martedì 20 febbraio 2024

Grande Meraviglia di Viola Ardone

Grande Meraviglia 

di 

Viola Ardone

IMPRESSIONI DI MARIA LUCIA FERLISI

Elba è nata all'interno di un manicomio Mezzomondo, la madre era internata e lei ha vissuto in sua compagnia fino all'età di andare a scuola dalle suore "culone". Finite le medie rientra nel manicomio e non trova più la madre, le dicono che è morta, ma lei sa che non è vero e rimane in manicomio per aspettarla...

La vita all'interno del manicomio negli di mezzo tra la fine della vecchia metodologia fatta di elettroshock, botte, isolamento e soffocamento, e la legge Basaglia che cerca di ridare dignità a queste persone  che spesso sono vittime dell'autorità paterna o del marito che vogliono sbarazzarsene, 

Elba descrive tutto minuziosamente nel suo diario. Una scelta per sopravvivere da sana in quel luogo di persone vere con problematiche vere ma risolvibile con l'ascolto  e non  internando i malati nel manicomio  che li priva della libertà di essere diversi.

La seconda parte del romanzo tratta il rapporto difficile dei genitori e figli anche quando dall'altra parte il padre è un psichiatra. Ecco perché Fausto Meraviglia impegnato nella legge Basaglia accoglie Elba nella sua casa,  per dimostrare che si può essere un bravo genitore, comprendere gli errori commessi con i figli e la moglie e ricostruire un rapporto giusto con Elba.

Un romanzo splendido che affronta due tematiche difficili come la struttura del manicomio con i suoi metodi agghiaccianti che privava della memoria e del proprio passato le persone come la madre di Elba che non sa riconoscere la figlia. L'altra tematica non meno facile come il difficile rapporto con i figli, con gli scontri, le aspettative e i sogni che non combaciano.

Una storia scritta con un linguaggio scorrevole, vero, a volte spietato, perché così è stato per gli internati della struttura. 

Un romanzo che rimane nel cuore e ti destabilizza per la crudeltà di questi luoghi dove le persone entravano e perdevano la dignità. Una storia che  mostra la crudeltà dei "trattamenti" usati e lo fa attraverso gli occhi di Elba una ragazzina e le metafore che usa per descrivere lo strazio di quel luogo.

Consigliatissimo 💛💛💛💛💛💓

SCHEDA LIBRO

Autore: VIOLA ARDONE

Titolo:  GRANDE MERAVIGLIA

Casa Editrice:  EINAUDI

Pagine:  304

TRAMA

 «L’amore è incomprensibile, una forma di pazzia». Nel candore dello sguardo di Elba il manicomio diventa un luogo buffo e terribile, come la vita, che Viola Ardone sa narrare nella sua ferocia e bellezza. Dopo “Il treno dei bambini” e “Oliva Denaro”, “Grande meraviglia” completa un’ideale trilogia del Novecento. In questo romanzo di formazione, il legame di una ragazzina con l’uomo che decide di liberarla rivela il bisogno tutto umano di essere riconosciuti dall’altro, per sentire di esistere. 

Elba ha il nome di un fiume del Nord: è stata sua madre a sceglierlo. Prima vivevano insieme, in un posto che lei chiama il mezzomondo e che in realtà è un manicomio. Poi la madre è scomparsa e a lei non è rimasto che crescere, compilando il suo “Diario dei malanni di mente”, e raccontando alle nuove arrivate in reparto dei medici Colavolpe e Lampadina, dell’infermiera Gillette e di Nana la cana. Del suo universo, insomma, il solo che conosce. 

Almeno finché un giovane psichiatra, Fausto Meraviglia, non si ficca in testa di tirarla fuori dal manicomio, anzi di eliminarli proprio, i manicomi; del resto, è quel che prevede la legge Basaglia, approvata pochi anni prima. Il dottor Meraviglia porta Elba ad abitare in casa sua, come una figlia: l’unica che ha scelto, e grazie alla quale lui, che mai è stato un buon padre, impara il peso e la forza della paternità. Con la sua scrittura intensa, originale, piena di musica, Viola Ardone racconta che l’amore degli altri non dipende mai solo da noi. È questo il suo mistero, ma anche il suo prodigio.

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.