lunedì 9 marzo 2020

Questione femminile, consigli di lettura

Carissimi lettori e lettrici
la giornata Internazionale della donna è passata ma non la voglia di continuare a lottare per raggiungere la meta della parità e la voglia di approfondire la questione femminile. Chi siamo noi donne, chi prima di noi ha lottato per conquistarsi un posto in questa società che da sempre separa ma non unisce?

L'unico modo per saperlo ci viene dalle letture approfondite da donne e uomini che cercano la verità che vogliono sapere, le battaglie per l'emancipazione femminile non sono nate negli anni 60/70, ma da sempre. Le donne hanno cercato di farsi spazio e questo ha causato anche la loro morte, pensiamo alla caccia alle streghe che rappresenta uno dei primi e più grandi genocidi della storia.
Bene, dopo questa breve premessa prendo spunto dal suggerimento di una mia cara e giovane amica Monica che oggi mi ha inviato una sua lettura inerente al tema delle donne e della loro visibilità già nella preistoria. 

Accanto al suo suggerimento ne rubo un altro sempre da una mia amica di sempre, Silvana con un libro sul femminismo quotidiano e vi aggiungo il romanzo di un'amica virtuale Sara con il suo romanzo sulle donne scienziate.

Aggiungo qualche altra mia lettura e in questi giorni di riposo forzato potete approfittarne per dare spazio all'approfondimento della mai risolta questione femminile.
Accetto altri vostri suggerimenti.

#andratuttobene
#iostoacasa


Sinossi
"Le Donne Invisibili della Preistoria" di Judy Foster è un libro rivoluzionario che cambia la prospettiva sul nostro passato, allargando la visione di Marija Gimbutas a tutti i continenti, e mostra che ovunque le prime civiltà umane sono state pacifiche e a guida femminile.Ci è stato insegnato a leggere la Storia come uno sviluppo lineare da un inizio selvaggio e primitivo verso un futuro sempre più giusto e civile. Anche se le guerre continuano ad abbondare, si dice che non abbiamo mai vissuto in tempi così pacifici. Impariamo tutto sulle violenze dei nostri predecessori, ma il sistema di potere patriarcale non viene mai messo in discussione. E se la storia vera fosse un’altra?
Che cosa succederebbe se cominciasse a diventare evidente che le prime civiltà furono pacifiche, senza divisioni di genere, di ricchezza e con al centro la sapienza delle Madri? Forse potremmo cominciare a immaginare come riorganizzare la vita sul pianeta e a inventare nuovi modi di vivere.
Judy Foster e Marlene Darlet fanno propria questa tesi, partendo dalle ricerche di Marija Gimbutas e retrodatando gli inizi delle civiltà umane di molti millenni: tre milioni di anni di pace, un lunghissimo periodo in cui le donne sono state il cuore delle invenzioni umane, hanno preceduto gli ultimi seimila anni di violenza sotto il dominio maschile.
Sinossi
Cento scienziate tenute in ombra per secoli vengono restituite alla memoria: le matematiche Maria Gaetana Agnesi, Emmy Noether e Maryam Mirzakhani, prima donna a ricevere la medaglia Fields; le astronome Vera Rubin e Jocelyn Bell-Burnell, scopritrici della materia oscura e delle pulsar; le economiste Rosa Luxemburg, Joan Robinson e Elinor Ostrom, attente alle questioni politiche e sociali. Ampio spazio è dedicato alle Nobel - da Marie Curie a You-you Tu - e alle donne cui il premio è stato negato, come Lise Meitner e Rosalind Franklin. Un'attenzione particolare è rivolta alle scienziate italiane, da Laura Bassi e Anna Morandi-Manzolini, prime docenti universitarie nella Bologna del Settecento, a Ilaria Capua e Fabiola Gianotti, prima donna a dirigere il Ceni di Ginevra, passando per Margherita Hack e Rita Levi Montalcini. In questa nuova edizione vengono ricordate le ricercatrici che in diverse epoche hanno realizzato importanti lavori collettivi: le astronome dei Cataloghi stellari dell'Ottocento, le programmatrici di Eniac, il primo calcolatore digitale, le ricercatrici del Progetto Manhattan, che contribuirono all' ideazione e alla costruzione della bomba atomica, e le scienziate afroamericane dei primi programmi spaziali della Nasa. Cento biografie di scienziate: da Teano, esponente di spicco della Scuola pitagorica, alle ultime vincitrici del Premio Nobel. Un itinerario lungo la storia della scienza e dell'istruzione femminile che mette in luce figure per troppo tempo ignorate o sottovalutate, come l'attrice hollywoodiana Hedy Lamarr, cui è dedicata la copertina. È famosa per la sua bellezza, ma quasi nessuno sa che negli anni Quaranta inventò lo Spread Spectrum, una tecnologia oggi usata per il Wi-Fi. Chi dice che le donne non sono portate per la scienza?
Sinossi
Conosci la scena: sei tornata dal lavoro, hai fatto la spesa, stai preparando la cena e nel frattempo pensi a quando pagare l’affitto / chiamare l’idraulico / prendere la pillola / finire quella mail di lavoro / controllare che i tuoi figli abbiano fatto i compiti / caricare la lavatrice. Tutto questo mentre il tuo compagno ti chiede se per caso sai dove sono finite le sue scarpe. Storie esilaranti e tremendamente serie. Un fumetto femminista che ogni donna (e ogni uomo) dovrebbe leggere. Hai mai pensato a quante volte il tuo partner ti ha risposto «bastava chiedere», come se tu fossi l’addetta all’organizzazione della casa? Hai mai riflettuto sul delicato equilibrio che cerchi di mantenere rispondendo a un commento inopportuno per evitare di essere definita ‘isterica’? Ti è mai venuto in mente che non va bene sentirti costantemente responsabile del benessere emotivo o sessuale del tuo partner? Hai mai riflettuto su quanto sia ingiusto che il tuo congedo di maternità sia chiamato da qualche collega ‘una vacanza’? Se non ci hai mai pensato, scoprirai queste porzioni della tua stessa vita nelle pagine di Emma. E se ancora non sei femminista, scoprirai di esserlo.
Dalle mie letture:
Sinossi
Il Diavolo, essendo venuto a prenderla per condurla al sabba, le dette un unguento nerastro col quale si strofinò la schiena, il ventre e lo stomaco. Poi, rivestitasi, uscì dalla porta e fu immediatamente sollevata in aria a grande velocità...": è la confessione rilasciata da una vedova condannata a morte per stregoneria e satanismo nel 1617. D'altronde chi non confesserebbe tutto ciò che la commissione giudicante vuole sentire, pur di porre fine all'agonia della tortura? Psicosi, disagio sociale, superstizione: nell'Europa di età moderna divampa il terrore delle streghe. Accusate di praticare malefici e di adorare il diavolo, bruciano sul rogo almeno in 45 mila donne. Ma molte di più sono quelle processate e torturate da tribunali religiosi e civili. Perché questa mattanza? Chi erano le accusate? Chi gli accusatori?

Sinossi
Sedici tra le più note scrittrici e giornaliste italiane, seguendo un'attenta scansione cronologica, raccontano l'unica rivoluzione non fallita dei nostri tempi, quella che ha avuto come protagoniste le donne. 
Partendo dalle lotte per l'emancipazione di inizio secolo, il libro ripercorre la parentesi buia del ventennio fascista, le speranze delle "ragazze del dopoguerra", l'esplosione del femminismo, fino all'avanzata dei nostri giorni. 
Attraverso il racconto degli eventi e dei personaggi, dei diritti conquistati, dei fatti anche minuti di cronaca e di costume, si delinea la trasformazione della vita e dei modelli culturali delle donne italiane. Una cronologia essenziale della storia d'Italia accompagna in parallelo la storia delle donne.

Sinossi
Negli anni Settanta il femminismo fu in Italia una pratica politica diffusa, che trasformò la coscienza e la vita di migliaia di donne; i suoi caratteri variarono molto da una città all’altra, rispecchiandone le differenze di storia sociale, politica e culturale. Generazioni e memorie diverse analizzano i percorsi che hanno caratterizzato il vissuto di quella stagione: dal corpo e dalla sessualità al rapporto tra personale e politico, alla reinvenzione della vita quotidiana, ai nessi con i temi sociali e i soggetti politici.
Ne emerge la proposta di una “rilettura” del femminismo che pone domande sulla sua difficile trasmissione, sul suo carattere di storia incompiuta, sulle prospettive dei nuovi femminismi in una scena contemporanea profondamente mutata.

Sinossi
Un libro per fare il punto sulla "società femminile" italiana: il rapporto delle donne con il lavoro, con la carriera e il potere, ma anche con maternità, famiglia e qualità della vita. Cercando di rispettare la contraddittorietà dei molteplici comportamenti individuali che sfuggono a una facile tipologizzazione: ci sono donne disinteressate alla maternità e donne disposte a sottoporsi a tecniche invasive pur di realizzarla; alcune che si identificano pienamente nella carriera e altre invece che si ritraggono dal mondo del lavoro alle prime difficoltà nel gestire i figli. Un percorso di ricerca arricchito da interviste personali e sondaggi che ne contestualizzano l'analisi teorica.


Sinossi

Nel 1949 esce «Il secondo sesso» che fece, allo stesso tempo, successo e scandalo. Con veemenza da polemista di razza, de Beauvoir passa in rassegna i ruoli attribuiti dal pensiero maschile alla donna e i relativi attributi. In questo saggio l'autrice si esprime in un linguaggio nuovo, parla di controllo delle nascite e di aborto, sfida i cultori del bel sesso con "le ovaie e la matrice". Affronta temi il tema della sessualità, il lesbismo, la prostituzione, l'educazione religiosa e la maternità, indicando alle donne la via per l'indipendenza e l'emancipazione. Provocando il pubblico conservatore, de Beauvoir cerca riconoscimento personale e solidarietà collettiva, e li avrà: l'opera, di respiro universale, è diventata una tra le fondamentali del Novecento. Prefazione di Julia Kristeva. Postfazione di Liliana Rampello.

domenica 8 marzo 2020

Perché si regala la mimosa

Carissime amiche e amici lettori
avete mai pensato come è nata l'idea di regalare le mimose l'8 marzo?
Spulciando tra libri e documenti ho appreso che l'iniziativa è tutta italiana ed è cresciuta in seno ai gruppi dell'UDI (Unione Donne Italiane) Teresa Mattei, Teresa Noce e Rita Montagnana (moglie di Togliatti), insieme ad altre attiviste, nel 1946 hanno pensato ad un fiore da regalare alle done  per contraddistinguere la festa della donna, dopo la fine della seconda guerra mondiale.

All'inizio il gruppo di donne  aveva pensato alla violetta, ma era costosa ed introvabile, pensarono anche al garofano rosso, ma era già utilizzato per il primo maggio, per cui la scelta cadde sulla mimosa, una delle poche piante che fiorisce all'inizio di marzo, inoltre aveva il vantaggio di essere poco costosa (allora), Teresa Mattei dirà
scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne.
 In seguito la stessa Mattei confesserà che la scelta era caduta sulla mimosa perché era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette durante la guerra di liberazione.

Un fiore che simboleggia la forza delle donne in quanto fiorisce quando ancora le temperature non sono adeguate alla fioritura, un fiore delicato che nasce nonostante le intemperie, come noi donne che sappiamo sempre affrontare la vita in mezzo alle difficoltà quotidiane.

Distribuire in quegli anni un fiore per la crescita dell'autodeterminazione della donna era un atto rivoluzionario e costituiva reato in quanto "turbativa dell'ordine pubblico". Addirittura, come riferisce Repubblica in un articolo, l/8 marzo del 1955 4 operaie furono arrestate fuori dalla fabbrica Ducati, in quanto stavano distribuendo mimose e chiedevano parità salariale tra uomini e donne.
Mimosa sequestrata, e dritte in galera. Carcere preventivo, in attesa del processo, avvenuto tre giorni dopo, in cui gli operai e le operaie licenziate e le attiviste dell’Unione delle Donne Italiane invasero letteralmente l’aula di tribunale accogliendole con un applauso quando entrarono, scortate da poliziotti e carabinieri. “Ti sei pentita?” chiese il giudice ad Angela. “Ma io non ho fatto niente, ho solo dato via dei fiori” fu la risposta che spedì lei e le altre dritte in carcere. Condannate tutte a un mese, tranne Angela che, essendo minorenne, si prese 15 giorni.

Fino agli anni 70 la festa non era molto seguita perché ritenuta troppo "comunista". Oggi si è trasformata in uno squallido commercio floreale.

BUON 8 MARZO A TUTTE LE DONNE FORTI CHE SAPPIAMO DI ESSERE SEMPRE GIORNO DOPO GIORNO!!


https://d.repubblica.it/attualita/2017/03/08/news/8_marzo_giornata_internazionale_della_donna_cortometraggio_paura_non_abbiamo_femminismo_perche_la_mimosa_e_il_fiore_della_f-3446368/?refresh_ce

giovedì 5 marzo 2020

Concorso Nazionale L'Ecologia: Ambiente e Natura XXXI Edizione

Carissimi  amici e amiche

oggi vi segnalo un concorso di poesia dedicato alla Natura, visto il tema caro a noi tutt* se tra voi ci sono poeti e poetesse vi consiglio di partecipare.

La scadenza è fissata per il 27 aprile, la quota d'iscrizione è facoltativa, leggete tutte le modalità e inviate la vostra opera.

In bocca alla penna cari partecipanti!






Concorso Nazionale L'Ecologia: Ambiente e Natura
XXXI Edizione
Sezione A
Poesia
Tema:
L’Ecologia: Ambiente e Natura
Copie:
Sei
Lunghezza:
30 versi
Opere ammesse:
Italiane e mai premiate nei concorsi. Liriche in italiano o in vernacolo (con traduzione)
Sezione B
Poesia Giovani
Tema:
L’Ecologia: Ambiente e Natura
Copie:
Tre
Lunghezza:
30 versi
Opere ammesse:
Italiane e mai premiate nei concorsi. Liriche in italiano o in vernacolo (con traduzione)
Quote di partecipazione:
Nessuna tassa di lettura è dovuta.
Tuttavia, al solo fine di sopperire alle spese postali, telefoniche e di stampa, ogni Concorrente, se vuole e se può, potrà far pervenire, in uno con i gruppi di Poesie un contributo di 15 Euro. Il tutto alla Segreteria del Concorso in via Ciro Nastri 17 – Lancusi (SA)

Indirizzo spedizione degli elaborati:
Segreteria del Concorso, Via Generale Ciro Nastri, 17 – 84084 – Lancusi-Fisciano (SA)
Premi:
Tre i Premi in Euro Sezione Poesia A: 
al 1° Classificato: Euro 500,00 e Pergamena;
al 2° Classificato: Euro 300,00 e Pergamena;
al 3° Classificato: Euro 200,00 e Pergamena.
Eventuali Menzioni d’Onore a giudizio della Giuria, il cui operato è insindacabile
I Premi per la Poesia giovani “Diego Fiume” saranno costituiti da Targhe o Coppe
Premiazione:
06 Giugno 2020
Sabato 6 Giugno 2020, ore 17.00, nel Parco pubblico “Giovanardi”, in Penta di Fisciano, Salerno.
Giuria:
Prof. Vincenzo Aversano
Preside Prof. Rubino Luongo
Preside Prof. Liberato Luongo
Italianista Prof. Mario Aversano
Poeta Giuseppe Iuliano
Segr. Gen. Avv. Michele Sessa
Con il patrocinio di:
Regione Campania
UNISA – Università degli Studi di Salerno
Provincia di Salerno
Comune Città di Fisciano
Ordine Regionale dei Geologi
Società Geologica Italiana
Enti Locali

venerdì 28 febbraio 2020

Antonia Pozzi - la poetessa che entra nel cuore dei lettori

Antonia Pozzi 
Antonia Pozzi ha gli occhi scuri ma se li osservate anche quando sorride sono intrisi da un velo di tristezza.

È nata nel 1912 da una ricca famiglia borghese, il padre noto avvocato e la madre è una nobildonna, la contessa Lina Cavagna Sangiuliani.

Scrive poesie "per capire il suo cuore e quello degli altri e ne raccoglie l'anima",

Ha una vita agiata che le permette di viaggiare, praticare sport e andare a scuola fino al conseguimento della laurea in Filologia a Milano nel 1935. Nelle immagini che il web ci offre la vediamo alta, esile, amante della montagna, delle escursioni in mezzo alla natura con la sua bicicletta.

Inizia a scrivere poesie nell'adolescenza e molte saranno dedicate al suo amore per l'insegnante di latino e greco Antonio Maria Cervi, amore che verrà interrotto nel 1933 dai genitori che non accettano questa relazione. Cerca di essere una ragazza come tante, ma sa di essere un groviglio di "sensazioni indefinite". Ama la fotografia e lo studio delle lingue e una ragazza moderna e libera, nonostante la vita con i genitori sia  oppressiva e limitante.

A soli 26 anni in un freddo giorno invernale del 1938 il 3 dicembre sottosera, decide di porre fine alla sua giovane vita, assume dei barbiturici e si accascia per sempre nel prato imbiancato dalla neve davanti all’abbazia di Chiaravalle, la sua "disperazione mortale"termina, con quelle pastiglie, le ingoia tutte, senza contarle e rimane ferma in mezzo alla sua amata neve ad attendere che la morte le possa regale quella serenità che non ha avuto in vita.
Sempre così smisuratamente perduta ai margini della vita reale: difficilmente la vita reale mi avrà e se mi avrà sarà la fine di tutto quello che c’è di meno banale in me. 

Cosa può aver influito alla decisione di porre fine alla propria vita, il clima fascista che le aveva portato via amici cari, la paura di dovere uniformarsi e cedere quella parte sensibile per omologarsi alla società, o  il clima oppressivo familiare? Non è facile saperlo, il padre ha strappato il testamento della figlia, ha nascosto a tutti il suicidio ed ha modificato anche le poesie della figlia,  soprattutto quelle dedicate al grande amore della sua vita il professore del liceo.
Dirà di lei il filosofo Dino Formaggio:
la poesia di Antonia Pozzi rimane, più che mai oggi, una delle voci liriche più sofferte e più pure, più luminosamente illimpidite, della poesia lirica italiana di questo secolo
Alcune sue poesie:



 Ringrazio chi prima di me ha scritto di questa poetessa, permettendomi di conoscerla.
https://www.vanillamagazine.it/antonia-pozzi-la-drammatica-fine-della-poetessa-dell-anima/



PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

  PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA»  XXXVI Edizione   PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione    Il C.I.F. Centro It...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.