La figlia Femmina di Anna Giurickovic Dato
recensione a cura di
Maria Lucia Ferlisi
Maria è la figlia femmina di Giorgio e Silvia. Una famiglia rispettabile, elegante ed agiata che vive a Rabat, in una casa grande e sfarzosa messa disposizione del Consolato. La loro è una vita fatta di colore, profumi e storie in un clima arabesco.
Tutto è perfetto. Una famiglia invidiabile. Nulla può intaccare la felicità di questa famiglia. Eppure qualcosa traspare, dai disegni di Maria, dal suo comportamento ambiguo a scuola. Ma è preferibile non vedere, non accorgersi, non porsi domande. Mai.
Il suo disagio è evidente, meglio non cercare le cause. Potrebbero intaccare la perfezione. Toccherà alla piccola Maria mettere a posto le cose. Silvia perde il marito, Maria perde il padre. Rientrano a Roma. Silvia è ancora giovane e s'innamora ancora, per questo decide di presentare Antonio alla figlia. Ed ecco che Maria da tredicenne ribelle e problematica diventa una giovane Lolita.
Perché?
Cosa è successo a Rabat?
Quella famiglia perfetta, era veramente tale?
La madre non si è mai chiesta perché il marito restava così a lungo in camera con la bambina?
Era davvero all'oscuro di tutto?
Sarà Maria la piccola protagonista a mettere a nudo la realtà, anche contro la volontà di chi non vuole osservarla e riconoscerla.
La giovane autrice con questo romanzo ci mostra una realtà dura e lacerante. Il ritmo incalzante del romanzo è perfetto, e mostra un'ampia maturità dell'autrice anche se giovanissima. Lo stile fluido ci conduce in quest'angolo del Marocco e di Roma con eleganza.
Il lettore rimane colpito dall'uso della scrittura che risulta essenziale, ma al tempo stesso nitida e capace di scavare nei meandri delle menti dei personaggi.
Viene messa a nudo la fragilità dell'essere umano nelle situazioni scabrose che preferisce fingere per non vedere, ed assumersi la responsabilità degli eventi, poco importa se un'anima ne resterà lacerata per sempre.
Scheda Libro
Autore: Anna Giurickovic DatoTitolo: La figlia femmina
Casa Editrice: Fazi Editore
Pagine: 183
Sinossi
Sensuale come una moderna Lolita, ambiguo come un romanzo di Moravia, La figlia femmina è il duro e sorprendente romanzo d’esordio della giovane scrittrice Anna Giurickovic Dato.
Ambientato tra Rabat e Roma, il libro racconta una perturbante storia familiare, in cui il rapporto tra il padre, Giorgio, e sua figlia Maria, nasconde un segreto inconfessabile. A narrare tutto in prima persona è però la moglie e madre Silvia, innamorata di Giorgio, ma incapace di riconoscere la malattia di cui l’uomo soffre.
Mentre osserviamo Maria non prendere sonno la notte, rinunciare alla scuola e alle amicizie, rivoltarsi continuamente contro la madre, crescere dentro un’atmosfera di dolore e sospetto, scopriamo mano a mano la sottile trama psicologica della vicenda e comprendiamo la colpevole incapacità degli adulti di difendere le fragilità e le debolezze dei propri figli.
Quando, dopo la morte misteriosa di Giorgio, madre e figlia si trasferiscono a Roma, Silvia finalmente si innamora di un altro uomo, Antonio. La cena organizzata dalla donna per far conoscere il nuovo compagno a sua figlia, risveglierà antichi drammi, farà sanguinare di nuovo la ferita rimasta aperta. Maria è davvero innocente, è veramente la vittima del rapporto con suo padre? Allora perché prova a sedurre per tutta la sera Antonio sotto gli occhi annichiliti della madre? E la stessa Silvia era davvero ignara di quello che Giorgio imponeva a sua figlia?
La figlia femmina mette in discussione ogni nostra certezza: le vittime sono al contempo carnefici, gli innocenti sono pure colpevoli. È un romanzo forte, che tiene il lettore incollato alla pagina, proprio in virtù di quella abilità psicologica che ci rivela un’autrice tanto giovane quanto perfettamente consapevole del suo talento letterario.
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