La xx
edizione del festivaletteratura svolto a Mantova è appena terminata.
Il bilancio è stato più alto degli anni precedenti, grazie anche
alla maggior presenza di turisti attratti da Mantova nominata città
della cultura.
Adoro
questo evento perché da una botta di vita a questa splendida città,
dove pur offrendo dei notevoli tesori d'arte langue come offerta
culturale. Con il festival le vie di Mantova si riempiono di turisti
con in mano l'opuscolo del programma con tutti gli eventi; li
riconosci subito, si guardano attorno e ammirano i palazzi antichi di
Mantova, gli esercizi commerciali storici del centro e i vari
monumenti che la città offre ai cittadini che percorrono le sue vie.
Nei
luoghi degli eventi si formano file interminabili di persone,
accaldate, che sbuffano, già tutti gli anni è la solita storia, gli
autori arrivano sempre all'ultimo minuto, la prova dei microfoni...e
tu povero utente, nonostante abbia già fatto la fila prima per
acquistare il biglietto dell'evento, adesso devi sorbirne un'altra...
Dopo
vent'anni di festival ho imparato molte cose :
- Non inseguo il personaggio o scrittore famoso, le file sono più lunghe e poi hai sempre le riviste che ti informano sui suoi pensieri e scritti.
- Non scelgo eventi negli orari più caldi, dopo varie esperienze di file sotto il sole cocente di mezzogiorno, li evito decisamente.
- Alcuni autori famosi li puoi ascoltare anche gratuitamente, basta leggere il programma e negli eventi del tendone di piazza Sordello, ho potuto ascoltare Augias e Lucarelli senza fare fila!
- Controllate bene il programma vi sono altri eventi ad ingresso libero in luoghi splendidi di questo piccolo gioiello di città, come la Chiesa della Madonna della Vittoria.
- Leggete gli eventi collaterali, la città, durante il festival offre diverse manifestazioni, per cui anche qui una vasta scelta, dall'atelier d'arte al dibattito sulla violenza contro le donne, dalle scuole di degustazione di caffè agli autori emergenti e a veramente tanto altro ancora.
- Personalmente nel programma cerco di spulciare gli autori che non conosco e magari trovare un autore che possa affascinarmi, come conoscenza personale e poi..miracolo le file sono decisamente accettabili.
- A volte è piacevolissimo soltanto passeggiare lungo le vie cittadine, solo per respirare quest'aria che sa del profumo di libri, senza correre, lentamente, guardando tutti gli angoli della città.
- Di solito seguo gli eventi condotti da Simonetta Bitasi, la donna che divora i libri, la chiamo , lei è la guida per i libri da leggere in biblioteca nei vari gruppi di lettura, un guru dei libri. Quest'anno non era presente, peccato, ma di solito le sue interviste agli autori sono eccellenti.
- Negli eventi ve ne sono alcuni dedicati sempre ai giardini e alle colture, ebbene sono degli eventi deliziosi e scelti in luoghi incantevoli, come quest'anno, svolto all'interno di un piccolo giardino di una casa mantovana messa a disposizione per l'evento.
Potrei
continuare con altri consigli ma non voglio annoiarvi, ma un'ultima
pillola sul festival ve la dico, non tutti coloro che sono in fila
per gli eventi, anche di autori famosi, lo conoscono, ma sono
abilissimi nel far finta di sapere chi è.
Sono
stupende queste persone, giocare a far finta di essere degli
intellettuali è quasi da film di Totò, persone che vogliono
soltanto far credere di essere ciò che non sono.
Vi
racconto due battute durante l'incontro con Guillame Musso;
aspettiamo l'autore che ancora non arriva, passa un bel signor e si
sofferma nella sala, dietro di me una signora accenna il battito
della mani, si ferma subito in quanto non seguita dalla platea. Aveva
scambiato un bel signore alto, grigio, con un'aria francese, per
l'autore, peccato che aveva il corriere della sera in mano!
La stessa
signora non contenta, ha voluto fare sfoggio del suo francese
perfetto, ed ad una frase dell'autore ha riso di gusto, peccato che
la traduttrice ha riferito una frase di un certo peso che non
invitata all'ilarità, ma sarebbe bastato ascoltare il tono di voce
di Musso per capirlo.
Ebbene
anche questo è festival...cultura e tanta finta cultura.
Ferlisi
Maria Lucia
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