I graffi del malvagio di Gianmarco Dosselli

 I graffi del malvagio

di 

Gianmarco Dosselli

SCHEDA LIBRO

AUTORE: GIANMARCO DOSSELLI

TITOLO: I GRAFFI DEL MALVAGIO

CASA EDITRICE: ELISON PUBLISHING

PAGINE: 277

TRAMA

Nel cuore di questa storia mozzafiato si svela la travagliata vita di Dorel, giovane romeno dal passato enigmatico. Dopo tre anni in Francia, approda a Milano con il sogno di riunire la sua famiglia a Napoli. Tuttavia, il destino prende una piega drammatica: la compagna scompare, il figlio viene rispedito in Romania, e Dorel si ritrova in una spirale di violenza e vendetta.


Con il supporto di un corrotto commissario di polizia, Dorel fugge verso Napoli per trovare il fratello minore Eugène, scoprendo che è un sedicenne appassionato di skate e alle prime armi nel crimine. Determinato a proteggerlo, organizza una fuga spericolata, ma il destino gli riserva una tragedia.


Sconvolto dalla perdita del fratello, Dorel si rifugia in Sardegna, cambiando identità in Angelo. In clandestinità, si proclama sanctificetur ortodosso e organizza un attentato fallito in risposta all'ostilità subita. La polizia sarda, insieme a quella napoletana, lo identifica come Angelo, scatenando una caccia spietata per farlo pagare fino all'ultima goccia di sangue.


Un intreccio avvincente tra redenzione e vendetta, dove il destino segna indelebilmente l'anima di un uomo in cerca di giustizia.


ESTRATTO

Consumò un asciolvere in una paninoteca. A servire lui era uno splendore di ragazza che ricordava Iolanda: stessi occhi. Alcuni avventori scrutarono lo straniero. Angelo provò dentro di sé un sentimento mefistofelico, immaginando quei ficcanaso come se fossero già allertati da una descrizione fisica dell’attentatore dettata dai mass media. Prendere il largo, dunque? Idea buona, ma tardiva. Il fast-food , o qualcosa di simile, era un subbuglio paragonabile a uno stadio di tifosi incandescenti. Per un ficcanaso che gli chiese se fosse Angelo Dey, il ricercato, questi mandò il ficcanaso a terra, scaraventandogli lo sgabello tra le gambe; lo fece k.o con un calcio in piena faccia. Il gestore si faceva largo tra i clienti; passava fendendo la folla con la potenza e la decisione di un carro armato in un campo di mais. Dorel fuggì evitando il contatto con l’energumeno proprietario.

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