Jacu di Paolo Pintacuda

Jacu
di 
Paolo Pintacuda
Riflessioni di lettura
di
Maria Lucia Ferlisi

Siamo a cavallo tra due secoli il 1899 e il 1900 nascente, in un piccolo e sperduto paese siciliano, accade un evento straordinario: è nato un bambino settimino e secondo le credenze popolari , il nascituro avrà poteri curativi straordinari. 

Giacomo, detto Jacu è subito oggetto di venerazione  dai suoi paesani e dai paesi vicini. Il bambino cerca di avere un'infanzia normale a fatica, per fortuna Padre Leonardo, prete del paese,  gli insegna a leggere e scrivere, oltre ai poteri magici ha capacità d'ascolto e voglia di imparare. 

Ben presto arriva la guerra e tutti i giovani del piccolo paese di Scurovalle vengono chiamati alle armi, una guerra di cui non sanno nulla, ma la lettera è chiara devono andare al Nord e affrontarla, l'unico in paese a non aver ricevuto la lettera è Jacu.

Subito la venerazione viene soppressa per fare posto alla rabbia, all'odio, all'invidia, alle domande senza risposta. Jacu è disperato, lui non si è sottratto volontariamente, non ha escogitato nessun espediente, ma il paese gli ha voltato le spalle e adesso deve affrontare le prime morti dei suoi coetanei. 

Decide allora di raggiungere i suoi amici al fronte, per utilizzare il suo potere di riportarli in vita...

L'autore Paolo Pintacuda ci regala una storia potente ed evocativa, dal sapore drammatico, in cui le credenze popolari si mescolano con la realtà misera di quel piccolo paese.

 La storia ti avvolge in un'aurea di sentimenti che vengono scavati e messi in risalto nello svolgimento della storia condotta con maestria e consapevolezza storica.

Una storia dove l'indagine storica si sposa con l'intensità delle emozioni che si scatenano. 

Un romanzo che parla dell'insensatezza della guerra, mettendone in risalto le atrocità e l'incapacità del piccolo soldato di porvi rimedio, anche se ha poteri taumaturgici.  

Un romanzo che non può mancare nelle vostre letture.

“La verità e che attorno alle vicende di Jacu si consolidò presto l’abitudine ad alterare la realtà. E come accade spesso nelle piccole comunità, assieme all’interesse morboso crebbero con la stessa rapidità storie talvolta troppo improbabili perfino per essere valutate come leggende di paese”.

 SCHEDA LIBRO

Autore: Paolo Pintacuda

Titolo: Jacu

Casa Editrice: Fazi Editore

Pagine 150

SINOSSI

 Negli ultimi giorni del 1899, la misera quiete di Scurovalle, grumo di case su di un anonimo monte siciliano, è turbata da un incredibile evento: Vittoria, ventidue anni e già vedova, partorisce l’ultimo settimino del secolo, un bambino che, secondo le credenze popolari, avrà poteri curativi e magici e sarà in grado di assistere qualsiasi sventurato. Sebbene Vittoria tenti di assicurare a suo figlio un’infanzia normale, sin dalla tenera età il piccolo Jacu dimostra di possedere un dono prodigioso, diventando un punto di riferimento per tutti i compaesani. 

Anni dopo, però, gli effetti della guerra raggiungono perfino la sperduta comunità di Scurovalle, riempiendo i cuori di paura, diffidenza e rancore. Jacu, che per un errore dell’anagrafe non viene spedito al fronte insieme ai suoi coetanei, vede il proprio paese natale voltargli le spalle. Inizia così un periodo di profonda solitudine e di crudeli angherie, a cui Jacu decide di mettere fine arruolandosi volontario. Ma la guerra non risparmia nessuno e né Jacu né la sua amata Scurovalle saranno mai più gli stessi.

Pagina dopo pagina, in Jacu emergono gli scorci di una Sicilia arcaica e perduta. Una comunità appartata, quella dell’immaginaria Scurovalle, con una manciata di anime in cui si ritrovano tutte le sfumature dell’indole umana: la superstizione, l’invidia, il rancore, ma anche la generosità e la speranza.

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