mercoledì 17 maggio 2017

Giorgio Marconi Il precario equilibrio della vita

Carissimi amici ed amiche 
oggi vi presento la recensione del libro di Giorgio Marconi: Il precario equilibrio della vita.

Goffredo, funzionario delle poste italiane "Teneva il plico nella sacca di pelle marrone, quella con la cinghia per poter­la portare a tracolla."Con quel plico raggiunse Parigi in treno da Torino per dirigersi alla casa di riposo: 
Maison de retraite pour anciens artistes.
"L’essere artista non è una professione o un mestiere: è una condizione, una prerogativa dell’esistenza stessa. Si cessa di essere artisti solo quando si cessa di essere!" Goffredo pensava questo quando varcò quell'edificio per portare una missiva delle poste italiane a Giulio Matreschi, noto pittore, novantenne. Lettere che dovevano essere destinate molti anni prima..cinquant'anni prima, nel 1939.

 Il pittore è molto stupito, ma al tempo stesso sa già nel cuor suo chi è il mittente di quelle lettere, ne ha riconosciuto la calligrafia sulla busta "quel ricciolo ritorto sulla zampetta della effe", ed il suo cuore quasi centenario batte forte come quello di un adolescente al suo primo appuntamento.

Ma non vuole aprirle subito, non vuole mostrare le sue emozioni a quello sconosciuto e nemmeno a Yvonne, la capo infermiera che aveva fatto di quel luogo la sua famiglia e i tanti anziani ricoverati li considerava i suoi anziani genitori.
Da questo incontro, casuale e un po' forzato, nasce il bisogno di raccontarsi di Giulio e di ascoltare, anche se ha già assolto il suo dovere, di Goffredo.
Giulio "dal fondo dei pozzi dei ricordi" fa riaffiorare il suo antico amore, Clara una bellissima ragazza d"ai soffici riccioli fulvi". Ricorda ogni istante, ogni momento, basta chiudere gli occhi e riemerge il passato, con il corpo caldo di Clara, con la gioventù e la spensieratezza.

Risultati immagini per foto di amore nel 1930

Ricordi che si intrecciano, nostalgia, profumi e desideri, di vite parallele, quella di Giulio, di Goffredo e quella di Yvonne. Ricordi dolci ma anche amari. Vite che continuano e vite che si spezzano. Strade che si interrompono in questa vita che è già precaria e di fronte alla guerra ci rende ancora più fragili e impreparati alla durezza della vita.

"la memoria in­giallita dal passare degli anni" di Giulio riaffiora "alcune scene non hanno perso la nitidezza di un tempo", vero, ma forse è più forte la consapevolezza che certe storie d'amore, oggi, non possono essere vissute, hanno uno scenario diverso e non possono quindi essere nemmeno paragonate.

Intrecci di vita che genereranno nuovi amori e nuove amicizie, perché la vita è così..splendidamente precaria...ma va sempre vissuta con forza, con scelte giuste o sbagliate, non lo sappiamo quando le viviamo e forse nemmeno dopo anni, perché basta una lettera arrivata tardi a comprendere come siamo così inermi di fronte a ciò che la vita sceglie per noi.

Giorgio Marconi con questo romanzo ci trasporta con delicatezza nel mondo dei ricordi, del passato, di ciò che è stato ed adesso non c'è più. Un passato che ritorna, ma viene rivisto come attraverso una lente appannata, non fa più male.
Le parole sembrano accarezzare il passato perché la vita sa sempre regalare nuovi equilibri.



Sinossi
Il romanzo prende le mosse dalla consegna di una lettera spedita nel 1939 e che, per un disguido, ha giaciuto sotto un polveroso scaffale per più di sessant'anni. Il destinatario è Giulio Matreschi, 98enne pittore, ospite di un casa di riposo per ex-artisti sita alle pendici della collinetta di Montmartre a Parigi, sovvenzionata da anni dalla famiglia di un mecenate italiano. A consegnare la particolare missiva è Goffredo, distinto funzionario delle Poste, partito con scarso entusiasmo da Torino. Ad accogliere Goffredo e introdurlo a Giulio è Yvonne (Ivy), corpulenta, ma a suo modo fragile, infermiera che coordina il personale di assistenza ai degenti della casa di riposo. Da qui, attraverso dialoghi, racconti, ricordi, si dipana non soltanto la vita dell'anziano artista ma ci si avvia verso svelamenti che modificheranno in modo irreversibile la vita dei tre protagonisti.

Scheda libro
Titolo: IL precario equilibrio della vita
Autore: Giorgio Marconi
Casa editrice: 96 rue de-La-Fontaine Edizioni
Pagine: 136

link d'acquisto: https://www.amazon.it/precario-equilibrio-della-vita/dp/8899783284


                                                   BREVE ESTRATTO

 quella vecchia lettera con uno sguardo di malinconia e colmo di affetto. Sospira. Goffredo vorrebbe domandargli qualcosa sul significato di quello scritto e se l’ha già letto. Non fa in tempo. Giulio riprende a parlare:
«La lettera che mi hai recapitato questa mattina, questa lettera che giace sul mio letto potrebbe essere il perno sul quale oscilla in precario equilibrio tutta la mia vita.
«Erano circa le undici quando, come ogni due giorni, ha suonato Lionel, il postino. Strano tipo, nel quartiere è soprannominato fosforo, dato che è più la posta che dimentica di recapitare di quella che giunge a destinazione. Come al solito, non ho prestato alcuna attenzione alla sua visita. Sai, non ho congiunti, vicini o lontani, né amici che siano soliti mandarmi gli auguri per Natale o per Pasqua; figuriamoci se qualcuno potrebbe scrivermi così, per parlare del più e del meno.
«Invece, Yvonne mi ha presentato te. Anche dopo che mi avevi dato il plico dall’aspetto così massiccio, pensavo che potesse trattarsi di uno scambio di persona: poteva essere la nipote di Bertrand che gli aveva inviato altri chili di foto di B.B. o forse l’amica con cui Enrietta intrattiene uno scambio di copertine di riviste di moda o, peggio ancora, il figlio di Oswald che… non oso pensare cosa potesse aver spedito all’eccentrico genitore! Invece, erano tutte ipotesi errate. Effettivamente sulla busta era segnato il mio nome e cognome».
Giulio confida a Goffredo che quella lettera è stata recapitata con sessantasette anni di ritardo, per un increscioso disguido delle Poste Italiane. E che, forse, proprio per rimediare a quel disguido, avevano deciso di mandare un impiegato fino a Parigi. Spiega che è una lettera dell’unica donna che ha davvero amato nella sua vita. Clara. Lettera che aveva atteso per mesi nel 1938 e che avrebbe potuto cambiare radicalmente la trama di quella che era stata la sua vita.

Virginia Less una nonna scrittrice

    Carissimi amici ed amiche 

      oggi ho il piacere di ospitare nel mio blog una simpaticissima autrice, o meglio, una nonna scrittrice. Una donna dal sorriso grande che oltre ad essere una nonna felice di due nipoti, ha una carica incredibile e mille idee da mettere in atto. Gestisce un blog simpaticissimo che vi invito ad andare a curiosare, adora il mare e la vela...
      Ma lascio a lei la parola in questa mini intervista.
      Dimenticavo è appena uscito il suo ultimo romanzo: Devi orzare, Baal!




      1) Chi è Virginia Less, vuoi presentarti ai lettori in poche righe?

      Nonna, blogger e scribacchina, dichiara il profilo fb... In questa fase della vita i tre termini bastano a connotarmi e sono a mio agio in ciascuno dei ruoli.
      Non ho aggiunto velista (dilettante, sia chiaro!) perché a tanti fa venire in mente gente snob a bordo di grandi velieri. Ristretta minoranza; nella realtà la gran massa degli amanti della vela naviga su modeste barchette di seconda mano (e più).



      2) Hai un bellissimo blog dedicato alle nonne vuoi parlarne?
      Volentieri. E mi affretto a linkarlo: https://virginialess.wordpress.com/
      Non l'ho aperto da neo-nonna: “praticavo” da alcuni anni in tutta tranquillità, avendo solo due nipoti per fortuna provvisti di genitori efficienti.
      Spesso non è così, basta guardarsi attorno. La “categoria” delle nonne ha bisogno sia di fare autocritica che di imparare a difendersi. Se infatti pecca nell'eccesso di zelo, fino all'invadenza, accetta spesso di essere “schiavizzata” da figli/genitori troppo assistiti e poco cresciuti.
      Negli articoli del blog, pur evitando (spero) il tono didattico, ho cercato di proporre esempi di equilibrio e moderazione. Era poi fuori delle intenzioni dare particolare spazio al tema suocere, che però -urticante com'è- ha finito per occuparne parecchio. Quando sono stata invitata quale “esperta” in TV, si parlava sempre di loro!

      3) Hai appena scritto un libro dal titolo un po' strano: Devi orzare, Baal!. Vuoi spiegarcelo?
      È un giallo marinaresco. Delitti, storie d'amore e regate a vela. Visto che la pratico lietamente, mi è venuto naturale scriverne.
      Il verbo del titolo viene da lì. Significa “stringere il vento” cioè avvicinare la prua alla direzione da cui proviene. Quando la barca naviga di bolina, così si chiama l'andatura, tende a inclinarsi sul fianco e se ne ricava l'impressione un po' erronea di maggior sforzo e rischio. Metaforicamente, affrontare il problema, mettersi in gioco. È quello che tocca ai miei personaggi, in primis Annibale detto Baal.

      4) Hai un sito di nonne, ma nel libro parli di mare, a quando un romanzo sulle nonne?Questo è in verità il mio primo lavoro, “giovanile”. L'ideazione e la scaletta risalgono ad anni in cui la “nonnità” era di là da venire. Abbozzato dopo il pensionamento, poi messo da parte per dedicarmi ai racconti, l'ho ripreso più volte fino alla recente stesura definitiva.Dopo Mal di mare, la raccolta pubblicata da Autodafè, ho scritto un romanzo in cui la navigazione ha un ruolo importante, ma prevalgono società e politica. Uno dei personaggi di rilievo, eccoti accontentata, è Miriam, originale nonna pittrice.E sono nonne le tre protagoniste del successivo, una storia al femminile ambientata nel mio paese d'origine, ormai in dirittura d'arrivo

      5) Blog, racconti e un romanzo cosa farai da "grande”, parlaci dei tuoi progetti futuri.
      Nell'immediato, spero di pubblicare il terzo romanzo, per il quale si è prospettato l'editore adatto. Vorrei poi riflettere con calma sul secondo, per il quale avevo ricevuto da un editor molto noto un consiglio di revisione finora inattuato. Magari lo prenderò in considerazione, riorganizzando alcune parti della storia.Mi propongo anche mettere in ordine i racconti che continuo a scrivere: le narrazioni brevi mi piacciono proprio perché obbligano all'eliminazione del superfluo, una sfida sempre gratificante.
      Il progetto più attraente è però quello di ricavare dagli ormai tanti articoli e commenti del blog un manuale semiserio per svolgere al meglio il mestiere di nonna. Che intanto, insieme alla vela, continuerò a praticare!



      SCHEDA LIBRO
    Autore: VIRGINIA LESS
    Titolo: DEVI ORZARE, BAAL!
    Casa Editrice: LETTERE ANIMATE EDIZIONI
    Pagine: 178



              SINOSSI

    Devi orzare, Baal! (Lettere Animate https://www.amazon.it/dp/B06XWZXGDL)


    Il giovane Paolo è imbarcato come prodiere su Excalibur, un quaranta piedi da regata che partecipa a un torneo a tappe.
    A Punta Ala conosce Micaela, velista bella e capace, con la quale vivrà una breve e sfortunata storia. Baal, il suo ruvido skipper, ritrova amici naviganti persi di vista da tempo: tutti, sportivi appassionati ed esperti, si preparano con entusiasmo alla competizione.
    Ma, ancor prima del via, un curioso e inspiegato incidente provoca la morte di uno di loro; altri eventi luttuosi accompagneranno il circuito.
    Toccherà a Baal, anch’egli in pericolo di vita, risolvere drammaticamente il giallo?

    martedì 16 maggio 2017

    Premio Letterario: Macabor 2017


    Buongiorno amici ed amiche del web
    la casa editrice Macabor mi ha chiesto di pubblicare il concorso letterario da loro indetto.
    Naturalmente ho accettato subito, sono sempre a caccia di concorsi letterari da postare per voi.. ed anche per me. 
    Questo concorso è davvero allettante, i premi sono in denaro, (sarà vile, ma non si vive di sola aria), inoltre prevede anche la pubblicazione della migliori opere inedite. 

    Peccato che non ho ancora terminato il mio romanzo, ma voi se avete un libro nel cassetto...approfittatene... Occhio alla data: 7 giugno!



    INDETTO IL PREMIO LETTERARIO MACABOR 2017
    Duemila euro di premio e cinque pubblicazioni di opere inedite



    Nell’intento di rendere possibile la pubblicazione di opere inedite soprattutto a quegli autori che non riescono a trovare una casa editrice che pubblichi e valorizzi la loro opera, Macabor Editore indice la prima edizione del Premio Letterario Nazionale Macabor 2017 per l’inedito. Il concorso  è costituito da un premio in danaro complessivo di  2.000 euro e prevede la pubblicazione di cinque opere inedite di narrativa, poesia, saggistica e teatro.

    Queste le sezioni a concorso:
    A - Poesia inedita in italiano  a tema libero - Premi: 1° Classificato Euro 1000; 2° Class. Euro 600; 3° Class. Euro 400;

    B -  Silloge  inedita di poesia ( minimo 20, max 50 poesie) - Premi: 1° Classificato:  Pubblicazione dell’opera (20 copie gratuite all’autore);
     C  - Raccolta inedita di racconti ( minimo 7, max 20 racconti) - Premi: 1° Classificato:  Pubblicazione dell’opera (20 copie gratuite all’autore): D -  Romanzo inedito ( minimo 30, max 200 cartelle) - Premi: 1° Classificato:  Pubblicazione dell’opera (20 copie gratuite all’autore); E – Libro inedito di saggistica ( minimo 20, max 200 cartelle) - Premi: 1° Classificato:  Pubblicazione dell’opera (20 copie gratuite all’autore); F – Testo teatrale inedito ( minimo 10, max 100 cartelle) - Premi: 1° Classificato:  Pubblicazione dell’opera (20 copie gratuite all’autore).

    Le opere devono essere inviate entro il 7 giugno 2017.

    La cerimonia di premiazione si svolgerà in Calabria nella prima settimana di ottobre.
    Il bando completo del premio si può scaricare dal sito della casa editrice http://www.macaboreditore.it/home/index.php/9-news-eventi/4-premio-letterario-nazionale

    Macabor Editore
    http://www.macaboreditore.it/home/







    lunedì 15 maggio 2017

    STREGA 2017: UNA VIVACE INTERVISTA A LODOVICA SAN GUEDORO di MARIA LUCIA FERLISI


    Carissimi amici ed amiche del blog
    oggi ho l'onore di presentarvi l'intervista ad una autrice di narrativa di tutto riguardo: Lodovica San Guedoro.

    I suoi romanzi sono arrivati due volte alla finale del premio Strega e per ben tre volte al premio Viareggio. Prossimamente riuscirà a coronare il suo sogno? 

    Intanto leggetevi l'intervista e rimarrete  subito colpiti dal temperamento..poi non vi resta che leggere i suoi romanzi!





    STREGA 2017: UNA VIVACE INTERVISTA A LODOVICA SAN GUEDORO  di MARIA LUCIA FERLISI



    • Nata a Napoli, da genitori siciliani, vivi in Germania, una mescolanza di usi e costumi, di freddezza nordica e di calore del sud. Chi è Lodovica?

    Ho un temperamento appassionato e impetuoso, per non dire vulcanico, essendo nata sul
    Vesuvio e i miei genitori provenendo da quella terra in cui un solo vulcano è fatto di almeno
    trecento vulcani, una fantasia sbrigliatissima, una sensualità adeguata, molto senso pittorico,
    grande amore per il Bello in tutte le sue forme, e vivo in Germania, tra la gente più fredda del
    mondo, tra i colori più pallidi, i profumi più deboli, in un paese con una patrimonio artistico
    quasi annullato dalla guerra... Ma eccoci al punto: riesco a vivere meglio qui che in Italia.
    Spero che non sia delusa. E’stato in questo paese dai lunghi inverni e dalle primavere piene di
    pioggia che ho creato la maggior parte delle mie opere. Non mi lascio condizionare dagli usi e
    costumi teutonici, continuo a vivere a modo mio. La loro freddezza a volte mi fa morire e,
    per non morire, li provoco: quando parlo coi Tedeschi, per esempio, mi diverto a usare
    iperboli e metafore, godo a scomporre l’ordine rigido della loro lingua... e li faccio scappare
    atterriti... Sono molto paurosi del contatto umano, specie con gli stranieri, e vorrebbero
    risolvere le conversazioni con frigide formule preconfezionate... A me questo non va e li
    stuzzico. Così almeno c’è un po’ di gusto ad aprir bocca.

    Chi è Lodovica? Non tocca a me dirlo. Potrei peccare di vanità e abbellirmi, oppure potrei
    involontariamente alzare il tono per difendere la mia immagine... E poi dovrei parlare per
    settimane intere e non esaurirei l’argomento. Perciò rinvio ai miei libri per conoscermi: sono
    più attendibili di qualunque mia risposta. Perché la vera letteratura è ricerca della verità e,
    anche quando è molto soggettiva e lirica, è sempre di una serena oggettività: è l’occhio di
    Dio.

    • I tuoi racconti sono quasi sempre autobiografici, vuoi spiegarci il perché di questa scelta?

    Non è una scelta. Ho una vita d’artista, molto drammatica, intensa e ricca che s’impone da
    sola nella scrittura, con naturalezza, con prepotenza... L’arte è la vita che si ripiega su se
    stessa, che riflette su se stessa, che si trasfigura e si sublima. Senza Vita niente Arte, ma solo
    chiacchiere.

    • Con i tuoi romanzi hai sfiorato per due volte il premio Strega e per ben tre volte ilpremio Viareggio.

    Ad essere esatti, sono stata candidata per due volte consecutive allo Strega e per tre
    consecutive al Viareggio. Tra una decina di giorni saprò se sono stata ammessa nella rosa dei
    finalisti del Viareggio 2017. Certo, è stupefacente, mi dovrebbero eleggere reginetta Strega e
    Viareggio solo per le partecipazioni.


    • Gioia e delusione, vuoi raccontarci le tue emozioni?


    Sperare disperando e disperare sperando. Gioire di quando in quando. E infine al diavolo tutti
    li mando.

    • Sei stata duramente attaccata, proprio in questi giorni, in quanto non credono che tu sia "vera". Cosa ti senti di rispondere a chi ti ha attaccato?

    Che è uno scemotto, che dovrebbe leggersi i miei libri e non cercare affannosamente le mie
    foto in Internet, che potrei essere una strega o la Venere del Botticelli: cos’ha a che vedere la
    mia faccia con la Letteratura?

    • Con il tuo ultimo romanzo, "Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé...", sei stata presentata da due grandi nomi della letteratura femminile italiana: Dacia Maraini e Maria Rosa Cutrufelli; le hai sentite dopo l'esclusione dal premio Strega, ti hanno espresso solidarietà?

    No, nessuna espressione di solidarietà mi è arrivata da loro... Niente, assolutamente niente.
    Forse sono timide. Forse invece pensano che me la debba cavare da sola: se vivo, vivo; se
    crepo, crepo.

    • So che hai già in cantiere un nuovo romanzo, qualche piccola anticipazione?

    Il mio prossimo romanzo sarà la continuazione di “Pastor che a notte ombrosa nel bosco si
    perdé...” Perché, nella realtà, la storia non è finita... E lo farò candidare allo Strega e al
    Viareggio 2018. Allora si potrà dire: candidata per tre volte consecutive allo Strega e per
    quattro consecutive al Viareggio. Se questo non darà nell’occhio, vorrà dire che non ci sono
    più occhi in testa. E non ci potrò fare nulla.

    PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

      PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA»  XXXVI Edizione   PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione    Il C.I.F. Centro It...

    Informazioni personali

    La mia foto
    Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.