, questi mandò il ficcanaso a terra, scaraventandogli lo sgabello tra le gambe; lo fece k.o con un calcio in piena faccia. Il gestore si faceva largo tra i clienti; passava fendendo la folla con la potenza e la decisione di un carro armato in un campo di mais. Dorel fuggì evitando il contatto con l’energumeno proprietario.

martedì 20 febbraio 2024

Grande Meraviglia di Viola Ardone

Grande Meraviglia 

di 

Viola Ardone

IMPRESSIONI DI MARIA LUCIA FERLISI

Elba è nata all'interno di un manicomio Mezzomondo, la madre era internata e lei ha vissuto in sua compagnia fino all'età di andare a scuola dalle suore "culone". Finite le medie rientra nel manicomio e non trova più la madre, le dicono che è morta, ma lei sa che non è vero e rimane in manicomio per aspettarla...

La vita all'interno del manicomio negli di mezzo tra la fine della vecchia metodologia fatta di elettroshock, botte, isolamento e soffocamento, e la legge Basaglia che cerca di ridare dignità a queste persone  che spesso sono vittime dell'autorità paterna o del marito che vogliono sbarazzarsene, 

Elba descrive tutto minuziosamente nel suo diario. Una scelta per sopravvivere da sana in quel luogo di persone vere con problematiche vere ma risolvibile con l'ascolto  e non  internando i malati nel manicomio  che li priva della libertà di essere diversi.

La seconda parte del romanzo tratta il rapporto difficile dei genitori e figli anche quando dall'altra parte il padre è un psichiatra. Ecco perché Fausto Meraviglia impegnato nella legge Basaglia accoglie Elba nella sua casa,  per dimostrare che si può essere un bravo genitore, comprendere gli errori commessi con i figli e la moglie e ricostruire un rapporto giusto con Elba.

Un romanzo splendido che affronta due tematiche difficili come la struttura del manicomio con i suoi metodi agghiaccianti che privava della memoria e del proprio passato le persone come la madre di Elba che non sa riconoscere la figlia. L'altra tematica non meno facile come il difficile rapporto con i figli, con gli scontri, le aspettative e i sogni che non combaciano.

Una storia scritta con un linguaggio scorrevole, vero, a volte spietato, perché così è stato per gli internati della struttura. 

Un romanzo che rimane nel cuore e ti destabilizza per la crudeltà di questi luoghi dove le persone entravano e perdevano la dignità. Una storia che  mostra la crudeltà dei "trattamenti" usati e lo fa attraverso gli occhi di Elba una ragazzina e le metafore che usa per descrivere lo strazio di quel luogo.

Consigliatissimo 💛💛💛💛💛💓

SCHEDA LIBRO

Autore: VIOLA ARDONE

Titolo:  GRANDE MERAVIGLIA

Casa Editrice:  EINAUDI

Pagine:  304

TRAMA

 «L’amore è incomprensibile, una forma di pazzia». Nel candore dello sguardo di Elba il manicomio diventa un luogo buffo e terribile, come la vita, che Viola Ardone sa narrare nella sua ferocia e bellezza. Dopo “Il treno dei bambini” e “Oliva Denaro”, “Grande meraviglia” completa un’ideale trilogia del Novecento. In questo romanzo di formazione, il legame di una ragazzina con l’uomo che decide di liberarla rivela il bisogno tutto umano di essere riconosciuti dall’altro, per sentire di esistere. 

Elba ha il nome di un fiume del Nord: è stata sua madre a sceglierlo. Prima vivevano insieme, in un posto che lei chiama il mezzomondo e che in realtà è un manicomio. Poi la madre è scomparsa e a lei non è rimasto che crescere, compilando il suo “Diario dei malanni di mente”, e raccontando alle nuove arrivate in reparto dei medici Colavolpe e Lampadina, dell’infermiera Gillette e di Nana la cana. Del suo universo, insomma, il solo che conosce. 

Almeno finché un giovane psichiatra, Fausto Meraviglia, non si ficca in testa di tirarla fuori dal manicomio, anzi di eliminarli proprio, i manicomi; del resto, è quel che prevede la legge Basaglia, approvata pochi anni prima. Il dottor Meraviglia porta Elba ad abitare in casa sua, come una figlia: l’unica che ha scelto, e grazie alla quale lui, che mai è stato un buon padre, impara il peso e la forza della paternità. Con la sua scrittura intensa, originale, piena di musica, Viola Ardone racconta che l’amore degli altri non dipende mai solo da noi. È questo il suo mistero, ma anche il suo prodigio.

lunedì 19 febbraio 2024

Premio Chiara Giovani 2024 XXVII Edizione


Premio Chiara Giovani 2024 

XXVII Edizione


Premio Chiara Giovani 2024 bando di concorso L’Associazione Amici di Piero Chiara con il contributo di Regione Lombardia, con il patrocinio e il sostegno di Repubblica e Cantone Ticino, Comunità di Lavoro Regio Insubrica, Fondazione AEM gruppo a2a, Provincia di Varese, Comune di Varese, Comune di Luino, Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus, Camera di Commercio di Varese, 

Fondazione del Varesotto per l’ambiente il territorio e la coesione sociale, Fondazione Minoprio promuove un concorso di narrativa allo scopo di incentivare le attitudini linguistiche e letterarie dei giovani. 

ART. 1 • Requisiti per partecipare Il Premio è rivolto a giovani, italiani e svizzero-italiani, nati tra il 1 gennaio 2004 e il 31 dicembre 2009. 

ART. 2 • Traccia - I concorrenti sono invitati a produrre un racconto originale e inedito sulla traccia “Stupore” 

ART. 3 • Modalità di partecipazione Ogni elaborato dovrà essere di massimo 6.000 battute dattiloscritte spazi inclusi e preceduto da Nome e Cognome, titolo, 3 righe di riassunto e numero delle battute del testo. La partecipazione è totalmente online: alla pagina web www.premiochiara.it/inviochiaragiovani si dovranno inserire i propri dati personali e caricare il file del racconto in formato .doc o .docx (Word), insieme ai seguenti documenti: • fotografia dell’autore • copia carta d’identità • per i soli concorrenti minorenni, dichiarazione allegata, compilata e firmata da un genitore o da chi ne fa le veci. Il materiale deve pervenire alla Segreteria entro venerdì 5 aprile 2024.

ART. 4 • Giuria Una Giuria tecnica, presieduta da Mario Calabresi scrittore, vincitore Premio Chiara 2023, e composta da Michele Airoldi docente Lic. Cavalieri Verbania, Andrea Bianchetti docente CPC Lugano e CPT Bellinzona, Cristina Boracchi dirigente Lic. Crespi Busto Arsizio, Davide Circello docente Lic. Lugano 1, Salvatore Consolo ispettore scolastico per la Lombardia, Alessandro Guglielmi giornalista Varesenews selezionerà i racconti finalisti che verranno pubblicati in volume a cura Amici Piero Chiara. 

ART. 5 • Premi Il volume con i racconti finalisti verrà inviato ai 150 componenti della Giuria dei Lettori del Premio Chiara che voteranno un racconto. Dalle preferenze espresse si formerà una graduatoria per 6 premi. In caso di concorrenti a parimerito l’ordine dei premiati sarà definito dai voti della Giuria tecnica. 1° 500 euro offerti da Reale Mutua Varese 2° Orologio Locman offerto da Gioielleria Dino Ceccuzzi, Busto Arsizio 3° Tablet con custodia offerto da Iper la grande i, Varese 4° eBook reader offerto da Unieuro, Varese 5° Beauty da viaggio offerto da Apex, Barasso 6° Parure Faber-Castell offerta da Villa, Vares.


La Comunità di Lavoro Regio Insubrica assegnerà il Premio Regio Insubrica, attribuendo 200 euro a un racconto di un autore proveniente dal territorio insubre giudicato meritevole dalla Commissione della Comunità di Lavoro Regio Insubrica. Il Premio sarà affiancato da un buono pranzo/ cena per 4 persone offerto dal Ristorante Bologna di Varese.

Premio “un racconto per un viaggio”. La Giuria è composta da 21 giovani, vincitori o premiati nelle passate edizioni, che riceveranno il volume con i racconti finalisti 2024 e voteranno il loro racconto preferito, secondo la filosofia “giovani che votano i giovani”. Il vincitore di questa sezione non può essere il medesimo del Premio Chiara Giovani.

Questa sezione, sostenuta dalla Agenzia Viaggi Giuliani Laudi di Varese, mette in palio un pacchetto viaggio per 2 persone, della durata di un weekend, da effettuare nel 2025. La premiazione avverrà durante la Manifestazione Finale della XXXVI edizione del Premio Chiara domenica 20 ottobre 2024 ore 17.00 in Sala Napoleonica delle Ville Ponti, Varese.

 In sintonia con la traccia del concorso Mercoledì 13 marzo ore 10.00 MARIO CALABRESI e FRANCO ARMINIO scrittori, saranno nostri ospiti per parlare di “Stupore” Incontro da remoto, trasmesso in diretta sul nostro canale youtube.com/premiochiara



L’ADESIONE AL PREMIO CHIARA GIOVANI 2024 SI FA ONLINE, ALLA PAGINA www.premiochiara.it/inviochiaragiovani Se il concorrente è minorenne, occorre allegare al modulo online cliccando sul tasto “Carica l’autorizzazione del genitore” il seguente formulario compilato


mercoledì 7 febbraio 2024

ISOLATI E CONTENTI DI ILARIA CARIOTI

 

ISOLATI E CONTENTI 

DI 

ILARIA CARIOTI



SCHEDA LIBRO

AUTORE: ILARIA CARIOTI

TITOLO: ISOLATI E CONTENTI

CASA EDITRICE; SELF

PAGINE:266

SINOSSI

Cosa potrebbero avere in comune Jeff Del Drago, giornalista satirico super sexy, e Alice, aspirante suora?
Apparentemente nulla.
Con una pandemia in arrivo però tutto è possibile.
L’isolamento forzato costringe entrambi a rifugiarsi sull’isoletta di San Biagio, insieme a Giordano, amico fraterno di Jeff, e sua moglie Elisa, sorella di Alice.
Jeff promette a Giordano di girare alla larga da sua cognata, ma San Biagio è davvero troppo piccola per mantenere le distanze…
Alice e Jeff, benché ai poli opposti, costretti alla vicinanza imparano a conoscersi e scoprono di non essere poi tanto diversi.
Le complicazioni però sono dietro l’angolo, soprattutto quando Elisa propone a Jeff di sedurre sua sorella per distoglierla dai suoi progetti clericali… ma si sa, gli inganni sono fatti per essere scoperti.
Alice, delusa e arrabbiata, lascia l’isola.
Sarà disposto Jeff a mettere da parte l’orgoglio per seguirla in capo al mondo?
Tra dialoghi spassosi, ironia quanto basta e tanti spunti di riflessione, “Isolati e contenti” accompagna il lettore in un viaggio tutto da scoprire.

ESTRATTO

«Sì, fidati.»

«Sono contenta per te, allora.»

«Io invece sono contento di averti conosciuta, mai incontrato in vita mia donne come te.»

«Penso non fossero intenzionate a prendere i voti.»

Sorrido ripensando a Kimberly. «Una delle mie frequentazioni a Londra era Kimberly. Il suo nome d’arte Hun

e faceva la spogliarellista.»

«Immaginavo che fosse quello il tuo genere.»

«Ci sapeva fare alla grande a letto.»

«Nel tuo mondo quello deve essere un pregio non da poco.»

Sorrido sarcastico. «Chissà se ci tornerò mai a quel mondo.»

«Perché non dovresti?»

«Perché mi hai cambiato, forse hai rovinato per sempre la mia carriera da sciupafemmine.»

Torna a guardare le stelle. «Lo dici adesso, ma sono sicura che una volta lontano da qui dimenticherai presto

le nostre chiacchierate.»

«Me lo auguro, ma temo invece che sarà dura dimenticarti.»



venerdì 26 gennaio 2024

La santuzza è una rosa di Giuseppina Torregrossa

 La santuzza è una rosa

 di 

Giuseppina Torregrossa

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Dopo Sant'Agata nel romanzo IL CUNTO DELL EMINNE, l'autrice Giuseppina Torregrossa ci   narra la storia di Santa Rosalia e di come sia diventata la Patrona di Palermo, e lo fa con la sua solita eleganza e il suo sottile sorriso.

Parte da una trama vera e tesse una storia verosimile che si intreccia attorno a personaggio storici realmente esistiti e riportati con abilità. ci troviamo a Palermo attorno al seicento, momento storico particolare e la peste che incombe nera e malefica sulla città.

La figura di Viciuzza si fa strada nel racconto ed è amica della Santa, l'aiuta sempre e quando dopo una violenza, rimane incinta, le offre la possibilità di entrare nella casa di Sofonisba come dama di compagnia e poter crescere la figlia. 

Viciuzza conosce anche il pittore Van Dick e ama parlare con lui.
A Van Dick è stata commissionato di dipingere la Santa, la dipinge, ma delude tutti...ha forse dipinto Viciuzza, detta anche la babbasuna?

Un piacevole  romanzo storico  intrecciato ad eventi di  fantasia con intelligenza e strategia, l'esperta penna di Giuseppina Torregrossa ci regala ancora una volta una storia ben costruita, scorrevole, credibile e di piacevole lettura.
Valutazione: 💛💛💛💛
Scheda libro

TITOLO: La Santuzza è una rosa

AUTORE: Giuseppina Torregrossa

EDITORE: Feltrinelli

PAGINE: 240

Trama

Viciuzza e Rosalia si conoscono nei vicoli di Palermo eppure, nonostante la miseria che le circonda, quando scherzano e si confidano si spande attorno a loro un profumo intenso di rosa. Perché Rosalia non è solo una coetanea di Viciuzza, una ragazzina povera quanto lei, ma è la Santuzza che il popolo invoca nel bisogno. Viciuzza non ha una madre che le voglia bene e se sul suo piatto arriva qualche fava da farci una purea è grazia ricevuta, ma ha un candore che le privazioni non possono intaccare e che le vale il soprannome di “Babbasuna”. 

L’incontro con santa Rosalia nel 1614 intreccia un’amicizia che durerà tutta una vita. Intanto il gesuita padre Cascini, ignaro di questo legame speciale, è impegnato nell’“ideuzza” di dotare santa Rosalia di una genealogia illustre che la faccia discendere da Carlo Magno, per renderla accetta alla nobiltà e all’alto clero. E scomoda per la sua iconografia nientemeno che il fiammingo van Dyck. Fra spie vaticane e le ombre della Riforma protestante, è proprio questo gesuita malandato ma tenace a salvare Viciuzza dalla strada, con l’aiuto delle sue impareggiabili aiutanti, le suore Mano destra e Mano sinistra, e a trovarle sistemazione presso la grande pittrice Sofonisba Anguissola.

Nel 1624, quando sopra Palermo si abbatte la peste con il suo fetore insopportabile, di santi – anzi, di sante patrone – ce ne sono ben quattro, ma nessuna sembra godere della fiducia del popolo. Solo la Santuzza può compiere il miracolo più grande e mettere in salvo la città e i suoi abitanti. Ed ecco che l’“ideuzza” di padre Cascini finalmente prende forma, con l’aiuto di una Viciuzza ormai più matura e consapevole. Giuseppina Torregrossa scrive un romanzo vivacissimo e pieno di ironia, dove Palermo è il centro di macchinazioni ordite da Nord a Sud, da Anversa a Roma, fra spiritualità, amicizie, arte e potere.

sabato 20 gennaio 2024

3° EDIZIONE PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “GREEN BOOK” 2023/2024

 3° EDIZIONE PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “GREEN BOOK” 2023/2024 

di Letteratura Naturalistica www.greenbookpremioletterario.it 

Bando di Partecipazione terza edizione Link modulo iscrizione Autore Link modulo iscrizione Casa Editrice Link modulo iscrizione Scuole Marco Mastrorilli, con Noctua Book e Parco Regionale dell’Oglio Sud, organizza la 3° EDIZIONE del PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “GREEN BOOK” 2023/2024 dedicato alla Letteratura Naturalistica. 

Si tratta di un Premio letterario che intende valorizzare la scrittura e la divulgazione naturalistica attraverso diverse categorie aperte a professionisti e semplici appassionati di scrittura e natura.

 Le sezioni di partecipazione sono sette: 

A) Libro edito di Saggistica naturalistica 

B) Libro edito di Narrativa naturalistica 

C) Libro edito di Narrativa e illustrazione per ragazzi o bambini a tema animali e natura 

D) Articolo giornalistico su ambiente e natura (pubblicato su carta stampata o sul web) 

E) Racconto breve inedito a tema libero naturalistico

F) Elaborato scolastico a tema libero su natura e ambiente aperto agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado 

G) Poesia a tema natura: componimento poetico su argomenti a tema natura e ambiente 

* I premiati e i migliori lavori presentati nella sezione E e nella sezione G saranno pubblicati da Noctua Book in un volume speciale. * Il volume edito nella prima edizione: 21 Racconti – Emozioni in natura * Il volume edito nella seconda edizione: Storie e Poesie - Emozioni in natura Regolamento 1. La partecipazione è aperta a tutti. Possono partecipare tutti gli autori italiani e stranieri: per le sezioni A), B), C), D) E) G) con opere in lingua italiana (o tradotte); per la sezione F) possono partecipare gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

 1 -Per inedito si intende un’opera non pubblicata da altre case editrici, in cartaceo, in ebook o in self-publishing; per i minorenni è necessaria  l’autorizzazione di chi ne esercita la potestà. 

2. La scadenza (10/01/24) per l’invio delle opere di qualsiasi categoria è stata prorogata al 20 febbraio 2024. (Per i plichi postali fa fede il timbro postale)

 3. Modalità di partecipazione secondo le diverse categorie: A) Libro edito di Saggistica naturalistica: per partecipare è necessario l’invio di 2 copie cartacee del libro edito e di una copia PDF inviata in allegato al modulo d’iscrizione. 

Il libro deve essere dotato di ISBN, edito fra il 1° gennaio 2013 e il 31 dicembre 2023, regolarmente in commercio. L’invio può essere a cura degli autori o delle case editrici. B) Libro edito di Narrativa naturalistica: per partecipare è necessario l’invio di 2 copie cartacee del libro edito e di una copia PDF inviata in allegato al modulo d’iscrizione. Il libro deve essere dotato di ISBN, edito fra il 1° gennaio 2013 e il 31 dicembre 2023, regolarmente in commercio. 

L’invio può essere a cura degli autori o delle case editrici. 

C) Libro edito di Narrativa e illustrazione per ragazzi o bambini: per partecipare è necessario l’invio di 2 copie cartacee del libro edito e di una copia PDF inviata in allegato al modulo d’iscrizione. Il libro deve essere dotato di ISBN, edito fra il 1° gennaio 2013 e il 31 dicembre 2023, regolarmente in commercio. L’invio può essere a cura degli autori o delle case editrici

. D) Articolo giornalistico su ambiente e natura (pubblicato su carta stampata o sul web). Sono ammessi al concorso articoli e inchieste pubblicati su quotidiani, periodici e testate giornalistiche on-line, che abbiano come oggetto temi di natura, ambiente, animali, conservazione della natura, in lingua italiana. Possono partecipare al concorso i lavori inviati dall'autore medesimo o segnalati da terzi (es. dalla rivista o dall’editore), facendo pervenire copia della pagina di giornale o della pagina web su cui è stato pubblicato l'articolo, recanti l'indicazione della testata e della data di pubblicazione. 

E) Racconto breve inedito a tema libero su natura, animali e ambiente: è ammessa la presentazione di un elaborato rigorosamente inedito, comunque, non premiato in altri concorsi e che non sia stato pubblicato in qualsiasi forma, scritto in lingua italiana. I partecipanti, se minorenni, dovranno farsi autorizzare da un genitore (nel modulo d’iscrizione è presente la sezione con specificata l’autorizzazione.) Il racconto dovrà avere la lunghezza massima di 7.000 battute spazi inclusi e dovrà essere allegato al modulo d’iscrizione, in formato word. Gli autori, per il fatto stesso di partecipare al concorso, cedono il diritto di pubblicazione al promotore del concorso, senza aver nulla a pretendere come diritto d’autore. I diritti rimangono comunque di proprietà dei singoli autori. 

F) Elaborato scolastico: il concorso è aperto agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado e la partecipazione è gratuita. Il tema è libero e deve riguardare la natura e l’ambiente. È previsto un modulo d’iscrizione dedicato per le scuole. 

G) Poesia a tema natura: componimento poetico su argomenti a tema natura, animali e ambiente. I partecipanti, se minorenni, dovranno farsi autorizzare da un genitore (nel modulo d’iscrizione è presente la sezione con specificata l’autorizzazione.) Gli autori possono inviare le loro poesie in formato word come allegato, nel modulo d’iscrizione. 

La Giuria sarà composta da personalità ed esperti del mondo letterario, naturalistico e culturale. La composizione della giuria e del Presidente della medesima sarà comunicata a inizio del 2024. La valutazione dei testi, da cui scaturirà la classifica di merito, verrà effettuata seguendo criteri letterari, estetici e critici propri del singolo componente della giuria e posta in discussione all’interno della stessa. Il giudizio della giuria sarà inappellabile ed insindacabile. 

5. Cerimonia di Premiazione: la premiazione avverrà nel teatro Gonzaga di Ostiano nel mese di maggio 2024, in data che verrà tempestivamente comunicata per e-mail ai vincitori e pubblicata insieme al programma della cerimonia sul sito web www.greenbookpremioletterario.it 6. Premi: per le diverse sezioni: A. Libro edito di Saggistica naturalistica. 

 1° Classificato € 500 + diploma e targa 2° Classificato diploma e targa 3° Classificato Diploma B Libro edito di Narrativa naturalistica 1° Classificato € 500 + diploma e targa 2° Classificato + diploma e targa 3° Classificato Diploma C Libro edito di Narrativa e illustrazione per ragazzi o bambini a tema animali e natura 1° Classificato € 500 + diploma e targa 

2° Classificato + diploma e targa 3° Classificato Diploma D Miglior articolo giornalistico su ambiente e natura (pubblicato su carta stampata o sul web) 1° Classificato € 250 + diploma e targa 2° Classificato Diploma e targa 3° Classificato Diploma E Racconto breve inedito 1° Classificato € 250 + diploma e targa 2° Classificato Diploma e targa

 3° Classificato Diploma (i primi 3 classificati ed altri racconti selezionati saranno pubblicati in un libro di inediti, l’antologia del Premio letterario Green Book, edito da Noctua Book) Il volume sarà consegnato ai premiati delle due categorie e sarà messo in vendita su Amazon. F Elaborato scolastico 1° Classificato € 250 + diploma 2° Classificato Diploma 

3° Classificato Diploma G. Poesia a tema natura 1° Classificato € 250 + diploma e targa 2° Classificato Diploma e targa 

3° Classificato Diploma (i primi 3 classificati ed altre poesie selezionate saranno pubblicati in un libro di inediti, l’antologia del Premio letterario Green Book, edito da Noctua Book). Il volume sarà consegnato ai premiati delle due categorie e sarà messo in vendita su Amazon. Eventuali altri premi offerti da sponsor verranno comunicati successivamente. A discrezione della Giuria, saranno inoltre eventualmente assegnati premi speciali e menzioni di merito, durante la serata di premiazione. 

Tutti i premi dovranno essere ritirati personalmente dai vincitori, pena la mancata corresponsione degli stessi.

 7. I dati relativi a tutti i partecipanti saranno utilizzati solo ed esclusivamente ai sensi del D.LGS. 196/03 e sue successive modificazioni.

 8. Opere vincitrici: i primi 3 autori classificati per ogni sezione, e gli eventuali segnalati per merito e menzioni d’onore, verranno avvisati tramite e-mail e/o telefonicamente, e invitati a presenziare la cerimonia di premiazione. I nomi dei vincitori saranno pubblicati sui siti ufficiali del premio letterario, sul sito www.greenbookpremioletterario.it e sul sito ufficiale del Parco regionale dell’Oglio Sud.

 9. La partecipazione al concorso comporta l’accettazione di tutti gli articoli del presente regolamento. 10. Le opere pervenute, con qualsiasi metodo, non saranno restituite. 

11. Con la partecipazione al Premio, ciascun autore garantisce che l’opera inoltrata è frutto della sua creatività personale e che rispetta tutti i requisiti richiesti dal presente regolamento. 

12. Con la partecipazione al Premio, ciascun autore concede autorizzazione al trattamento dei propri dati personali, solo per le finalità previste dal Premio e in linea con quanto stabilito dal D. Lgs. 196/03. 

13. L’organizzazione si riserva la possibilità di cambiare il luogo della premiazione, qualora vi fossero complicazioni organizzative. 

14. La partecipazione al Premio implica la totale accettazione del presente regolamento. La mancata osservanza di un solo articolo comporterà l’immediata esclusione del candidato trasgressore. 

15.Modalità d’iscrizione a) Quote La partecipazione ad ogni categoria A, B, C, D, E e G può essere effettuata unicamente compilando online il modulo di iscrizione e versando la quota di partecipazione di € 20,00 per ogni opera iscritta. La partecipazione alla sez. F (dedicata alle scuole) è gratuita per le classi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Il versamento per le categorie A, B, C, D, E, G va effettuato sul conto corrente intestato a: Marco Mastrorilli Banca Sella Ag. Castiglione To.se IBAN: IT52X0326830310052267842670 Bic/swift SELBIT2BXXX Per ogni quota pagata sarà rilasciata regolare fattura. N.B.: nella causale scrivere riferimento al nome dell’autore che partecipa b) le scadenze 

La partecipazione è valida solo ed esclusivamente rispettando il termine di iscrizione che è stata prorogata al 20 febbraio 2024 

Qualsiasi candidatura ricevuta in data successiva non sarà ritenuta valida. c) indirizzo di spedizione delle candidature L’invio del materiale andrà fatto mediante modulo d’iscrizione online nella sezione Allegati, mentre per le spedizioni cartacee (libri editi) potete spedire a: Marco Mastrorilli via Baudana 75 San Raffaele Cimena (TO) cap 10090 Per info: tel. 340 7634208 – 011 2638311

giovedì 18 gennaio 2024

CONTROL DI CHIARA CIPOLLA

 


Titolo: CONTROL

Autore: Chiara Cipolla

Serie: Winchester, volume 2, autoconclusivo

Editore: Self

Pagine: 298

Prezzo ebook: 0.99€ (primi 3 giorni in promo), 2.99€ (prezzo pieno)

Prezzo cartaceo: 10€

Trama:

Tessa è la più piccola dei fratelli Winchester.

21 anni, estroversa, trandy, una laurea in psicologia e un segreto che nasconde a tutti.

Basterebbe guardarla, soffermarsi un attimo per notarlo, eppure nessuno riesce a leggerle negli occhi il costante bisogno di controllo che la consuma.

Solo Chris la vede.

Chris è uno dei mandriani di suo padre, è affascinante e selvaggio, soprattutto quando gareggia su un toro imbizzarrito, ma sa anche essere gentile come un uomo d'altri tempi.

Tessa e Chris sono senza dubbio molto diversi, come il giorno e la notte, ma chi fra loro è la luce e chi l'oscurità?

Può l'amore vincere le tante differenze?

Ma, soprattutto, è in grado di placare i pensieri, di vincerli o rischierà solo di amplificarli?

mercoledì 10 gennaio 2024

Fahrenheit 451 di Ray Bradbury

 Fahrenheit 451 

di

 Ray Bradbury


Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Un romanzo distopico straordinario se pensiamo che è stato scritto negli anni cinquanta, quando la televisione era appena nata ma l'autore ne ha intuito il pontenziale distruttivo. In questo mondo ipotizzato c'è un lavoro importante da fare, distruggere i libri, la memoria del passato e Montag di mestiere fa il pompiere, ma non quello che spegne gli incendi, no. Lui brucia e distrugge tutte quelle case dove all'interno esistono ancora dei libri.

La memoria del passato non deve esistere, ogni civiltà non deve essere ricordata, ogni libro incenerito.

Esiste solo la televisione che propina programmi che rimbambiscono i cervelli.  I lanciafiamme distruggono i libri e i cervelli vengono manipolati con la televisione. 

Fuori le strade sono tutte uguali, grigie e senza un'ombra di verde, nuvole di cenere si sollevano, residui delle case distrutte dei "sovversivi". Le persone non si parlano, non esiste alcun dialogo, anche all'interno delle coppie, come Montag e sua moglie che parla solo dei programmi televisivi.

Ma qualcuno che si ribella a questo deserto di vita c'è. 
Montag incontra una ribelle, una ragazza, che cerca di parlare, che cerca fili di erba in quel mare di cemento e cenere,  per sperare in un futuro migliore, colorato e parlato. e come altri cerca libri per ricostruire la memoria.
...'altro edificio dovrebbe essere la biblioteca. In essa è contenuto tutto il resto. La gente potrebbe andare in biblioteca e prendere tutti i libri di letteratura o di economia sociale o di politica o di ingegneria di cui ha bisogno e portarli fuori sul prato, sedersi e leggere. Leggere è il centro delle nostra vita. La biblioteca è il nostro cervello. Senza biblioteca non esisterebbe civiltà."
Un romanzo scritto più di settant'anni fa ma attualissimo, la televisione è ancora oggi l'oppio degli imbecilli con i suoi programmi insulsi atti a rimbambire i cervelli delle persone.
Un classico del genere distopico che deve essere assolutamente letto.

Valutazione💛💛💛💛💛

Scheda libro

Autore: Ray Bradbury
Titolo: Fahrenheit 451
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 180

Trama

Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati. Armati di lunghi lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano libri, e li bruciano: così vuole la legge. 

Montag però non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi e slogan, con una moglie indifferente e passiva e un lavoro che svolge per pura e semplice routine. 

Finché un giorno, dall'incontro con una donna sconosciuta, nasce un sentimento impensabile, e per Montag, il pompiere, inizia la scoperta di un mondo diverso, un universo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica.

mercoledì 3 gennaio 2024

La bibliotecaria di New York di Marie Benedict (Autore), Victoria Christopher Murray (Autore)

 

La bibliotecaria di New York



Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Leggere questo romanzo è un delicato tuffo nell'America dei primi del Novecento, anni di splendore economico ma anche anni in cui il razzismo contro le persone di origine africana è forte e duro da abbattere.
L'abolizione è già avvenuta da qualche decennio (1865), ma il razzismo contro le persone di colore è vivo e tragico da sopportare per chi ha il colore della pelle scuro e anche per chi è mulatto. 
Belle Costa Green, protagonista del romanzo, deve la sua fortuna alla madre che consapevole delle difficoltà che avrebbero dovuto sopportare le figlie in quel mondo, le dichiara di origini portoghese, grazie anche al colore chiaro della pelle.

Fortuna, si, perché riesce a essere assunta in una delle maggiori biblioteche private di proprietà di J.P. Morgan, un magnate che colleziona libri e manoscritti antichi.

Questo suo segreto è un fardello pesante da portare, deve sempre essere vigile e attenta a non tradirsi. 
Dovrà rinunciare all'amore del padre, primo uomo di colore laureato e famoso attivista dei diritti civile degli afroamericani.
Dovrà rinunciare all'amore.
Dovrà rinunciare ad avere figli.
Ma diventerà uno dei punti di riferimento della cultura newyorkese.

Un romanzo storico che affascina per la delicatezza e eleganza della scrittura delle due autrici che, in una simbiosi unica, ci regalano un romanzo straordinario ed unico. 

I personaggi palpitano all'interno di questa splendida storia vera. 
Belle da Costa Greene si muove con delicatezza e audacia all'interno del romanzo per farci comprendere le difficoltà di una donna nel mondo del lavoro e le difficoltà raddoppiano se poi sei di colore. 

La storia prende vita, si anima e fa largo al radicato razzismo che una legge non riesce a far sparire. Il romanzo mostra la determinazione di Belle in modo chiaro e diretto senza abbellimenti forzati.
Una storia che mostra la determinazione, caparbietà delle donne in un mondo lavorativo di proprietà esclusivo degli uomini.
Una storia da leggere assolutamente.

Valutazione: 💛💛💛💛💛

SCHEDA LIBRO

TRAMA


Una donna. Il suo sogno. Un segreto da custodire.
1902. A soli vent’anni, Belle da Costa Greene viene assunta da J.P. Morgan, uno dei più ricchi finanzieri al mondo, per curare la collezione di manoscritti, libri rari e opere d’arte di proprietà del magnate. In poco tempo Belle diventa un punto di riferimento dell’alta società newyorkese e una delle figure più influenti nel mondo dell’arte e della cultura. Organizza mostre ed eventi mondani, è in contatto diretto con commercianti, case d’asta e studiosi sia in America che in Europa. 
Il suo gusto è considerato impeccabile. Ma Belle ha un segreto, che deve proteggere a tutti i costi: non è nata Belle da Costa Greene, ma Belle Marion Greener. È la figlia di Richard Greener, il primo nero laureato a Harvard, distintosi come attivista per la difesa dei diritti civili degli afroamericani. 
Il colore della pelle di Belle, quindi, non è legato – come tutti credono – alle sue origini portoghesi, ma africane. Negli Stati Uniti del primo Novecento, ancora profondamente razzisti, anche una donna potente e affermata come Belle sarà costretta a custodire il suo segreto, per continuare a fare quello che ama.
Bestseller del New York Times tra i migliori libri dell’anno del Washington Post
La vera storia di Belle da Costa Greene, bibliotecaria personale di J.P. Morgan, e del suo inconfessabile segreto.
«Un libro straordinario: riesce a essere allo stesso tempo un appassionante romanzo storico e una lucidissima analisi sul razzismo. Una lettura imprescindibile.»
Pam Jenoff
«Una storia meravigliosa. Il segreto di Belle e il suo coraggio sapranno commuovervi ed emozionarvi. I miei complimenti a queste due autrici fantastiche.»
Fiona Davis
«Un giusto tributo al coraggio di Belle, al suo feroce desiderio di proteggere la famiglia e alla sua lotta per essere la donna che non le era permesso essere.»
Natasha Lest


Una scrittrice dimenticata: Giovanna Zangrandi

  Giovanna Zangrandi Nacque il 13 giugno a Gallierae morì il20 gennaio del 1988 a Pieve di Cadore. Il vero nome era Alma Bevilacqua, ma nell...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.