L'ultima innocenza di Emiliano Morreale


L'ultima innocenza 

di

 Emiliano Morreale

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

SCHEDA LIBRO

Autore: Emiliano Morreale

Titolo: L'ultima innocenza    

Casa Editrice: Sellerio

Pagine: 189

Il romanzo di Emiliano Morreale non è una storia con un personaggio, una trama e con un finale aspettato o inaspettato, non è nemmeno un saggio tradizionale sulla storia del cinema italiano.

L'autore ha voluto regalarci una serie di ricordi dolci e amari di un angolo della cinematografia italiana sperduta e dimenticata dai tanti, ma non da un amante dei cinema d'essai come lui. 

Emiliano Morreale rende vivi i suoi ricordi e li concede ai lettori con l'idea di dirigere il loro sguardo nella sua stessa direzione. Ed ecco che la piccola saletta cinematografica si illumina e mira la luce dei riflettori su un giudice che aspettava le sentenza in questa saletta godendosi lo spettacolo di quei film che sfuggono alla grande distribuzione dei film; vi rivede un giovane regista Tornatore che poi diventerà famoso.

In quella sala verranno proiettati diversi film e sarà presente anche il figlio "degenere" di Michele Greco, che preferisce dilettarsi con il cinema e non con i morti ammazzati dal clan mafioso in cui vive e riceve anche aiuti.

Nel romanzo troviamo la vita di Doroty Gibson, scampata al naufragio del Titanic..

Leggiamo di un regista polacco, ebreo, che diventerà uno dei registi più importanti del cinema tedesco durante il nazismo...

Vi troviamo il regista Douglas Sirk...

L'amore per il cinema continua attraverso altre storie e aneddoti di chi ne ha ammirato le illusioni e le disillusioni perché questo è il cinema, uno spettacolo magico che proietta sogni e speranze di chi cerca riscatto nelle proiezioni di un film che diventerà storia o forse no.

Lo sguardo garbato e morbido dell'autore continua e ci mostra come questa ricerca di fama alla fine non ci salva da noi stessi e da ciò che siamo.

Valutazione:💛💛💛💛💛

 TRAMA

              A raccontare è un appassionato frequentatore di sale d'essai periferiche e leggendarie come il Cinema Lubitsch di Palermo, poi archivista in una smisurata cineteca di Roma, e ancora studioso e professore in piccole sedi universitarie di provincia. In questo suo girovagare si imbatte quasi per caso in una serie di storie che attraversano il ventesimo secolo, in uomini e donne che inseguono desideri e visioni di celluloide. Sono vicende crudamente vere ma più che inverosimili, e in ognuna si cerca di salvare qualcosa: se stessi, i propri cari, l'amore, la dignità, rincorrendo una redenzione impossibile. Tutti i protagonisti, in un modo o nell'altro, si accorgono che la bellezza, o la fama, non potranno riscattare né loro né il mondo. Una ragazza del New Jersey diventa quasi per caso diva del muto, passeggera del Titanic e pedina di una rete di spie in Italia. Un ebreo omosessuale arriva in Italia e si inventa una nuova vita nel secondo dopoguerra, fingendosi principe in esilio e costruendo nel nulla una nuova Cinecittà. Un regista, nella speranza di rivedere il figlio perduto, conquista suo malgrado ricchezza e successo sotto il nazismo, mentre il figlio dell'unico regista processato per crimini contro l'umanità diventa il più implacabile cacciatore di nazisti d'Europa. Un altro figlio ancora, del capo di Cosa Nostra, mentre esplode la più sanguinosa guerra di mafia di tutti i tempi realizza film inguardabili, rischiando di rovinare il padre. Poi una ragazza sbandata nella Roma degli anni '70, due uomini che la filmano, un ragazzo che prova a salvarla e va incontro a una fine tragica. E le assurde peripezie dei divi del porno, tra la Legione straniera e gli spiriti delle antiche divinità etrusche. Di tutti loro non resta quasi nulla, a volte nient'altro che un nome o un'immagine confusa, eppure da questi frammenti effimeri scaturisce una voce, l'energia di un racconto, un romanzo che restituisce corpo e vita alle brillanti traiettorie di sogni che cambiano la realtà anche quando non riescono a realizzarsi.)

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