lunedì 20 maggio 2019

FRANCESCA SERAFINI - Il castello di Wheldrake

Il castello di Wheldrake di Francesca Serafini
recensione di
Maria Lucia Ferlisi

Essere donna non è facile lo sa bene Lady Ayslin.
Siamo nel 1066, il  castello di   Wheldrakeady, ereditato da Ayslin è conteso dal duca Guglielmo e dal Re Harold, utile per allargare i loro possedimenti.
È promessa sposa ad un vecchio scozzese, prepotente e dalle maniere poco rispettose verso le donne: Sir Aidman, rozzo, non comprende come una fanciulla virtuosa e delicata come lei, abbia bisogno di tempo e modi gentile per arrivare al matrimonio. 

Non sa come fare per sfuggire a questo destino già scritto, il suo nuovo tutore Hugh l'osteggia e ritiene che questo matrimonio sia giusto. Ma lei si sente attanagliare all'idea di dover condividere vita e letto con quest'uomo che non ha nulla a che vedere con l'uomo dei suoi sogni che ogni notte la tratta con delicatezza come se fosse un fiore da cogliere delicatamente. Non le resta che fuggire lontana e si traveste da contadino per non attirare attenzioni, in groppa alla sua cavalla Pearl.

Durante la fuga incontra Beowul, splendido guerriero normanno, che decide di proteggerla da chiunque stia sfuggendo. La vicinanza di quest'uomo le provoca degli strani brividi e dormire vicinissimo a lui il cuore sembra che acceleri i battiti..ancora non sa che lui è stato inviato dal duca Guglielmo per sposarla ed allargare i confini del regno. Beowulf, dapprima restio a questo matrimonio forzato, rimane stregato dalla bellezza e dai modi gentili della ragazza, non ne conosce ancora la grinta.

Ritornata al castello Asylin ritrova morente Ann, la cameriera che l'aveva aiutata a fuggire, la rabbia del furente promesso sposo si era scaricata sulla cameriera inerme.
Ayslin è attratta dal guerriero normanno, tuttavia non vuol cedere nemmeno a questo matrimonio forzato...

Una storia d'amore delicata, narrata da Francesca Serafini come una favola per entrare nel cuore delle ragazze sognanti, quelle che immaginano l'amore dolce e tenero. 
La penna dell'autrice è ancora poco sicura, tuttavia la storia è piacevole e si legge bene, sono certa che le sue prossime storie saranno più forti nella narrazione. 
Intanto godiamoci questa atmosfera storica di dame, sir e guerrieri.



Un piccolo estratto del romanzo:
Erano alla fine di un altro giorno a cavallo e le tenui tinte del tramonto rendevano il paesaggio incantevole, quando Beowulf la condusse verso un gruppo di cavalieri accanto a un fuoco, intenti a scherzare tra loro. Esitò intimidita, nel vederli.
«Mia signora, questi sono i miei uomini, fidati compagni di molte avventure. Alcuni sono dei casi disperati come il giovane Sir Geoffrey», le spiegò scherzando, nel tentativo di rassicurarla. «Costui, invece è Sir Arthur», continuò passando a presentarli uno per uno.
Ella rispose timidamente, sedendo con grazia innata, quando le fecero posto tra loro per farla accomodare davanti al fuoco, stupita che la trattassero con tanta educazione, nonostante fosse solo una prigioniera sassone. Non essendoci alcun tipo di villaggio in vista, approntarono il campo per trascorrere la notte all’aperto. Beowulf notò come ognuno dei suoi cavalieri fosse vittima del fascino innocente della sua prigioniera, che pur sembrando abbastanza allarmata, rispose con garbo a tutte le domande. A tarda sera, le chiacchiere attorno al falò scemarono, solo pochi si attardarono a chiacchierare, mentre il resto degli uomini sistemò i propri giacigli poco lontano dal suo calore. Con cavalleria, le lasciarono uno spazio, dove poter godere di maggiore riservatezza, essendo protetto da un cespuglio.
Ayslin, più che inquieta, all’idea di addormentarsi con tanti uomini intorno, tentava di nascondere gli sbadigli. Suggerì nuovi argomenti di conversazione finché le fu possibile, ma infine stremata, fu costretta a sistemarsi poco lontano dal fuoco. Usò il rozzo mantello con il quale era 
fuggita come unica protezione e, cercò di dormire.
Poco dopo Beowulf prese un paio di coperte, collocandole per la notte proprio dietro di lei. Avvampò nel buio al pensiero che fosse tanto vicino. Quello rise sommesso. Che lo avesse intuito? Maledicendolo per questo intuito demoniaco, si scostò, guadagnandosi un sorriso accondiscendente e provocatorio.
Il normanno si rigirò, apparentemente, senza riuscire a dormire. Ancora una volta, spostò il proprio giaciglio per la notte, vicino al suo. Lo guardò contrariata. Stizzita, fu costretta a spostare nuovamente il proprio, ricollocandolo ancora più vicino al fuoco. Colse il suo sguardo ardente nel buio, l’espressione compiaciuta. Mostrando indifferenza, gli girò la schiena, decisa a far finta di dormire, ogni nervo all’erta, perché la sua presenza la stava innervosendo.
In un attimo, prima che potesse capire cosa stesse accadendo, Beowulf la attrasse a sé, avvolgendola nel suo pesante mantello, le due coperte a far da materasso improvvisato. Per Ayslin un’intimità di quel genere era troppa da sopportare in silenzio.
«No», scandì, sdegnata. «Sì», ribatté lui sicuro. «No», ribadì lei affannata, nel vano tentativo di scostarsi, agitata dal calore virile che la avvolgeva in quel delizioso tepore.
La strinse ancor di più a sé, rimboccandole intorno il mantello in modo da proteggerla dal freddo. «Non siate testarda. Così avrete più calore e sarete riparata dal vento. Di notte fa freddo nei boschi, sapete? », le sussurrò.
«Non…», le parole si persero fievoli nel vento. Rabbrividì, alla carezza del fiato umido dell’uomo sul lobo dell’orecchio; alla guancia, ispida, posata sulla sua morbida, alle labbra calde che saggiarono, curiose, il contorno del viso…
«Rilassatevi e dormite. Fatelo per me», bisbigliò. Pensando a quanto era tenera tra le sue braccia, sorrise nel sentirle il battito furioso del cuore.
Scheda libro
Autore: FRANCESCA SERAFINI
Titolo: Il castello di Wheldrake
Casa editrice: IL SEME BIANCO
Pagine. 144

Sinossi

Ayslin, un’orfana sassone, nell’Autunno del 1066 si ritrova al centro dei giochi di potere tra due Re che si contendono il Trono Inglese, arrogandosi il potere di decidere del suo futuro offrendola in sposa a chi conviene loro. Sfuggita al matrimonio di stato, con un vecchio Laird scozzese, incontra, proprio come in una favola, nel profondo ventre di un folto bosco, l’uomo dei suoi sogni: Beowulf un guerriero normanno. Quando la fanciulla scopre che Re Guglielmo l’ha promessa al normanno, fugge di nuovo, decisa a non appartenere mai a nessun uomo. Beowulf non è felice all’idea di doversi sposare, ma resta ammaliato dalla sua dolcezza e dal suo carattere ribelle. Onore, innocenza, perversione e violenza si mostreranno loro lungo la strada, troveranno la forza di scegliere l’amore?

sabato 18 maggio 2019

Lo zaino è pronto, io no di Marco Lovisolo


Lo zaino è pronto, io no
 di Marco Lovisolo
recensione di
Maria Lucia Ferlisi

L'autore Marco Lovisolo in questo libro ci parla dei suoi viaggi in terre lontane ed è un miscuglio tra impressioni, emozioni, cultura e storia e cibo.

Il primo viaggio non poteva che essere l'Africa luogo misterioso, brulicante di suoni e odori che rimangono scolpiti nella mente. Sembra tutto irreale, ma è la realtà calda e rossastra ce sovrasta e ammalia il turista. Marco non si sofferma solo sulle bellezze naturali e selvagge dei vari luoghi che visita e dell'esperienza straordinaria in campeggio. 

Lui nota, e annota, le abitudini degli abitanti del luogo, come quelle del saluto e delle mille domande, ne  rimane sconcertato vorrebbe fuggire ma non può esimersi da tale abitudini. 

Poco importa "l'insieme del colori è di una strabiliante perfezione"...e si sopporta tutto anche lo spostamento con il matatu una camionetta chiusa con il calore e odori a mille,.

Il Messico con i peperoni piccanti e il viale dei morti è un altro posto magico che contiene un aure mistica che porti con te fino alla piramide del solee ne rimani incantato. La luna è magica ma anche il mercato non è da meno con i sapori forti messicani.Da San Cristobal e il Guatemala si arriva all'India del Nord con i risciò e gli accordi nei mercati. La straordinaria bellezza di Jaipur con il tempio del sole che abbraccia la grandezza della città rossa.
A volte il viaggio ti regala l'opportunità di conoscere il Dalai Lama Teuzin Gyatso 14°, premio Nobel per la pace che ti lascia a bocca aperta.

L'autore passa dal Perù alla Bolivia, masticando foglie di coca, non può certo rifiutare, sorseggiando la bevanda nazionale peruviana: piscosour, arriva alle Ande Peruviane. Perché non lasciarsi affascinare dal sud Est asiatico?

Il viaggio continua in altri luoghi...Pochi soldi in tasca ma la voglia di viaggiare supera le difficoltà economiche e si può rinunciare al taxi e optare per un bus di linea, o barattare due magliette per un ricordo di viaggio.

Il libro contiene per ogni viaggio un vademecum che può essere utilissimo: 10 cose da fare e 10 cose da non fare per ogni viaggio. Non solo, per ogni viaggio vi sono anche consigli di lettura adatti per affrontare al meglio il viaggio intrapreso.


Itinerari raccontati con occhi divertiti, alla perenne ricerca di vedere le bellezze del luogo e assaggiare cibi locali innaffiati da una buona birra!

Marco Lovisolo
Viaggiatore seriale, zaino in spalla e penna in mano. Umorismo pessimo e una passione smodata per il blues, il nebbiolo e Frankenstein ".                                                  

Sinossi:
Personaggi strampalati, incontri originali, situazioni bizzarre e piccoli disastri prendono vita nel corso di questo piacevole diario che ci accompagna in giro per il mondo, dall'Africa Orientale all'America Centrale, dall'India al Perù, dal Sud-est asiatico alla Patagonia. L'autore interpreta il viaggio come esperienza esistenziale e ricostruisce, con ironia e disincanto, gli aneddoti che hanno segnato indelebilmente i suoi straordinari vagabondaggi. Marco vive intensamente l'esperienza del viaggio in solitaria, abbandona le rigide convenzioni che regolano la sua esistenza quotidiana e segue un percorso di crescita interiore che lo porta ad affermare: «Ho capito che il viaggio è un'autentica forma d'arte perché rappresenta la vita nelle sue mutevoli sfumature, permette di conferire una nuova dimensione alle cose, ti inebria con il senso di libertà che sa regalarti. I viaggiatori, in realtà, sono artisti».    

martedì 14 maggio 2019

Acquisti librosi!


Ciao carissime amiche ed amici del blog
andare al Salone del libro e non comprare libri è impensabile, anche se sono pochissime le case editrici che fanno offerte o sconti. La priorità di quando vado al Salone è quella di scovare case editrici piccole dove poter leggere e idealmente confrontarmi con l'autore del libro scelto.
Quest'anno mi sono avvicinata a due case editrici che non conoscevo.


La prima: FRANCO CESATI EDITORE.

Lo stand era all'Oval del Salone e ti colpisce subito per l'idea del salottino dal vago gusto retrò che ha creato. Colori tenui, quadretti dalle cornici antiche, fiorellini e ghirigori, non potevo resistere...




Mi sono lasciata attrarre da un libro Menù letterari di Céline Girard. Un libro che ti colpisce prima per la grafica colorata e dinamica, poi per l'accostamento dei menù ai vari romanzi. Troviamo le polpette del Manzoni, la pizza di Clara Sereni, il risotto di Carlo Emilio Gadda e tanti altri...
L'ho letto la sera stessa nel B&B, stanca del lungo giro tra gli stand delle case editrici.









L'altro stand in cui mi sono soffermata e L'associazione Siciliana Editori. Subito ho fatto un giro tra i vari libri esposti e tra i tanti esposti mi ha colpito il titolo e la copertina di un romanzo. 

Chiacchierando con una promotrice della casa editrice Kalòs, mi ha consigliato proprio il romanzo che avevo adocchiato, non mi restava che comprarlo: Ninuzza di Camille Guillon Verne.
 Alla cassa, piacevole sorpresa, mi hanno omaggiata di un libro sulla Sicilia a scelta tra 5/6 titoli proposti.

Ninuzza mi ha tenuto compagnia durante il viaggio di ritorno sul treno da Torino a Milano e Milano Mantova. Sono rimasta letteralmente incollata, la storia mi ha preso tanto che alla sera ho sentito il bisogno di cercare l'autrice sul blog, per dirle che il romanzo è davvero piacevolissimo, (a presto anche la recensione).

Adesso scappo, devo ancora preparare il pranzo e poi al lavoro come sempre!!
Buona giornata cari lettori.
Maria Lucia

lunedì 13 maggio 2019

Salone del Libro di Torino, impressioni.

Carissime amiche ed amici
sono di ritorno dal Salone di Torino e pronta per riassumere le mie impressioni.
Comincio subito dal "prima" salone.
Avevo deciso di boicottare la fiera del libro per la decisione di dare la possibilità di esporre i propri libri ad una casa editrice di stampo fascista.
Molti di voi obietteranno e storceranno il naso, in nome della libertà di stampa, doveva far parte di questa Kermesse Letteraria.
Non sono d'accordo. Dobbiamo comprendere, leggendo la Costituzione Italiana,che il fascismo è un crimine, fare apologia del fascismo è un reato.
Ne discutevo con un'amica virtuale Sonia, incontrata , per caso, in fila al Salone del Libro la quale diceva è come invitare al Salone una casa editrice per pedofili, in nome della libertà di stampa invitiamo anche loro? 
Non poteva scegliere un paragone maggiormente appropriato.

Trovo davvero inadeguato che un direttore editoriale e lo staff che ha lavorato non abbiano pensato alle conseguenze di questa inclusione nel programma. 
- Era un modo per dare maggior visibilità alla Fiera Internazionale del libro, una sorta di marketing editoriale? Un modo che non ha tenuto in conto dell'offesa che ha apportato alla democrazia duramente conquistata da chi ha lottato ieri per garantirla a noi oggi.
- Non conoscevano il gruppo editoriale? Ancora peggio.
- Non hanno tenuto conto delle conseguenze di un eventuale boicottaggio? Non hanno compreso il rischio....
Non aggiungo altro perché il blog è letterario, ma di fronte a questo gesto, non potevo tacere e dovevo dirvi, seppur brevemente,  le mie ragioni.
Aggiungo soltanto che sono andata all'esposizione con un amaro in bocca, non dovevamo noi lettori e mondo democratico essere messi di fronte a questo tipo di scelta. Lo spirito che mi ha sempre accompagnato era spento, mi auguro solo che chi ha sbagliato il prossimo anno non faccia parte dell'organizzazione futura.

Oltre al senso di delusione, mi sono scontrata con  molti punti critici del Salone.

Cominciamo a livello informatico, qualcosa non ha funzionato, chi ha fatto richiesta on line si è ritrovato con richieste non evase e mancanze di risposta. 
Il lavoro delle iscrizioni on line facilità l'ingresso dei visitatori ed è stato un caos di file a non finire per tutti:visitatori, autori, standisti, blogger, addetti stampa, insegnanti...

Il gioco del mondo si è trasformato nel gioco della fila per tutti.

Anche la disposizione degli stand ne ha sofferto, il cunicolo che portava alla sala OVAL era un budello in cui si scontravano le file con le opposte direzioni. Soffocante. Per non parlare che eri obbligato a ripercorrerla se volevi uscire.
Nel Padiglione due ho visto una bancarella di panini con wurstel la cui vendita era attaccata ad uno stand.. libri alla salsiccia per tutti...

File tortuose  disposte male per il firma copie di autori,  come per Zero Calcare...
Ho avuto l'impressione che ci fosse meno personale, le file lo scorso anno erano controllate e disposte meglio, ve l'assicuro.
Altro punto dolente, la sicurezza, lo scorso anno le misure di prevenzione e controllo erano veramente fantastiche, quest'anno ho visto meno personale e controlli più leggeri....Si potevano portare all'interno acqua, panini e altro...

Alla fine mi sono stancata e dopo aver fatto il mio giro, legato soprattutto alla scoperta di piccole case editrici, con largo anticipo ho preferito fare ritorno nel B&B e la domenica mattina non mi sono recata ancora al salone, ho preferito fare ritorno a casa.

Nei prossimi giorni vi metterò al corrente di alcune case editrici e di alcuni romanzi che hanno attratto la mia attenzione.
Buona giornata a tutti/e 
Maria Lucia




Anima di Wajdi Mouawad

  Anima di Wajdi Mouawad Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Parlare di questo romanzo non è facile, durante la lettura molte volte sono stat...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.