KITCHEN
DI
BANANA YOSHIMOTO
Impressioni di Maria Lucia Ferlisi
Il libro è composto da due storie, il secondo è un brevissimo racconto. È la prima prova letteraria dell'autrice ed ancora non ha ancora acquisto la delicatezza che la contraddistingue nelle storie scritte successivamente.
Entrambe le storie affrontano il tema della perdita dei propria cari e il vuoto che si crea per la loro mancanza.
Mikage e Yuichi sono due sopravvissuti, sono soli e devono affrontare il mondo con il peso del dolore e della solitudine, in città luccicanti ma ognuno di loro è chiuso nella propria vita.
I due ragazzi hanno un filo comune che li lega: il cibo, lei lo cucina e lui ne apprezza il gusto.
Il loro è un percorso lento, devono approfondire, capire se è amore o solo dolore ciò che li lega e tra realtà e visioni oniriche camminano insieme.
Loro sono vivi e hanno il diritto di ricostruire la loro vita anche per loro che sono in un'altra dimensione.
La scrittura magistrale dell'autrice è ancora acerba ma ha già dentro di sé la delicatezza con la quale riesce ad affrontare la leggerezza del tema che affronta.
Quello che ho apprezzato di più è la dolcezza della scrittura, l'eleganza e la pacatezza con la quale l'autrice riesce sempre a entrare nei nostri cuori.
Valutazione
💛💛💛💛💛
SCHEDA LIBRO
Autore: Banana Yoshimoto
Titolo: Kitchen
Casa Editrice: Feltrinelli
Pagine: 160
TRAMA
"Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina...". Così comincia il romanzo di Banana Yoshimoto, "Kitchen". Le cucine, nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, e rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata. Ma la famiglia si può non solo scegliere, ma anche inventare.
Così il padre del giovane amico Yuichi può diventare o rivelarsi madre e Mikage può eleggerli come propria famiglia, in un crescendo tragicomico di ambiguità. Con questo romanzo, e il breve racconto che lo chiude, Banana Yoshimoto si è imposta all'attenzione del pubblico italiano mostrando un'immagine insolita del Giappone , con un linguaggio fresco e originale, quasi una rielaborazione letteraria dello stile dei fumetti manga.
BIOGRAFIA
Scrive sin da piccola, e nei primi anni delle elementari è decisa a diventare scrittrice. In alcune interviste ha dichiarato che a spingerla in questa direzione potrebbe essere stato, più che l'esempio del padre, quello della sorella Sawako, di sette anni più grande, che eccelleva nel disegno.
Sarebbe stata la creatività di Sawako (in seguito diventata disegnatrice di manga con lo pseudonimo di Ha-runo Yoiko) a stimolarla a cercare una propria strada.Negli anni dell'infanzia legge molti manga. Ama in particolare quelli di Fujiko Fujio, Doraemon ("il mio primo amore")...
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