sabato 20 febbraio 2016

Petronilla tra storia e ricette

Le donne devono sempre lottare per  affermarsi nel mondo culturale e del lavoro. Sicuramente alla fine dell'ottocento la lotta è stata più dura. Lo ha sperimentato molto bene Amalia Moretti Foggia, una donna mantovana, con due lauree, di cui una in medicina, fu la terza donna medico in Italia, cultura socialista e amicizie con la borghesia bene di fine ottocento, tra i tanti nomi ricordiamo Anna Maria Mozzoni, Anna Kuliscioff e Franca Pieroni Bortolotti, vantò amicizie anche nel mondo culturale con donne di grande calibro come Ada Negri e Sibilla Aleramo.
Amalia ha dovuto scegliere un pseudonimo per poter scrivere nella rubrica di Medicina sul giornale:La Domenica del Corriere, il suo nome maschile era AMAL o meglio dottor Amal e dispensava consigli, tisane , creme, decotti e altro. Una donna medico che rispondeva alle varie domande dei lettori non era plausibile, per cui nonostante esercitasse la professione medica, dovette ricorrere a questo espediente, rimanendo nell'ombra. Anche per la cucina ricorse ad uno pseudonimo, sicuramente come nome molto più allettante e di larga presa nel cuore delle donne italiane, che subito amarono e seguirono questo personaggio:PETRONILLA.
La sua rubrica era seguitissima ed ebbe un notevole successo, il personaggio di Petronilla era vicino alla gente soprattutto nel periodo della guerra, insegnò a cucinare e a a farlo con poche lire e con pochi ingredienti, anche perché in periodo di guerra molti erano introvabili, lo fece con ottimi risultati e notevole successo soprattutto tra la popolazione più povera. Molti hanno intravisto in questa sua attività l'animo socialista che non perse mai, lo mise in atto non con la teoria, ma con la pratica, senza rivoluzione o proteste, ma operando veramente, come nel suo ambulatorio dove visitava gratis tutte le donne, bambini o prostitute che ne avessero bisogno. E' stata anche lei una grande donna femminista e socialista, ma il suo nome è sempre rimasto segreto alla fine lei era Petronilla una brava massaia che dispensava ricette.
Invece se leggiamo la sua vita ne intravediamo la forza, la determinazione di vivere la vita che voleva, raggiungendo traguardi se non proibiti, molto ostacolati alla donna.
Ha scritto tanti libri di cucina da far invidia a Cracco, ma il suo nome rimane Petronilla non Amalia.
Eppure lei è stata l'avanguardia di tante rubriche che si tengono oggi sulle riviste. Ha anticipato i tempi della Clerici e della Parodi.
Una grande donna Italiana.







Vi posto una ricetta tratta dai libri di Petronilla trovata su Giallo Zafferano.

Ingredienti:3  arance naturali
150 gr. di farina 00
un cucchiaino di lievito vanigliato
2 uova
80 gr. di zucchero
4 cucchiai di rum
un dl. di vino bianco
olio di semi di arachide per friggere
sale
q.b. di zucchero a velo
Lavare e asciugare le arance, tagliare le estremità e tagliarle a fette di 7-8 mm.

Stendere le fette su un piatto, bagnarle con il rum e spolverizzarle con un cucchiaio abbondante di zucchero.
Setacciare la farina con il lievito in una ciotola, unire lo zucchero rimasto, i tuorli e un pizzico di sale e mescolare il tutto amalgamando gli ingredienti con l’aggiunta, a filo, del vino bianco.
Montare gli albumi a neve morbida e incorporarli al composto mescolando dal basso verso l’alto.
Scaldare abbonante olio di semi di arachide, immergere le fette di arancio nella pastella e con l’aiuto di una pinza da cucina tuffare, una fetta alla volta nella padella.
Friggere tutte le fette finché saranno dorate, scolarle su carta da cucina e servirle spolverate di zucchero a velo.






Un grande semiologo e scrittore: Umberto Eco

Ieri sera è venuto a mancare Umberto Eco, grande scrittore, semiologo e filosofo, di lui rimangono indimenticabili e sempre attuali  due libri: In nome delle rosa e Il pendolo di Focault. La scrittura era un fatto secondario per Umberto Eco, la sua vita era lo studio della semiologia di cui ha scritto diversi trattati, ha insegnato ed ha diretto la scuola degli Studi Umanistici di Bologna.
Mi ricordo che mio fratello aveva dato un esame di semiologia proprio con lui, quanto l'ho invidiato, ma io avevo scelto un'altra facoltà a Bologna. Ho letto i suoi libri quando sono stati editi, e oltre alla trama, vi trovavi la ricchezza della storia, così precisa che a volte pensavi fosse un libro di storia, ma in quel periodo amavo la Storia, non a caso avevo scelto come percorso di studi Storia Contemporanea  a Bologna. 

Il libro In nome della rosa  è un giallo ambientato nel periodo medioevale, si sviluppa in sette giorni, Adso, il protagonista, indaga sull'uccisione di uno dei frati del convento, all'interno del quale si svolge l'intera trama. Alla fine riesce a trovare il mandante dell'omicidio, ma....il finale ...meglio leggere il libro non lo svelo! 



Il pendolo di Focault la trama si svolge all'interno di un museo parigino, ed anche se ambientato negli anni sessanta la trama si sviluppa sempre nell'antichità, se non ricordo male parla dei templari.










Un libro da leggere prima di accingersi a scrivere un libro è:  La bustina di Minerva, una raccolta di consigli per scrivere bene.
 Ve ne riporto qualcuna: 
  • evitare le frasi fatte, sono minestra riscaldata
  • non fare indigestione di puntini di riflessione
  • una meno virgolette possibili, non è fine
  • non fare frasi di una sola parola
  • solo gli stronzi usano le parole volgari. 
FML

venerdì 19 febbraio 2016

Marmellata di fichi

Alcuni autori  amano inserire nei loro libri  ricette di cucina. Giuseppina Torregrossa nei suoi libri parla spesso dei profumi dei piatti tipici siciliani e i personaggi si destreggiano tra suoni, colori, e immancabili profumi dei piatti prodotti dalla sua amata terra.
Gli aromi emanati dalle pietanze  preparate si mescolano con gli effluvi del corpo e insieme diventano una miscela esplosiva in cui  l'eros e la sensualità arrivano al massimo del piacere. 
Questo nel libro dell'autrice, succede anche a voi? Il cibo oltre ad essere nutrimento è anche eros?
Certo se  i libri potessero emanare gli odori sprigionati dalla preparazione della caponata, del biancomangiare o del cous cous...vi intrigherebbero al pari della storia narrata. 

La fantasia vola... mi immagino, al fornello, con una mano sorreggo il libro, con l'altra giro il mestolo della marmellata di fichi che sto preparando seguendo i suggerimenti dell'autrice, ho un vestito leggero, a sottoveste, con le spalline sottili, la scollatura a cuore che lascia intravedere il seno abbondante e ancora turgido. Il caldo della cucina si mescola con l'arsura proveniente dal  sole siciliano, qualche goccia di sudore imperla la mia fronte ed il collo, lui arriva silenzioso, mi sfiora il collo con le mani, e bacia delicatamente il collo, mi abbandono...

Sveglia!!

Sei al computer e stai solo scrivendo un commento culinario di un libro che hai già recensito: L'assaggiatrice di Giuseppina Torregrossa. 
Scusatemi per la divagazione,vi propongo una ricetta e qualche riga del racconto.
Buona giornata amiche ed amici.





FML

giovedì 18 febbraio 2016

Tacco 12


Tacco 12
Dopo le mutandine ed il reggiseno non poteva mancare un altro elemento della femminilità: le scarpe, tacco 12 possibilmente.

Le scarpe con il tacco sono decisamente una tortura per noi donne, ma quante vi rinunciano? Meglio seguire il detto che per apparire belle bisogna soffrire, ma soffrire con un tacco 12, vi posso asscicurare che si trasforma in lacrimante felicità, ovviamente le lacrime le portiamo a casa, quando ci sfliamo le scarpe e ci ritroviamo con dei piedi doloranti tanto da dover ricorrere al pediluvio e al massaggio. Ma la sensualità che emana un passo femminile nel camminare con una scarpa alta, credo che uomini e donne non possono che essere d'accordo con la sottoscritta.

le scarpe con il tacco rappresentano da sempre l'oggetto di vanità, infatti sembra che già Caterina de Medici avesse usato delle scarpe con il tacco per il proprio matrimonio con il Duca D'Orleans, da quel momento le corti francesi adottarono subito le scarpe con il tacco, non solo le donne ma anche gli uomini, infatti alla corte di Luigi XIV nacque il tacco Luigi, largo alla base e rientrante verso l'alto, (tratto dal sito WWW.femminile.com).



Negli anni 50 invece  il tacco a spillo dettò moda per molti anni, chi non ricorda Marilyn Monroe con i suoi tacchi a spillo nella sua foto più famosa, tratta dal fim "Quando la moglie è in vacanza"?








Se volete approfondire un pò la storia delle scarpe vi segnala questo libro: Le donne dalla caviglia in giù" di Rachelle Bergstein. Vi allego un piccolo estratto preso da Amazon:
Belle scarpe!" Basta questa frase per creare una connessione tra donne. Subito si aprono le porte al dialogo: si può parlare delle scarpe... e di noi. È da questa consapevolezza che nasce il libro di Rachelle Bergstein, oltre che dal suo grande amore (quasi un'ossessione) per le scarpe. "Le donne dalla caviglia in giù" ripercorre la storia della calzatura nel Ventesimo secolo, mostrando come i mutamenti che hanno coinvolto la società, il cinema e la quotidianità possano essere raccontati anche attraverso l'evoluzione delle forme e degli stili di questo indispensabile accessorio. E lo fa con intelligenza e brio, partendo dalle suffragette (che per prime hanno liberato i piedi dalla morsa dell'estetica in favore della comodità) e arrivando a un personaggio immaginario, la Carrie Bradshaw di "Sex and the city" (in grado di lanciare delle mode e di convincere le donne che possedere un paio di meravigliosi - e costosissimi - tacchi a spillo sia una delle cose più appaganti della vita). Ma la storia delle scarpe è fatta anche di straordinari artigiani, di imprenditori lungimiranti, di stilisti coraggiosi e visionari: da Ferragamo..."



Vi sono anche libri di narrativa più o meno divertenti.








Io invece ho letto Tacco 12 di Veronica Benini.



Stiletto: istruzioni per l'uso per diventare belle, fighe e pure simpatiche.






Un libro divertente ed ironico, con uno stile fluido e scorrevole. Vi divertirete molto nel leggerlo, ma non solo, acquisirete tante notizie che vi saranno utilissime e copierete subito. Scoprirete come fare shopping, come rilassarvi dopo averle indossate, quali creme comprare ed altri consigli. 
Troverete come scoprire la vostra femminilità attraverso la postura e la camminata più adatta con le vostre amate scarpe con i tacchi a spillo. 
La protagonista Marta in questa avventura sarà accompagnata da un angioletto chiamato SPORA che l'accompagna per tutto il libro, ponedo Marta di fronte al suo alter ego. 
C'è da ridere ve l'assicuro. Il libro ha anche delle belle immagini illutrate. 

Non mi resta che salutarvi e arrivederci  al prossimo post.
FML

L'amica della sposa di Nicolas Barreau

  L'amica della sposa di Nicolas Barreau Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Non sempre leggo libri impegnativi, a volte mi concedo dei r...

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.