venerdì 22 marzo 2019

La vendetta nel vento di Roberto Ciardiello


La vendetta nel vento

di

Roberto Ciardiello

recensione di Maria Lucia Ferlisi

Fabiana li ha appena alzati, quegli occhi di spettro. E l’hafatto in tempo per vedere il nugolo bianco allontanarsi dalfiore ormai sfaldato, librarsi leggero nell’aria e dirigersi verso lacampagna, portatore del suo ultimo desiderio.Bollente di rancore, una lacrima gocciola via dal mento,andando a bruciare l’erba tra i piedi nudi

Fabiana ha 14 anni una ragazzina che si affaccia alla vita, festeggia il compleanno della sua migliore amica Cristina. Tutti i suoi amici brindano nei bicchieri di plastica festeggiando gli anni felici e spensierati. Finita la festa la ragazzina torna a casa, la strada è buia ma sono solo pochi passi per arrivare a casa, Fabiana percorre la via ignara che la notte ingoia orchi oscuri. Una fiat panda con un odore di "cane bagnato in punto di morte" si ferma, dentro due uomini sporchi e ubriachi, Aldo e Gigi, la invitano a salire.
Fabiana ancora non conosce il male, si fida, sale in quell'auto...
Quando mani sconosciute le avevano strappato gli slip di dosso, quando quelle stesse mani le avevano aperto con forza le cosce fino a farla gridare di disperazione, sono ragni ragni ragni !Fabiana aveva stretto i denti e gli occhi e i pugni. Un gemito le era rotolato in gola mentre la verginità volava via nelle tenebre, birra, ascelle sporche e rutti neanche troppo soffocatiSi era rassegnata, ormai neanche urlava più. Però piangeva. In silenzio, sotto la luce avorio della luna che filtrava attraverso i finestrini e le righe orizzontali sul lunotto

Il racconto di Roberto Ciardiello affronta il tema dello stupro parole nitide, chiare, forti, spietate e reali. Parola dopo parola le immagini che suscita ci mettono di fronte alla triste realtà della violenza sul corpo inerme di una donna che si affaccia alla vita. Un racconto realistico e dettagliato nella violenza che lo rende di forte impatto. 

Confesso, ho fatto fatica a leggere la parte della violenza perché ne vedevo le immagini e sanguina l'anima leggerlo, perché si è consapevoli che ciò che è raccontato dall'autore è una triste realtà che frequentemente leggiamo nella cronaca.
Il finale rende giustizia alla fragile vita di Fabiana, il cui vento ha spazzato via la vita, simile ad un soffione leggero e trasparente a cui basta esprimere un desiderio mentre si libra e volteggia nell'aria come i sogni di un'acerba ragazzina. Un racconto tra l'onirico e il reale con alcune parti intinte di horror.

Scheda libro :
Autore: Roberto Ciardiello
titolo: La vendetta nel vento
Casa Editrice: CreateSpace Independent Publishing Platform
Pagine: 83
Sinossi

Fabiana ha quattordici anni e un vuoto di memoria. In una tranquilla mattina di maggio si ritrova in mezzo a un prato, circondata dalla solitudine, un manto di nebbia a offuscarle la mente. Dovrebbe essere a scuola a conquistare gli ultimi ottimi voti prima delle vacanze estive, eppure è da tutt'altra parte, senza sapere come sia arrivata lì, cosa sia successo la notte appena passata. Si è incamminata verso casa dopo aver festeggiato il compleanno dell'amica Cristina; il resto è stato inghiottito da un buco nero. Quando i ricordi le piombano addosso, il peso di un'orrenda verità la schiaccia. Le torna in mente nonna Maria, le sue parole, perché tra l'erba ha visto un soffione curvarsi sotto il vento in arrivo dal mare, oltre lo strapiombo. "Esprimi un desiderio, piccola, e soffia forte forte..." E allora Fabiana lo fa. Soffia e aspetta. Perché anche gli animi più docili possono covare rancore. E desiderio di vendetta. 

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.