martedì 19 aprile 2022

PRIMO SANGUE di Amèlie Nothomb



PRIMO SANGUE 

di 

Amèlie Nothomb

Recensione di Maria Lucia Ferlisi

Primo Sangue è il trentesimo romanzo dell'autrice, scritto in omaggio al padre Patrick, venuto a mancare per il covid.

Non aspettatevi un romanzo strappalacrime, non è nello stile dell'autrice, non ha voluto parlare del suo legame o delle emozioni che la legavano al padre, anche se leggendolo le emozioni non mancano, ma sono celate dalla sempre piacevolissima ironia dell'autrice. 

Il romanzo rende omaggio al padre partendo da un suo atto di coraggio avvenuto quando era diplomatico nel Congo e riuscì, con  grandi capacità comunicative e oratorie, a salvare non solo la sua vita ma quella di ben 1.500 ostaggi.

Il padre è stato temprato bene dalla vita, orfano di padre a soli 4 anni, la madre si chiude nel suo dolore dimenticando di avere un figlio su cui riversare l'amore, viene cresciuto dai nonni materni, ma la sua personalità si sviluppa nei periodi di vacanza a casa del nonno paterno Pierre, dove assieme ai 13 zii si sottopone, di sua volontà, a quella vita familiare bizzarra. Non voglio anticiparvi nulla perché vi farei mancare la sorpresa nel leggere le bizzarrie dei  nonni paterni dell'autrice.

Una storia che vi farà  sorridere ma anche commuovere, un romanzo che vi farà conoscere la famiglia Nothomb e sono certa che vi affascinerà come tutti i romanzi dell'autrice Amèlie.

 SCHEDA LIBRO

AUTORE: Amèlie Nothomb

TITOLO: Primo Sangue

CASA EDITRICE: Voland

PAGINE: 118

SINOSSI

Infanzia, giovinezza, matrimonio e primo incarico diplomatico di Patrick Nothomb, rampollo di una delle più influenti famiglie del Belgio. Fra una madre troppo presto vedova, dei nonni a dir poco bizzarri e una banda di zii quasi coetanei, il piccolo Patrick si impegna a diventare uomo... Pagine sorprendenti di una storia familiare che ogni lettore divorerà con commozione e divertimento.

BIOGRAFIA
Nata a Kobe, Giappone, nel 1967 da genitori diplomatici, oggi vive tra Bruxelles e Parigi.
Scrittrice di culto non solo in Francia – dove ha esordito nel 1992 con Igiene dell’assassino, il romanzo che l’ha subito imposta – pubblica un libro l’anno, scalando a ogni uscita le classifiche di vendita.

Innumerevoli gli adattamenti cinematografici e teatrali ispirati ai suoi romanzi e i premi letterari vinti, tra cui il Grand Prix du roman de l’Académie Française e il Prix Internet du Livre per Stupore e tremori, il Prix de Flore per Né di Eva né di Adamo, e due volte il Prix du Jury Jean Giono per Le Catilinarie e Causa di forza maggiore.
Sete, uscito in Francia nel 2019, è arrivato secondo al Prix Goncourt dello stesso anno.
Primo sangue, suo trentesimo romanzo, si è aggiudicato il Prix Renaudot 2021.
Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Voland.


sabato 16 aprile 2022

Dall’uovo di Pasqua Gianni Rodari

VIVA LA PACE ABBASSO LA GUERRA



 Dall’uovo di Pasqua
Gianni Rodari


                                          Dall’uovo di Pasqua
                                        è uscito un pulcino
                                        di gesso arancione
                                         col becco turchino.
                                      Ha detto: “Vado,
                                         mi metto in viaggio
                                 e porto a tutti
                                             un grande messaggio”.
                                   E volteggiando
                                   di qua e di là
                                     attraversando
                                    paesi e città
                                         ha scritto sui muri,
                                            nel cielo e per terra:
                                  “Viva la pace,
                                            abbasso la guerra”.

giovedì 14 aprile 2022

DELOREAN CAFÉ INTERVISTE IMPOSSIBILI PER MONDI POSSIBILI

 


DELOREAN CAFÉ

INTERVISTE IMPOSSIBILI PER MONDI POSSIBILI

A cura di Doriana Tozzi

recensione di

 Maria Lucia Ferlisi

Centinai di anni di distanza tra intervistati e intervistatori, epoche e  luoghi diversi ma il filo sottile dell'immaginazione non ha tempo e luogo, tutto diventa reale, palpabile e veritiero. Sono stati diversi gli autori che si sono prestati a questo "gioco" letterario e noi lettori possiamo leggere risposte attuali dei nostri autori preferiti. 

Abbiamo Leopardi, Ariosto, Sofocle, E. Allan Poe, Sylvia Plath e tanti altri che vi mostreranno la loro immagine reinterpretata nel secolo attuale, uno scambio di pensieri, di turbamenti, di emozioni che affascineranno il lettore proiettandolo nella fantasia che come una girandola soffia forte tra gli autori degli intervistatori. 

Tra i vari autori ho scelto di recensire per voi il testo dell'intervista di Giorgio Borroni a Ludovico Ariosto, lui che scrive di Horror, amante dei fumetti e dei nerd cosa può avere in comune con l'autore  di armi, dame e cavalieri? Nulla, sorrido e inizio la lettura del libro da pagina 137, non si fa lo so, ma la curiosità è tanta.

Bene, lo stesso Ludovico Ariosto risponde subito al mio quesito, possibile? Certo! Nel suo romanzo ci sono mostri, animali fantastici, riti magici, amore, tradimenti, Orlando ha il potere dell'invulnerabilità, insomma il suo romanzo è un vero e proprio romanzo di Super Eroi, sembra un prodotto scaturito dalla mente geniale degli scrittori per la Marvel. 

Nulla da obiettare, rimango stupita, continuo la lettura immaginaria di questo talk shov centrato sulle intervista con ..l'Oltretomba.... La scrittura di G. Borroni così sottile e ironica, prosegue con garbatezza nell'intervista. 

Il romanzo Orlando Furioso è attuale, umano, filtrato dalla moderna idea del fumetto, se fosse stato scritto oggi e non nel 1505, ma l'epoca temporale deve essere abolita, l'immaginazione del lettore deve essere in grado di trasportare i personaggi del passato all'oggi, perché l'intento degli scrittori è questo: lasciare che i personaggi possano fluttuare per regalare pagine di letture senza tempo e limiti.

Ho commosso generazioni con le fasi del dolore di Orlando per essere stato tradito da Angelica. Magari per caso ti stuzzicherebbe un tocco di commedia? Ebbene, ho fatto ridere i miei lettori quando il folle paladino tenta di scambiare un cavallo morto con uno vivo non conoscendone la differenza». «E non ti sei risparmiato neanche con le scene cruente». «Sì, un po’ di sano splatter! Ci volevano delle bordate di horror estremo. Chi non prova disgusto quando Orlando stacca teste a mani nude o saccheggia interi villaggi? Il ragazzino nerd tutto ciò lo ignora, dice che a scuola il mio poema lo trattano da roba noiosa, senza brio. Ahi, che mestizia! Eppure io volevo solo intrattenere, volevo solo divertire!». 

Dobbiamo solo imparare a leggere con gli occhi di oggi e magari proporlo come serie su Netflix, allora il poema di Ludovico Ariosto si trasformerebbe in un grande romanzo con tutti gli ingredienti giusti per intrattenere gli spettatori per divertirli e affascinarli. 

L'intervista avvincente e frizzante  di Giorgio Borroni continua con  freschezza  di stile  e delicata ironia. 

Vi invito a leggere non solo questa intervista del mio amico scrittore, ma tutte le altre e immergervi in questo strano arco temporale misto tra passato e presente per sorridere e magari immaginare anche voi un'intervista impossibile con il vostro autore preferito.

Buona lettura a voi.

Scheda Libro:

Genere: Narrativa

Pagine: 318

Prezzo: 18,00

AutoriMonica Acito, Sergio Bertolino, Letizia Bognanni, Giorgio Borroni, Barbara Bottoli, Luca Buonaguidi, Nicola de Marco, Michela Diviccaro, Piero Ferrante, Luca Franceschini, Giuseppe Galato, Laura Gramuglia, Luca Loizzi, Chiara Longo, Luca Paisiello, Giandomenico Piccolo, Francesca Schiavo Rappo, Stefano Solventi, Doriana Tozzi e Donato Zoppo.

Illustrazioni di: Andrea Spinelli. Curatela di: Doriana Tozzi.

«La passione e gli ideali al giorno d’oggi non sono affatto morti; i valori costruttivi e collettivi sono stati forse ottenebrati da valori vacui, materialisti, egoistici e distruttivi, ma c’è ancora qualcosa da salvare. E qui intervengono i nostri vari Ariosto, Elizabeth Jane Howard, Edgar Allan Poe, Sylvia Plath e tutti gli altri, che sono solo alcuni esempi tra le numerose menti del passato che possono ancora insegnarci a credere in qualcosa che ci assomigli e ci distingua da un’ombra, facendoci tornare a essere umani»


«La lezione sempre attuale di donne e uomini che hanno fatto la storia»

Sinossi

Cos’hanno in comune Cecco Angiolieri e Alfred Hitchcock? E Maria Montessori cos’ha in comune con Louisa May Alcott o Nora Ephron? E tutti loro cosa c’entrano con Nietzsche? La risposta è nel DeLorean Café, il bistrot immaginario/macchina del tempo che ha concesso a venti intervistatori del presente di dialogare con altrettanti celebri pensatori del passato, tra scrittori, registi, filosofi, poeti e personaggi storici. Assumendo un aspetto sempre diverso e caro all’intervistato di turno – dal salottino ottocentesco del Leopardi al patio della casa colombiana di Gabriel García Márquez –, questo luogo magico diviene teatro di un confronto talvolta ironico e dissacratorio, talvolta emozionato e adorante, ma sempre permeato da una leggerezza che rende immediato l’accostamento di inquietudini e speranze vecchie e nuove. Con l’idea, sempre viva tra le righe, di poter attingere al pensiero dei grandi per poter trovare oggi la propria strada.

LA CASA EDITRICE

Les Flâneurs Edizioni nasce nel 2015 grazie a un gruppo di giovani amanti della Letteratura. Il termine francese “flâneur” fa riferimento a una figura prettamente primo novecentesca d’intellettuale che, armato di bombetta e bastone da passeggio, vaga senza meta per le vie della sua città discutendo di letteratura e filosofia. Oggi come allora, la casa editrice si pone come obiettivo la diffusione della cultura letteraria in ogni sua forma, dalla narrativa alla poesia fino alla saggistica, con indipendenza di pensiero e occhio attento alla qualità. Les Flâneurs Edizioni intende seguire l’autore in tutti i passaggi della pubblicazione: dall’editing alla promozione. Les Flâneurs Edizioni è contro l’editoria a pagamento.


lunedì 11 aprile 2022

C'è un sacco di spazio sul fondo di Elisa Malvoni

C'è un sacco di spazio sul fondo
di
 Elisa Malvoni

recensione di 
Maria Lucia Ferlisi

Il compito dei poeti è quello di registrare ciò che accade nella realtà filtrandolo dalle emozioni.
Elisa  ha voluto dare un suo personale contributo del periodo della pandemia con versi delicati, leggeri come le nuvole che attraversano il cielo. La casa , le stanze in cui siamo rimasti chiusi per settimane e mesi le hanno regalato la possibilità di vedere le piccole cose quotidiane nel loro esatto collocamento e hanno anch'esse contribuito ad affrontare con serenità questo complicato momento storico mondiale. 

Sono cambiate le prospettive ma non il mondo di guardare la poetica dei nuovi piccoli spazi che ci circondano.

I versi librano e rimbombano, si fissano, entrano nel cuore e nella mente...per non dimenticare che noi esistiamo nei piccoli e grandi spazi.

Allora si riscoprono le betulle, i pini, i cespugli, i rigagnoli, i gusci rotti e sparsi lungo la sabbia, le verdure terresti marine, il profumo del giunco, le vetrine all'angolo piene di polvere, la tromba della scala, il pianerottolo, le ciabatte, il fico d'india, le inferriate.

Odori sapori, forme che si mescolano, s'intrecciano nei versi e giocano con le emozioni, le piccole cose quotidiane cambiano dimensione, sono grandi e straordinarie compagne  di vita. 

Colori, suoni , profumi e  voci dimenticate, riaffiorano, tutto ciò che prima passava quasi inosservato , adesso regala speranza e fiducia e testimoniano che  presto ritorneremo nei nostri spazi con nuova energia e speranza.

Sinossi

"C'è un sacco di spazio sul fondo" prende spunto dall'asserzione con cui il fisico Richard Feynman illustrava le opportunità dell'indagine della materia su scala nanometrica: "There's a plenty of room at the bottom". Fin dall'inizio della pandemia, i nostri spazi sono andati restringendosi e l'indagine privata si è soffermata sui piccoli dettagli di noi stessi e dei nostri ambienti; la linea dell'orizzonte si è avvicinata e la prospettiva si è risolta tra le mura domestiche.

 All'interno di queste, il punto di osservazione dell'autrice si è mosso su zampe di gatto tra i bacari di Venezia o è scivolato nell'acqua dei canali; dal San Lorenzo ha contemplato la vegetazione tardo-invernale di Montréal, dalla Garonna ha visto le piazze di Bordeaux, dal fiume di montagna il passaggio delle greggi. 

Pagina dopo pagina, l'autrice diventa la reporter "del piccolo ma non del poco", abbandona l'esigenza lirica di molta poesia, registra e scrive la cronaca dei giorni delle chiusure affinché ciascuno di essi valga un ricordo.
 

Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.