giovedì 18 febbraio 2016

Tacco 12


Tacco 12
Dopo le mutandine ed il reggiseno non poteva mancare un altro elemento della femminilità: le scarpe, tacco 12 possibilmente.

Le scarpe con il tacco sono decisamente una tortura per noi donne, ma quante vi rinunciano? Meglio seguire il detto che per apparire belle bisogna soffrire, ma soffrire con un tacco 12, vi posso asscicurare che si trasforma in lacrimante felicità, ovviamente le lacrime le portiamo a casa, quando ci sfliamo le scarpe e ci ritroviamo con dei piedi doloranti tanto da dover ricorrere al pediluvio e al massaggio. Ma la sensualità che emana un passo femminile nel camminare con una scarpa alta, credo che uomini e donne non possono che essere d'accordo con la sottoscritta.

le scarpe con il tacco rappresentano da sempre l'oggetto di vanità, infatti sembra che già Caterina de Medici avesse usato delle scarpe con il tacco per il proprio matrimonio con il Duca D'Orleans, da quel momento le corti francesi adottarono subito le scarpe con il tacco, non solo le donne ma anche gli uomini, infatti alla corte di Luigi XIV nacque il tacco Luigi, largo alla base e rientrante verso l'alto, (tratto dal sito WWW.femminile.com).



Negli anni 50 invece  il tacco a spillo dettò moda per molti anni, chi non ricorda Marilyn Monroe con i suoi tacchi a spillo nella sua foto più famosa, tratta dal fim "Quando la moglie è in vacanza"?








Se volete approfondire un pò la storia delle scarpe vi segnala questo libro: Le donne dalla caviglia in giù" di Rachelle Bergstein. Vi allego un piccolo estratto preso da Amazon:
Belle scarpe!" Basta questa frase per creare una connessione tra donne. Subito si aprono le porte al dialogo: si può parlare delle scarpe... e di noi. È da questa consapevolezza che nasce il libro di Rachelle Bergstein, oltre che dal suo grande amore (quasi un'ossessione) per le scarpe. "Le donne dalla caviglia in giù" ripercorre la storia della calzatura nel Ventesimo secolo, mostrando come i mutamenti che hanno coinvolto la società, il cinema e la quotidianità possano essere raccontati anche attraverso l'evoluzione delle forme e degli stili di questo indispensabile accessorio. E lo fa con intelligenza e brio, partendo dalle suffragette (che per prime hanno liberato i piedi dalla morsa dell'estetica in favore della comodità) e arrivando a un personaggio immaginario, la Carrie Bradshaw di "Sex and the city" (in grado di lanciare delle mode e di convincere le donne che possedere un paio di meravigliosi - e costosissimi - tacchi a spillo sia una delle cose più appaganti della vita). Ma la storia delle scarpe è fatta anche di straordinari artigiani, di imprenditori lungimiranti, di stilisti coraggiosi e visionari: da Ferragamo..."



Vi sono anche libri di narrativa più o meno divertenti.








Io invece ho letto Tacco 12 di Veronica Benini.



Stiletto: istruzioni per l'uso per diventare belle, fighe e pure simpatiche.






Un libro divertente ed ironico, con uno stile fluido e scorrevole. Vi divertirete molto nel leggerlo, ma non solo, acquisirete tante notizie che vi saranno utilissime e copierete subito. Scoprirete come fare shopping, come rilassarvi dopo averle indossate, quali creme comprare ed altri consigli. 
Troverete come scoprire la vostra femminilità attraverso la postura e la camminata più adatta con le vostre amate scarpe con i tacchi a spillo. 
La protagonista Marta in questa avventura sarà accompagnata da un angioletto chiamato SPORA che l'accompagna per tutto il libro, ponedo Marta di fronte al suo alter ego. 
C'è da ridere ve l'assicuro. Il libro ha anche delle belle immagini illutrate. 

Non mi resta che salutarvi e arrivederci  al prossimo post.
FML

Mutande Mutandine e Mutandoni




Nel ricercare notizie divertenti sulla nascita delle mutande ho trovato un sito interessantissimo "tutto storia.net", dove fa un resoconto dettagliato sulla storia di questo indumento, sottovalutato per alcuni versi, osannato nel mondo dell'erotismo e dalla fantasia maschile. Ecco intanto vi dico già come veniva chiamato da due donne celebri, Madame Pompadour lo definiva scrigno delle chiappe, mentre Anita Garibaldi lo chiamava sipario dell'amore; quest'ultima definizione credo abbia colto il vero senso erotico dell'indumento, coprire l'oggetto desiderato fa aumentare la fantasia e l'eccitazione maschile.
Altre donne storiche prima di loro come Maria Stuarda, Caterina De Medici e Lucrezia Borgia l'hanno definito Briglie da culo, o calzone alla galeotta, ma allora venivano usate per andare a cavallo , non erano ancora oggetto erotico, per la verità non ebbero molto successo in quanto erano scomode e le donne preferivano farne a meno. Sempre nel sito .troviamo altre definizioni storiche, nel 1870 nei collegi religiosi le mutande o meglio mutandoni erano obbligatori e li chiamavano custodi di virtù. Napoleone III donò alla contessa di Castiglione un coprivulva imperiale e le disse: le mutande sono una virtù elastica, prima di abbassarle bisogna riflettere.
Adesso tutte queste definizioni ci fanno sorridere, per noi donne è un capo intimo comodo che però in alcuni momenti diventa una bellissima arma di seduzione, per cui passiamo dalle caste mutande bianche indossate magari per andare a fare la spesa a delle mutandine in pizzo super seducenti e maliziose.


Infatti è stato nel XX secolo che le mutande hanno acquistato la dignità loro dovuta, finalmente negli anni 60, grazie anche alla minigonna sono diventate un indumento usatissimo e dagli anni 80 in poi la moda dell'intimo ha ribaltato la sorte di questo piccolissimo indumento, alzandolo di livello erotico e portandolo alla pari con il reggiseno! Ha anche cambiato nome in base al modello, negli anni 60 si chiamava slip, negli anni 70 tanga, negli anni 90 perizoma.

Le notizie su questo indumento sono tante quindi...alle prossime curiosità spero di avervi fatto sorridere.

FML

mercoledì 17 febbraio 2016

Concorso letterario

Scrittori e scrittrici, poeti e poetesse 
ultimi giorni per partecipare alXVI  concorso di poesia Internazionale; Olympia Città di Montegrotto.
Il concorso scade il 28 febbraio 2016, il primo classificato, oltre alla pubblicazione del libro, riceverà il premio in denaro di 300 euro! Non male cosa ne dite?

Allora su scrivete i vostri versi poetici ed inviateli!








Maggiori info a questo link:http://www.concorsiletterari.it/loghi/5591/Bando%20Olympia%202016.pdf

Giornata del Gatto

GIORNATA DEL GATTO



Oggi è la giornata del gatto, questo bellissimo felino dagli occhi maliardi, il passo felpato, l'incredibile agilità e l'indipendenza nell'anima. 
Il gatto  riesce a vedere a colori, non tutti,  il rosso non lo distingue,   riesce a vedere nel buio, grazie a delle cellule (Tapetum lucidum) poste nella retina, grazie anche ai suoi baffi che funzionano da radar.
Oggi è un amico della nostra casa,  nell'antico Egitto era anche venerato ed idolatrato, addirittura esistevano necropoli con gatti imbalsamati, ne sono stati ritrovati ben 3.000.
Chi non ricorda anche la dea egizia BASTET con la testa di gatto e gli artigli? 

Il gatto ha sempre goduto della stima dell'uomo anche in altri paesi, dove veniva utilizzato per tenere liberi i granai dai topi. Soltanto nel Medioevo nel periodo della stregoneria ha avuto qualche problema soprattutto i gatti neri, venivano considerati animali di satana, amici delle streghe con cui si alleavano per fare del male agli uomini. Sul sito TUTTO SUI GATTI ho letto una notizia a dir poco raccapricciante, sempre nel periodo Medioevale, il 24 giugno, festa di San Giovanni, nelle piazze di molti paesi mettevano al rogo diversi gatti, tra le urla della gente che in questo modo si liberava di satana. 

 Che orrore!

Per fortuna oggi il nostro caro felino è amato e coccolato in molte case.



Anima di Wajdi Mouawad

  Anima di Wajdi Mouawad Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Parlare di questo romanzo non è facile, durante la lettura molte volte sono stat...

Informazioni personali

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.