sabato 16 aprile 2022

Dall’uovo di Pasqua Gianni Rodari

VIVA LA PACE ABBASSO LA GUERRA



 Dall’uovo di Pasqua
Gianni Rodari


                                          Dall’uovo di Pasqua
                                        è uscito un pulcino
                                        di gesso arancione
                                         col becco turchino.
                                      Ha detto: “Vado,
                                         mi metto in viaggio
                                 e porto a tutti
                                             un grande messaggio”.
                                   E volteggiando
                                   di qua e di là
                                     attraversando
                                    paesi e città
                                         ha scritto sui muri,
                                            nel cielo e per terra:
                                  “Viva la pace,
                                            abbasso la guerra”.

giovedì 14 aprile 2022

DELOREAN CAFÉ INTERVISTE IMPOSSIBILI PER MONDI POSSIBILI

 


DELOREAN CAFÉ

INTERVISTE IMPOSSIBILI PER MONDI POSSIBILI

A cura di Doriana Tozzi

recensione di

 Maria Lucia Ferlisi

Centinai di anni di distanza tra intervistati e intervistatori, epoche e  luoghi diversi ma il filo sottile dell'immaginazione non ha tempo e luogo, tutto diventa reale, palpabile e veritiero. Sono stati diversi gli autori che si sono prestati a questo "gioco" letterario e noi lettori possiamo leggere risposte attuali dei nostri autori preferiti. 

Abbiamo Leopardi, Ariosto, Sofocle, E. Allan Poe, Sylvia Plath e tanti altri che vi mostreranno la loro immagine reinterpretata nel secolo attuale, uno scambio di pensieri, di turbamenti, di emozioni che affascineranno il lettore proiettandolo nella fantasia che come una girandola soffia forte tra gli autori degli intervistatori. 

Tra i vari autori ho scelto di recensire per voi il testo dell'intervista di Giorgio Borroni a Ludovico Ariosto, lui che scrive di Horror, amante dei fumetti e dei nerd cosa può avere in comune con l'autore  di armi, dame e cavalieri? Nulla, sorrido e inizio la lettura del libro da pagina 137, non si fa lo so, ma la curiosità è tanta.

Bene, lo stesso Ludovico Ariosto risponde subito al mio quesito, possibile? Certo! Nel suo romanzo ci sono mostri, animali fantastici, riti magici, amore, tradimenti, Orlando ha il potere dell'invulnerabilità, insomma il suo romanzo è un vero e proprio romanzo di Super Eroi, sembra un prodotto scaturito dalla mente geniale degli scrittori per la Marvel. 

Nulla da obiettare, rimango stupita, continuo la lettura immaginaria di questo talk shov centrato sulle intervista con ..l'Oltretomba.... La scrittura di G. Borroni così sottile e ironica, prosegue con garbatezza nell'intervista. 

Il romanzo Orlando Furioso è attuale, umano, filtrato dalla moderna idea del fumetto, se fosse stato scritto oggi e non nel 1505, ma l'epoca temporale deve essere abolita, l'immaginazione del lettore deve essere in grado di trasportare i personaggi del passato all'oggi, perché l'intento degli scrittori è questo: lasciare che i personaggi possano fluttuare per regalare pagine di letture senza tempo e limiti.

Ho commosso generazioni con le fasi del dolore di Orlando per essere stato tradito da Angelica. Magari per caso ti stuzzicherebbe un tocco di commedia? Ebbene, ho fatto ridere i miei lettori quando il folle paladino tenta di scambiare un cavallo morto con uno vivo non conoscendone la differenza». «E non ti sei risparmiato neanche con le scene cruente». «Sì, un po’ di sano splatter! Ci volevano delle bordate di horror estremo. Chi non prova disgusto quando Orlando stacca teste a mani nude o saccheggia interi villaggi? Il ragazzino nerd tutto ciò lo ignora, dice che a scuola il mio poema lo trattano da roba noiosa, senza brio. Ahi, che mestizia! Eppure io volevo solo intrattenere, volevo solo divertire!». 

Dobbiamo solo imparare a leggere con gli occhi di oggi e magari proporlo come serie su Netflix, allora il poema di Ludovico Ariosto si trasformerebbe in un grande romanzo con tutti gli ingredienti giusti per intrattenere gli spettatori per divertirli e affascinarli. 

L'intervista avvincente e frizzante  di Giorgio Borroni continua con  freschezza  di stile  e delicata ironia. 

Vi invito a leggere non solo questa intervista del mio amico scrittore, ma tutte le altre e immergervi in questo strano arco temporale misto tra passato e presente per sorridere e magari immaginare anche voi un'intervista impossibile con il vostro autore preferito.

Buona lettura a voi.

Scheda Libro:

Genere: Narrativa

Pagine: 318

Prezzo: 18,00

AutoriMonica Acito, Sergio Bertolino, Letizia Bognanni, Giorgio Borroni, Barbara Bottoli, Luca Buonaguidi, Nicola de Marco, Michela Diviccaro, Piero Ferrante, Luca Franceschini, Giuseppe Galato, Laura Gramuglia, Luca Loizzi, Chiara Longo, Luca Paisiello, Giandomenico Piccolo, Francesca Schiavo Rappo, Stefano Solventi, Doriana Tozzi e Donato Zoppo.

Illustrazioni di: Andrea Spinelli. Curatela di: Doriana Tozzi.

«La passione e gli ideali al giorno d’oggi non sono affatto morti; i valori costruttivi e collettivi sono stati forse ottenebrati da valori vacui, materialisti, egoistici e distruttivi, ma c’è ancora qualcosa da salvare. E qui intervengono i nostri vari Ariosto, Elizabeth Jane Howard, Edgar Allan Poe, Sylvia Plath e tutti gli altri, che sono solo alcuni esempi tra le numerose menti del passato che possono ancora insegnarci a credere in qualcosa che ci assomigli e ci distingua da un’ombra, facendoci tornare a essere umani»


«La lezione sempre attuale di donne e uomini che hanno fatto la storia»

Sinossi

Cos’hanno in comune Cecco Angiolieri e Alfred Hitchcock? E Maria Montessori cos’ha in comune con Louisa May Alcott o Nora Ephron? E tutti loro cosa c’entrano con Nietzsche? La risposta è nel DeLorean Café, il bistrot immaginario/macchina del tempo che ha concesso a venti intervistatori del presente di dialogare con altrettanti celebri pensatori del passato, tra scrittori, registi, filosofi, poeti e personaggi storici. Assumendo un aspetto sempre diverso e caro all’intervistato di turno – dal salottino ottocentesco del Leopardi al patio della casa colombiana di Gabriel García Márquez –, questo luogo magico diviene teatro di un confronto talvolta ironico e dissacratorio, talvolta emozionato e adorante, ma sempre permeato da una leggerezza che rende immediato l’accostamento di inquietudini e speranze vecchie e nuove. Con l’idea, sempre viva tra le righe, di poter attingere al pensiero dei grandi per poter trovare oggi la propria strada.

LA CASA EDITRICE

Les Flâneurs Edizioni nasce nel 2015 grazie a un gruppo di giovani amanti della Letteratura. Il termine francese “flâneur” fa riferimento a una figura prettamente primo novecentesca d’intellettuale che, armato di bombetta e bastone da passeggio, vaga senza meta per le vie della sua città discutendo di letteratura e filosofia. Oggi come allora, la casa editrice si pone come obiettivo la diffusione della cultura letteraria in ogni sua forma, dalla narrativa alla poesia fino alla saggistica, con indipendenza di pensiero e occhio attento alla qualità. Les Flâneurs Edizioni intende seguire l’autore in tutti i passaggi della pubblicazione: dall’editing alla promozione. Les Flâneurs Edizioni è contro l’editoria a pagamento.


lunedì 11 aprile 2022

C'è un sacco di spazio sul fondo di Elisa Malvoni

C'è un sacco di spazio sul fondo
di
 Elisa Malvoni

recensione di 
Maria Lucia Ferlisi

Il compito dei poeti è quello di registrare ciò che accade nella realtà filtrandolo dalle emozioni.
Elisa  ha voluto dare un suo personale contributo del periodo della pandemia con versi delicati, leggeri come le nuvole che attraversano il cielo. La casa , le stanze in cui siamo rimasti chiusi per settimane e mesi le hanno regalato la possibilità di vedere le piccole cose quotidiane nel loro esatto collocamento e hanno anch'esse contribuito ad affrontare con serenità questo complicato momento storico mondiale. 

Sono cambiate le prospettive ma non il mondo di guardare la poetica dei nuovi piccoli spazi che ci circondano.

I versi librano e rimbombano, si fissano, entrano nel cuore e nella mente...per non dimenticare che noi esistiamo nei piccoli e grandi spazi.

Allora si riscoprono le betulle, i pini, i cespugli, i rigagnoli, i gusci rotti e sparsi lungo la sabbia, le verdure terresti marine, il profumo del giunco, le vetrine all'angolo piene di polvere, la tromba della scala, il pianerottolo, le ciabatte, il fico d'india, le inferriate.

Odori sapori, forme che si mescolano, s'intrecciano nei versi e giocano con le emozioni, le piccole cose quotidiane cambiano dimensione, sono grandi e straordinarie compagne  di vita. 

Colori, suoni , profumi e  voci dimenticate, riaffiorano, tutto ciò che prima passava quasi inosservato , adesso regala speranza e fiducia e testimoniano che  presto ritorneremo nei nostri spazi con nuova energia e speranza.

Sinossi

"C'è un sacco di spazio sul fondo" prende spunto dall'asserzione con cui il fisico Richard Feynman illustrava le opportunità dell'indagine della materia su scala nanometrica: "There's a plenty of room at the bottom". Fin dall'inizio della pandemia, i nostri spazi sono andati restringendosi e l'indagine privata si è soffermata sui piccoli dettagli di noi stessi e dei nostri ambienti; la linea dell'orizzonte si è avvicinata e la prospettiva si è risolta tra le mura domestiche.

 All'interno di queste, il punto di osservazione dell'autrice si è mosso su zampe di gatto tra i bacari di Venezia o è scivolato nell'acqua dei canali; dal San Lorenzo ha contemplato la vegetazione tardo-invernale di Montréal, dalla Garonna ha visto le piazze di Bordeaux, dal fiume di montagna il passaggio delle greggi. 

Pagina dopo pagina, l'autrice diventa la reporter "del piccolo ma non del poco", abbandona l'esigenza lirica di molta poesia, registra e scrive la cronaca dei giorni delle chiusure affinché ciascuno di essi valga un ricordo.
 

mercoledì 6 aprile 2022

Anna Emilia Vivanti

 

Annie Vivanti

Annie Vivanti nacque il 7 aprile 1866 a Londra nel quartiere  di Norwood, dove il padre, si era rifugiato dopo aver partecipato ai moti mazziniani di Mantova nel 1851. 

Visse tra l'Inghilterra, la Svizzera, l'America e l'Italia, dopo un inizio come artista di teatro si dedicò alla scrittura sia in inglese che in italiano.

Tra le sue opere scritte  in inglese ricordiamo:  (Perfect,1896 En Passant, 1897  Houp-là, 1897A fad1899), romanzi (The Hunt for Happiness1896Winning him back, 1904 e opere teatrali (That man1898The ruby ring1900).

Il suo esordio  nel mondo letterario italiano fu con la raccolta poetica Lirica (Treves, Milano, 1890) pubblicata in Italia con una bellissima prefazione dell'amico poeta Giosuè Carducci, con il quale aveva intrecciato una relazione intellettuale  e forse anche sentimentale. Il poeta le dedicò anche una raccolta di poesie: Lyricae.

Pubblicò il suo primo romanzo in italiano:  Marion artista di caffè concerto nel 1891 e dopo ne seguirono molti altri,  sempre segnati da un gran seguito di lettori.

Dopo due anni lei si sposa con un giornalista irlandese dal quale ebbe una figlia Vivien, acclamata violinist,a che morirà suicida nel 1941 e l'autrice stessa morirà dopo qualche mese . 


In lei si riflettevano diverse culture e religioni e l'avevano resa  culturalmente elevata e con una grande apertura mentale che si riflettevano poi nei  suoi romanzi che riscuotevano enorme successo sia in inglese che in italiano. Un successo dietro l'altro ininterrottamente, con pubblicazioni di romanzi, racconti, novelle, drammi e scritti di viaggi.  

Fu una letterata ma anche una viaggiatrice e amante delle varie culture, tuttavia anche se nacque in Inghilterra, la sua vera casa la ritrovava in Italia dove visse dalla fine della prima guerra mondiale fino alla morte avvenuta nel 1942. 

Sempre impegnata politicamente e abbracciò diverse cause, in Italia si avvicinò al Fascismo e lo stesso Mussolini dopo che l'autrice era stata confinata ad Arezzo, in quanto cittadina inglese, la riportò a Torino, dove ancora oggi possiamo trovare la sua tomba nel cimitero monumentale con una frese che il sommo poeta Carducci le aveva dedicato:

«Batto alla chiusa imposta con un ramicello di fiori /

Glauchi ed azzurri come i tuoi occhi, o Annie.»

Produzione letteraria italiana:
  • Lirica, Milano, Treves 1890
  • Marion artista di caffè-concerto, Milano, Chiesa 1891
  • I divoratori, Milano, Treves 1911
  • Circe, Milano, Quintieri 1912
  • L'Invasore, Milano, Quintieri 1915
  • Vae victis!, Milano, Quintieri 1917
  • Zingaresca, Milano, Quintieri 1918
  • Le bocche inutili, Milano, Quintieri 1918
  • Naja tripudians, Firenze, Bemporad 1920
  • Gioia, Firenze, Bemporad 1921
  • Marion, Firenze, Bemporad 1921
  • ... Sorella di Messalina, Torino, Letteraria 1922
  • Sua altezza (Favola candida), Firenze, Bemporad 1923
  • Terra di Cleopatra, Milano, Mondadori 1925
  • Perdonate Eglantina, Milano, Mondadori 1926
  • Mea culpa, Milano, Mondadori 1927
  • Fosca, sorella di Messalina, Milano, Mondadori 1931
  • Salvate le nostre anime, Milano, Mondadori 1932
  • Il viaggio incantato, Milano, Mondadori 1933

Una tra le tante lettere scambiate con il poeta Carducci.
Mio amato Signore, Dopo molte pellegrinazioni, e molte collere fraterne per malintesi di luogo e di tempo, siamo arrivate oggi a Interlaken; dove siamo sole, e pensiamo con nostalgia e desiderio a Voi. 

Finché vivo non cesserò di essere orgogliosa e felice del bene che Voi mi volete; e finché Vi rivedo non mi passerà dal cuore la tristezza dell’addio che ci diceste nel crepuscolo lassù. Io non Vi scriverò lunghe lettere, per non seccarVi. – E non voglio che rispondiate. Ma mandatemi, Vi prego, la nuova Edizione delle Vostre poesie – e due delle Vostre fotografie recenti. Mandatele a Interlaken, Poste Restante. 
Non mi muoverò più che per andare a Londra. Quest’inverno Vi rivedrò. Avete promesso. – E ch’io Vi riveda lontano dalla gente che per amarVi crede sia necessario di detestare me. Non è che mi conturbi molto l’essere detestata, ma mi dispiace di vedere sulla Vostra fronte adorata le “nuvole” che da anni conosco e temo. Addio, Signore. – Abbiatevi cura. Non bevete vinacci che fanno molto male. 

Scrivete ancora poesie; a rasserenare Voi, e migliorare il mondo. Io Vi adoro, caro Signore; e Vi bacio le mani. Vivien Vi manda teneri messaggi commossi ed inesatti. – Vogliate non dimenticarci. Annie G

Notizie tratte da Wikipedia


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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.