lunedì 17 aprile 2023

Equilibri di Silvestra Sorbera



Scheda
Titolo: Equilibri
Autore: Silvestra Sorbera
Pagine: 200
La giornalista Silvestra Sorbera chiude con questo settimo volume la trilogia aperta con Ciccannina e seguita da Neve d’Aprile

Ancora una volta a Porto Scogliera, ancora una volta in zona rossa, il commissario dovrà chiudere il cerchio puntando tutto sulle dichiarazioni di Valerio, il suo primo fidanzato trasferitosi in Germania  che in Ciccannina torna a Porto Scogliera che chiudere i suoi affari.

Livia sarà in bilico tra il lavoro e la vita privata e ancora una volta dovrà cercare di incastrare i pezzi del puzzle che ha in mano.

TRAMA:

L’Italia è in zona rossa e il commissario Livia nella sua Porto Scogliera ha da poco arrestato il primo cittadino e parte della giunta.

Le indagini proseguono a rilento e Livia sente addosso il peso delle responsabilità più che mai.

Come un funambolo dovrà riuscire ad arrivare dall’altra parte senza cadere tenendo in piedi tutto. Vita sentimentale compresa.

L’AUTRICE:

Silvestra Sorbera

Classe 1983, piemontese di origini siciliane, è una giornalista e autrice di racconti e romanzi.

Ha iniziato la sua carriera presso il quotidiano La Sicilia per poi proseguire le sue collaborazioni con diversi giornali siciliani.

Dopo il trasferimento in Piemonte ha lavorato per l’emittente televisiva Telesubalpina, per il magazine sportivo Sprint&Sport.

Attualmente collabora con il webzine Unadonna e scrive per il sito generalista Notizie.it, cura il webzine Gocce di Spettacolo ed è responsabile della comunicazione di alcune case editrici nonché editor, correttore di bozze e coach letterario, cura la comunicazione di diversi autori per case editrici e autori auto-pubblicati.  È inoltre autrice di gialli, romance e racconti.

Per la serie “Il commissario Livia” ha pubblicato il racconto lungo “La prima indagine” (tradotto in russo), il romanzo  “I fiori rubati”, “Castelli di sabbia”, “Le quattro stagioni del Commissario Livia” “Ciccannina” e “Neve d’Aprile”. I romanzi della serie sul commissario Livia sono stati oggetto di studio da parte di diverse Università straniere. Nello specifico la dottoressa Maria Donata Tirone ha scritto diversi saggi sulle nuove scrittrici italiane, sui personaggi femminili e le donne poliziotto scritte da penne rosa.

 Nel 2019 la serie del commissario Livia è stata oggetto di studio all’interno del congresso: “Scrittrici italiane inedite nella querella femminile: traduzioni in altre lingue, prospettive e bilanci”.

Per la serie “Simone e la rana” ha scritto  nel  2013  la  favola “Simone e la rana: viaggio nel bosco magico”, nel 2017 “Simone e la rana: viaggio nel castello stregato” e nel 2018 “Simone e la rana: Viaggio tra i pianeti”. Tutte le favole sono state realizzate con la collaborazione del figlio Simone, classe 2011 e inserite all’interno di alcuni siti a stampo montessoriano.

Nel 2013 pubblica il saggio letterario - cinematografico “La forma dell’acqua. Camilleri tra letteratura e fiction” testo che riprende in parte la tesi di laurea precedente pubblicata sul sito ufficiale dell’autore Andrea Camilleri.

Nel 2018 il saggio “L’Allieva tra letteratura e fiction”.

Nel 2014 pubblica i racconti “Vita da sfollati” e a seguire “Sicilia” e “La guerra di Piera”.

Nel 2016 il romanzo autobiografico “Diario per mio figlio” e il romanzo “Sono qui per l’amore”. Nel 20218 la commedia romantica “Numeri, amore & Guai”.  Nel 2019 il romance “Un errore perfetto”, nel 2020 “Più che amici” per la Butterfly edizioni. Nel 2021 una raccolta di racconti con la casa editrice Blitos e il romanzo “Martina”

Con la collega Mariantonietta Barbara scrive i romanzi “Amiche per caso”“10 ragazzi per me” e “Un cuore ballerino”.

Ha vinto per ben quattro volte il concorso “Racconti dal Piemonte” organizzato dalla casa editrice Historica, nel 2004 ha vinto il primo premio per un concorso avente come tema l’amore e ha partecipato alla realizzazione dell’antologia Veglia i cui proventi sono stati devoluti a delle associazione benefiche che si sono occupate della ricostruzione di Amatrice dopo il terremoto del 2016.

Nel 2022 vince il concorso della Land Editore con una racconto di genere regency, nel 2023 vince due concorsi della Pav Edizioni, uno avente come tema l’amore e il secondo la libertà. A febbraio del 2023 pubblica un racconto con la Rudis Edizioni.

Ama la cucina con grande gusto per il palato e disgusto per gli occhi.

Un marito paziente e due figli intraprendenti che si chiamano come i protagonisti dei suoi libri principali le riempiono le giornate fornendole la giusta dose di antistress.

 

 

 

 

 

LA SERIE

 

La serie sul commissario Livia è composta da sette volumi: Commissario Livia la prima indagine (tradotta in russo), I fiori rubati, Castelli di sabbia, Le quattro stagioni del commissario Livia (una raccolta di quattro racconti dal doppio valore simbolico. Parliamo infatti del quarto romanzo della serie pubblicato l’anno in cui la famiglia della scrittrice si allargava passando da tre a quattro con la nascita della figlia Livia), Ciccannina, Neve d’Aprile e adesso Equilibri.

La serie, di sui si occupata la professoressa Maria Donata Tirone scrivendone diversi saggi sulle autrici di oggi e sui giallo declinati al femminile, ha veduto nel mondo più di 20.000 (ventimila) copie ottenendo consensi e successi anche dai critici.

 


 


 

mercoledì 12 aprile 2023

II edizione del Premio Letterario SquiLibri per Racconti Lampo


 II edizione  Premio Letterario 

SquiLibri 

REGOLAMENTO

 II Edizione Premio Letterario SquiLibri Per Racconti Lampo La Scuola Macondo – l’Officina delle Storie indice la II edizione del Premio Letterario SquiLibri per Racconti Lampo. 

 ART. 1 - DESTINATARI Il concorso è rivolto a tutti i cittadini italiani e stranieri che abbiano compiuto la maggiore età in data 1° gennaio 2023. 

 ART. 2 – QUOTA D’ISCRIZIONE È prevista una quota di iscrizione pari a 15 euro, da versarsi presso: Banca di Credito Cooperativo Abruzzese Cappelle sul Tavo - Filiale di Santa Teresa di Spoltore (Pe) - IBAN: IT09E0843477430000000201206 Nell’intestazione occorre inserire “Associazione Promozione Sociale Macondo” mentre nella causale la dicitura “Premio Letterario SquiLibri” e il nome e il cognome del partecipante (Es. Premio Letterario SquiLibri Mario Rossi)

 ART. 3 – ELABORATI Si partecipa inviando un unico racconto a tematica libera di propria produzione, edito o inedito, in lingua italiana, anche già premiato in altri concorsi, di massimo 5000 caratteri spazi inclusi.

 ART. 4 – MODALITÀ E SCADENZA DI PRESENTAZIONE DEGLI ELABORATI Inviare l'elaborato in forma anonima (non deve essere firmato e non deve contenere i dati dell’autore) all'indirizzo premiosquilibri@gmail.com. I formati accettati sono .doc / .odt / .docxAllegare nell’email la ricevuta dell'avvenuto versamento e un file con le generalità dell'autore (nome, cognome, data di nascita e indirizzo di residenza) e i propri recapiti. L'invio del materiale è consentito fino alle ore 24.00 del 14 maggio 2023. 

 ART. 5 – PREMI Primo classificato: Targa di Merito + 500 euro (al lordo delle imposte) Secondo classificato: Targa di Merito Terzo classificato: Targa di Merito La Scuola Macondo – l'Officina delle Storie attribuirà inoltre a sua discrezione n. 3 borse di studio per i suoi corsi ai partecipanti ritenuti più meritevoli. I finalisti e i vincitori saranno avvisati per tempo del giudizio della giuria. La presenza dei vincitori è obbligatoria e conditio sine qua non per l'attribuzione del premio. 

 ART. 6 – GIURIA La giuria sarà composta da: Marco Marrucci Kristine Rapino Giampaolo Rugo Francesca Scotti Paolo Zardi Il giudizio della giuria sarà inappellabile e insindacabile.

 ART. 7 – CERIMONIA DI PREMIAZIONE La cerimonia di premiazione si terrà in un fine settimana di giugno, nell’ambito del Festival SquiLibri organizzata dal comune di Francavilla al mare.

ART. 8 – DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ Ogni Autore, per il fatto stesso di partecipare al Premio, dichiara la paternità e l’originalità delle opere inviate e del loro contenuto e autorizza il trattamento dei suoi dati personali ai sensi del D. Lgs. 196/2003. Gli organizzatori del Premio non rispondono di eventuali plagi o violazioni di legge. Gli autori dei racconti finalisti o vincitori, in caso di pubblicazione di suddetti racconti, si dovranno impegnare a far comparire sulla quarta di copertina e/o su un’apposita fascetta la loro provenienza dal Premio Squi-libri. 

ART. 9 – PRIVACY In base alla vigente normativa sulla privacy, gli indirizzi e i dati personali dei partecipanti verranno utilizzati esclusivamente ai fini del Premio, per comunicazioni inerenti al Premio e alla Scuola Macondo – l'Officina delle Storie.

 ART. 10 – DIRITTO D’AUTORE E PUBBLICAZIONE È in facoltà dell’organizzazione pubblicare in eventuali antologie i testi inviati, premiati e non, senza obbligo di remunerazione, ma con l’obbligo di indicare chiaramente l’autore; la proprietà letteraria rimane sempre e comunque dell’autore. 

ART. 11 – INFORMAZIONI SUL PREMIO Tutte le informazioni sull’andamento del concorso saranno costantemente aggiornate sulla pagina Facebook del Premio (https://www.facebook.com/SquiLibriFestivaldelleNarrazioni) e sul sito del Premio (https://www.squilibrifestival.it/)

 12 – ALTRE NORME La partecipazione al concorso implica l’accettazione integrale del presente regolamento, senza alcuna condizione o riserva. La mancanza di una sola delle condizioni che regolano la validità dell’iscrizione determina l’automatica esclusione dal concorso letterario. Per informazioni potete contattare il numero 3201775781 o scrivere all'indirizzo email premiosquilibri@gmail.com




giovedì 6 aprile 2023

Come trasformare l'infelicità in bellezza letteraria: Una minima infelicità di Carmen Verde

 
Una minima infelicità 

                                                                                        di  Carmen Verde

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Scheda Libro

Autore: Carmen Verde
Titolo: Una minima infelicità
Casa editrice: Neri Pozza bloom
Pagine: 156

Annetta è una donna il cui corpo è rimasto esile e piccolo come una bambina e cresce come tale in simbiosi con la madre eterea, elegante, bella e alta.
Sul suo corpo che non vuole crescere pendono due figure femminili che destinano la sua vita in una eterna fanciullezza con due spade di Damocle sopra la testa: essere folle come la nonna o puttana come la madre.
Lei rivive le tappe della vita della madre attraverso le vecchie foto conservate in quella casa troppo grande per lei rimasta sola.
Rivede il padre, lavoratore instancabile nel negozio storico di tessuti.
Rivede la nonna Adelina, folle ma dolce
Rivede Clara Bigi. la domestica che mandava missive infamanti contro la madre.
Rivede LEI, Sofia Vivier, una madre scomoda e infelice.
<<L'infelicità è irragionevole. C'è chi ne è oppresso già dalla nascita e chi, sopperendo alla mancanza di predisposizione naturale, rimane così a lungo a contemplarla in sua madre da arrivare a sentirne nella pelle gli spini.>>

L'autrice Carmen Verde al suo esordio debutta con un meraviglioso romanzo. Lo stile limpido, elegante, ricercato e intenso aiutano il lettore a divorare la storia e restare incantati da come l'autrice, pur parlando di dolore, ne fa prevalere  bellezza struggente e leggera. 
Annetta questa donna che ha avuto l'ostinazione di non crescere,  per restare sempre  bambina all'ombra della madre che assiste e sorregge, che prende per mano, che  culla e infine  ne diventa la madre.
In questo romanzo il dolore sparisce per lasciare posto allo sguardo amorevole della figlia nella casa chiusa agli altri che sanno solo giudicare senza riuscire a penetrare le anime belle come lei, Adelina e Sofia la madre.
L'infelicità è anche  armoniosa e leggiadra.

Un romanzo che merita di essere in lista per il Premio Strega e che invito voi tutti/e a leggere.
Valutazione💝💝💝💝💝
Trama
Una minima infelicità è un romanzo vertiginoso. Una nave in bottiglia che non si può smettere di ammirare. Annetta racconta la sua vita vissuta all’ombra della madre, Sofia Vivier. Bella, inquieta, elegante, Sofia si vergogna del corpo della figlia perché è scandalosamente minuto.

Una petite che non cresce, che resta alta come una bambina. Chiusa nel sacrario della sua casa, Annetta fugge la rozzezza del mondo di fuori, rispetto al quale si sente inadeguata. A sua insaputa, però, il declino lavora in segreto. È l’arrivo di Clara Bigi, una domestica crudele, capace di imporle regole rigide e insensate, a introdurre il primo elemento di discontinuità nella vita familiare. Il padre, Antonio Baldini, ricco commerciante di tessuti, cede a quella donna il controllo della sua vita domestica. Clara Bigi diventa cosí il guardiano di Annetta, arrivando a sorvegliarne anche le letture.
La morte improvvisa del padre è per Annetta l’approdo brusco all’età adulta. Dimentica di sé, decide di rivolgere le sue cure soltanto alla madre, fino ad accudirne la bellezza sfiorita. Allenata dal suo stesso corpo alla rinuncia, coltiva con ostinazione il suo istinto alla diminuzione.
Ogni pagina di questo romanzo ci mostra cosa significhi davvero saper narrare utilizzando una lingua magnifica che ci ipnotizza, ci costringe ad arrivare all’ultima pagina, come un naufragio desiderato. Questo libro è il miracolo di una scrittrice che segna un nuovo confine nella narrativa di questi anni.

mercoledì 5 aprile 2023

Sacro Amor Profano di Lodovica San Guedoro

 

Sacro Amor Profano 

di 

  Lodovica San Guedoro


Scheda Libro

Autore: Lodovica San Guedoro

Titolo: Sacro Amor Profano

Casa editrice: Les Flâneurs Edizioni 

Pagine: 158

Proposto da Franco Cardini al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:
«Mi sono deciso a proporvi Sacro Amor profano, lavoro di una nobildonna italiana dal cognome che farebbe invidia a Guido Da Verona, ma che non è uno pseudonimo. Accintomi a leggiucchiare il manoscritto in un pomeriggio domenicale di quelli in cui, potendo, si ama oziare in poltrona col gatto sulle ginocchia e un bicchiere a portata di mano, mi sono scoperto con sorpresa ad appassionarmi alla lettura. 
Non dirò, non dico, non voglio dire che sia “nata una stella”. Ma non mi è dispiaciuto uno stile forse talora un po‘ troppo letterario, tuttavia qua e là etereo e mordace, lieve e corrosivo, aulico e semplice. Un po‘ ingenuo forse: ma chissà…? Il libro di una «scrittrice in esilio» in molti sensi, desueto forse ma dotato di intensità espressiva ed emozionale. Propongo questa autrice all’edizione 2023 del Premio Strega per la sua sorvegliata immaginazione, il suo serio artigianato e la sua fedeltà ai valori modesti ma anche eterni della non necessariamente grande, tuttavia vera e buona letteratura.»
Trama
La dimensione dell’amore, esplorato in ogni sua tappa evolutiva, dal conforto di un sentimento che sboccia al disincanto amaro di chi ha visto sfiorire troppe rose, è l’oggetto di indagine di questa raccolta di racconti. 

La penna dell’autrice dipinge con delicato acume e raffinata ironia personaggi ora sbarazzini ora maestosi, collocandoli all’interno di atmosfere distanti tra loro, dalla melanconia partenopea al fascino delle metropoli europee, trascinando il lettore, fra vertigini creative e picchi di razionalità, in un viaggio nei meandri delle emotività indisciplinate, in cui si smarrisce il confine fra l’arte e la vita. 

Brevi storie intense, che disvelano la poetica sentimentale di Lodovica San Guedoro in tutta la sua limpidezza.

lunedì 3 aprile 2023

Quattro galline di Jackie Polzin

Quattro galline 
di
 Jackie Polzin 

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

La trama del romanzo si basa essenzialmente sulle cure che una donna presta al suo piccolo pollaio realizzato in un quartiere povero del Minnesota. Il pollaio diventa un piccolo microcosmo in cui la signora di mezza età cerca di comprenderne i movimenti associandoli all'esistenza umana. 
Inizia a dare un nome e a osservale, ne comprende la personalità e da un nome a ognuna, c'è Hennepin County  la gallina alfa, Gam Gam è timida,  aspetta sempre che le altre abbiano finito di mangiare prima di farlo lei,  Gloria è lenta mentre Testanera è casinista.
La storia continua descrivendo alla perfezione il pollaio, come si pulisce, quale cibo dare, come comprendere se stanno bene o no.
Il romanzo continua così per 200 pagine, la scrittura è chiara, perfetta, piacevole, ma non è sufficiente per definirlo un grande best seller, non ho ritrovato, nella scrittura dell'autrice, l'ironia necessaria per rendere più viva la lettura, rimane la malinconia ma appiattisce la storia.
Il fatto di aver usato le galline per rendere la similitudine  con l'umanità maggiormente divertente non è sufficiente, i capitoli scarni e brevi peggiorano la dinamica della storia e ne mostra l'inconsistenza.

 Non tutto ciò che è straniero è accettabile. 

La decantata ironia, citata da alcuni scrittori recensori, non la trovo e sarebbe stata necessaria per elevare il romanzo, in questo modo è solo una storia piatta e insignificante, utilissima come manuale per allevare galline.

Valutazione: 💛

 SCHEDA LIBRO
«Quattro galline di Jackie Polzin è un romanzo commovente e spiritoso, lieve e struggente, un libro sull'assenza, sulla nostra continua lotta contro la solitudine, sulla difficoltà di comunicare – ma sulla bellezza di riuscire a volte a farlo – sulla maternità agli inizi del XXI secolo, sulla necessità di prendersi cura degli altri. C'è un mondo intero e pieno di emozioni, nel piccolo pollaio immaginato da Jackie Polzin» (Nicola Lagioia). «Quattro Galline racconta di una casa, dei suoi proprietari e di un pollaio. Le galline si rivelano l'unico punto di vista dal quale capire qualcosa di sé stessi. In questa spassosa meditazione su cosa diventa ricordo o memoria e cosa no, Jackie Polzin risponde insomma alla domanda se sia nato prima l'uovo o la gallina. La gallina. Animale sintesi delle nostre nostalgie e dei nostri perché» (Chiara Valerio).

Autore: Jakie Polzin

Titolo: Quattro galline

Casa Editrice; Einaudi

Pagine: 200

TRAMA

Quattro galline: la vita, nient'altro che la vita. «Nell'occhio della gallina è custodita la verità del mondo. La gallina non pensa, sa. Doveva arrivare il romanzo sulla migliore e più derisa amica dell'uomo» (Niccolò Ammaniti). «Le colombe di Mercè Rodoreda, i pavoni di Flannery O' Connor e le galline di Jackie Polzin, tutti volatili letterari che sanno raccontare le donne, i loro pensieri intimi e le loro assurdità. Un romanzo che sotto l'ironia e la lingua ben misurata cova speranze e perdite, un universo umano sodo e compatto» (Giulia Caminito). «Quattro galline di Jackie Polzin è un romanzo commovente e spiritoso, lieve e struggente, un libro sull'assenza, sulla nostra continua lotta contro la solitudine, sulla difficoltà di comunicare – ma sulla bellezza di riuscire a volte a farlo – sulla maternità agli inizi del XXI secolo, sulla necessità di prendersi cura degli altri. C'è un mondo intero e pieno di emozioni, nel piccolo pollaio immaginato da Jackie Polzin» (Nicola Lagioia). «Quattro Galline racconta di una casa, dei suoi proprietari e di un pollaio. Le galline si rivelano l'unico punto di vista dal quale capire qualcosa di sé stessi. In questa spassosa meditazione su cosa diventa ricordo o memoria e cosa no, Jackie Polzin risponde insomma alla domanda se sia nato prima l'uovo o la gallina. La gallina. Animale sintesi delle nostre nostalgie e dei nostri perché» (Chiara Valerio).



venerdì 31 marzo 2023

La vita in tasca di Simona Sparaco


La vita in tasca
 di
 Simona Sparaco
Impressioni di Rossella Scipioni
Malik è un adolescente del Ghana che seppur in mezzo a tante difficoltà ama la scuola ed è molto bravo in matematica. La madre ne è orgogliosa, ma è consapevole che non può vivere in quel paese martoriato dalle guerre e dalla povertà. Decide di farlo andare in Europa, da un cugino in Francia, dovrà attraversare il Mediterraneo su una barca clandestina, gli cuce nella giacca la sua pagella con tutti i voti alti, quasi come un passepartout magico e lo affida ad un futuro di sogni e speranza.

Mattia è un adolescente che vive a Milano, madre divorziata con mille problemi per gestire un ragazzo che si apre alla vita e senza l'appoggio del padre. Lui cerca di crescere inseguendo sogni di fama e soldi, si lascia trascinare da alcuni amici che bazzicano nella microcriminalità, ma vuole essere spavaldo e forte come i suoi amici bulletti di periferia.

Due destini  con finali diversi.

Mi piace molto l'autrice Simona Sparaco ed ho letto tutti i suoi romanzi, ma questo non è riuscito a regalarmi le emozioni che mi aspettavo, le due storie viaggiano su due binari differenti e l'unico filo che li lega, ovvero il lavoro della madre di Mattia, è troppo esile.

Mattia e Malik sono diversi in tutto, nessuna affinità, li lega solo l'età, e le due storie non si intrecciano, viaggiano sole e separate. La storia di Malik, letta sui giornali, ha avuto un eco molto forte e non viene restituita al lettore in maniera intensa e incisiva, come meritava, ma affida la lettura alla semplice emozione che risulta distaccata e fredda.

Un romanzo troppo costruito.
Valutazione: 💛💛💛

SCHEDA LIBRO

Titolo: La vita in tasca

Autore: Simona Sparaco

Casa Editrice: Solferino

Pagine: 256

TRAMA

Mattia vive a Milano con la madre, divorziata. Non va bene a scuola e ha smesso di impegnarsi, anche perché è entrato in un brutto giro: Jonathan, uno dei suoi compagni meno raccomandabili, lo ha preso sotto la sua ala protettiva e Mattia non è più una vittima di bullismo ma in compenso rischia di perdersi. Anche Malik vive con la madre, vedova, in Ghana. Lui a scuola ha tutti dieci e un talento per la matematica. Anche per questo è stato deciso che emigrerà dallo zio Zuri a Nizza: in Europa avrà un futuro migliore. Mattia e Malik, con i loro tredici anni diversamente problematici, hanno entrambi un viaggio da affrontare: per Malik è un pericoloso tragitto attraverso il deserto e poi per mare, accompagnato dai trafficanti di uomini. Per Mattia è un percorso incerto che deve portarlo a trovare un suo posto nel gruppo dei coetanei, una sua più precisa e vincente identità. Ai due ragazzi, con le loro ambizioni e paure, con le vittorie e le ribellioni della loro età, la vita ha riservato opportunità e sfide molto diverse. In una narrazione piena di tensione e pathos, questo romanzo segue in parallelo le loro storie e quelle delle loro madri. A molti chilometri di distanza, una serie di eve

 

mercoledì 29 marzo 2023

Tana libera tutte di Sara Vicari

 

TANA LIBERA TUTTE

DI

SARA VICARI

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Giada ha una relazione che le fa male, mangia e beve a dismisura, è grassa, non si piace,  non sa prendere decisioni, cerca solo di compiacere al suo compagno, e affonda se stessa in questa quotidianità tossica, giorno dopo giorno.

Poi un litigo la mette di fronte alla realtà e senza pensarci un attimo scappa. 

Scappa dal suo passato, da questa unione simile a una gabbia e cerca di rimettere in piedi i pezzi rimasti della sua vita. Non è facile, ma deve provarci, lo deve a ciò che sognava e che ha tradito.

Le viene in aiuto sua sorella che le rimette in sesto il corpo, ma manca il riequilibrio della sua persona, dei sogni e ideali che ha dimenticato.

Riprende in mano la fotocamera e parte per Londra per incontrare Iris. e con lei le donne che hanno costruito, frequentano e rendono attiva LA TANA, un'associazione che riunisce donne affrante, disperate, perse come lei, che aiutano le altre donne a ritrovarsi, a recuperare energia e forza per ricostruire se stesse.

Giada incontra le altre donne, le ascolta, le registra e ascoltandole riesce a ricomporre le sue ferite, un processo interiore che fa riemergere la Giada che sognava, che progettava, che vedeva il futuro in ascesa.

Le donne che Giada ascolta parlano di violenza, di soprusi, di offese, di mancanze...ma la loro "pancia" espone anche temi comuni che non vengono ascoltati fino in fondo, e  il racconto "femminile" si fa largo in modo incisivo e penetrante, si parla di maternità, di infertilità, di endometriosi, temi di un  corpo che urla senza ricevere risposte.

Anche Giada, come Iris, Isabel, Eva, Sandy, Sarah, Frida e tante altre,  in questa Tana ricevono la solidarietà femminile, la ricambia e la tiene nella sua anima per i progetti futuri, questo lungo processo di ascolto ha un nome: SORELLANZA!

Una storia che fa bene all'anima, da leggere e far conoscere alle amiche che fanno parte di questo cerchio magico che è l'unione femminile.

L'autrice Sara Vicari ha ricamato con chiarezza limpida e netta la voce delle donne che conoscono e attuano questo grande valore della sorellanza che contraddistingue alcune donne,  ancora poche per raggiungere tutte quante questo grande talento tutto femminile.

Questo è un romanzo che aiuta molto.

VOTO:💛💛💛💛💛

SCHEDA LIBRO

Autore: Sara Vicari

Titolo: Tana libera tutte

Casa Editrice: Do It Human

Pagine:  228

TRAMA

Giada Beltrami ha un solo desiderio: riprendere la sua passione di documentarista e raccontare, attraverso la sua videocamera, storie di donne audaci, di quelle con il sacro fuoco che brucia dentro, dalla vita degna di essere raccontata. 

L’occasione si presenta nell’agosto del 2007, quando Giada parte per Londra per incontrare Iris Valdéz, e attraverso di lei, tutte le donne della Tana, un’associazione di donne per le donne creata proprio da Iris e dalla sua amica Isabel, quale luogo per vivere l’accoglienza, la sorellanza e il potere trasformatore dell’empatia. 

Inizia così un dialogo tutto al femminile, che grazie al potere del racconto accompagna le donne attraverso intensi e coraggiosi momenti di evoluzione interiore, dal meraviglioso sapore liberatorio. Ma il vero protagonista è il caldo abbraccio della solidarietà femminile, che nella sua saggezza e potenza, sa accogliere ferite che vanno dalla sterilità alle difficoltà della maternità, dalla malattia dell’anima a quella del corpo, dal dolore dell’abbandono a quello della dipendenza, per poi offrire occasioni di continua rinascita, celebrando i mille modi in cui la vita sa stupire.

QUARTA DI COPERTINA

«Cos’è la tana? Beh, la tana, la nostra tana, è davvero un luogo speciale. Qualsiasi donna persa, provata dalla vita, sa che nella tana, grazie al caldo abbraccio della sorellanza, può trovare il proprio rifugio, un nido accogliente dove riposarsi, leccarsi le ferite, recuperare le forze, e riscoprire il proprio fuoco interiore, per poi ritornare al mondo e riprendere il proprio cammino con ritrovata e rinnovata energia… tra di noi la chiamiamo la tana – the lair, actually – the lair of lost souls.» 

BIOGRAFIA

Sara Vicari è una ricercatrice socio-economica che usa metodi partecipativi, appassionata di cooperative e del loro ruolo nella riduzione della povertà e nella promozione dello sviluppo umano sostenibile. Ha costruito questa conoscenza lavorando con organizzazioni cooperative, istituzioni internazionali e università, svolgendo ricerca sul campo in diversi paesi del mondo. Insieme al marito, videomaker, ha fondato il progetto aroundtheworld.coop che li vede impegnati per tutto il 2019 in un viaggio intorno al mondo raccontando come l’azione collettiva può trasformare la vita delle persone e delle comunità. Come è evidente, Sara ama viaggiare, ma anche cucinare e passare il tempo con le persone. È anche appassionata di scrittura. Tra le sue pubblicazioni ci sono diversi articoli scientifici. Tana libera tutte! è il suo primo romanzo. 

Armanda Guiducci la studiosa che diede voce alle donne

  Armanda Guiducci la studiosa che diede voce alle donne Diventare donna è un nascere per strappi reiterati, per lacerazioni là, ai margini,...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.