questo è l'ultimo appuntamento per i consigli di lettura da regalare per Natale.
Mi auguro di esservi stata utile nella scelta, se volete potete aggiungere nei commenti quale altro libro si può far trovare sotto l'albero.
Adesso non mi resta che augurarvi buoni acquisti!!
Il primo consiglio proviene dalla casa editrice Fazi Editore, non un romanzo ma cinque, l'intera saga famigliare dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard!
Sinossi
È l’estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnata appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare. Ed ecco svelata, come attraverso un microscopio, la verità sulle dinamiche di coppia fra i figli e le relative consorti. L’affascinante Edward si concede svariate amanti mentre la moglie Villy si lacera nel sospetto e nella noia; Hugh, che porta ancora i segni della grande guerra, forma con la moglie Sybil una coppia perfetta, salvo il fatto che non abbiano idea l’uno dei desideri dell’altra; Rupert, pittore mancato e vedovo, si è risposato con Zoë, un’attrice bellissima e frivola che fatica a calarsi nei panni della madre di famiglia; infine Rachel, devota alla cura dei genitori, che non si è mai sposata per un motivo ben preciso. E poi ci sono i nipoti, descritti mirabilmente nei loro giochi, nelle loro gelosie e nei loro sogni, in modo sottile e mai condiscendente, dalle ingenuità infantili alle inquietudini adolescenziali. Ma c’è anche il mondo fuori, e la vita domestica dei Cazalet s’intreccia inevitabilmente con la vita di un paese sull’orlo di una crisi epocale. Mentre le vicissitudini private dei personaggi vengono messe a nudo e vicende grandi e piccole intervengono a ingarbugliare le loro esistenze, si comincia a mormorare di una minaccia che viene dal continente, e che assume sempre più spessore nelle consapevolezze dei protagonisti, fino a diventare tangibile: la seconda guerra mondiale è alle porte.
La prosa sapiente di Elizabeth Jane Howard, il suo sguardo acuto e la sua ironia affilata ci accompagnano in queste pagine mano nella mano, fino alla fine del primo libro della saga dei Cazalet, lasciandoci con la voglia di andare avanti.
Dalla casa editrice E/O non potevo non consigliarci l'ultimo romanzo di Elena Ferrante La vita bugiarda degli adulti, una scrittrice amata e odiata, ma rimane sempre una bella scrittura nel odierno panorama della letteratura italiana.
Sinossi
«Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell'appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto - gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole - è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione».
Dalla casa editrice Ponte alle Grazie, vi suggerisco questo romanzo di Pia Pera Al giardino ancora non l'ho detto, una storia densa di umanità, di tristezza e di speranza sul percorso della vita..
Sinossi
"Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite - non posso nemmeno incominciare a spiegare l'importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo 'Orto di un perdigiorno' - non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure. 'L'orto di un perdigiorno' si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: "Ho la dispensa piena". Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e meravigliose, di un'altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo."
Ancora un consiglio natalizio dalla casa editrice Elliot, La cena di Natale, titolo adattissimo come idea regalo, contiene racconti di O. Henry, Louisa May Alcott, Nathaniel Hawthorne e Charles Dickens
Sinossi
Prima di morire, un vecchio ed eccentrico gentiluomo ha disposto nel testamento che il 25 dicembre di ogni anno si dovrà tenere una cena, da organizzarsi con la sua eredità, che avrà per invitati i dieci cittadini più sfortunati del Paese. Ma è chiaro già dall’incipit de La cena di Natale, il racconto di Nathaniel Hawthorne che dà il titolo al volume, che le sue intenzioni sono tutt’altro che caritatevoli. Questa antologia racconta il Natale attraverso le penne dei grandi della letteratura, nel suo candore e – talvolta – nella sua doppiezza: ci sono l’umorismo di O. Henry e del suo protagonista vagabondo, che tra le piantagioni del Sud degli Stati Uniti si ritroverà tra le mani un regalo inatteso; le atmosfere tipiche di Louisa May Alcott, in una festa in campagna che ha tutto il sapore di una fuga dalla modernità; l’imprescindibile Charles Dickens, con un racconto che, per spirito e sentimento, è perfetto da leggere sotto l’albero.
Se amate la Sicilia e le sue splendide città vi consiglio Il segreto di Don Ciccio di Angela Sorace edito dalla casa editrice Bonfirraro, una storia di amori e segreti nella bellissima Catania.
Sinossi
Angelica, in un momento molto difficile della propria vita, decide di fare un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, durante il quale l’apparizione di una donna misteriosa in una tormenta di vento, che le restituisce il diario smarrito di una sua antenata, la convince a ripercorrere il vissuto della sua famiglia: i Marchese.Decisa a dare seguito ai segni che sembrano spingerla ad approfondire le sue origini, una volta tornata dalla Spagna, Angelica, si reca a Catania a trovare il barone Zappalà, che agli inizi del Novecento aveva dato in affitto alcuni locali dello storico palazzo di via Crociferi a Francesco Marchese, detto don Ciccio, che andò ad abitarvi con la moglie e tredici figli.Don Ciccio era un uomo severo e collerico, temuto in famiglia e famoso nel quartiere per le sue spettacolari sfuriate.Amori e segreti, intrighi e passioni, amicizia e ironia, nonché il delizioso profumo dei piatti di Ninetta, attraversano ogni vicenda e ogni anima di questa storia.Un romanzo, che celebra una terra e una città, Catania, che viene qui evocata e ripercorsa com’era all’inizio del Novecento, il periodo della Belle Époque, con la protagonista sempre attenta ai cambiamenti sociali e alle trasformazioni che riguardarono Catania e l’Italia intera.
Non poteva mancare il consiglio di un romanzo che metta in luce la straordinaria vita di una donna, forte, potente, istruita e in lotta per detenere il suo potere nel 197 d.c., Iulia, storia di un'imperatrice di Santiago Posteguillo, edito dalla casa editrice Piemme
Sinossi
197 d.C. È notte fonda quando Elio Galeno, medico personale della famiglia imperiale, decide di scrivere una pagina importante del suo diario. I segreti che conosce, le cose che ha visto, le battaglie cui ha assistito in anni e anni di vicinanza con le persone più potenti dell'impero: tutto viene registrato nel suo diario. Ma c'è una persona in particolare la cui storia Galeno vuole scrivere: Iulia Domna. La donna che passò, in soli dieci anni, dall'essere una sconosciuta adolescente nelle sconfinate province orientali a diventare augusta imperatrice, in un cursus honorum che nessuna donna ha mai potuto vantare nella storia dell'impero. Educata nel modo più raffinato, amante della poesia e della filosofia, sposa di Settimio Severoimperator, madre di Caracalla, fu mater senatus et patriæ(un titolo che non fu concesso neppure a Livia, moglie di Augusto), a consacrazione del suo posto speciale nelle gerarchie del potere imperiale. Ma non solo: Iulia, l'imperatrice filosofa, ebbe anche molti nemici, e dovette lottare sempre per proteggere se stessa e la sua famiglia. Molto più che semplicemente «la prima first lady della storia», Iulia Domna è la grande figura al centro di questo romanzo speciale, che non solo ci immerge nel mondo romano che abbiamo imparato ad amare nelle pagine di Santiago Posteguillo, ma ci dà anche qualcosa di nuovo: un personaggio femminile incredibilmente forte, universale e potente. La storia romana non è mai stata così vicina.
Breve storia del mio silenzio di Giuseppe Lupo è il mio ultimo consiglio per gli acquisti, edito dalla casa editrice Marsilio. Un romanzo che narra degli anni sessanta, di infanzia e ricordi, di vita e sogni.
Sinossi
'infanzia, più che un tempo, è uno spazio. E infatti dall'infanzia si esce e, quando si è fortunati, ci si torna. Così avviene al protagonista di questo libro: un bimbo che a quattro anni perde l'uso del linguaggio, da un giorno all'altro, alla nascita della sorella. Da quel momento il suo destino cambia, le parole si fanno nemiche, anche se poi, con il passare degli anni, diventeranno i mattoni con cui costruirà la propria identità. "Breve storia del mio silenzio" è il romanzo di un'infanzia vissuta tra giocattoli e macchine da scrivere, di una giovinezza scandita da fughe e ritorni nel luogo dove si è nati, sempre all'insegna di quel controverso rapporto tra rifiuto e desiderio di dire che accompagna la vita del protagonista. Natalia Ginzburg confessava di essersi spesso riproposta di scrivere un libro che racchiudesse il suo passato, e di "Lessico famigliare diceva: «Questo è, in parte, quel libro: ma solo in parte, perché la memoria è labile, e perché i libri tratti dalla realtà non sono spesso che esili barlumi di quanto abbiamo visto e udito». Così Giuseppe Lupo - proseguendo, dopo "Gli anni del nostro incanto", nell'"invenzione del vero" della propria storia intrecciata a quella del boom economico e culturale italiano - racconta, sempre ironico e sempre affettuoso, dei genitori maestri elementari e di un paese aperto a poeti e artisti, di una Basilicata che da rurale si trasforma in borghese, di una Milano fatta di luci e di libri, di un'Italia che si allontana dagli anni Sessanta e si avvia verso l'epilogo di un Novecento dominato dalla confusione mediatica. E soprattutto racconta, con amore ed esattezza, come un trauma infantile possa trasformarsi in vocazione e quanto le parole siano state la sua casa, anche quando non c'erano.
Spero di esservi stata d'aiuto nella non facile ricerca del libro giusto da regalare!
Buona lettura e Buone feste!